Pianta del caffè

Coffea arabica

Pianta del caffè

  • La coltivazione della pianta del caffè in Italia è possibile unicamente in vaso.
  • Coffea arabica è una graziosa pianta ornamentale d’appartamento: merito delle sue foglie lucide, di forma ovoidale e colore verde scuro, e dei fusticini sottili e leggeri.
  • I frutti della pianta del caffè sono di colore verde ma, con il procedere della maturazione, diventano prima rossi e poi marroni. Da essi si estrae il seme che, dopo la tostatura, diventerà un chicco di caffè.
  • Coffea arabica produce grappoli di fiori bianchi, a stella, molto profumati.
  • I tipici frutti rossi di Coffea arabica difficilmente compariranno in aree geografiche che non siano i Tropici, ma questo non toglie valore decorativo alla pianta.
  • La pianta del caffè è piuttosto delicata e la sua coltivazione deve rispettare precise regole.
  • La coltivazione della pianta del caffè in Italia è possibile unicamente in vaso.
  • Coffea arabica è una graziosa pianta ornamentale d’appartamento: merito delle sue foglie lucide, di forma ovoidale e colore verde scuro, e dei fusticini sottili e leggeri.
  • I frutti della pianta del caffè sono di colore verde ma, con il procedere della maturazione, diventano prima rossi e poi marroni. Da essi si estrae il seme che, dopo la tostatura, diventerà un chicco di caffè.
  • Coffea arabica produce grappoli di fiori bianchi, a stella, molto profumati.
  • I tipici frutti rossi di Coffea arabica difficilmente compariranno in aree geografiche che non siano i Tropici, ma questo non toglie valore decorativo alla pianta.
  • La pianta del caffè è piuttosto delicata e la sua coltivazione deve rispettare precise regole.

Originaria di una vasta area geografica che comprende Congo, Liberia, Etiopia e Angola, la pianta del caffè viene coltivata come pianta da reddito (un altro esempio è la palma) in tutto il continente africano e nel Centro e Sud America. In Italia si sta diffondendo solo negli ultimi anni come pianta ornamentale da appartamento, coltivabile quindi esclusivamente in vaso, la cui crescita si arresta attorno a 1 metro/1 metro e mezzo (in piena terra nei climi tropicali Coffea arabica raggiunge i 6 metri di altezza).

Riproducibile per talea, la pianta del caffè va annaffiata con abbondanza in estate, anche tutti i giorni, vaporizzando inoltre le foglie; durante l’inverno, quando si arriva a 10°C circa, occorre lasciare asciugare il terriccio fra un’annaffiatura e l’altra. In più, ogni mese va aggiunta all’acqua di bagnatura un fertilizzante liquido ricco di potassio. Coffea arabica necessita di un’esposizione molto luminosa, ma non va sottoposta all’azione diretta dei raggi del sole, e deve essere rinvasata ogni anno a inizio primavera, utilizzando un terriccio ben drenato, fertile e ricco di sostanza organica (al normale substrato occorre unire un terzo di torba e fertilizzante in granuli a lenta cessione). La potatura consiste nel leggero sfoltimento della chioma, così da far circolare liberamente l’aria, mentre il maggior problema che può mettere a repentaglio la salute della pianta di caffè è l’infestazione da parte delle cocciniglie. In generale, si tratta di una pianta molto delicata e di non facilissima manutenzione: le temperature, ad esempio, rappresentano un fattore di non poco conto. Sotto gli 8°C, la pianta del caffè non è in grado di sopravvivere e quindi non va esposta al freddo neanche per brevi periodi; anche in estate è sconsigliabile porla all’esterno, sia perché il sole troppo intenso rischierebbe di rovinarne le foglie, sia perché sarebbe opportuno garantirle un ambiente piuttosto umido, con temperature comprese tra 18°C e 21°C.

L’aspetto della pianta è leggero, aereo, con grandi foglie, fusti e rami robusti, ma sempre sottili. In particolare, le foglie sono ovali, a margine intero e ondulato, lunghe fino a 15 cm e larghe 4, di colore verde scuro, lucide e terminanti con una piccola punta. La pianta fiorisce al terzo anno di età e si caratterizza per dei fiorellini bianchi e profumati, riuniti in grappoli. I frutti, grossi come una ciliegia, passano dal verde, al rosso acceso, al nero quando sono ben maturi; all’interno ospitano ciascuno due chicchi di caffè.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La pianta del caffè fiorisce a fine primavera, ma è molto difficile che fioriscano gli esemplari coltivati in Italia a scopo puramente ornamentale.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La riproduzione della pianta del caffè avviene principalmente per talea ottenuta dalla potatura primaverile. Le talee devono essere lunghe 15 cm, avere un paio di foglie e una gemma, e vanno poste in un mix di sabbia e torba mantenuto umido e a una temperatura costante di 18°C. I singoli vasetti così ottenuti vanno chiusi all’interno di sacchi di plastica trasparenti.

Semi

Il chicco di caffè (piccolo e verde, convesso all’esterno e piatto all’interno) non è nient’altro che il seme contenuto nelle bacche delle piante del genere Coffea. Una volta lavorato e tostato diventa il caffè che tutti conosciamo.

Informazioni e curiosità

Di tutte le specie del genere Coffea (ben 60), solo 4 danno origine alla materia prima necessaria per produrre la nota bevanda e sono: Coffea arabica, Coffea robusta, Coffea liberica e Coffea excelsa.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Nel nostro paese la pianta del caffè si coltiva solo in vaso.

Collocazione

InternoEsterno

Da preferire la collocazione indoor perché la pianta del caffè è molto delicata.

Concimazione

Ogni mese, aggiungere all’acqua di bagnatura della pianta del caffè un fertilizzante liquido per piante ricco di potassio.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Tenere la pianta del caffè in posizione luminosa, ma non sotto l’azione diretta dei raggi del sole. La collocazione perfetta sarebbe davanti a una finestra orientata a Nord.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Per tenere idratata la pianta del caffè occorre mantenere il terriccio umido, senza lasciarlo mai asciugare del tutto. In estate bagnare la pianta del caffè con abbondanza tutti i giorni e vaporizzare le foglie; durante l’inverno, quando si arriva a 10°C circa, lasciare asciugare il terriccio fra un’innaffiatura e l’altra.

Potatura

Per quanto riguarda la potatura della pianta del caffè, basta sfoltire periodicamente il fogliame in modo da consentire il passaggio dell’aria tra le parti più interne della pianta.

Trapianto

Dato che il trapianto in piena terra non si può effettuare nel nostro paese per via delle condizioni climatiche non compatibili con la crescita della pianta del caffè, occorrerà piuttosto ricorrere al rinvaso. Quest’operazione va fatta ogni anno a inizio primavera, a partire da marzo, e comporta la scelta di un vaso ampio e profondo (dai 45 ai 60 cm a seconda dell’esemplare) da riempire con un terriccio ben drenato, fertile e ricco di sostanza organica. Al normale substrato bisogna unire un terzo di torba e fertilizzante in granuli a lenta cessione.

Ubicazione stagionale

Autunno/inverno: interno. Essendo tropicale, la pianta del caffè non tollera il freddo e al di sotto degli 8°C non è in grado di sopravvivere. Attenzione anche alle correnti d’aria fredde che possono causare un’improvvisa cascola delle foglie.
Primavera/estate: al di sopra dei 14°C (meglio se tra i 18°C e i 21°C) la pianta del caffè trova le condizioni climatiche migliori per crescere. Si consiglia di tenerla comunque in casa, specie d’estate, in un ambiente umido (può essere utile ricorrere a umidificatori elettrici nei periodi più secchi).

Raccolta

Le aziende produttrici di caffè raccolgono i frutti dalle piante usando due tecniche: il picking o lo stripping. Il primo è un metodo molto costoso perché consiste nel selezionare manualmente solo i frutti più maturi; il secondo, più economico ma anche qualitativamente inferiore, si esegue tramite macchinari che “strappano” tutto ciò che si trova sui rami delle piante di caffè, quindi sia i frutti maturi sia quelli ancora acerbi.

Malattia e cure

La cocciniglia, cotonosa e a scudetto, è il peggior nemico della pianta del caffè, la quale viene attaccata soprattutto nella fase giovanile. La cocciniglia cotonosa si manifesta come lanugine bianca sul fusto e sulle foglie; la cocciniglia a scudetto come piccole chiazze brune in rilievo nella pagina inferiore delle foglie, ma anche all’ascella e sul fusto. In entrambe i casi impiegare cotone imbevuto di alcool per la rimozione manuale, ripetendo il trattamento una volta la settimana per almeno un mese o fino alla completa risoluzione del problema, mantenendo la pianta sotto osservazione per individuare una ripresa dell’infestazione. Attenzione soprattutto alle colonie poste all’inserzione delle foglie, più difficili da eliminare.

Vediamo alcuni ulteriori sintomi di malessere e le possibili cause che li originano:

  • foglie nuove che non crescono come le altre: la pianta non ha nutrimento a sufficienza, rinvasare e concimare con regolarità;
  • perdita di foglie verdi: manca la luce, spostare in un luogo più luminoso, ma al riparo dei raggi del sole diretti;
  • perdita di foglie: l’aria è troppo secca, aumentare l’umidità con irrorazioni e utilizzare la tecnica del sottovaso con ghiaia e acqua a filo;
  • perdita di lucentezza: la pianta è posta in una zona troppo illuminata; di frequente questo sintomo precede la bruciatura delle punte e dei margini fogliari dovuta a sole diretto, spostare in una zona della stanza più ombreggiata.
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