Mango pianta

Mangifera indica

Il mango è un albero sempreverde che può raggiungere altezze davvero considerevoli (fino a 40 metri).

  • Il mango è un albero sempreverde che può raggiungere altezze davvero considerevoli (fino a 40 metri).
  • Il mango ha una caratteristica forma ovale, con dimensioni variabili, è una polpa dolce, succosa ma non troppo calorica.
  • In genere, il mango inizia a fruttificare in estate e la raccolta avviene in autunno, ma tutto dipende dalla varietà e dalle condizioni climatiche.
  • Il mango necessita di alte temperature e luce solare diretta per diverse ore al giorno per poter crescere e fruttificare.
  • I fiori del mango sono raccolti in pannocchie lunghe fino a 40 cm. Solitamente sono di un delicato bianco-rosato e sprigionano un piacevole profumo.
  • Il mango è un albero sempreverde che può raggiungere altezze davvero considerevoli (fino a 40 metri).
  • Il mango ha una caratteristica forma ovale, con dimensioni variabili, è una polpa dolce, succosa ma non troppo calorica.
  • In genere, il mango inizia a fruttificare in estate e la raccolta avviene in autunno, ma tutto dipende dalla varietà e dalle condizioni climatiche.
  • Il mango necessita di alte temperature e luce solare diretta per diverse ore al giorno per poter crescere e fruttificare.
  • I fiori del mango sono raccolti in pannocchie lunghe fino a 40 cm. Solitamente sono di un delicato bianco-rosato e sprigionano un piacevole profumo.

Originario dell’India ma coltivato in tutti i paesi tropicali, il mango è un albero imponente, che può raggiungere altezze notevoli (anche oltre i 30-40 metri), con una chioma larga e densa che può estendersi per 10-20 metri.

È anche una pianta molto longeva, capace di vivere e fruttificare per più di 100 anni, con alcuni esemplari che superano i 300 anni. Man mano che l’albero invecchia, il tronco diventa robusto e lignificato, ramificandosi solitamente a una certa altezza dal suolo; la corteccia è di colore grigio-marrone, liscia nelle piante giovani e che tende a diventare più rugosa e fessurata con l’età.

Le foglie di mango sono semplici, alterne, lanceolate o oblunghe, con una lunghezza che varia dai 15 ai 30 cm e una larghezza di 5-10 cm. Quelle giovani sono di un suggestivo colore rossastro, bronzo o porpora, che vira gradualmente al verde brillante e lucido man mano che maturano e invecchiano. Sono coriacee, rigide e con margine intero (non dentellato), dalle nervature ben marcate e prominenti.

I fiori di mango sono riuniti in grandi pannocchie terminali (cioè all’estremità dei rami) molto ramificate, lunghe dai 10 ai 40 cm, che possono contenere migliaia di piccoli fiori di circa 5-10 mm di diametro, con cinque petali, e di colore bianco crema, giallo o rosa.

La pianta di mango è monoica, ovvero produce sia fiori maschili che fiori ermafroditi (con organi riproduttivi maschili e femminili) sulla stessa infiorescenza. La percentuale di fiori ermafroditi varia a seconda della varietà e delle condizioni climatiche, ma è fondamentale per la produzione dei frutti.

Questi ultimi sono botanicamente delle drupe carnose con forma da ovale a rotonda a reniforme, e anche le dimensioni possono variare considerevolmente, da pochi etti a oltre 2 kg per frutto, a seconda della varietà. La buccia è liscia e cerosa, di colore variabile quando matura: verde, giallo, arancione, rosso o una combinazione di questi colori.

La polpa è il cuore del frutto: è di colore giallo intenso o arancione, fibrosa o burrosa a seconda della varietà, dolce e aromatica. Contiene un alto contenuto di vitamina C, vitamina A, fibre e antiossidanti. Al centro del frutto si trova un grande seme appiattito e legnoso, spesso peloso, che aderisce più o meno tenacemente alla polpa.

Il mango sviluppa un robusto fittone che può raggiungere profondità considerevoli (fino a 6 metri o più), permettendo alla pianta di ancorarsi saldamente e di accedere a riserve idriche sotterranee. A questo si affiancano radici laterali più superficiali che si estendono orizzontalmente per assorbire nutrienti dal suolo.

Coltivare il mango nel nostro Paese non è semplicissimo perché la pianta ama i climi tropicali o subtropicali caldi. Richiede, quindi, estati lunghe, molto calde e umide e inverni secchi e freschi (ma non freddi), con temperature mai sotto i 4-5°C (il gelo è letale): in assenza di tali condizioni, è indispensabile optare per la coltivazione in vaso.

Il mango necessita di pieno sole per fiorire e fruttificare abbondantemente e preferisce terreni profondi, ben drenati, leggermente acidi (pH 5.5-7.5) e ricchi di sostanza organica. È intollerante ai ristagni idrici.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il periodo di fioritura del mango dipende molto dalla varietà, dalle condizioni climatiche e dalla zona geografica in cui viene coltivato. 

In generale, nelle regioni tropicali e subtropicali, dove il mango è nativo, la fioritura avviene tipicamente tra dicembre e febbraio, a volte prolungandosi fino a marzo.

In Italia, dove la coltivazione del mango è più recente e concentrata in alcune aree del Sud (specialmente in Sicilia e alcune zone della Calabria e Sardegna), la fioritura può variare:

  • Nelle zone più calde del Sud Italia, la fioritura può iniziare tra dicembre e febbraio, come nelle regioni tropicali
  • Nelle zone leggermente più a Nord, o in condizioni meno ottimali, la fioritura tende a spostarsi più avanti nel tempo, spesso tra marzo e maggio

Una volta che la fioritura è avvenuta, i frutti impiegheranno circa 3-6 mesi per maturare, sempre a seconda della varietà e delle condizioni climatiche. Questo significa che, a fronte di una fioritura invernale/primaverile, la raccolta avverrà generalmente in tarda primavera, estate o autunno.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulbo

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

È possibile riprodurre il mango da seme, ma le nuove piante impiegheranno molti anni per fruttificare (anche 6 anni o più) e potrebbero non produrre frutti identici alla pianta madre. Per far germogliare un seme, rimuovere il guscio esterno legnoso e piantare il seme interno in un vaso con terriccio umido, mantenendo il terreno costantemente umido e la temperatura sopra i 21°C.

Per una produzione più rapida e frutti di qualità garantita, è consigliabile acquistare piante di mango già innestate da vivai specializzati.

Semi

Quando si gusta un mango, dopo aver rimosso la polpa, ci troviamo di fronte a un grande “nocciolo” o guscio esterno. Questo non è il seme vero e proprio, ma piuttosto una struttura legnosa e fibrosa che lo protegge.

Il guscio è generalmente piatto e allungato, di forma ovoidale o reniforme, e può misurare dai 7 agli 8-10 cm di lunghezza (le sue dimensioni variano in base alla varietà del mango). È estremamente duro e legnoso, può essere anche piuttosto fibroso o “peloso” sulla superficie, a seconda della cultivar. 

La sua funzione principale è quella di proteggere il seme interno da danni fisici, essiccazione e parassiti, garantendo la sua sopravvivenza fino al momento della germinazione.

All’interno di questo guscio protettivo, si trova il seme, che è la parte vitale da cui germoglierà la nuova pianta. Quest’ultimo appare come una struttura che può ricordare un grosso fagiolo o, come spesso descritto, un embrione, di colore bianco crema o leggermente verdastro. È ricoperto da una sottile pellicola marrone che può essere facilmente rimossa.

È carnoso, piatto e di dimensioni considerevoli, occupando la maggior parte dello spazio all’interno del guscio. Può essere lungo 4-7 cm, largo 3-4 cm e spesso circa 1 cm.

Informazioni e curiosità

Il mango è un frutto tropicale molto apprezzato per il suo sapore dolce e le sue numerose proprietà nutritive: è considerato, infatti, un “superfrutto” grazie alla sua ricchezza di vitamine (C, A, K, E e vitamine del gruppo B), minerali (potassio, magnesio, rame e ferro), antiossidanti (che aiutano a combattere i radicali liberi nel corpo, riducendo lo stress ossidativo) e fibre (indispensabili, tra l’altro, per promuovere un microbiota intestinale sano).

Coltivazione

VasoPiena Terra

Le temperature sotto i 4-5°C possono danneggiare gravemente la pianta, e il gelo è letale. In Italia, quindi, la coltivazione in piena terra è possibile solo in alcune zone del Sud (Sicilia, Calabria, Sardegna) e, con qualche protezione, in alcune aree costiere liguri. Altrove, è consigliabile la coltivazione in vaso, da spostare in ambienti protetti (serre, verande luminose) durante l’autunno e l’inverno.

Se coltivato in vaso, scegliere un contenitore grande, con un diametro di almeno 50 cm, e rinvasare ogni pochi anni man mano che la pianta cresce. Assicurarsi che ci siano fori di drenaggio adeguati sul fondo.

Collocazione

InternoEsterno

La pianta di mango si può coltivare all’esterno solo a determinate condizioni climatico-ambientali; in alternativa, mantenerlo in casa durante i mesi freddi e trasferirlo all’aperto quando le temperature lo consentiranno.

Concimazione

Durante la stagione di crescita (primavera-estate), concimare mensilmente con un fertilizzante liquido bilanciato (ad esempio, NPK 1:1:1 o con maggiore potassio per la fioritura e fruttificazione).

Il mango può beneficiare dell’apporto di micronutrienti come ferro, zinco e manganese.

Ridurre la concimazione in autunno e sospenderla in inverno, quando la pianta è in riposo vegetativo.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

Il mango ama il caldo intenso e la luce solare diretta, tanto che necessita di almeno 6-8 ore di sole al giorno per fiorire e fruttificare. 

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Le piante giovani di mango necessitano di irrigazioni più frequenti per stabilire un apparato radicale robusto. Una volta stabilite, le piante adulte sono relativamente resistenti alla siccità, ma beneficiano di irrigazioni regolari, soprattutto durante i periodi secchi e la fase di sviluppo dei frutti.

Per evitare ristagni, lasciare asciugare i primi centimetri di terreno tra un’annaffiatura e l’altra.

Potatura

Nei primi anni, la potatura di formazione è importante per creare una chioma robusta e ben aerata. Rimuovere dal mango i rami deboli, danneggiati o che si incrociano.

Su alberi maturi, la potatura serve a mantenere le dimensioni, favorire l’aerazione interna della chioma e stimolare la produzione. Si effettua generalmente dopo la raccolta dei frutti (fine estate).

Il mango cresce a “scatti”: da un nodo si sviluppano nuovi germogli che poi si fermano, per ripartire successivamente nella crescita.

Rinvaso e trapianto

La primavera o l’inizio dell’estate rappresentano il momento ideale per il trapianto (laddove possibile) o il rinvaso del mango. In questo periodo, le temperature sono miti e la pianta è nella sua fase di crescita attiva, il che favorisce una rapida ripresa e l’emissione di nuove radici. Evitare, di contro, di trapiantare in pieno inverno o nei periodi più caldi dell’estate, quando lo stress idrico è maggiore.

Gli indicatori circa la necessità di rinvasare la pianta di mango sono:

  • Radici che fuoriescono dai fori di drenaggio
  • Crescita rallentata
  • Acqua che drena molto velocemente (se l’acqua passa attraverso il vaso quasi immediatamente, significa che ci sono più radici che terra)

Inoltre, quando la piantina di mango ha sviluppato qualche foglia vera e un sistema radicale robusto, è pronta per essere spostata dal vasetto di germinazione a un vaso più grande. 

Preparazione prima del trapianto/rinvaso

Per prima cosa, occorre optare per un vaso di dimensioni leggermente superiori (solo una o due taglie più grandi) rispetto a quello attuale, dotato di ampi fori di drenaggio.

In giardino, scegliere un luogo soleggiato (almeno 6-8 ore di sole diretto al giorno), protetto dai venti forti e dal gelo, quindi scavare una buca profonda quanto il pane di terra della pianta di mango, ma larga il doppio o il triplo. 

Per facilitare l’operazione, annaffiare abbondantemente la pianta nel suo vaso qualche ora prima del trapianto: ciò renderà il substrato più compatto attorno alle radici, rendendo più semplice l’estrazione del pane di terra.

Procedura di trapianto/rinvaso

  1. Inclinare delicatamente il vaso su un lato.
  2. Battere sui bordi del vaso per allentare il terreno.
  3. Afferrare delicatamente la base del tronco e tirare con cautela mentre si inclina il vaso. Se la pianta è molto radicata, potrebbe essere necessario usare un coltello lungo e sottile per staccare il pane di terra dai bordi interni del vaso.
  4. Cercare di mantenere il pane di terra intatto il più possibile.
  5. Se le radici sono molto avvolte su se stesse, allentarle delicatamente con le dita. Si possono anche tagliare leggermente quelle più lunghe e avvolte per incoraggiare la crescita di nuove radici.
  6. Rimuovere eventuali radici marce o danneggiate.
  7. A questo punto, si può posizionare la pianta di mango: in vaso, porre uno strato del nuovo substrato sul fondo, quindi sistemare la pianta in modo che la parte superiore del pane di terra sia allo stesso livello o leggermente al di sotto del bordo del nuovo contenitore (lasciando spazio per l’irrigazione). È importante che il colletto della pianta (dove il tronco incontra le radici) non sia coperto dal terreno. Il mango posto in piena terra deve essere collocato al centro della buca, assicurandosi che il colletto della pianta sia a livello del terreno circostante o leggermente rialzato, per evitare ristagni d’acqua alla base del tronco.
  8. Riempire il vaso o la buca con il nuovo terriccio, pressando delicatamente attorno al pane di terra per eliminare le sacche d’aria. Non compattare troppo, le radici hanno bisogno di aria.
  9. Annaffiare abbondantemente subito dopo il trapianto, affinché il terreno possa stabilizzarsi attorno alle radici.

Cura post-trapianto

Nei giorni e nelle settimane successive al trapianto, mantenere il terreno costantemente umido ma non inzuppato. Le piante di mango appena trapiantate sono più suscettibili allo shock idrico.

Per le prime 1-2 settimane, posizionare il mango in un’area con ombra parziale o luce filtrata, in modo da lasciarla acclimatare al nuovo ambiente riducendo lo stress. Inoltre, aspettare almeno 3-4 settimane prima di concimare.

In piena terra, si può applicare uno strato di pacciamatura organica attorno alla base del tronco (lasciando un po’ di spazio libero dal tronco stesso) per aiutare a mantenere l’umidità del terreno e moderare la temperatura.

Terriccio 

Il mango predilige un terreno ben drenato, sabbioso-limoso, ricco di sostanza organica e con un pH leggermente acido o neutro (tra 5.5 e 7.5).

In vaso, una buona miscela può essere terriccio universale di alta qualità mescolato con perlite, pomice o sabbia grossolana; si può anche aggiungere un po’ di compost ben maturo. Il terriccio specifico per agrumi o piante mediterranee può essere una buona base.

Se invece il terreno in giardino è argilloso o troppo compatto, lavorarlo aggiungendo sabbia grossolana e abbondante compost o letame ben maturo per migliorare la struttura e il drenaggio.

Ubicazione stagionale

La temperatura ideale per la crescita della pianta di mango va dai 20°C ai 38°C ed è fondamentale che l’ambiente sia umido.

In assenza di queste condizioni, come già anticipato, mantenere la pianta all’esterno solo durante la bella stagione.

Se coltivato in casa, specialmente in inverno, è utile nebulizzare regolarmente le foglie o posizionare il vaso su un vassoio con ghiaia e acqua (senza che il vaso sia immerso direttamente nell’acqua) per aumentare l’umidità ambientale.

Raccolta

I frutti della pianta di mango impiegano da 3 a 6 mesi per maturare dopo la fioritura, a seconda della varietà e del clima.

Si raccolgono quando la buccia inizia a cambiare colore (a seconda della varietà, da verde a giallo, rosso o arancione) e diventa leggermente morbida al tatto, emettendo un profumo fragrante.

 

Malattia e cure

La pianta di mango, pur dimostrandosi robusta in climi ideali, può essere colpita da diverse malattie, soprattutto in condizioni ambientali non ottimali o in presenza di patogeni specifici. In Italia, dove spesso si cerca di coltivare il mango in zone marginali o in vaso, è ancora più importante conoscerle per prevenire e intervenire tempestivamente.

Malattie fungine 

Antracnosi

È la malattia fungina più diffusa e dannosa per il mango.

  • Sintomi: macchie scure e necrotiche su foglie (che possono poi bucarsi o cadere), fiori (causando aborto floreale e riducendo la fruttificazione) e frutti (macchie nere che possono estendersi e causare marciume). Può colpire anche giovani germogli e rami
  • Condizioni favorevoli: umidità elevata, piogge frequenti e temperature moderate
  • Gestione: potatura delle parti infette, miglioramento della circolazione dell’aria, trattamenti fungicidi a base di rame o specifici prodotti chimici, soprattutto in fase di fioritura e sviluppo dei frutti

Oidio (o mal bianco, causato da Oidium mangiferae)

  • Sintomi: si manifesta con una polvere bianca o grigiastra su foglie giovani, fiori e frutti. Le foglie possono accartocciarsi e i fiori cadere
  • Condizioni favorevoli: clima secco con escursioni termiche tra giorno e notte
  • Gestione: prodotti a base di zolfo o fungicidi specifici

Marciume radicale (causato da vari funghi, come Phytophthora o Fusarium oxysporum)

  • Sintomi: ingiallimento e appassimento delle foglie, deperimento generale della pianta di mango, arresto della crescita e, nei casi gravi, morte. Le radici appaiono marce e scure
  • Condizioni favorevoli: terreno pesante, scarsamente drenato e ristagni idrici
  • Gestione: prevenzione con un buon drenaggio del terreno. Difficile da curare una volta insediato

Macchia bruna fogliare 

  • Sintomi: macchie marroni o nere sulle foglie, che possono allargarsi e confluire. Le foglie possono ingiallire e cadere prematuramente
  • Condizioni favorevoli: umidità elevata
  • Gestione: rimozione delle foglie infette, miglioramento dell’aerazione e trattamenti fungicidi

Appassimento 

  • Sintomi: rami e foglie flosci e cadenti, come se la pianta non riuscisse ad assorbire acqua, anche se il terreno è umido. Ciò porta a un declino significativo o alla morte del mango
  • Condizioni favorevoli: patogeni presenti nel terreno che ostruiscono i vasi xilematici
  • Gestione: difficile da curare. La prevenzione si effettua scegliendo piante sane e con la buona gestione del terreno

Malattie batteriche

Necrosi apicale

  • Sintomi: imbrunimenti sui rami giovani, sulle foglie (specialmente sulle punte o sui margini) e sulle gemme. Può causare disseccamento dei rami e perdite di produzione
  • Condizioni favorevoli: basse temperature invernali, pioggia, vento e grandine che possono creare ferite e favorire l’ingresso del batterio
  • Gestione: potatura delle parti infette e disinfezione degli attrezzi da potatura. Trattamenti con prodotti a base di rame possono avere un’azione preventiva e curativa

Maculatura batterica

  • Sintomi: macchie scure angolari o irregolari sulle foglie, che possono necrotizzare e creare aloni. Possono colpire anche i frutti
  • Condizioni favorevoli: umidità elevata e temperature calde
  • Gestione: rimozione delle parti infette e, in caso di gravi infezioni, l’uso di prodotti a base di rame

Malattie da stress ambientale

Non sono vere e proprie malattie causate da patogeni, ma sono problematiche che possono debilitare la pianta di mango e renderla più suscettibile ad attacchi di funghi e batteri.

  • Carenze nutritive: ingiallimento delle foglie (clorosi) dovuto a carenze di ferro, zinco, manganese o azoto
  • Eccesso d’acqua/scarso drenaggio: portano a ingiallimento delle foglie, appassimento e marciume radicale
  • Scottature solari: macchie bruciate sulle foglie o sui frutti in caso di esposizione eccessiva e improvvisa al sole, soprattutto su piante giovani o appena trapiantate

Per mantenere sana una pianta di mango, soprattutto in un clima non autoctono come quello italiano, è fondamentale adottare buone pratiche colturali tra cui:

  • Drenaggio eccellente: essenziale per evitare marciumi
  • Irrigazione corretta: evitare sia la siccità che i ristagni idrici
  • Concimazione equilibrata: fornire tutti i nutrienti necessari alla pianta
  • Esposizione solare adeguata: la luce diretta è vitale per la crescita
  • Protezione dal freddo: fondamentale in inverno
  • Potatura regolare: per favorire l’aerazione e rimuovere parti deboli o malate
  • Monitoraggio costante: controllare regolarmente la pianta di mango per individuare precocemente eventuali problemi
  • Acquisto di piante certificate: per ridurre il rischio di introdurre patogeni da altre aree
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