Pianta del cappero

Capparis spinosa

La pianta del cappero predilige i climi mediterranei.

  • La pianta del cappero predilige i climi mediterranei.
  • La pianta del cappero vanta un notevole valore ornamentale grazie al suo attraente fogliame e ai suoi splendidi fiori.
  • La pianta del cappero fiorisce durante l'estate.
  • La pianta del cappero ama il caldo e l'esposizione diretta alla luce solare.
  • Come si vede in foto, le foglie della pianta del cappero hanno forma arrotondata, sono carnose e alternate.
  • Il suo portamento strisciante rende il cappero una bellissima pianta "a cascata", ideale per muri o per giardini rocciosi.  
  • Il cappero ha un uso prevalentemente culinario: i frutti giovani (bacche di cappero) e le punte tenere dei rami possono essere conservati sottaceto e usati come condimento. I germogli giovani, invece, possono essere cotti e consumati come gli asparagi.  
  • Come si vede in foto, la pianta del cappero ha l'aspetto di un cespuglio compatto con rami prostrati.
  • La pianta del cappero predilige i climi mediterranei.
  • La pianta del cappero vanta un notevole valore ornamentale grazie al suo attraente fogliame e ai suoi splendidi fiori.
  • La pianta del cappero fiorisce durante l’estate.
  • La pianta del cappero ama il caldo e l’esposizione diretta alla luce solare.
  • Come si vede in foto, le foglie della pianta del cappero hanno forma arrotondata, sono carnose e alternate.
  • Il suo portamento strisciante rende il cappero una bellissima pianta “a cascata”, ideale per muri o per giardini rocciosi.  
  • Il cappero ha un uso prevalentemente culinario: i frutti giovani (bacche di cappero) e le punte tenere dei rami possono essere conservati sottaceto e usati come condimento. I germogli giovani, invece, possono essere cotti e consumati come gli asparagi.  
  • Come si vede in foto, la pianta del cappero ha l’aspetto di un cespuglio compatto con rami prostrati.

La pianta del cappero, Capparis spinosa L., è un ampio arbusto perenne apprezzato per i suoi boccioli fiorali, le foglie carnose e i frutti commestibili.

Originaria delle aspre regioni aride e semi-aride del Mediterraneo, dell’Europa Meridionale, del Medio Oriente e del Nord Africa, questa pianta ha sviluppato adattamenti straordinari per prosperare in condizioni estreme.

Presenta foglie arrotondate, orbicolari o ellittiche, carnose, succulente, brevemente picciolate e di colore verde scuro, disposte in modo alternato. La superficie abassiale (inferiore) può presentare una peluria, mentre la superficie adassiale (superiore) è glabra.  

I fiori sono solitari, grandi, vistosi e variano dal bianco al bianco-rosato con stami lavanda o viola. Hanno quattro sepali e quattro petali ampiamente ovati o sub-orbicolari. I filamenti delle antere sono sottili, viola e più lunghi dei petali, con 50-60 filamenti per fiore. I fiori sono leggermente profumati e di solito si aprono al mattino presto, svanendo entro mezzogiorno. La fioritura avviene tipicamente dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno, con un picco tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate.  

Le piante mature sviluppano sistemi radicali ampi ed estesi che penetrano in profondità nel terreno. Questa profonda rete radicale è fondamentale per accedere all’umidità del suolo in profondità, rendendo la pianta altamente tollerante alla siccità (in ogni caso può giovare di bagnature moderate, specie quando le precipitazioni mancano da qualche tempo e assumono il significato di bagnature di soccorso). Esistono anche radici superficiali delicate, capaci di assorbire la rugiada mattutina.  

Questo aspetto particolare ci fa intuire quanto la pianta del cappero non sia troppo difficile da coltivare, poiché teme particolarmente solo l’eccessiva umidità e i ristagni idrici. Per il resto, trattandosi di una pianta spiccatamente eliofila, deve essere posta in pieno sole per almeno 6-8 ore al giorno, ma non necessita quasi di concimazione e si adatta a ogni tipo di terreno, anche i più impervi (scogliere, vecchi muri a secco, terreni tendenzialmente aridi e rocciosi). Riproducibile più facilmente per talea che per seme, la pianta del cappero ama il caldo e il clima mediterraneo, tanto è vero che la si trova diffusissima al Sud e frequente al Centro, ma dirada la sua presenza man mano che si sale verso Nord.

Se correttamente coltivata, soprattutto in termini di esposizione e temperature, la pianta del cappero si dimostra piuttosto resistente; in caso contrario, potrebbero insorgere problemi relativi soprattutto all’eccessivo apporto d’acqua, come l’oidio o il marciume radicale.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La pianta del cappero fiorisce a partire da maggio e per tutto il periodo estivo, fino all’inizio dell’autunno se le condizioni climatiche sono ottimali.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La pianta del cappero si riproduce principalmente per talea o, in alternativa, da seme.

I semi di cappero, però, sono notoriamente difficili da far germinare, spesso con basse percentuali di successo e tempi di germinazione che possono variare da diverse settimane (3-4 settimane) a diversi mesi (1-3 mesi). 

Per migliorare i tassi di germinazione, i semi richiedono specifici pre-trattamenti:

  1. Immergere i semi in acqua tiepida per 24 ore.
  2. Avvolgere i semi in un panno umido, sigillarli in un sacchetto di plastica o un barattolo e refrigerarli per 6-8 settimane o 2-3 mesi. Questo processo è noto come stratificazione a freddo umida.
  3. Dopo la refrigerazione, immergere nuovamente i semi in acqua tiepida per altre 24 ore.

A questo punto, i semi si possono piantare a una profondità di circa 0,5 cm in un substrato di semina ben drenante. Una miscela raccomandata è composta per il 50% da terriccio, 25% perlite e 25% sabbia. Mantenere il terreno costantemente umido e caldo (circa 21°C) in penombra o pieno sole.

Un kit di germinazione con lampada di crescita temporizzata e tappetino riscaldante può essere ideale.  

Una volta che le piantine avranno raggiunto i 7-10 cm di altezza, selezionare la più forte e tagliare le altre per evitare di disturbare le radici. Trapiantare in contenitori più grandi con la stessa miscela, facendo attenzione a non disturbare il sistema radicale. Lasciare acclimatare gradualmente le piantine al loro ambiente coprendole con sacchetti di plastica e aumentando lentamente la dimensione dell’apertura. Le piantine non fioriranno prima di 1-4 anni, a seconda della cultivar.  

La propagazione tramite talea è generalmente più affidabile rispetto alla semina e si può effettuare anche in acqua. Il momento ottimale per raccogliere le talee è da febbraio ad aprile o a metà autunno per le talee di legno duro. Le talee di legno tenero possono essere prelevate a fine primavera o inizio estate.  

Ecco come fare:

  1. Selezionare talee basali primaverili lunghe circa 10 cm e con un buon numero di gemme. Le talee di legno duro dovrebbero avere un diametro di almeno 6-7 mm.
  2. Immergere la base della talea in un ormone radicante per aumentare le possibilità di attecchimento.
  3. Piantare in terreno sciolto e ben drenato in pieno sole.
  4. Mantenere le talee calde e umide per almeno due settimane per favorire l’attecchimento.

Le talee possono impiegare 1-3 anni per fiorire.  

 

Semi

I frutti della pianta del cappero sono capsule oblunge e verdi, a forma di fuso, con polpa di colore rosaceo. All’interno sono contenuti i semi: numerosi, reniformi, neri o giallastri, grandi 1-2 mm. 

Informazioni e curiosità

La pianta del cappero non ha usi solo in cucina: viene spesso utilizzata come copertura del suolo resistente alla siccità in aree aride e semi-aride; può, inoltre, migliorare la struttura del suolo e prevenirne l’erosione.

Un estratto della radice di cappero viene utilizzato come cosmetico, in particolare per il trattamento di eruzioni cutanee e fragilità capillare.  

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il cappero si può coltivare sia in vaso sia in piena terra: dipende dalla regione in cui ci si trova.

In climi freddi (sotto i -10°C), o dove le piogge estive e l’umidità rappresentano un problema, si consiglia la coltivazione in vaso in modo che la pianta del cappero possa essere portata all’interno durante l’inverno o protetta dall’umidità eccessiva. 

Collocazione

InternoEsterno

La pianta del cappero va coltivata all’esterno, in zone caratterizzate da un clima caldo e secco.

Concimazione

In generale, la pianta del cappero non consuma molti nutrienti e può prosperare in terreni poveri, secchi, sabbiosi e rocciosi, tanto che la fertilizzazione è spesso superflua per le piante ben radicate all’aperto.  

Per le piante giovani o nei primi anni, applicare un fertilizzante bilanciato a lento rilascio all’inizio della stagione di crescita per un paio d’anni. Per le piante giovani, dare priorità all’azoto per lo sviluppo del fogliame.  

La fertilizzazione della pianta di cappero in vaso è, invece, essenziale e consiste nella somministrazione di un fertilizzante organico bilanciato (ad esempio, 5-10-10) durante la stagione di crescita (dalla primavera all’inizio dell’autunno), tipicamente una volta ogni 4-6 settimane. Ridurre la frequenza nelle stagioni più fredde.  

È altrettanto fondamentale evitare l’eccesso di concimi, poiché, in dose massiccia, possono danneggiare la pianta, portare a uno scarso sviluppo dei boccioli e causare bruciature alle radici.

Si può considerare di integrare con fertilizzanti organici come compost o letame ben maturo per benefici nutrizionali aggiuntivi.  

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

L’esposizione in pieno sole è fondamentale per la pianta del cappero, che richiede almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno per una crescita ottimale e la produzione di boccioli. 

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Durante la fase di attecchimento, la pianta del cappero, sebbene tollerante alla siccità, richiede un’irrigazione regolare. Una volta stabilita, la frequenza delle bagnature deve essere ridotta significativamente, poiché la pianta consolidata richiede un’irrigazione minima o nulla. L’irrigazione deve avvenire solo quando lo strato superficiale e diversi centimetri di terreno sottostante si saranno asciugati completamente.  

L’eccessiva irrigazione è una minaccia significativa e può uccidere la pianta del cappero, portando al marciume radicale.

Potatura

La potatura della pianta del cappero deve essere effettuata a fine inverno o inizio primavera, poco prima dell’inizio della nuova fase di crescita, e favorisce fioriture più sane, stimola la produzione di boccioli e ne facilita la raccolta, scoraggia i parassiti e aiuta l’arbusto a mantenere una forma ordinata e compatta.  

Per la potatura generale, tagliare i germogli della stagione precedente al secondo o terzo bocciolo per incoraggiare la ramificazione (e quindi una maggiore produzione di capperi). Per la manutenzione, rimuovere i rami morti, danneggiati o deboli, tagliandoli alla base o al nodo di crescita vivo successivo; diradare, inoltre, la crescita densa o eccessiva del fogliame per migliorare la penetrazione della luce e la circolazione dell’aria; eliminare regolarmente i polloni e i succhioni.

Per favorire una crescita più cespugliosa, cimare le punte dei germogli giovani e sani durante tutta la stagione di crescita. Se invece la pianta è diventata troppo grande o ha assunto un aspetto disordinato, considerare una potatura di ringiovanimento più intensa, che preveda il taglio dell’intera pianta a un’altezza stabilita.  

Le piante giovani e nuove dovrebbero produrre boccioli per almeno due anni prima di essere potate per la prima volta.  

Rinvaso e trapianto

La pianta del cappero necessita prima di tutto di un terreno molto ben drenato, mentre, come già anticipato, non ha bisogno di grandi nutrienti, anzi. È anche tollerante al sale, il che la renda adattissima alle aree costiere. 

Per questo, il trapianto in piena terra si rivela un’operazione piuttosto semplice, purché siano rispettati 3 requisiti fondamentali: clima caldo e secco, pieno sole e terreno ben drenato. La pianta non tollera l’eccesso d’acqua, l’umidità o i climi eccessivamente freddi, al punto che può anche essere uccisa dalle troppe irrigazioni o dalle piogge prolungate.  

Ubicazione stagionale

La pianta del cappero è una specie perenne decidua resistente che però prospera in climi caldi, secchi e aridi, caratterizzati da lunghe giornate di forte luce solare. Predilige temperature estive elevate e bassa umidità: per questo la sua coltivazione è indicata solo in determinate aree geografiche, specialmente il Mediterraneo, e in altre regioni la sua coltivazione all’esterno deve essere ben valutata, prediligendo la coltivazione in vaso affinché la pianta possa essere ritirata all’interno all’arrivo dell’inverno.  

Bonsai

Il bonsai di pianta del cappero esiste, ma ha un costo decisamente notevole. Se ne consiglia l’acquisto solo ai più esperti.

Raccolta

I capperi vengono tipicamente raccolti a mano prima che abbiano la possibilità di fiorire, ossia quando i boccioli fiorali sono ancora piccoli e sodi, delle dimensioni di un pisello. 

Il momento ottimale della giornata per la raccolta è il mattino, quando i boccioli sono ancora ben chiusi, quindi prima che inizino a schiudersi con il calore del giorno. I capperi vengono prodotti sui rami del primo anno, nel periodo che va da maggio a ottobre. 

Dopo la raccolta, i boccioli di cappero freschi sono amari e devono essere trattati per sviluppare il loro caratteristico sapore acidulo e salato. 

Esistono due principali metodi di stagionatura:

  1. Stagionatura a secco: stratificare i boccioli con sale marino grosso in un contenitore ermetico, assicurandosi che siano completamente coperti. Sigillare e conservare in un luogo fresco e buio per 7-10 giorni, agitando occasionalmente. In alternativa, farli invecchiare in sale grosso per un paio di settimane, scolando il liquido, quindi lavare via il sale e conservarli in sale fresco e asciutto. Prima dell’uso, immergere i boccioli di cappero e lavare via tutto il sale, poiché serve solo come conservante.
  2. Stagionatura in salamoia: preparare una soluzione di acqua, aceto e sale. Mettere i boccioli in un barattolo e coprirli con la soluzione di salamoia. Sigillare e conservare in un luogo fresco e buio per almeno 2-3 settimane. Una buona soluzione di salamoia consiste in 40 g di sale per 250 ml di acqua.

Malattia e cure

La pianta del cappero tende ad ammalarsi soprattutto se posta in un ambiente sovraffollato di esemplari, in presenza di un suolo di scarsa qualità o saturo d’acqua. I problemi più comuni riscontrabili sono:  

  • Antracnosi: si manifesta con piccole lesioni affossate (inzuppate d’acqua, che diventano marrone scuro/nero) su foglie, fusti e frutti; può anche causare defogliazione e marciume dei frutti. Per arginare la malattia, si consiglia la rimozione e distruzione dei detriti vegetali infetti con applicazione di fungicidi a base di rame.
  • Oidio: comporta la comparsa di macchie bianche e polverose su foglie, fusti e boccioli. Il tessuto colpito può deformarsi, le foglie ingiallire e appassire prematuramente. A livello preventivo, potare il fogliame sovraffollato per migliorare la circolazione dell’aria e ridurre l’umidità; mantenere condizioni di crescita ottimali (luce solare adeguata, irrigazione corretta, terreno ben drenato); irrigare alla base per evitare di bagnare il fogliame. Come cura, applicare fungicidi contenenti zolfo o bicarbonato di potassio. 
  • Marciume radicale: causa crescita stentata, appassimento, ingiallimento delle foglie, eventuale collasso della pianta. A livello preventivo, piantare il cappero in terreni ben drenati per prevenire condizioni di ristagno idrico ed evitare l’eccessiva irrigazione, lasciando che il terreno si asciughi tra un intervento e l’altro. 
  • Blight batterico: si manifesta con lesioni inzuppate d’acqua su foglie, fusti e boccioli, che diventano marroni/nere e necrotiche, portando alla morte dei tessuti e alla defogliazione. Per curare la pianta del cappero, rimuovere e distruggere le parti infette; applicare battericidi a base di rame durante i periodi di crescita batterica attiva; ridurre al minimo l’irrigazione dall’alto per ridurre la diffusione dei patogeni batterici tramite gli schizzi d’acqua.

A questi problemi più frequenti si aggiungono:

  • Ruggine: causa pustole arancioni, gialle, marroni o nere sulla parte inferiore delle foglie e/o dei fusti. Come prevenzione, buona circolazione dell’aria ed evitare l’irrigazione dall’alto, mentre, in caso di attacco, ricorrere ai fungicidi.
  • Macchia nera: provoca macchie scure e rotonde sulle foglie. Per prevenire, si consiglia una spaziatura adeguata tra le piante e irrigare alla base. Rimuovere le eventuali foglie infette.
  • Damping off: colpisce le piantine causando marciume molle alla base del fusto. Terreno ben drenato, evitare l’eccessiva irrigazione, substrato di semina sterilizzato e spaziatura adeguata sono i modi migliori per scongiuare il problema.

Tra i parassiti, i bruchi sono una delle principali minacce alla pianta del cappero, specialmente durante l’estate. Vanno rimossi manualmente.

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