Muscari

Muscari latifolium

I muscari sono piante da esterno, coltivabili anche in vaso.

  • I muscari sono piante da esterno, coltivabili anche in vaso.
  • I muscari si possono piantare nel giardino roccioso, nelle bordure primaverili, nelle aiuole.
  • I muscari sbocciano al sopraggiungere della primavera producendo piccoli grappoli di fiori.
  • In foto, muscari 'Mount Hood'.
  • I muscari sono fiori molto attrattivi per le api e altri insetti impollinatori.
  • I muscari vengono utilizzati in giardino per creare allegre macchie di colore.
  • I muscari sono piante da esterno, coltivabili anche in vaso.
  • I muscari si possono piantare nel giardino roccioso, nelle bordure primaverili, nelle aiuole.
  • I muscari sbocciano al sopraggiungere della primavera producendo piccoli grappoli di fiori.
  • In foto, muscari ‘Mount Hood’.
  • I muscari sono fiori molto attrattivi per le api e altri insetti impollinatori.
  • I muscari vengono utilizzati in giardino per creare allegre macchie di colore.

Il genere muscari comprende una cinquantina di specie di piante bulbose, perenni ed erbacee, originarie dell’Europa (in particolare del bacino del Mediterraneo) e dell’Asia Minore. Il suo nome deriva dal greco “moschos” o dal persiano “mushk”, termini che significano “muschio”, in riferimento al profumo con note muschiate che alcune specie emanano, in particolare il Muscari moschatum.

Si tratta di piante di facilissima coltivazione, rustiche e molto adattabili, capaci di resistere a condizioni avverse rimanendo in riposo vegetativo per molti mesi. Questa loro tenacia fa sì che, laddove molte altre bulbose tendono a indebolirsi dopo il primo anno producendo fioriture stentate, i muscari si ripresentino puntuali e vigorosi ogni primavera.

In giardino si utilizzano a macchie, spesso in associazione con altre bulbose quali i crochi, i tulipani di taglia ridotta in colore rosso, i narcisi e le scille.

Descrizione ed esigenze della pianta

Le foglie dei muscari sono lineari, scanalate e, in alcune varietà, talmente sottili da ricordare quelle dei giunchi. Le cultivar di più recente introduzione presentano foglie più corte che non interferiscono con l’infiorescenza, lasciandola sempre ben visibile.

I fiori sono portati su steli privi di foglie (scapi) e riuniti in infiorescenze a spiga o a grappolo. Ogni singolo fiore ha una corolla minuta, di forma tubulosa o globosa, che a un’attenta osservazione rivela sei piccoli “dentini” sul bordo. Il colore base è una caratteristica tonalità di blu (classificata come “Blu Oxford”), ma esistono anche varietà a fiori bianchi (come la varietà “album”) o gialli (M. macrocarpum).

Alcune specie, come il Muscari comosus, presentano due tipi di fiori distinti sulla stessa infiorescenza. Quelli inferiori, fertili, sono di colore verde-azzurro e quasi privi di peduncolo; quelli apicali, sterili, sono di un blu intenso con riflessi vinosi, a forma di campanula e rivolti verso l’alto a formare una sorta di ciuffo. La varietà “monstrosum” di M. comosum è composta unicamente da fiori apicali sterili, assumendo un aspetto piumoso e molto diverso dalla tipica forma a grappolo.

Riproducibili tramite separazione dei bulbilli, i muscari vanno coltivati in un terreno fresco, leggero e ben drenato (per favorire il drenaggio, al momento del trapianto si può mescolare al substrato di coltivazione del terriccio universale di buona qualità e della sabbia che renda meno compatto il terreno argilloso e favorisca, appunto, lo sgrondo dell’acqua), in una posizione soleggiata (in montagna e collina) o parzialmente ombreggiata (in pianura). I muscari non necessitano generalmente di concimazione e anche le bagnature vanno riservate ai soli periodi di prolungata assenza di piogge, sebbene se il terreno vada mantenuto umido fino al termine della fioritura. La potatura consiste nella sola rimozione dei fiori appassiti e delle foglie secche al termine della fioritura. 

Tenaci e resistenti, i muscari non soffrono né il caldo né il freddo intensi e se, ben coltivati, sono generalmente immuni anche a parassiti e malattie specifiche, ma sono vulnerabili alla muffa, la quale compare in presenza di umidità eccessiva o ristagno idrico. I bulbi di questo fiore si possono raccogliere, conservare e mettere a dimora in autunno: vanno estratti dal terreno quando le foglie sono completamente secche, ripuliti e conservati in sacchetti di carta forata in un luogo buio e fresco in attesa del successivo trapianto.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

I muscari fioriscono tipicamente in primavera.

Il periodo esatto può variare a seconda della specie specifica e delle condizioni climatiche, ma in generale la loro fioritura si concentra tra marzo e maggio.

Alcune varietà particolarmente precoci possono iniziare a sbocciare già alla fine dell’inverno (febbraio), mentre altre, più tardive come il Muscari comosum (il lampascione), possono prolungare la fioritura fino a giugno.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulboGemmeTubero

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggineTubero

La riproduzione dei muscari può avvenire principalmente in due modi: per divisione dei bulbi o tramite semina.

Divisione dei bulbi (metodo più comune e semplice)

Il momento ideale per dividere i cespi di muscari è a fine primavera o inizio estate, dopo che la fioritura è terminata e il fogliame ha iniziato a ingiallire e seccarsi (ciò indica che il bulbo è entrato nella fase di riposo vegetativo).

L’operazione può essere effettuata ogni 3-4 anni, o quando si nota che i ciuffi sono diventati troppo fitti e la fioritura meno abbondante.

Ecco come procedere:

  1. Estrazione dei bulbi: con l’aiuto di una piccola vanga o di un forcone, scavare delicatamente attorno al ciuffo di foglie secche per estrarre i bulbi dal terreno, facendo attenzione a non danneggiarli
  2. Separazione dei bulbilli: una volta estratti, separare delicatamente i bulbilli con le mani
  3. Selezione e conservazione (opzionale): selezionare i bulbi più sani e robusti, conservandoli in un luogo fresco, asciutto e buio (come una cantina o un garage) fino all’autunno, all’interno di una cassetta riempita con torba o sabbia
  4. Messa a dimora: i bulbi e i bulbilli possono essere ripiantati immediatamente nel terreno o in vaso. La profondità di impianto ideale è di circa 5-8 cm, con una distanza di 5-10 cm l’uno dall’altro. Scegliere una posizione soleggiata o in mezz’ombra con un terreno ben drenato

I nuovi bulbi fioriranno già dalla primavera successiva, mentre i bulbilli più piccoli potrebbero impiegare un paio d’anni per raggiungere la maturità e produrre i primi fiori.

Riproduzione da seme 

Si tratta di un processo più lungo e meno prevedibile, poiché le piante nate da seme potrebbero non conservare le stesse caratteristiche della pianta madre, specialmente nel caso di varietà ibride.

Ecco come procedere

  1. Raccolta dei semi: dopo la fioritura, se i fiori non vengono tagliati, si svilupperanno delle piccole capsule verdi. Lasciate maturare sulla pianta, si apriranno rivelando al loro interno dei piccoli semi neri da raccogliere
  2. Semina: può essere effettuata in autunno, direttamente in piena terra o in un semenzaio, preparando un terriccio leggero e ben drenato. Distribuire i semi sulla superficie e coprirli con un sottile strato di terra (circa 1 cm)
  3. Cura del semenzaio: mantenere il terreno umido ma non inzuppato. Le piantine inizieranno a spuntare nella primavera successiva, assomigliando a sottili fili d’erba

Le piante nate da seme impiegheranno diversi anni (generalmente da 3 a 5) per sviluppare un bulbo abbastanza grande da poter sostenere una fioritura. Durante questo periodo, è importante continuare a curare le giovani piantine, garantendo loro acqua e nutrienti.

Semi

I semi dei muscari sono piccoli, scuri e si sviluppano dopo la fioritura all’interno di capsule, le quali, quando si seccano, diventano color pergamena o marroncino chiaro. A questo punto, si aprono spontaneamente per rilasciare i semi.

Questi ultimi generalmente hanno una forma rotonda o leggermente ovoidale e un colore nero intenso, spesso con una superficie brillante.

Osservandoli da vicino, si può notare che la superficie non è perfettamente liscia, ma leggermente corrugata o rugosa.

Informazioni e curiosità

Tra le numerose varietà esistenti di muscari, una è particolarmente apprezzata in cucina, soprattutto nel Sud Italia: il lampascione, corrispondente alla specie botanica Muscari comosum. Il suo bulbo, dal caratteristico sapore amarognolo, è ottimo sia crudo in insalata, sia cotto (ad esempio al forno o in agrodolce), sia conservato sott’olio o sott’aceto.

Il periodo ideale per la raccolta dei lampascioni selvatici è tra la fine dell’estate e l’autunno, quando la parte aerea della pianta si è seccata. È fondamentale, però, saperli riconoscere con assoluta certezza, poiché non devono essere confusi con i bulbi di altre specie spontanee, che possono essere tossici.

Coltivazione

VasoPiena Terra

I muscari si coltivano sia in vaso (ad esempio in un basket fiorito con le ricadenti), sia in piena terra. Il terreno ideale deve essere fresco, leggero e sempre ben drenato.

Collocazione

InternoEsterno

I muscari sono piante da giardino e, anche se coltivati in vaso sul balcone o davanzale, vanno tenuti all’esterno, in piena luce.

Possono essere portati temporaneamente in casa durante la fioritura, ma lontano da fonti di calore, tenendo presente che questo ne accorcerà la durata. A fioritura terminata, i vasi vanno riportati all’esterno.

Concimazione

In genere, i muscari non necessitano di concimazione. Anzi, un eccesso di fertilizzante può causare una crescita anomala del fogliame a scapito dei fiori, che risulterebbero corti e poco visibili.

È anche vero che in alcune circostanze, una concimazione mirata può essere utile. Ad esempio:

  1. Terreno povero: se il suolo è sabbioso, sassoso o sfruttato da anni, un apporto di nutrienti aiuterà i bulbi a svilupparsi meglio
  2. Coltivazione in vaso: in contenitore, il substrato si esaurisce più velocemente. Una leggera concimazione è quasi sempre benefica per i muscari in vaso
  3. Dopo diversi anni: se si nota che, dopo 3-4 anni, i ciuffi dei muscari producono più foglie che fiori, potrebbe essere un segnale che il terreno si è impoverito

Il momento migliore per concimare è l’autunno, al momento dell’impianto dei bulbi o quando iniziano a spuntare le prime foglie. In questa fase la pianta sviluppa le radici e immagazzina energia nel bulbo per la fioritura primaverile.

In alternativa, optare per l’inizio della primavera, appena le piante iniziano la loro crescita attiva. Questo darà un sostegno diretto alla produzione dei fiori.

È sconsigliato concimare in estate, durante il periodo di riposo vegetativo della pianta.

I muscari, come la maggior parte delle bulbose, beneficiano di un concime con un basso contenuto di azoto (N) e più alto di fosforo (P) e potassio (K).

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

L’esposizione ideale per i muscari dipende principalmente dal clima in cui vengono coltivati. Sono piante piuttosto adattabili, ma per ottenere la migliore fioritura è bene seguire queste indicazioni:

  • In pieno sole: è l’esposizione migliore nelle zone dal clima temperato, in collina o in montagna. La luce solare diretta favorisce una fioritura abbondante e colori intensi
  • In mezz’ombra: nelle zone di pianura o con estati che arrivano presto e sono molto calde, è preferibile una posizione a mezz’ombra, soprattutto nelle ore pomeridiane. Questo protegge i fiori dal caldo eccessivo e aiuta a prolungare la durata della fioritura

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Il fabbisogno idrico dei muscari varia in base alla fase di crescita e all’ambiente in cui sono coltivati (in piena terra o in vaso).

1. Dopo la messa a dimora (autunno)

Annaffiare abbondantemente una sola volta per avviare la crescita. Successivamente, non sono necessarie ulteriori annaffiature finché non spunteranno i germogli, a meno che l’inverno non sia particolarmente secco.

2. Durante la crescita e la fioritura (primavera)

Durante il periodo vegetativo e la fioritura, i muscari necessitano di un’annaffiatura regolare per mantenere il terreno umido, ma non inzuppato. In genere, occorrerà annaffiare 2-3 volte a settimana se il clima è secco e non ci sono state precipitazioni.

Se le piante sono allevate in vaso, il terreno tende ad asciugarsi più velocemente, quindi controllare spesso (la parte superiore del terreno deve risultare asciutta) e annaffiare di conseguenza.

L’obiettivo è evitare che il terreno si asciughi completamente, ma soprattutto che si creino ristagni d’acqua, che possono causare il marciume dei bulbi. Assicurarsi che il vaso o il terreno abbiano un ottimo drenaggio.

3. Dopo la fioritura (fine primavera/inizio estate)

Una volta che i fiori sono appassiti, sospendere gradualmente le annaffiature, lasciando che il fogliame si secchi naturalmente e ingiallisca. Questo processo è fondamentale, poiché le foglie restituiscono al bulbo le sostanze nutritive necessarie per la fioritura dell’anno successivo.

In questo periodo i bulbi entrano in una fase di riposo, e l’eccesso di umidità può farli marcire.

In generale, si tenga presente che i muscari sono piante rustiche che temono la siccità durante la fioritura ma sono molto sensibili ai ristagni d’acqua, specialmente quando i bulbi sono a riposo. 

Potatura

I muscari non richiedono una potatura nel senso tradizionale del termine. Tuttavia, è utile seguire alcune pratiche di cura dopo la fioritura per garantire una buona crescita per l’anno successivo.

  • Dopo la fioritura: una volta che i fiori sono appassiti, tagliare lo stelo del fiore (il gambo che porta il grappolo di fiori) per evitare che la pianta produca semi. Questo processo aiuta a reindirizzare l’energia della pianta verso il bulbo, rafforzandolo per la fioritura della stagione successiva
  • Lasciare le foglie: è fondamentale non tagliare le foglie dopo la fioritura. Le foglie continuano a fare la fotosintesi, accumulando energia che viene immagazzinata nel bulbo. Lasciare che ingialliscano e muoiano naturalmente. Quando le foglie sono completamente secche e di colore marrone, possono essere rimosse facilmente
  • Dividere i bulbi: se i muscari sono stati piantati da diversi anni e producono una fioritura meno abbondante, potrebbe essere il momento di dividere i bulbi. Questo si fa in genere in tarda estate o all’inizio dell’autunno. Scavare con cautela i bulbi, separarli e ripiantarli con un po’ più di spazio tra loro

Rinvaso e trapianto

I muscari, con la loro crescita generosa, tendono a formare ciuffi molto densi. Dopo alcuni anni, solitamente 3-4, è buona norma trapiantarli o rinvasarli. Questa operazione serve a “sfoltire” i gruppi di bulbi, garantendo a ogni pianta lo spazio e le risorse necessarie per fiorire al meglio, e permette inoltre di moltiplicarli facilmente.

Il periodo migliore per trapiantare o rinvasare i muscari è durante la loro fase di riposo vegetativo. Questo momento si colloca tra la fine della primavera e l’estate (indicativamente da giugno a settembre).

Il segnale inequivocabile che la pianta è pronta è quando, dopo la fioritura, le foglie ingialliscono completamente e si seccano. Questo indica che il bulbo ha accumulato tutte le energie necessarie per la stagione successiva ed è entrato in dormienza.

È fondamentale evitare di spostare i muscari quando sono in piena fioritura o quando le foglie sono ancora verdi e attive, per non compromettere il loro ciclo vitale.

Come trapiantare i muscari in giardino

Il trapianto in piena terra è l’occasione perfetta per dividere i cespi e propagare le piante.

Procedimento step by step:

  1. Localizzazione ed estrazione: una volta che il fogliame si è seccato, individuare i ciuffi da spostare. Con la vanga, scavare con delicatezza a una certa distanza dal centro del ciuffo per non danneggiare i bulbi sottostanti, quindi sollevare l’intera zolla di terra
  2. Pulizia e divisione: scuotere delicatamente la terra in eccesso, poi separare con le mani i bulbilli più piccoli dal bulbo madre. Scartare eventuali bulbi che appaiono molli, vuoti o danneggiati
  3. Preparazione del terreno: scegliere una nuova posizione soleggiata o in mezz’ombra con un terreno ben drenato. Se il suolo è pesante o argilloso, migliorarlo aggiungendo un po’ di sabbia e compost maturo
  4. Messa a dimora: piantare i bulbi a una profondità di circa 8 cm e a una distanza di 5-10 cm l’uno dall’altro, posizionandoli con la punta rivolta verso l’alto. I bulbilli più piccoli possono essere piantati un po’ meno in profondità
  5. Irrigazione: dopo averli interrati, annaffiare leggermente il terreno. Non saranno necessarie altre irrigazioni fino all’autunno, quando inizierà il nuovo ciclo vegetativo

I bulbi più grandi fioriranno già la primavera successiva, mentre i bulbilli più piccoli potrebbero impiegare un paio d’anni per raggiungere la maturità.

Come rinvasare i muscari

Il rinvaso si rende necessario quando il vaso è visibilmente affollato di bulbi e la fioritura inizia a diminuire.

Procedimento passo dopo passo:

  1. Estrazione dal vaso: attendere sempre che il fogliame sia secco, quindi rovesciare delicatamente il vaso ed estrarre il pane di terra con tutti i bulbi
  2. Divisione: come per il trapianto in giardino, separare delicatamente i bulbi tra loro, eliminando quelli danneggiati e la terra vecchia
  3. Preparazione del nuovo vaso: sul fondo del nuovo contenitore, creare uno strato drenante con argilla espansa o cocci. Preparare un mix di terriccio nuovo e, se si desidera un drenaggio ottimale, aggiungere una manciata di sabbia
  4. Rinvaso: riempire parzialmente il vaso con il nuovo terriccio. Disporre i bulbi più grandi a una profondità di circa 5-8 cm, lasciando qualche centimetro di distanza tra loro, quindi riempire gli spazi con altro terriccio, coprendo completamente i bulbi
  5. Posizionamento: collocare il vaso in una posizione riparata per tutta l’estate; è possibile spostarlo in una zona più esposta e soleggiata in autunno, quando riprenderà l’attività vegetativa

Ubicazione stagionale

I muscari sono piante estremamente adattabili che non temono né il freddo invernale né il caldo estivo. L’aspetto cruciale per la loro sopravvivenza non è, quindi, la temperatura, ma piuttosto la necessità che il bulbo subisca un periodo di freddo per avviare il ciclo di fioritura e che il terreno sia sempre ben drenato per evitare ristagni d’acqua, a qualsiasi temperatura.

Sono in grado di tollerare temperature molto basse, anche fino a -20°C o persino -25°C, a seconda della varietà.

Non è necessaria alcuna protezione speciale in inverno, a meno che non si verifichino gelate particolarmente intense e prolungate in vaso.

In ogni caso, l’intervallo di temperatura ideale per la crescita e la fioritura dei muscari è compreso tra 14°C e 18°C, ma possono prosperare anche in un range più ampio, da 5°C a 35°C.

La fioritura è favorita da temperature fresche, mentre un caldo eccessivo può accorciare la durata dei fiori.

A temperature più alte, è fondamentale garantire un’ombra parziale e un’adeguata umidità per evitare che la pianta si secchi.

Raccolta

Se si desidera spostare o conservare i bulbi, questi vanno estratti dal terreno quando le foglie sono completamente secche. Dopo averli ripuliti dalla terra, si lasciano asciugare per qualche giorno in un luogo ombreggiato e arieggiato. Successivamente, si conservano in sacchetti di carta forati, in un ambiente buio, fresco e asciutto, fino al momento dell’impianto autunnale.

Malattia e cure

Nonostante la loro resistenza, anche i muscari possono essere soggetti a malattie e attacchi di parassiti che ne compromettono la salute e la fioritura. 

Le principali minacce si dividono in malattie fungine, attacchi di parassiti e infezioni virali. La maggior parte dei problemi è legata a un’eccessiva umidità e a una scarsa circolazione dell’aria.

Malattie fungine

Le condizioni di umidità stagnante sono il terreno fertile per lo sviluppo di diverse patologie fungine che possono colpire i muscari.

Marciume radicale e del bulbo

La parte aerea della pianta appare debole, ingiallita e con una crescita stentata, mentre le foglie possono afflosciarsi. Estraendo il bulbo dal terreno, questo apparirà molle, scuro e con un odore sgradevole.

È quasi impossibile curare un bulbo gravemente colpito, per cui la prevenzione è l’unica arma efficace. Assicurarsi che il terreno sia ben drenato, aggiungendo sabbia o ghiaia se necessario. Evitare i ristagni d’acqua e annaffiare solo quando il terreno è asciutto in superficie. In caso di infezione, rimuovere e distruggere i bulbi malati per evitare il contagio.

Oidio (mal bianco)

Questa malattia si manifesta con una patina biancastra e polverulenta sulle foglie e sugli steli, che tende ad allargarsi fino a ricoprire interamente le foglie, causandone l’ingiallimento e il disseccamento.

Per contrastare il problema, migliorare la circolazione dell’aria diradando le piante se troppo fitte e rimuovere e distruggere le parti colpite. In caso di attacchi gravi, si possono utilizzare fungicidi a base di zolfo, avendo cura di seguire le istruzioni riportate sulla confezione.

Muffa grigia 

La muffa grigia attacca principalmente i fiori e le foglie in condizioni di elevata umidità e porta al loro rapido deperimento e marcescenza.

Per curare la pianta, rimuovere immediatamente le parti infette per limitare la diffusione delle spore. A livello preventivo, evitare di bagnare la vegetazione durante l’annaffiatura e garantire una buona ventilazione tra le piante.

Macchia bruna

Sulle foglie appaiono macchie di colore marrone, spesso con un alone giallastro. Con il progredire della malattia, le macchie possono allargarsi e portare a un disseccamento prematuro della foglia.

Similmente ad altre malattie fungine, è fondamentale rimuovere le foglie colpite e assicurare una buona circolazione d’aria. L’applicazione di fungicidi può essere necessaria nei casi più seri.

Parassiti comuni

Anche alcuni insetti possono infestare i muscari, indebolendoli e potenzialmente trasmettendo malattie.

Afidi

Questi piccoli insetti, solitamente di colore verde o nero, si annidano in colonie sugli steli e sotto le foglie.

  • Sintomi: le piante colpite presentano una crescita rallentata e deforme. Gli afidi si nutrono della linfa e producono una sostanza appiccicosa chiamata “melata”, che può favorire lo sviluppo di fumaggini
  • Cura e prevenzione: in caso di infestazioni lievi, è possibile rimuoverli manualmente o con un forte getto d’acqua. L’introduzione di insetti predatori come le coccinelle è un’ottima soluzione biologica. Per attacchi più consistenti, si possono utilizzare saponi insetticidi oppure olio di neem

Ragnetto rosso

Questi acari, appena visibili a occhio nudo, prosperano in ambienti caldi e secchi.

  • Sintomi: le foglie colpite presentano puntini gialli o argentati e, nei casi più gravi, sottili ragnatele sulla pagina inferiore. La pianta appare debilitata e le foglie possono seccare e cadere
  • Cura e prevenzione: aumentare l’umidità ambientale nebulizzando acqua sulle piante può aiutare a scoraggiarne la diffusione. In caso di infestazione, utilizzare prodotti acaricidi specifici

Malattie virali

Virus del mosaico del giacinto 

Questo virus, trasmesso principalmente dagli afidi, può infettare anche i muscari.

  • Sintomi: sulle foglie compaiono striature, macchie o aree di colore più chiaro (giallo o verde pallido), creando un effetto a “mosaico”. La pianta può presentare una crescita ridotta e deformazioni a livello di foglie e fiori
  • Cura e prevenzione: non esistono cure per le malattie virali delle piante. L’unica strategia è la prevenzione ed è fondamentale: acquistare e piantare solo bulbi sani e certificati; controllare e combattere tempestivamente le infestazioni di afidi, principali vettori del virus; rimuovere ed eliminare immediatamente le piante che mostrano i sintomi per evitare che l’infezione si diffonda a quelle sane. Non compostare mai le piante infette
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