Glicine

Wisteria

Prima di mettere a dimora il glicine, bisogna considerare l'ingombro che la pianta occuperà in giardino, conseguenza della sua capacità di crescita molto vigorosa.

  • Prima di mettere a dimora il glicine, bisogna considerare l'ingombro che la pianta occuperà in giardino, conseguenza della sua capacità di crescita molto vigorosa.
  • wisteria
  • Il fiore di glicine è un racemo, o grappolo, formato da numerosi fiorellini composti da 5 petali, di cui 2 saldati insieme a formare la carena. Il singolo racemo porta fiori in grado di aprirsi in modo scalare per prolungare la fioritura.
  • I piccoli petali viola del glicine sono commestibili: si consumano freschi oppure fritti, ma nessun altra parte della pianta è edibile.
  • Il violetto non è l'unico colore caratteristico dei petali di glicine: bellissima è anche la varietà a fiori bianchi.
  • La fioritura del glicine è copiosa e duratura: dalla primavera si protrae per tutta l'estate.
  • Prima di mettere a dimora il glicine, bisogna considerare l’ingombro che la pianta occuperà in giardino, conseguenza della sua capacità di crescita molto vigorosa.
  • Le foglie di glicine sono decidue, ovali-lanceolate, imparipennate, di un bel colore verde acceso.
  • Il fiore di glicine è un racemo, o grappolo, formato da numerosi fiorellini composti da 5 petali, di cui 2 saldati insieme a formare la carena. Il singolo racemo porta fiori in grado di aprirsi in modo scalare per prolungare la fioritura.
  • I piccoli petali viola del glicine sono commestibili: si consumano freschi oppure fritti, ma nessun altra parte della pianta è edibile.
  • Il violetto non è l’unico colore caratteristico dei petali di glicine: bellissima è anche la varietà a fiori bianchi.
  • La fioritura del glicine è copiosa e duratura: dalla primavera si protrae per tutta l’estate.

Il glicine (genere Wisteria) è tra le piante rampicanti più spettacolari e suggestive che esistano, apprezzato per la creazione di vere e proprie pareti vegetali dal sicuro impatto scenografico.

Originario dell’Asia (principalmente Cina e Giappone) e del Nord America, appartiene alla famiglia delle Fabaceae (o Leguminose). Questa pianta è particolarmente adatta ai climi temperati come quello italiano e, una volta affrancata, cresce maestosa richiedendo poche cure. Trattandosi di una pianta dal vigoroso sviluppo, il glicine necessita di molto spazio e di sostegni robusti (come pergole, muri o cavi d’acciaio) che ne guidino la forma e attorno ai quali i rami possano avvolgersi.

Riproducibile preferibilmente tramite propaggine, il glicine è una pianta da esterno e piena terra, che si concima con un buon terricciato di letame maturo o, in caso di esemplari giovani, un prodotto granulare a lento rilascio per piante da fiore. Resistente alla siccità, va bagnato comunque una volta la settimana durante l’estate, mentre l’esposizione ideale è il pieno sole ma con la base ben fresca e ombreggiata.

Il trapianto si esegue in autunno e in inverno fino a marzo, in un terreno profondo ed esteso (non troppo a ridosso dei muri), ben drenato e ricco di sostanza organica, ma è la potatura l’operazione più delicata cui sottoporre il glicine: tra luglio e agosto si accorciano i rami di un anno e si eliminano i polloni e gli stoloni che si formano alla base della pianta; in inverno si accorciano nuovamente tutti i rami di un anno, lasciando almeno quattro o cinque gemme, e si eliminano i polloni basali, che rovinano la linea della pianta, e i rami rotti, secchi o danneggiati. Il glicine è pianta soggetta a diverse malattie, tra cui clorosi, funghi e muffa: in via preventiva occorre assicurare alla pianta un ottimo drenaggio e procedere correttamente con i tagli di potatura.

Le foglie del glicine sono composte, pennate, formate da foglioline ovali ed ellittiche di colore verde chiaro. I fiori, tipicamente bianchi, viola, blu o rosa, sono molto profumati e raccolti in caratteristici e lunghi grappoli pendenti (racemi). 

Le specie e le varietà principali

Esistono circa dieci specie e innumerevoli varietà di glicine, con differenze di colore, profumo e sviluppo. Tra queste si segnalano:

  • Wisteria frutescens ‘Amethyst Falls’: di origine americana, ha una vigoria più contenuta (raggiunge 6-7 metri) ed è adatta a piccoli giardini o per coprire facciate di edifici di complemento. Fiorisce da giugno per circa due mesi sui rami nuovi. I fiori color ametista sono raccolti in grappoli compatti lunghi 10-15 cm
  • Wisteria brachybotrys ‘Showa Beni’: è una varietà giapponese che si adatta bene alla coltivazione in vaso e produce i classici fiori papilionacei tipici del glicine, raccolti in racemi. I fiori sono di colore rosa carico, profumati e appaiono prima delle foglie, garantendo fioriture abbondanti anche su esemplari giovani. Le foglie nuove hanno sfumature bronzee
  • Glicine bianco (come Wisteria sinensis ‘Alba’ o W. floribunda ‘Alba’): le varietà a fiore bianco creano un effetto visivo differente non solo per il colore, ma spesso anche per la forma del grappolo, che può essere più allungato e rado, conferendo un aspetto leggero e romantico alla pianta, ideale per pergolati. I fiori, di colore bianco crema, sono profumati e possono raggiungere lunghezze di 25-35 cm. Alcune varietà bianche possono avere una seconda, più modesta, fioritura dopo il caldo estivo
  • Wisteria sinensis ‘Prolific’: questa cultivar è nota per la sua fioritura abbondante e precoce. L’infiorescenza, di un elegante colore blu-violetto, presenta un bel gioco di sfumature chiare e scure all’interno dei singoli fiori. È una scelta affidabile che regala grandi soddisfazioni nel tempo

Infine, è fondamentale sapere che tutte le parti del glicine, in particolare i semi e i baccelli, sono tossiche se ingerite. Il consumo può causare gravi disturbi gastrointestinali. Pertanto, la pianta non è in alcun modo commestibile.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La fioritura principale del glicine avviene in primavera. A seconda della specie, i periodi variano:

  • Aprile-maggio: Wisteria sinensis
  • Maggio-giugno: Wisteria floribunda e Wisteria frutescens
  • Giugno-luglio: Wisteria brachybotrys

Alcune specie, come W. sinensis e le americane (W. frutescens), possono avere una seconda fioritura, meno abbondante, in estate. Per ottenere fioriture prolungate, si possono accostare specie diverse, come W. frutescens ‘Amethyst Falls’ e Wisteria macrostachya ‘Clara Mack’ (con fioritura primaverile e rifiorente in estate).

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulbo

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Il glicine si può riprodurre per seme, talea o propaggine.

  • Semina: è il metodo più lento. Le piante nate da seme possono impiegare anche 10-15 anni o più per fiorire. Il frutto è un baccello vellutato, simile a un legume, che a maturità si apre di scatto, lanciando i semi piatti e brunastri
  • Talea: permette di ottenere piante identiche alla madre che fioriscono in pochi anni (2-3). Si possono prelevare talee erbacee in estate o legnose in inverno
  • Propaggine: è la tecnica più semplice e con maggiori probabilità di successo. Si piega un ramo basso e flessibile fino a interrarne una porzione, che radicherà nel giro di un anno, per poi essere separata dalla pianta madre

Semi

Il frutto di glicine è un legume peloso lungo fino a 20 cm, che si apre con uno schiocco rumoroso facendo fuoriuscire i semi tondeggianti, piatti e di colore brunastro.

Informazioni e curiosità

La vigoria del glicine è tale che i suoi fusti possono stritolare e deformare ringhiere, pluviali e cancellate. Le radici, pur preferendo andare in profondità, possono smuovere pavimentazioni.

  • Per i muri: fissare cavi d’acciaio a circa 30 cm l’uno dall’altro per guidare i rami
  • Per le radici: se piantato vicino a fondamenta o pavimentazioni, si può interrare un robusto telo plastico sul lato da proteggere per indirizzare la crescita radicale nella direzione opposta
  • Per le ringhiere: per evitare che la pianta di glicine stritoli il supporto, legare i rami principali al sostegno senza lasciare che le punte vi si attorciglino liberamente

 

Coltivazione

VasoPiena Terra

Per la sua crescita esponenziale e velocissima il glicine viene coltivato principalmente in piena terra.

Per la coltivazione in vaso è necessario scegliere varietà a sviluppo contenuto, come la W. brachybotrys (ad esempio ‘Shiro Kapitan Fuji’, bianca e profumata, o ‘Okayama’, color malva) o la W. frutescens.

La crescita in contenitore deve tenere conto di 3 aspetti fondamentali, ovvero:

  1. Scelta del vaso: deve essere grande e profondo (almeno 40-50 cm di diametro e altezza), preferibilmente di un colore chiaro per non surriscaldarsi al sole
  2. Drenaggio efficiente: è fondamentale uno strato di almeno 8 cm di ghiaia o argilla espansa sul fondo
  3. Cure specifiche: ogni anno, rimuovere lo strato superficiale di terriccio e sostituirlo con materiale fresco e organico. Ogni 3-4 anni, può essere necessario svasare la pianta, potare le radici e la chioma di circa un terzo e rinvasarla con terriccio nuovo

Collocazione

InternoEsterno

Il glicine è una pianta da esterno, perfetta per abbellire la facciata di casa o ricoprire la pergola (ma non adatta all’alta montagna).

Concimazione

Un eccesso di azoto favorisce uno sviluppo rigoglioso del fogliame della pianta di glicine a scapito dei fiori. Per questo motivo, evitare concimi ricchi di azoto. È ideale, invece, utilizzare letame maturo in autunno o inverno, oppure un concime granulare a lento rilascio specifico per piante da fiore, ricco di fosforo e potassio.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

Per una crescita ottimale del glicine, vale la regola “testa al sole e piede all’ombra”: la chioma deve essere esposta in pieno sole per favorire la fioritura, mentre la base della pianta dovrebbe rimanere fresca e ombreggiata, magari protetta da un cespuglio.

 

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Grazie a un apparato radicale vigoroso ed esteso, il glicine adulto è resistente alla siccità. Tuttavia, durante la prima stagione dopo l’impianto e nei periodi estivi più caldi e secchi, è consigliabile annaffiare regolarmente, circa una volta alla settimana, per sostenere lo sviluppo della pianta.

Potatura

Le potature sono fondamentali per contenere la vigoria del glicine, dare una forma ordinata e garantire fioriture abbondanti. Si eseguono due interventi principali:

  1. Potatura estiva (luglio-agosto): dopo la fioritura, si accorciano i rami dell’anno a circa 1 metro di lunghezza (lasciando 5-6 foglie), per favorire la formazione di gemme a fiore. Si eliminano anche i polloni, ovvero i getti vigorosi che si formano alla base della pianta
  2. Potatura invernale (gennaio-febbraio): a pianta spoglia, si accorciano nuovamente i rami potati in estate, lasciando solo 4-5 gemme per ramo. Si eliminano i polloni basali, i rami secchi, rotti, danneggiati o disordinati per definire la struttura principale

Rinvaso e trapianto

Il glicine preferisce un terreno profondo, ben drenato e ricco di sostanza organica, possibilmente a reazione neutra o leggermente acida.

  • Messa a dimora o trapianto: si esegue in autunno o in inverno fino a marzo. La buca d’impianto dovrebbe essere ampia (ad esempio 60×60 cm). Sul fondo va posto uno strato drenante (ciottoli, argilla espansa), seguito da una miscela di terra, letame maturo e concime a lenta cessione
  • Distanza: è fondamentale piantare il glicine ad almeno 30-60 cm di distanza dai muri per non imprigionare le radici e consentire un corretto sviluppo
  • Attenzione alla clorosi: in terreni molto calcarei, il glicine può soffrire di clorosi ferrica (ingiallimento delle foglie) a causa del difficile assorbimento del ferro. Si previene e si cura distribuendo periodicamente zolfo e chelati di ferro al terreno

Ubicazione stagionale

Il glicine vive all’esterno tutto l’anno e praticamente ovunque. Pur essendo resistente, però, non è adatto ai climi di alta montagna o a zone con gelate invernali estreme e prolungate (molti gradi sotto lo zero).

Bonsai

Il glicine è molto apprezzato anche come bonsai, in grado di regalare in formato ridotto le stesse spettacolari fioriture. Data la lunghezza dei grappoli fiorali, i bonsai di glicine sono generalmente di taglia medio-grande per permettere ai fiori di pendere elegantemente.

Raccolta

I baccelli, simili a fagioli, che pendono dai rami di glicine si possono raccogliere e far seccare durante l’inverno per estrarne i semi da piantare (tenendo conto però dei lunghissimi tempi di attesa di questa tecnica di moltiplicazione).

Malattia e cure

Come già accennato per il trapianto, il nemico più comune per il glicine è rappresentato dalla clorosi, che provoca l’ingiallimento delle foglie e una fioritura stentata legati ad un cattivo assorbimento del ferro. Colpisce gli esemplari che vegetano in terreni molto calcarei e poco argillosi e si cura distribuendo due volte l’anno zolfo in polvere (50-100 grammi per mq) e solfato di ferro (30-50 grammi per mq) vicino alla pianta.

Altri problemi riscontrabili nella pianta sono:

  • Mancata fioritura: spesso è causata da un eccesso di concime azotato, per cui meglio utilizzare un concime povero di azoto e ricco di potassio, che favorisca invece la comparsa dei fiori
  • Afidi (pidocchi): possono attaccare i giovani germogli in primavera. Spesso scompaiono con il caldo o si trattano con aficidi
  • Ragnetto rosso: infesta la pagina inferiore delle foglie in estate. Si combatte con acaricidi specifici
  • Carie del legno: malattia fungina che colpisce le piante anziane, si cura rimuovendo tutto il legno malato e disinfettando i tagli
  • Tumore radicale (Agrobacterium tumefaciens): un batterio raro ma letale che causa galle al colletto. Non ci sono cure, ma si può prevenire disinfettando le ferite da potatura alla base della pianta con prodotti rameici

 

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 5 / 5, basato su 1 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!