- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- La ninfea presenta foglie ampie, cerose di un bel colore verde intenso.
- La ninfea riempie di colori i laghetti artificiali in giardino con le sue meravigliose sfumature.
- La ninfea svolge un lavoro di fitodepurazione dell’acqua contrastando la formazione di alghe.
- Una splendida ninfea galleggia sulla superficie dell’acqua nella fontana centrale dell’Orto botanico di Palermo.
- La ninfea si può far sbocciare sia nei laghetti artificiali in giardino, sia nei mastelli.
Sono oltre 50 le specie comprese nel genere Nymphaea, con migliaia di varietà e di cultivar derivate dal miglioramento genetico e dall’ibridazione, ma si è sempre operato una divisione in due grandi gruppi: le ninfee rustiche e quelle tropicali, distinguendo così piante resistenti ai climi italiani tutto l’anno e piante che hanno bisogno di essere riparate all’interno durante l’inverno perché la temperatura dell’acqua potrebbe abbassarsi sotto i 10°C, considerati il limite minimo per la sopravvivenza.
La coltivazione della ninfea richiede specifiche condizioni: queste piante preferiscono acque calme e profonde, tipicamente tra 30 e 90 cm, dove possono ancorarsi con le loro radici al fondo del laghetto o del contenitore. Il substrato ideale per le ninfee è ricco di sostanza organica, come terriccio per piante acquatiche mescolato con argilla, che fornisce i nutrienti necessari per la crescita. Le ninfee necessitano di molta luce solare, almeno 5-6 ore al giorno, per fiorire adeguatamente. È fondamentale piantare i rizomi in primavera, quando le temperature iniziano a salire, posizionandoli in modo che la punta sia rivolta verso l’alto e coperti con uno strato di ghiaia per mantenerli in posizione.
Durante la stagione di crescita, la ninfea richiede una manutenzione minima. È utile rimuovere le foglie morte o danneggiate per prevenire la decomposizione che potrebbe inquinare l’acqua. Anche la concimazione periodica con fertilizzanti specifici per piante acquatiche può favorire una crescita rigogliosa e una fioritura abbondante.
La ninfea può essere soggetta a varie malattie e parassiti. Tra le malattie più comuni vi è il marciume dei rizomi, causato da funghi o batteri che prosperano in condizioni di stagnazione e carenza di ossigeno: per prevenire il problema, è dunque fondamentale garantire una buona circolazione dell’acqua e non piantare le ninfee troppo in profondità. Un’altra problematica è la muffa grigia, che può attaccare le foglie e i fiori, provocando macchie brune e marciume. La prevenzione include la rimozione delle parti infette e il miglioramento della ventilazione. Anche i parassiti come gli afidi e i coleotteri delle foglie possono danneggiare la ninfea, ma si sconfiggono con insetticidi specifici per piante acquatiche o con metodi biologici, come l’introduzione di predatori naturali.
In stadio giovanile la ninfea è fornita di un lungo e robusto rizoma o di un tubero stolonifero. Le foglie sono tondeggianti, divise in due lobi, cerose, di colore verde brillante e a portamento orizzontale. La loro forma è variabile secondo la ninfea scelta, ma si presentano sempre grandi e larghe. I rizomi sono grossi e dotati di forti radici di ancoraggio. I fiori, in molti casi profumati, sono galleggianti e diurni nelle ninfee rustiche o eretti poco sopra il battente dell’acqua e talora notturni nelle ninfee tropicali. I petali, circondati da quattro sepali verdi, sono numerosi, di forma da ovale ad appuntita. Al centro del fiore si trovano stami evidenti di colore giallo o arancione. La fioritura può durare fino a sette giorni e ad ogni giornata si accorcia il tempo di apertura del fiore.
Ninfea alba è la specie tipica del nostro Paese. Si trova facilmente anche come pianta spontanea in diversi laghi, radicando a una profondità che varia da uno a tre metri. I fiori, larghi fino a 15 cm, hanno stami gialli e sono di colore bianco, anche se non mancano soggetti color avorio o carta di riso. Accanto a questa si segnalano due varietà di Nymphaea hybrida: Nymphaea hybrida August Koch, Nymphaea hybrida Clyde Ikins.
Fioritura
La ninfea fiorisce con l’arrivo dei primi caldi, in genere verso maggio, per tutta l’estate, fino a settembre-ottobre a seconda della zona climatica.
Commestibilità
Riproduzione
Durante il periodo invernale, quando la pianta è stata ritirata o è in fase di riposo, la ninfea si estrae dall’acqua e dal limo e si dividono i rizomi degli esemplari più vecchi assicurandosi che presentino almeno una o due gemme. Si rimettono poi subito a dimora evitando che asciughino.
La riproduzione per seme della ninfea è possibile ma abbastanza complessa, per questo praticata solo di rado dagli hobbisti.
Nei laghetti con il fondo in terra è la disseminazione naturale delle specie rustiche a rinnovare e aumentare la popolazione di ninfee presenti, tanto da creare nei lati meglio esposti densi e continui tappeti floreali.
Semi
I semi soffiati di ninfea sono popolarissimi in India (con il nome di “makhana”) e consumati come un salutare snack superfood. In agosto vengono raccolti, essiccati al sole e arrostiti su un fuoco a legna, finché col calore non scoppiettano come fossero pop corn. Il frutto di ninfea è una bacca globosa, coriacea e spugnosa che contiene i numerosi semi, grandi 2–3 mm, ellissoidi, lisci e molto scuri.
Informazioni e curiosità
La ninfea è stata venerata in molte culture antiche per la sua bellezza e la sua capacità di sbocciare dal fango, simboleggiando quindi la purezza spirituale e la rinascita. Ma il suo fascino non è legato solo alla mitologia: la ninfea è una pianta utilissima, poiché fornisce rifugio e nutrimento a una vasta gamma di specie acquatiche, contribuendo quindi all’equilibrio degli ecosistemi acquatici. Insieme al fiore di loto è senza dubbio la pianta acquatica più diffusa al mondo, anche per la coltivazione domestica in vasche o laghetti in giardino.
Chi non ha a disposizione un giardino con laghetto e voglia cimentarsi nella coltivazione della ninfea deve partire prima di tutto dalla scelta del contenitore adeguato. Ci si può orientare verso vasche larghe e poco profonde, dalle forme arrotondate, specifiche per questo utilizzo, oppure acquistare un grande contenitore di materiale plastico, o, ancora, recuperare un vecchio mastello in lamiera zincata e un tino dismesso. I contenitori larghi e poco profondi, molto belli a vedersi, con un diametro anche superiore al metro, hanno una maggiore superficie evaporante, si scaldano di più, ma consentono di alloggiare un maggior numero di piante galleggianti. Per i mastelli di plastica preferire i contenitori prodotti per l’industria del vino. Sono più resistenti sia agli urti sia alle deformazioni e, alle basse temperature, diventano meno fragili. I più comuni sono di colore rosso vinato o mattone acceso e si può rivestirli per renderli più belli. Basta anche solo una stuoia di canne ben fissata. I mastelli di zinco o i tini, tutto materiale di recupero, dovranno essere attentamente verificati perché non si scoprano perdite dopo che l’allestimento è già terminato: vanno riempiti d’acqua fino all’orlo aspettando almeno un paio di giorni prima di procedere con il lavoro. In alternativa, si possono rivestire internamente con un telo in pvc pesante, fissato sotto il bordo interno, per risolvere tutti i problemi.
A questo punto, è importante scegliere bene la collocazione del mastello, in balcone o in giardino, perché non andrebbe mai spostato. La quiete e il minor disturbo possibile sono condizioni necessarie affinché il microambiente si stabilizzi e funzioni e l’unico spostamento concesso è quello per il riparo invernale in montagna o laddove l’inverno sia davvero rigido. In ogni caso, le posizioni ideali sono in un posto caldo e soleggiato al Nord e in posizione parzialmente riparata al Sud, dove le temperature potrebbero salire troppo, specie per gli eventuali pesci ospitati. Non va collocato sotto la chioma di un albero così che foglie e frutti non cadano in acqua e marciscano. Gli agrumi e le altre piante a foglia coriacea e dura sono eventualmente le uniche piante consigliate per ottenere un parziale ombreggiamento perché scarsamente marcescibili e facilmente recuperabili.
Coltivazione
La ninfea si può coltivare sia nei laghetti, sia in mastello.
Sono tre le caratteristiche richieste alle varietà di ninfea adatte per il mastello: dimensioni ridotte, rusticità, precisa classificazione. Le ninfee mini si adattano senza problemi a contenitori con superfici inferiori al mezzo metro quadrato, a patto che siano poste a una profondità variabile fra i 25 e i 60 cm: a maggiori profondità, infatti, non tutte riescono a svilupparsi tanto da raggiungere la superficie. Queste ninfee hanno foglie di circa 10 cm di diametro ma possono produrre fiori anche più grandi. La durata di un singolo fiore è di circa una settimana. L’adozione di vasche apposite di diametro superiore al metro consentono di coltivare quasi tutte le varietà. Il mastello richiede una manutenzione molto limitata: occorre aggiungere acqua quando evapora e rimuovere le foglie e i detriti che possono cadere e marcire all’interno del contenitore.
Collocazione
La ninfea è pianta da esterno, sensibile però ai cali di temperatura. Durante la stagione fredda va quindi spostata all’interno, in vasche protette, a meno che la varietà sia resistente alle basse temperature.
Concimazione
La concimazione della ninfea si deve eseguire esclusivamente con prodotti specifici da mettere nell’acqua (liquidi) o nel terreno (bastoncini). Con i concimi a lento rilascio la fertilizzazione si può effettuare una volta l’anno.
Esposizione
Sia che vengano coltivate in un laghetto naturale, sia in un apposito recipiente, il pieno sole giova a tutte le specie di ninfea favorendone sviluppo e moltiplicazione. Con il tempo, quando le piante si saranno ambientate, sceglieranno autonomamente dove porsi.
Annaffiatura
Essendo una pianta acquatica, nel caso della ninfea non si può parlare di annaffiature ma di quantità d’acqua presente nel contenitore (o profondità del laghetto). In fase giovanile, tutte le ninfee si accontentano di poca acqua, ma rapidamente richiedono una maggiore profondità: nei mastelli si va dai 25 cm per le ninfee nane, fino a 40-80 cm per gli esemplari più grandi. Nei laghetti servono dai 50 cm ai 200 cm per le varietà di maggiori dimensioni.
Importantissimo è anche conoscere la profondità massima d’impianto della varietà scelta perché le ninfee possono adattarsi a vivere in acque meno profonde di quelle indicate, galleggiando anche in poca acqua, ma non possono fare l’opposto. Sono infatti piante radicate sul fondo, e non flottanti, e se viene superato il limite massimo di acqua, rappresentato dalla lunghezza del fusto, restano sommerse e muoiono.
Potatura
La ninfea non necessita di una vera e propria potatura, quanto di una rimozione delle foglie appassite e di un eventuale sfoltimento in caso di crescita troppo abbondante.
Trapianto
Ubicazione stagionale
Nymphaea alba, N. odorata, N. tuberosa sono specie rustiche resistenti al freddo, così come lo sono gli ibridi N. x laydekeri e N. x marliacea. Tuttavia in commercio si trovano speso ibridi con caratteristiche intermedie fra ninfee rustiche e ninfee tropicali. Al momento dell’acquisto è necessario informarsi sempre sulle caratteristiche della specie o della varietà scelta per quel che riguarda la resistenza al freddo. In generale, nelle zone soggette a gelo prolungato, le ninfee possono essere coltivate in una vasca prestampata di vetroresina da spostare in veranda o in un locale luminoso, dove nel corso dell’inverno la temperatura non scenda sotto lo zero. Per facilitare lo spostamento della vasca, evitando di estrarre le piante, ridurre il livello dell’acqua al minimo, bastano 10 cm. In alternativa, coltivare le ninfee in vasi forati da poter ritirare nel periodo invernale. Le ninfee tropicali devono essere ritirate in serra o i rizomi conservati in terriccio bagnato, sempre a una temperatura di 10°C.
Malattia e cure
La ninfea può essere colpita da afidi, che di solito non producono gravi danni, e insetti defogliatori (Galerucella spp). Bagnare semplicemente le foglie può bastare per scacciare facilmente gli afidi ma se non dovesse essere sufficiente, occorrerà ricorrere a speficifi antiparassitari. Contro gli insetti si può effettuare un repentino abbassamento del livello dell’acqua e un successivo innalzamento oltre la quota normale. Inoltre si rivela utile la presenza di pesci nello specchio d’acqua. L’introduzione nel mastello o nel laghetto di qualche (anche solo due) pesce rosso di piccola taglia, infatti, consente di controllare lo sviluppo di larve d’insetti, in particolar modo quelle delle zanzare senza dover ricorrere a prodotti specifici. Le gambusie, piccoli pesci tropicali, sono la specie più indicata, ma è necessario rivolgersi a un punto vendita specializzato per il loro acquisto.