Peperomia

Peperomia

In foto, la peperomia watermelon, dal fogliame che ricorda proprio la scorza del cocomero.

  • In foto, la peperomia watermelon, dal fogliame che ricorda proprio la scorza del cocomero.
  • In foto, un vigoroso esemplare di peperomia caperata.
  • La peperomia è una pianta che nel nostro Paese, si coltiva in vaso.
  • In foto, un esempio di peperomia prostrata.
  • Sebbene durante l'estate produca infiorescenze, la peperomia è pianta amata e utilizzata per lo splendido fogliame.
  • In foto, la peperomia watermelon, dal fogliame che ricorda proprio la scorza del cocomero.
  • In foto, un vigoroso esemplare di peperomia caperata.
  • La peperomia è una pianta che nel nostro Paese, si coltiva in vaso.
  • In foto, un esempio di peperomia prostrata.
  • Sebbene durante l’estate produca infiorescenze, la peperomia è pianta amata e utilizzata per lo splendido fogliame.

La peperomia rappresenta un genere affascinante di piccole piante da appartamento perenni, comprendente oltre 1000 specie distinte tipiche delle foreste pluviali, ognuna con caratteristiche uniche che le rendono speciali. 

Appartenente alla famiglia del pepe nero, le Piperaceae, la peperomia si distingue per il suo fogliame decorativo, il quale presenta una notevole varietà di forme, dimensioni e colori, dal verde al rosa, ed è in grado di purificare l’aria nelle case, riducendo i livelli di formaldeide.

Molte specie di peperomia in natura (sono piante originarie del Nord America Meridionale e America Centrale, ma si possono trovare anche in Africa, Asia Meridionale, Oceania e alcune parti dell’Australia) crescono come epifite o litofite, il che significa che si sviluppano su altre piante o rocce, traendo nutrimento dall’aria e dall’umidità circostanti. Questa predisposizione naturale influenza le loro esigenze di coltivazione, in particolare per quanto riguarda il terreno e l’aerazione delle radici; è importante, infatti, collocare la pianta in un ambiente molto luminoso con luce indiretta e prediligere un terriccio leggero, ben drenante e leggermente acido. L’annaffiatura deve essere moderata: la peperomia sopporta meglio una leggera siccità del ristagno idrico, anche se ama gli ambienti caratterizzati da una media-alta umidità, come tipico delle regioni da cui proviene. La potatura non è un’operazione strettamente necessaria, mentre la temperatura ideale è essenziale per garantire la sopravvivenza della pianta: la peperomia cresce al meglio con temperature comprese tra 18°C e 24°C e non tollera assolutamente le basse temperature.

C’è anche da sottolineare che la straordinaria diversità all’interno del genere peperomia suggerisca quanto le esigenze specifiche di cura possano variare considerevolmente tra un esemplare e l’altro. 

Anche l’aspetto varia notevolmente tra una specie e l’altra (dalle foglie grandi, carnose, lucide, ovali, leggermente concave e di colore verde scuro, a quelle dalla consistenza “rugosa”), così come il portamento, strisciante o cespuglioso.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La peperomia fiorisce tendenzialmente nel periodo estivo.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulboGemmeTubero

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggineTubero

La peperomia si riproduce abbastanza facilmente utilizzando talee di fusto, talee di foglie o per divisione (metodo consigliato per moltiplicare piante più grandi e mature). La primavera e l’estate sono generalmente i periodi migliori per la propagazione, poiché la pianta è nella sua fase di crescita attiva .

Informazioni e curiosità

Con oltre 1000 tipi diversi, la peperomia offre una gamma incredibile di varietà tra le quali scegliere: le loro abitudini di crescita possono variare da cespugliose ed erette a striscianti e ricadenti, offrendo opzioni per diverse esigenze di arredamento.

Tra le specie più popolari si annoverano la peperomia obtusifolia, nota per le sue foglie lucide e rotonde; la peperomia argyreia, con il suo caratteristico fogliame striato; la peperomia caperata o increspata, con le sue foglie profondamente rugose; la peperomia prostrata, con le sue affascinanti foglie simili a gusci di tartaruga; la peperomia polybotrya, con foglie a forma di goccia.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La peperomia è considerata nel nostro Paese una pianta d’appartamento, quindi coltivabile in vaso.

Collocazione

InternoEsterno

La peperomia è una pianta da interno poiché, come tutte le piante di origini tropicali, si dimostra piuttosto esigente in fatto di temperature e mal tollera il freddo. Si può spostare all’esterno solo durante i mesi più caldi dell’anno.

Concimazione

La peperomia è una pianta a crescita lenta e non consuma molti nutrienti, quindi non richiede grandi interventi di fertilizzazione, anzi, una concimazione eccessiva rischia di essere pericolosamente controproducente. 

Basterà concimare la peperomia durante la sua stagione di crescita attiva, che in genere è la primavera e l’estate, una volta al mese circa; evitare invece la concimazione in autunno e in inverno, quando la crescita della pianta rallenta. Allo scopo, utilizzare un fertilizzante liquido bilanciato diluito

I segnali per capire che la peperomia soffre una carenza di nutrienti sono: crescita stentata, ingiallimento delle foglie (soprattutto quelle più vecchie) e una generale mancanza di vigore. 

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

La maggior parte delle varietà di peperomia prediligono ambienti molto o mediamente luminosi, il che permette di posizionarle senza problemi in vari ambienti della casa. L’importante è evitare la luce solare diretta e intensa, che può causare bruciature sulle foglie.

L’ideale sarebbe porre la pianta davanti a una finestra esposta a Sud oppure Ovest con tende leggere che filtrano la luce, oppure direttamente accanto a una finestra esposta a Nord o Est, dove la luce è meno intensa. Una luce insufficiente può manifestarsi con una riduzione del numero di foglie, caduta delle stesse e una colorazione spenta del fogliame. Anche una crescita caratterizzata da steli allungati con foglie distanziate è spesso un segnale che la pianta non sta ricevendo abbastanza luce.

Le varietà di peperomia succulente e quelle con fogliame più colorato o variegato generalmente richiedono una luce indiretta più intensa per mantenere la loro vivacità e il loro aspetto. Una leggera esposizione al sole diretto nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, quando i raggi solari sono meno aggressivi, può essere tollerata e persino benefica per queste specie.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

In genere, per irrigare la peperomia basterà annaffiare ogni 1-2 settimane, consentendo ai primi 2-5 cm di terriccio di asciugarsi tra un intervento e l’altro (ma la frequenza esatta dipende da diversi fattori ambientali, ad esempio l’irrigazione dovrebbe essere più frequente quando la pianta si trova in condizioni di luce più intensa e meno frequente in condizioni di luce più flebile). 

In caso di dubbio, meglio una leggera siccità: il ristagno idrico è un rischio significativo per le peperomie e può portare al marciume radicale. Quando si annaffia, farlo accuratamente fino a quando l’acqua in eccesso non drena dal fondo del vaso, quindi svuotare sempre l’acqua che si accumula nel sottovaso per evitare che le radici rimangano immerse nell’acqua.

La frequenza di irrigazione dovrebbe essere adattata alla stagione, quindi più spesso durante la stagione di crescita attiva (primavera ed estate) e meno durante il periodo di dormienza (autunno e inverno). I segni di annaffiature insufficienti includono foglie cadenti o appassite, fogliame raggrinzito, ingiallimento delle foglie, punte delle foglie marroni e crescita stentata. Di contro, i segni di annaffiature eccessive possono includere foglie marroni o giallastre, appassimento e steli o radici mollicce.

Si consiglia di utilizzare acqua a temperatura ambiente, filtrata o piovana.

Altro fattore da non sottovalutare è l’umidità: le piante di peperomia generalmente preferiscono livelli di umidità da moderati ad alti, idealmente tra il 40% e il 70%, come tipico degli habitat naturali tropicali da cui provengono. Se l’aria è troppo secca, si potrebbero notare arricciamenti delle foglie o sviluppo di bordi marroni e croccanti.

Diversi metodi possono essere utilizzati per aumentare l’umidità intorno alla peperomia: nebulizzare leggermente le foglie alcune volte alla settimana (facendo attenzione a non esagerare per evitare il rischio di problemi fungini), raggruppare le piante, posizionare il vaso su un vassoio di ciottoli riempito d’acqua (assicurandosi che il vaso non sia immerso direttamente nell’acqua) o utilizzare un umidificatore. Gli ambienti della casa che naturalmente hanno un’umidità più elevata, come bagni e cucine (a condizione che abbiano una luce adeguata), possono essere luoghi adatti per le peperomie. Ci sono poi alcune varietà di peperomia, come la peperomia obtusifolia, sono più tolleranti a livelli di umidità inferiori rispetto ad altre.   

Potatura

Potare leggermente le piante di peperomia all’inizio della primavera per correggere una crescita rada o allungata e incoraggiare la pianta a diventare più cespugliosa promuovendo la ramificazione.

La tecnica di cimatura degli steli appena sopra un nodo fogliare è efficace per incoraggiare una nuova crescita e un aspetto più pieno della pianta: ciò comporta la rimozione dell’estremità di ogni stelo e del primo set di foglie. Inoltre, è utile rimuovere regolarmente le foglie morte, gialle o danneggiate praticando tagli netti alla base dello stelo utilizzando forbici o cesoie affilate e sterili.

Sebbene una potatura leggera possa essere eseguita in qualsiasi momento, evitare potature drastiche durante i mesi autunnali e invernali, quando la crescita della pianta rallenta naturalmente; se la peperomia produce spighe fiorite non particolarmente gradevoli esteticamente, si possono tagliare alla base del germoglio. 

Gli steli e le foglie potate possono poi essere utilizzati per la propagazione.

Rinvaso e trapianto

La peperomia va rinvasata, più che trapiantata in piena terra, ogni 2-3 anni circa poiché, come detto, cresce molto lentamente.

Il terriccio ideale per la sua coltivazione deve essere leggero, ben drenante e leggermente acido, pur mantenendo una certa umidità. Dato che molte peperomie in natura sono epifite, un terriccio che imiti le condizioni del legno in decomposizione è benefico; se si utilizza un terriccio universale, si consiglia di modificarne la composizione con materiali come fibra di cocco e perlite per migliorarne l’aerazione e il drenaggio.

Una proporzione di 3 parti di terriccio universale per 1 parte di perlite o pomice è un buon punto di partenza.

Evitare di scegliere vasi eccessivamente grandi, poiché il terriccio in eccesso può trattenere troppa umidità e portare al marciume radicale, soprattutto considerando il tasso di crescita lento della peperomia. Assicurarsi che il vaso scelto abbia fori di drenaggio adeguati per consentire all’acqua in eccesso di fuoriuscire, impedendo al terreno di diventare saturo d’acqua.  

Ubicazione stagionale

La peperomia prospera a temperature medie da interno che vanno dai 18°C ai 24°C. Generalmente possono tollerare temperature comprese tra 15°C e 27°C, ma è importante proteggerle da temperature inferiori a 13°C o 16°C, poiché mal tollerano il freddo, così come da temperature superiori a 27°C o 29°C che possono portare alla disidratazione. 

Per questo, in autunno e in inverno la pianta va tenuta rigorosamente in casa, evitando di posizionarla vicino a bocchette di riscaldamento o raffreddamento, poiché queste possono causare rapide fluttuazioni di temperatura e correnti d’aria.

Durante la bella stagione la peperomia può essere trasferita all’esterno, tenendo conto delle sue esigenze di umidità e mantenendo il fogliame al riparo dai raggi solari diretti.

Malattia e cure

I parassiti più comuni che possono infestare le piante di peperomia includono cocciniglie (che appaiono come piccole masse bianche e cotonose), acari (minuscoli aracnidi che creano ragnatele sottili e causano l’ingiallimento delle foglie), mosche bianche (piccoli insetti bianchi e alati che si raggruppano sulla parte inferiore delle foglie) e moscerini dei funghi (piccole mosche scure che volteggiano intorno al terreno) .

L’individuazione precoce è fondamentale per una gestione efficace dell’infestazione, in particolare:

  • Le cocciniglie si nutrono della linfa della pianta, portando a una crescita stentata e, nei casi più gravi, alla morte. Possono essere trattate con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol denaturato o spruzzando la pianta con sapone insetticida o olio di neem.
  • Gli acari succhiano, come le cocciniglie, la linfa dalle foglie, causando ingiallimento, fragilità e la formazione di ragnatele sottili. Aumentare l’umidità intorno alla pianta può scoraggiare gli attacchi, mentre un forte getto d’acqua, sapone insetticida o olio di neem possono aiutare a debellare l’infestazione.
  • Le mosche bianche possono far ingiallire, morire e cadere le foglie. Si combattono utilizzando trappole adesive gialle per catturare gli adulti e spruzzando la pianta con sapone insetticida oppure olio di neem, concentrandosi sulla parte inferiore delle foglie dove tendono a raggrupparsi.
  • Le larve dei moscerini dei funghi vivono nel terreno e si nutrono di radici e materia organica, danneggiando la pianta e rendendola più suscettibile alle malattie. Per controllarli, lasciare asciugare il primo centimetro di terreno tra un’irrigazione e l’altra, utilizzare trappole adesive gialle per catturare i moscerini adulti oppure considerare l’uso di nematodi benefici o una soluzione diluita di perossido di idrogeno nel terreno.

Se si nota un’infestazione di parassiti, è importante isolare la pianta di peperomia colpita dalle altre piante da appartamento per evitare che i parassiti si diffondano. Inoltre, ispezionare regolarmente la peperomia per individuare eventuali segni precoci di parassiti, come macchie insolite, ragnatele o residui appiccicosi sulle foglie .   

Altre problematiche riscontrabili sono di natura fungina:

  • Marciume radicale: è un problema comune causato da irrigazioni eccessive, che portano a un’infezione fungina che fa marcire le radici e la parte inferiore del fusto della pianta. I sintomi includono radici mollicce e nere e un fusto in decomposizione vicino alla linea del terreno. La prevenzione è fondamentale: utilizzare un terriccio ben drenante, assicurarsi che il vaso abbia fori di drenaggio e lasciare asciugare il terreno tra un’irrigazione e l’altra. In caso di marciume radicale, rimuovere la pianta dal vaso, tagliare le radici infette e rinvasare in terriccio fresco e ben drenante, modificando le abitudini di irrigazione.   
  • Maculatura anulare (ring spot): è una malattia virale che causa caratteristiche macchie o anelli concentrici marroni sulle foglie, e le foglie più giovani possono anche apparire arricciate o contorte. La maculatura anulare viene spesso diffusa attraverso talee prelevate da piante infette che potrebbero non mostrare sintomi evidenti. Sfortunatamente, non esiste una cura per le malattie virali nelle piante, quindi qualsiasi peperomia a cui viene diagnosticata la maculatura anulare dovrebbe essere eliminata per impedire la diffusione del virus ad altre piante. 

Il modo migliore per prevenire le malattie fungine è attraverso pratiche di irrigazione adeguate, garantendo un buon drenaggio e utilizzando terriccio e vasi privi di patogeni. Anche le infezioni batteriche sono possibili. Per prevenirle, utilizzare sempre strumenti puliti e sterilizzati durante la potatura o il rinvaso e, in caso di sospetta infezione batterica, isolare la pianta colpita e rimuovere eventuali foglie o fusti infetti con forbici sterili.

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