- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- I fiori di papavero presentano 4 petali scarlatti e una capsula in cui sono contenuti tantissimi minuscoli semini.
- Esempio di Papaver Rhoeas. Il papavero è una pianta dall’aspetto gracile, sottile e delicato ma si dimostra più resistente di quanto si pensi.
- Il papavero fiorisce nel periodo primaverile-estivo.
- Di solito i papaveri vengono seminati in piena terra per dar vita a un vero e proprio tappeto rosso fiorito, ma volendo si possono coltivare anche in vaso.
- Papaver Alpinum, perfetti in un’aiuola di montagna.
- Sebbene nell’immaginario il papavero sia un fiore dai petali rossi, non mancano varietà color bianco candido.
- Il papavero deve crescere in pieno sole per poter fiorire in abbondanza e rigogliosamente. Questo fiore si può coltivare in aiuole con accanto molte altre specie perenni, come lupini da fiore e coreopsis, per creare macchie variopinte di colore.
Il papavero è senza dubbio fra i più noti e riconoscibili fiori di campo. Il colore rosso acceso è visibile anche da lontano e anima i prati, i campi di grano, gli incolti, le scoline e gli argini lungo le strade.
In qualità di pianta spontanea che cresce all’aperto, il papavero non richiede grande manutenzione: la potatura non è necessaria e la concimazione, da effettuare con un fertilizzante liquido per piante fiorite, va circoscritta al solo periodo della fioritura. Il suolo privilegiato dalla pianta deve essere ben drenato, leggermente umido ma non intriso d’acqua, non pesante e nemmeno argilloso; il trapianto è in realtà operazione piuttosto delicata e traumatica per il papavero perché comporta molto spesso il grave danneggiamento del suo importante apparato radicale, quindi si consiglia di seminarlo direttamente in piena terra, dato che non teme particolarmente il freddo. Fondamentale è l’esposizione: sempre ben soleggiata e protetta dal vento. Afidi e oidio, favoriti da ristagni e scarso drenaggio del terreno, sono i pericoli più frequenti cui può andare incontro la pianta di papavero.
Il genere papaver raccoglie un centinaio di specie, di queste solo una manciata è impiegata in giardinaggio e tre sono molto diffuse: il papavero spontaneo, papaver rhoesas, il papavero d’Islanda o papaver nudicaule, e il papavero orientale. P. somniferum e p. alpinum completano il novero delle specie coltivate che si possono reperire con una certa facilità e sono annuali.
Conosciamoli meglio:
- Papavero spontaneo: alla fine dell’inverno, laddove le temperature medie lo consentono, o in primavera, il papavero da un piccolo seme forma una rosetta basale di foglie portate erette. Dalla rosetta basale si levano precocemente i fusti fioriferi. Le foglie, e tutte le sue parti ad eccezione dei petali, sono ricoperte da peli eretti. I fiori sono portati su lunghi fusti fioriferi e rappresentano la parte più elevata della pianta, che raggiunge con facilità i 70 cm d’altezza. I fusti, se vengono spezzati, emettono un latte biancastro e acre. I fiori, dall’inconfondibile colore rosso, sono a calici caduchi formati da petali di grandi dimensioni. Gli stami sono molto numerosi, di un colore violaceo così scuro da sembrare nero, e contrastano con la corolla.
- Papavero d’Islanda: originario delle regioni più a nord dell’Europa, il papaver nudicaule è apprezzato anche come fiore reciso. Ha fiori grandi (6 cm di diametro) e profumati, di colore bianco, arancione, rosa, giallo, e in molte sfumature intermedie fra questi. Sono portati da steli senza foglie alti circa 50 cm. Le foglie sono di colore verde chiaro, quasi glauco, non pelose, riunite in una rosetta basale.
- Papavero orientale: il papaver orientalis proviene da un vasto areale che comprende Persia, Armenia e Caucaso. Di grande taglia (raggiunge e supera anche il metro), ha fiori grandissimi (anche 15 cm di diametro) di colore rosso, bianco, arancio e rosa con una macchia nera alla base di ogni petalo, a profilo intero o sfrangiato. Le foglie sono di colore verde scuro, presenti anche sugli steli, molto abbondanti. Le piante formano cespugli folti e vigorosi. Molto decorativo è il papaver orientalis “Turkenlouis”.
- Papavero da oppio: spesso confuso con i papaveri orientali, è il p. somniferum, il papavero da oppio. Viene coltivato nelle sue varietà da giardino attraverso selezioni con fiori dalla forma particolare, come il p. s. paeniflorum, che ricorda certe peonie a corolla semplice o semidoppia.
- Papaver alpinum: con il termine papavero alpino si indica un novero di specie di origine spontanea identificabili con i diversi areali d’origine. Fra questi il p. rhaeticum, a fiori bianchi, gialli o rossi, è forse il più conosciuto. Quelli coltivati, disponibili in varie selezioni di colore nei vivai specializzati per piante perenni, raggiungono un’altezza massima di 25 cm e sono indicati per i giardini rocciosi. Le foglie, che si originano tutte dal cespo basale, sono di colore grigio verde, profondamente divise. I fiori sono piccoli, con un diametro di circa 2,5 cm, e hanno una buona capacità di diffondere i semi da cui si origineranno le nuove piante.
Fioritura
I fiori delle piante di papavero durano poco, ma in compenso la fioritura si protrae dalla primavera per buona parte dell’estate. Per ritardare l’epoca di fioritura si ricorre al taglio preventivo dei primi scapi fiorali emessi. Per prolungarla si eliminano i papaveri sfioriti.
Commestibilità
Riproduzione
Il papavero si riproduce per semina. Le piante nate dalla diffusione spontanea dei semi hanno fioritura precoce perché già alla fine dell’estate germinano formando la rosetta di foglie basali. Per evitare che i papaveri assumano carattere infestante si recidano le capsule contenenti i semi quando sono ancora verdi e ben sigillate.
In giardino si può seminare in due periodi dell’anno distinti: a inizio autunno o in primavera, anche inoltrata. La semina deve essere scaglionata lasciando trascorrere tre settimane fra la prima e la successiva. In questo modo l’epoca di fioritura si allungherà considerevolmente. Le piante seminate in autunno fioriranno prima di quelle seminate in primavera e la semina in più riprese avrà un maggior effetto sul protrarsi dell’epoca di fioritura.
È importante valutare la dimensione della specie di papavero per capire quanta distanza lasciare tra una piantina e l’altra: circa 25 cm per papaver rhoesas, 30 cm per p. nudicaule e altre specie di taglia media; 50 cm per papaver orientalis e p. bracteatum che sono quelle di maggiori dimensioni.
Semi
I semi di papavero si raccolgono dalle capsule quando sono mature e il disco che le chiude si scolla dall’ovario liberando nell’ambiente fino a 30.000 semi. Neri, minuscoli e con forma di reni, sono usati come alimento fin dall’antichità.
Informazioni e curiosità
In giardino, i papaveri creano macchie di colore e possono essere inseriti in aiuole o bordure di perenni. Devono essere abbinati a piante perenni di taglia un poco inferiore, come gaillardia e coreopsis, che riprendono e contrastano con il rosso dei papaveri, e in modo da coprire il terreno che, a fine estate, sarà lasciato nudo dai papaveri che disseccano la vegetazione. A questo punto le specie annuali o quelle trattate come tali devono essere tolte dal terreno.
I papaveri si possono utilizzare anche nei prati fioriti, ai margini della proprietà lungo gli argini, al limite dei boschetti per creare una fascia colorata, nelle aiuole di montagna mescolati con lupini da fiore e ranuncoli, sempre però ricordando che il loro carattere è infestante e se trovano condizioni favorevoli formano popolazioni numerose o numerosissime, anche se facili da estirpare.
Coltivazione
Il papavero cresce spontaneamente nei prati, ma è possibile anche coltivarlo in vaso.
Collocazione
Il papavero è una pianta che cresce all’esterno.
Concimazione
Per aiutare la pianta di papavero a dar vita a una prolungata e copiosa fioritura, impiegare un fertilizzante liquido per piante da fiore da diluire nell’acqua ogni due settimane da giugno a settembre, al dosaggio indicato dal produttore.
Esposizione
Il papavero ama il sole e non fiorisce se posto in zone ombrose. In questo secondo caso, crescerà infatti in modo stentato, tenderà a reclinare i fiori e presenterà colori sbiaditi.
Anche le posizioni ventose non sono indicate: eventualmente dotare di sostegni le specie di maggiori dimensioni.
Annaffiatura
Il terreno di coltivazione del papavero, specie se ben drenato e magro, non deve mai seccare completamente: pur trattandosi di una pianta rustica e resistente a brevi periodi di siccità, con un’irrigazione regolare darà senza dubbio vita a una fioritura più abbondante. Nei terreni argillosi si irrighi con parsimonia, perché il papavero teme il ristagno.
In estate, l’annaffiatura dei papaveri in vaso deve essere molto più frequente, dal momento che l’acqua nei vasi esposti al sole evapora con grandissima rapidità. Anche in questo caso, comunque, va eliminata l’acqua che ristagna nel sottovaso.
Potatura
Il papavero non richiede grandi potature. Se le piante tendono a moltiplicarsi rapidamente in uno spazio limitato, procedere ad eliminare le capsule con i semini quando i petali saranno appassiti, in modo da impedire alle piante di divenire troppo folte. Quando le foglie cominciano ad appassire, tagliare gli steli così che spuntino nuovi fiori spontaneamente l’anno seguente.
Trapianto
I fiori di papavero, annuali o perenni, hanno un apparato radicale fittonante che rende problematico il trapianto. Durante quest’operazione si danneggiano spesso le radici e le piante mal sopportano questo trattamento.
L’ideale è seminare direttamente a dimora, e, se non è possibile, in contenitori da svasare e porre nel terreno. Si possono impiegare anche i contenitori in materiale organico per le semine delle colture orticole che, una volta posti nel terreno, si disfano non ostacolando lo sviluppo delle radici.
In ogni caso, il papavero teme il terreno pesante, argilloso e bagnato. Preferisce i suoli ben drenati. Non disdegna una buona fertilità, ma non gradisce le letamazioni e gli altri concimi organici.
Ubicazione stagionale
I papaveri temono il freddo una volta che hanno sviluppato lo scapo fiorale, ma nella forma di rosetta basale di foglie superano senza difficoltà l’inverno. Solo nei climi più freddi si proteggano le piante perenni o le rosette fogliari delle piante annuali seminate in autunno.
Raccolta
Solo il papavero d’Islanda viene impiegato come fiore reciso. Si raccolgono al mattino presto quando sono ancora chiusi e per prolungarne la durata si brucia la base dello stelo con un accendino.
Del papaver rhoeas si possono raccogliere anche i teneri germogli: commestibili, possono essere cotti, ridotti in purea, ripassati in padella o aggiunti a crudo in insalata.
Malattia e cure
Il papavero è poco soggetto all’attacco di insetti poiché il lattice contenuto nello stelo in genere allontana i parassiti. Tra i nemici principali figurano gli afidi e l’oidio se il terreno in cui viene coltivato è troppo umido, quindi sempre controllare le irrigazioni per evitare la formazione di ristagni.