Orchidea cymbidium

Cymbidium

L'orchidea cymbidium cresce preferibilmente in vaso: in questo modo può essere protetta durante i mesi più freddi dell'anno.

  • L'orchidea cymbidium cresce preferibilmente in vaso: in questo modo può essere protetta durante i mesi più freddi dell'anno.
  • Il terriccio ideale per l'orchidea cymbidium è un mix di corteccia ben drenante.
  • L'orchidea cymbidium ha bisogno di molta luce per fiorire e crescere in salute.
  • L'orchidea cymbidium fiorisce generalmente da dicembre ad aprile.
  • Se ben curata, l'orchidea mantiene i suoi fiori fino a 3 mesi.
  • L’orchidea cymbidium cresce preferibilmente in vaso: in questo modo può essere protetta durante i mesi più freddi dell’anno.
  • Il terriccio ideale per l’orchidea cymbidium è un mix di corteccia ben drenante.
  • L’orchidea cymbidium ha bisogno di molta luce per fiorire e crescere in salute.
  • L’orchidea cymbidium fiorisce generalmente da dicembre ad aprile.
  • Se ben curata, l’orchidea mantiene i suoi fiori fino a 3 mesi.

L’orchidea cymbidium è molto diversa dalla più comune phalaenopsis: è una pianta più rustica, robusta e con esigenze quasi opposte.

A differenza delle orchidee che crescono su un unico fusto (monopodiali), quella cymbidium è simpodiale, cioè cresce orizzontalmente sviluppando nuovi getti ogni anno.

Le foglie sono lunghe, nastriformi, sottili e di un bel verde brillante e possono raggiungere anche i 60-90 cm di lunghezza. Alla loro base si possono notare dei rigonfiamenti ovali e duri, chiamati pseudobulbi. Sono organi vitali che fungono da riserva d’acqua e nutrienti, permettendo alla pianta di resistere a periodi di siccità.

I fiori sbocciano su lunghi steli (spighe) che partono dalla base degli pseudobulbi. Sono cerosi, consistenti e durano moltissimo (anche 2-3 mesi sulla pianta). I colori variano dal bianco al rosa, giallo, verde e marrone.

Le radici appaiono carnose e robuste, ma sono molto sensibili al marciume se l’acqua ristagna.

Il segreto per curare e coltivare con successo l’orchidea, e in particolare la varietà cymbidium, è sapere che non ama il caldo costante dell’appartamento. Per fiorire deve subire uno sbalzo termico: in autunno (settembre-ottobre) ha bisogno di notti fresche (tra i 10°C e i 15°C) e in molte zone d’Italia può stare all’aperto dalla primavera fino all’autunno inoltrato (o tutto l’anno al Sud e in zone costiere riparate), purché le temperature non scendano sotto i 2-3°C.

Anche la luce è fondamentale e, durante la crescita vegetativa (quando fa nuove foglie), ha bisogno di molta acqua e il substrato non deve mai asciugare del tutto.

Per quanto riguarda il terriccio ideale, quello universale non è indicato. Serve un mix per orchidee (corteccia/bark), magari con aggiunta di un po’ di torba o perlite per trattenere leggermente l’umidità. Essendo poi una pianta bisognosa di nutrienti, in primavera/estate va concimata regolarmente (ogni 2 settimane) con concime specifico per orchidee per sostenere la crescita dei nuovi pseudobulbi.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La fioritura dell’orchidea cymbidium avviene tipicamente nei mesi più freddi. Il periodo esatto può variare a seconda della varietà (ibridi di Cymbidium), ma generalmente va da dicembre/gennaio fino a marzo/aprile.

Gli steli fiorali iniziano a svilupparsi a fine estate/autunno (settembre-novembre), ma i boccioli si aprono quando le temperature si abbassano.

Una delle caratteristiche apprezzabili di questa pianta è anche la durata dei suoi fiori: possono rimanere aperti anche 6-10 settimane (2-3 mesi), se le condizioni ambientali (soprattutto la temperatura) sono favorevoli.

Il segreto per la fioritura: lo sbalzo termico

La fioritura non è stimolata dal calendario, ma dalle condizioni ambientali che imitano il suo habitat naturale.

Il fattore chiave per indurre gli steli fiorali in autunno è la differenza di temperatura tra il giorno e la notte:

  1. Estate: la pianta cresce e accumula energie (azoto e luce)
  2. Autunno (settembre-ottobre): è il momento critico, in cui all’orchidea devono essere garantite notti fresche (temperature che scendono costantemente tra gli 8°C e i 15°C, idealmente intorno ai 10°C) e giorni più caldi (con temperature diurne intorno ai 20-25°C).

Se la pianta viene tenuta in una casa con riscaldamento costante (senza questa escursione termica), difficilmente formerà gli steli fiorali, anche se è perfettamente sana. È per questo che si consiglia di lasciarla all’aperto finché non fa troppo freddo.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulboGemmeTubero

Tossicità

L’orchidea cymbidium è considerata una pianta sicura per cani, gatti e anche per l’uomo.

Sebbene non sia velenosa, però, le sue foglie sono molto fibrose e dure, per cui, se un animale ne ingerisce una quantità significativa, potrebbe avere disturbi gastrointestinali (vomito o diarrea) semplicemente perché lo stomaco non riesce a digerire la fibra vegetale. 

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggineTubero

La riproduzione dell’orchidea cymbidium è più semplice da eseguire rispetto ad altre orchidee.

A livello domestico, il metodo principale e più efficace è la divisione dei cespi (pseudobulbi). In natura si riproduce anche per seme, ma è un processo lunghissimo e complesso che in casa non si fa quasi mai.

1. Divisione dei cespi

Questo metodo consiste nel separare fisicamente la pianta madre in più piante figlie. È il modo più sicuro per avere subito piante pronte a fiorire l’anno successivo.

Il momento ideale per effettuare la divisione è la primavera, subito dopo che la fioritura è terminata e prima che inizi il caldo estivo. È perfetto farlo in concomitanza con il rinvaso.

Procedimento step by step

  1. Estrarre la pianta dal vaso e liberare le radici dal vecchio terriccio
  2. Individuare i punti di taglio: osservando la base della pianta, si noterà che i bulbi crescono a gruppi collegati da un rizoma sotterraneo. I bulbi non vanno separati singolarmente: per sopravvivere e fiorire presto, ogni nuova pianta deve avere almeno 3 pseudobulbi verdi (con foglie) e almeno 1 pseudobulbo vecchio (senza foglie, come riserva di energia)
  3. Tagliare: con un coltello sterile, recidere in modo netto il rizoma che collega i gruppi di bulbi. Se le radici sono molto aggrovigliate, tagliarle con una forbice sterile (le radici del cymbidium ricrescono vigorose)
  4. Spolverizzare i tagli con un po’ di cannella in polvere (è un antibatterico naturale) o lasciare asciugare all’aria per un’ora
  5. Rinvasare: mettere le nuove divisioni nei vasi, riempiendo con corteccia fresca. Non annaffiare per 5-7 giorni (nebulizzare solo le foglie), per evitare che l’acqua entri nei tagli freschi causando marciumi

2. Utilizzo dei bulbi

A volte, durante il rinvaso, possono spuntare dei bulbi vecchi, senza foglie e senza radici, che sembrano morti. Non vanno buttati: possono generare una nuova pianta, anche se ci vorrà molto tempo (2-3 anni per vederla fiorire).

Procedimento step by step

  1. Staccare il vecchio bulbo dalla pianta, pulirlo da eventuali residui secchi e lavarlo bene
  2. Prendere un sacchetto di plastica trasparente o un vasetto con dello sfagno (muschio) umido o perlite umida, quindi mettere il bulbo all’interno, lasciandolo per metà fuori dal substrato (o chiuderlo nel sacchetto con un po’ di muschio umido)
  3. Trasferire il tutto in un luogo caldo e ombreggiato
  4. Dopo qualche mese dovrebbe spuntare un piccolo germoglio verde dalla base del vecchio bulbo. Quando questo germoglio avrà fatto le sue prime radici, potrà essere piantato in un vasetto con corteccia fine

Semi

I semi delle orchidee, inclusi quelli del cymbidium, sono microscopici, come granelli di polvere, polvere di talco o farina finissima, ed estremamente leggeri.

Ogni singolo frutto dell’orchidea può contenere da decine di migliaia fino a milioni di semi.

La caratteristica più importante, che spiega la difficoltà della loro coltivazione domestica, è la l’assenza di endosperma, ossia, a differenza di quasi tutti gli altri semi, quelli di orchidea sono privi della riserva di cibo che nutre l’embrione nelle prime fasi di germinazione.

Informazioni e curiosità

La definizione cymbidium deriva dalla parola greca kymbos, che significa cavità o barca. Questo nome si riferisce alla forma particolare del labello (il petalo modificato centrale del fiore) che assomiglia proprio a una piccola barchetta o a una cavità.

Coltivazione

VasoPiena Terra

L’orchidea cymbidium può essere coltivata sia in vaso che in piena terra, ma la scelta dipende in modo cruciale dal clima della propria regione.

La coltivazione in piena terra è possibile solo nei climi miti del Sud Italia, lungo le coste o in zone con un microclima particolarmente temperato dove le temperature non scendono mai sotto i 2°C per periodi prolungati.

In genere, il vaso è la scelta più comune e sicura.

Collocazione

InternoEsterno

L’orchidea cymbidium può crescere all’esterno in giardino, ma come già indicato per la coltivazione, la soluzione migliore è considerarla come una pianta d’appartamento.

Nella maggior parte delle regioni italiane, infatti, la coltivazione in vaso è più sicura e pratica, perché permette di sottoporre la pianta allo shock termico autunnale necessario per la fioritura (lasciandola fuori finché fa fresco) e poi di ritirarla al riparo dalle gelate invernali.

Concimazione

A differenza della phalaenopsis, che richiede poco concime, l’orchidea cymbidium ha bisogno di molto nutrimento per sostenere la crescita rapida dei nuovi pseudobulbi e preparare la sua spettacolare fioritura.

L’esigenza nutritiva cambia in base alla stagione:

  • Primavera ed estate (marzo-agosto): è la fase di crescita. In questo periodo la pianta sta producendo nuovi germogli (foglie e pseudobulbi) e va concimata ogni 2 settimane con un concime bilanciato (ad esempio, NPK 20-20-20) o uno specifico per piante verdi
  • Fine estate e autunno (settembre-ottobre): è la fase di preparazione alla fioritura, in cui la pianta smette di produrre foglie e si prepara ad emettere gli steli fiorali. Si concima sempre ogni 2 settimane con un concime ricco di potassio (K) e fosforo (P), ad esempio NPK 10-30-20 o simili. Il potassio, infatti, aiuta a indurire i tessuti prima dell’inverno e stimola la produzione di fiori
  • Inverno (novembre-febbraio): quando la pianta è in fiore o quando le temperature sono basse e c’è poca luce,  le concimazioni vanno sospese perché l’orchidea non ha bisogno di nutrimento. Riprendere a fertilizzare solo quando spunteranno i nuovi germogli verdi in primavera

Se le punte delle foglie diventano nere, potrebbe essere un segnale di troppo concime (accumulo di sali). In quel caso, sospendere immediatamente la somministrazione e lavare il terreno facendo scorrere molta acqua corrente nel vaso per “sciacquare” via l’eccesso.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbraLuce indiretta

L’esposizione è l’elemento più cruciale per l’orchidea cymbidium, soprattutto se si vuole vederla fiorire.

Questa pianta ha bisogno di molta luce: se possibile, l’ideale sarebbe tenerla all’aperto dalla primavera all’autunno inoltrato (settembre/ottobre) affinché riceva l’intensità luminosa necessaria.

L’esposizione ideale varia a seconda del periodo dell’anno: nelle mezze stagioni e in inverno, la pianta ha bisogno di tutto il sole diretto che può ricevere attraverso una finestra per stimolare gli steli floreali e mantenere il colore. D’estate però, specialmente il sole di mezzogiorno e del pomeriggio può bruciare le foglie; di conseguenza, la pianta necessita di una rete ombreggiante o di un’ombra luminosa.

Per capire se la luce è giusta basta osservare le foglie:

  • Luce insufficiente: foglie di un verde scuro (troppo scuro) e molli. La pianta crescerà, ma è improbabile che fiorisca
  • Luce ideale: foglie di un verde medio-chiaro, leggermente giallastro o con riflessi rossastri alla base (come se fossero abbronzate). La pianta è in salute e pronta a fiorire
  • Luce eccessiva/bruciature: macchie gialle o bianche sulle foglie, che poi diventano marroni e secche

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il fabbisogno idrico dell’orchidea cymbidium cambia drasticamente in base alla stagione.

  • Primavera ed estate (fase di crescita). In questo periodo la pianta sta costruendo i nuovi pseudobulbi e le foglie, per cui ha bisogno d’acqua. Il substrato (corteccia) deve rimanere sempre leggermente umido (non zuppo), quindi, se fa molto caldo, bisognerebbe annaffiare anche 2-3 volte a settimana. In estate, all’aperto, gradisce anche delle nebulizzazioni sulle foglie (ma non sotto il sole diretto)
  • Autunno e inverno (fase di fioritura/riposo). Quando le giornate si accorciano e la temperatura scende, il metabolismo della pianta rallenta e l’acqua va ridotta  drasticamente (il substrato deve essere quasi asciutto prima di bagnare nuovamente). Generalmente basta annaffiare una volta ogni 10-15 giorni (dipende da quanto è calda la stanza in cui si trova l’orchidea)

Come annaffiare

Per annaffiare correttamente le orchidee ci sono due metodi validi, ma uno è preferibile:

  1. Per immersione (consigliato): riempire una bacinella o il lavandino con acqua (meglio se piovana, demineralizzata o lasciata decantare 24h), immergere il vaso per circa 15-20 minuti, poi lasciare scolare benissimo tutta l’acqua in eccesso
  2. Dall’alto: usando un annaffiatoio a becco stretto, bagnare la corteccia uniformemente. Non bagnare mai il centro dei nuovi getti (l’ascella delle foglie), perché, se l’acqua ristagna, il germoglio marcisce velocemente

In tutti i casi, meglio anaffiare sempre al mattino. Questo permette all’acqua in eccesso sulle foglie o nel vaso di evaporare durante la giornata, riducendo il rischio di comparsa di funghi durante la notte.

Per capire se la pianta è assetata si possono osservare gli pseudobulbi:

  • Bulbi lisci e pieni: la pianta è idratata correttamente
  • Bulbi leggermente raggrinziti: è ora di annaffiare (in estate non si dovrebbe mai arrivare a questo punto; in inverno è tollerabile)
  • Bulbi molto raggrinziti e secchi: grave disidratazione. Immergere subito il vaso per reidratare l’orchidea
  • Bulbi gialli/molli: troppa acqua e probabile marciume. Smettere di annaffiare immediatamente

Potatura

L’orchidea cymbidium non va potata nel senso classico del termine ma va periodicamente ripulita dagli steli fiorali e dalle foglie secchi e dalle punte nere o rovinate.

Non vanno invece assolutamente tagliati i vecchi pseudobulbi (fungono da riserva di acqua ed energia per far crescere i nuovi germogli e vanno tagliati solo se diventano molli, marci o completamente svuotati e secchi al punto da sgretolarsi) e le radici aeree (se presenti, a meno che non siano secche/morte).

Poiché le orchidee sono molto sensibili ai virus e ai funghi, è buona norma sterilizzare sempre le lame delle forbici anche prima di passare da una pianta all’altra.

Rinvaso e trapianto

A differenza delle phalaenopsis che hanno radici aeree e disordinate, l’orchidea cymbidium crea un pane di radici fittissimo e compatto che riempie tutto il vaso.

Per cui, il rinvaso va eseguito ogni 2-3 anni, o quando il contenitore non è più in grado di sopportare la pressione delle radici.

Il momento ideale è la primavera, subito dopo che la fioritura è terminata e prima che inizi la forte crescita estiva.

Procedimento step by step

  1. Estrazione della pianta dal vaso
  2. Pulizia delle radici: per prima cosa, bisogna cercare di districare delicatamente le radici esterne, quindi tagliare via con forbici sterilizzate tutte quelle marce (molli e marroni) o secche (vuote al tatto). Lasciare quelle bianche e sode
  3. Gestione degli pseudobulbi e divisione dei cespi: se la pianta è diventata enorme, questo è il momento di dividerla in due o più piante, come già spiegato nella sezione riproduzione
  4. Scelta del vaso: deve essere stretto e alto e non troppo grande (bastano solo 2-3 cm di spazio libero attorno al pane di radici). Il terriccio ideale è un mix di corteccia (bark) di pezzatura media, magari mescolato con un po’ di perlite o polistirolo per il drenaggio
  5. Rinvaso: inserire la pianta nel nuovo contenitore e riempire gli spazi vuoti con la corteccia, quindi premere bene con le dita o con un bastoncino, così che la pianta sia ben ferma e stabile

Dopo il rinvaso, non innaffiare per circa 5-7 giorni per dare tempo alle radici tagliate di cicatrizzare. Nebulizzare solo le foglie se fa caldo.

L’orchidea cymbidium non rifiorisce sullo stesso stelo: una volta che i fiori sono caduti e lo stelo si è seccato o ingiallito, quel ramo non produrrà nuovi fiori, per cui va tagliato alla base, vicino allo pseudobulbo da cui è partito, usando una cesoia pulita.

Tagliare lo stelo evita che la pianta sprechi energie per mantenere vivo un ramo ormai inutile. In questo modo, il cymbidium potrà concentrarsi sulla produzione di nuovi germogli (nuovi pseudobulbi) durante l’estate, che saranno quelli che porteranno i fiori l’anno successivo.

Ubicazione stagionale

Le temperature sono, insieme alla luce, il fattore più importante per mantenere in salute l’orchidea cymbidium.

In autunno, l’orchidea ha bisogno di cure specifiche. Come già anticipato, tra settembre e ottobre, affinché vengano prodotti gli steli fiorali, la pianta deve subire uno sbalzo termico netto tra giorno e notte. Di giorno la temperatura deve essere mite (20°C-25°C), mentre la notte deve fare freddo (tra i 10°C e i 15°C).

In inverno, la temperatura ideale dovrebbe essere tra i 10°C e i 15°C (massimo 18°C): al fresco, infatti, i fiori durano anche 2-3 mesi. Per sicurezza, è meglio non scendere sotto i 5°C.

In primavera ed estate, la pianta produce foglie e bulbi: idealmente la temperatura dovrebbe essere compresa tra i 18°C e i 28°C.

L’orchidea cymbidium tollera il caldo fino a 30°C – 35°C, ma solo a patto che ci sia alta umidità, ottima ventilazione e ombra nelle ore centrali.

Se la temperatura notturna in estate rimane troppo alta (sopra i 20-22°C fissi), la pianta potrebbe stressarsi e rallentare la crescita.

Malattia e cure

Nonostante la varietà cymbidium sia una delle orchidee più robuste, non è immune a parassiti e malattie, soprattutto se le condizioni di coltivazione non sono perfette.

Parassiti

Cocciniglia

Si riconosce per i piccoli fiocchi bianchi cotonosi (cocciniglia cotonosa) o le piccole scaglie marroni rigide (cocciniglia a scudetto) sulle foglie, spesso nascoste vicino alla base o sotto la pagina inferiore. Le cocciniglie rilasciano anche una sostanza appiccicosa (melata).

Se sono poche, si possono togliere una ad una con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool denaturato oppure si può sciogliere un po’ di sapone di Marsiglia in acqua e spruzza sulla pianta (soffoca l’insetto).

In casi gravi, usare l’olio bianco minerale (disponibile nei garden center), facendo attenzione a non eseguire il trattamento quando c’è il sole diretto.

Ragnetto rosso 

L’infestazione viene favorita da aria troppo secca e calda. Le foglie diventano opache, sbiadite, con puntini giallastri/argentei; guardando in controluce, si potrebbero scorgere sottilissime ragnatele.

Il ragnetto rosso odia l’acqua, per cui va aumentata subito l’umidità e le foglie vanno pulite con un panno umido.

Si consiglia i ricorrere a un acaricida specifico se l’infestazione è grave.

Lumache e chiocciole

Se l’orchidea viene tenuta all’aperto in giardino, potrebbero comparire buchi sulle foglie, germogli o fiori mangiati e scia di bava argentata.

Come rimedio, controllare la pianta di sera, o dopo la pioggia, e togliere le lumache e chiocciole manualmente. 

Malattie fungine

Spesso causate da troppe annaffiature, scarso drenaggio o acqua che ristagna tra le foglie.

Marciume radicale

La pianta smette di crescere, le foglie ingialliscono e cadono, i bulbi raggrinziscono (perché le radici morte non assorbono acqua). Svasando, si sente odore di funghi e le radici appaiono molli e marroni.

Queste ultime vanno tagliate con forbici sterili e i tagli si spolverizzano con un fungicida specifico.

Dopodiché, si rinvasa in corteccia nuova e asciutta e non si deve bagnare per una settimana.

Macchie nere sulle foglie 

Si tratta di macchie nere o marrone scuro, tondeggianti, che si allargano.

Non vanno confuse con le macchie nere sulle punte (che spesso indicano eccesso di sali/concime): se la macchia è nel mezzo della foglia, è probabile sia un fungo.

Per curare la pianta, migliorare la ventilazione, tagliare la parte di foglia malata e trattarla con un prodotto a base di rame o un fungicida sistemico.

Virus

Purtroppo, le orchidee possono contrarre virus, il più famoso dei quali è il mosaico del Cymbidium.

Causa striature gialle o nere irregolari sulle foglie, che formano disegni a mosaico o cerchi concentrici necrotici, e i fiori possono nascere deformi.

Purtroppo non esiste cura. La pianta va isolata immediatamente ed eliminata per non contagiare le altre.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 5 / 5, basato su 1 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!

Le piante del giorno