- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- La gardenia, in piena terra, può raggiungere dimensioni notevoli presentandosi come un florido arbusto.
- Il fiore di gardenia può essere semplice o doppio, ma sempre profumatissimo.
- I fiori di gardenia, bianchissimi, spiccano sul fogliame verde scuro.
- La gardenia è una pianta delicata e bisognosa di cure, quindi non alla portata di chi ha poco tempo da dedicarle.
- La pianta di gardenia riesce a essere decorativa anche in mancanza di fiori (che rappresentano senza dubbio il suo punto di forza).
Elegante, romantica e decorativa, la gardenia è una pianta da sempre apprezzata sia per il fogliame persistente, di colore verde scuro e lucente, sia per i bianchi e profumatissimi fiori, dai petali delicati e vellutati. È una delle più diffuse piante regalo, non molto difficile da mantenere ma comunque bisognosa di attente e costanti cure, necessarie in primo luogo per stimolare e mantenere a lungo una buona fioritura.
Tra queste le più importanti riguardano la concimazione, il tipo di terreno per il trapianto e il rinvaso, oltre che la corretta esposizione e temperatura. La gardenia è una pianta coltivabile in vaso sia in appartamento o in balcone sia in giardino ma la sua collocazione è strettamente legata al clima della regione di appartenenza: la pianta può permanere all’esterno solo in zone dal clima invernale mite, altrimenti va necessariamente protetta con tessuto non tessuto o spostata al riparo. La posizione ideale deve essere molto luminosa ma evitando l’irraggiamento diretto e il caldo eccessivo, mentre il terriccio di coltivazione, specifico per acidofile, va mantenuto fertile con adeguate concimazioni più volte durante l’anno. La talea è il modo più semplice per riprodurre la pianta, mentre la potatura consiste nell’operazione di eliminazione dei polloni da un lato e, dall’altro, nel ringiovanimento della pianta con taglio dei rami secchi e non più vitali. La gardenia è pianta delicata anche per quanto riguarda le malattie: i nemici più comuni sono insetti e afidi, ma non mancano neanche problemi di natura fungina derivanti dalla scorretta manutenzione o dalle scarse cure riservate alla pianta.
Appartenente alla famiglia delle Rubiaceae, la gardenia è originaria prevalentemente delle zone temperato-calde della Cina e del Giappone e delle isole dei mari del Sud e venne introdotta in Europa nella seconda metà del 1700, inizialmente negli orti botanici e nei grandi giardini privati. In seguito prese avvio su vasta scala la sua coltivazione a scopo commerciale, soprattutto per il fiore che veniva reciso e venduto in grandi quantità. Liguria, Toscana e Lazio sono state le più importanti regioni italiane nelle quali la coltivazione della gardenia si diffuse su larga scala e dove anche ai giorni nostri esistono importanti aziende floricole che la producono estesamente.
La gardenia ha portamento naturalmente arbustivo ed è dotata di rami abbastanza flessuosi, che lignificano parzialmente nel corso degli anni, sui quali sono inserite foglie ovali coriacee, di colore verde brillante lucente. Nei luoghi di origine può raggiungere anche i due metri di sviluppo; da noi raggiunge altezze variabili dai 30 cm sino a 1 metro. I fiori, quando completamente aperti, misurano 4-8 cm a seconda di specie e varietà. Il colore è fondamentalmente bianco candido, anche se non mancano tipologie commerciali dai fiori crema o giallo pallido. Le radici, anche in esemplari di considerevole età, hanno moderato sviluppo e ciò permette la coltivazione di questa pianta anche in vasi di dimensione non grande.
Fioritura
In appartamento, la fioritura spontanea delle piante di gardenia comincia a fine marzo-inizio aprile, è scalare e generalmente dall’apertura del primo fiore sino all’ultimo possono trascorrere anche due mesi (fino a giugno-luglio). Nelle serre di coltivazione, con opportune tecniche di forzatura, si trovano piante fiorite fino a ottobre.
Una pianta in buone condizioni di crescita, alta circa 40 centimetri, può produrre anche 30-40 fiori nel corso di un anno: inizialmente sono di colore bianco-candido, poi virano verso il panna e, a completo appassimento sulla pianta, appaiono giallognoli.
Commestibilità
Riproduzione
Chi ha una gardenia e vuole moltiplicarla, può procedere con la riproduzione per talea. Si prelevano 3-4 talee, lunghe circa 10-12 cm e dotate ciascuna di 5-6 foglie, che vengono messe a radicare in numero di 3-4 all’interno di un vasetto di diametro pari a 12-14 cm, riempito con un composto costituito per metà da sabbia di fiume e per metà da terriccio torboso. Il vasetto va mantenuto in ambiente caldo (22-24°C), moderatamente umido e protetto dalla luce solare diretta. Dopo 4-5 mesi le nuove piantine, ben sviluppate, vanno trasferite ciascuna in un proprio vasetto. Le piante ottenute da talea fioriscono dopo 2-3 anni.
Semi
I frutti della gardenia sono bacche o drupe, all’interno delle quali è contenuta una polpa ricca di piccolissimi semini.
Informazioni e curiosità
In Europa, la gardenia più apprezzata come pianta da interni, destinata quasi esclusivamente alla coltivazione in contenitore, è g. jasminoides, della quale si trovano in commercio diverse varietà che si distinguono principalmente per la dimensione del fiore.
Originaria soprattutto delle zone di mezza montagna di Cina e Giappone, si presenta come un arbusto molto ramificato, alto sino a 1-2 metri se coltivato in piena terra, e dotato di foglie ovali. All’apice di rami di 1-2 anni produce fiori bianco puro, di media dimensione (5-6 cm) che diventano color crema con il trascorrere del tempo, sino a ingiallire man mano che appassiscono.
Nel nostro continente sono molto diffuse anche gardenia grandiflora, che differisce dalla precedente soprattutto per le foglie più strette e il fiore più grande e g. fortunei, provienente dalla Cina, che presenta fiori molto grandi e doppi su steli molto allungati. Questa resiste anche a pochi gradi sotto lo zero, pertanto può permanere all’aperto tutto l’anno nelle zone a clima invernale non troppo rigido.
Coltivazione
La gardenia si presta ad essere coltivata sia in piena terra, sia in vaso.
Collocazione
La collocazione della gardenia all’interno o all’esterno dipende strettamente dal clima e dall’area geografica: si tratta infatti di una pianta molto esigente per quanto riguarda le temperature e mal tollera il freddo eccessivo.
Nelle regioni costiere a clima invernale mite le gardenie possono essere coltivate per tutto l’anno all’aperto, purché al riparo di muri o di arbusti sempreverdi.
Grandi esemplari si trovano collocati in piena terra in vari giardini storici situati nel ponente ligure o lungo la coste del Centro-Sud Italia.
Le piante di grande dimensioni cresciute in vaso sui terrazzi o nei giardini del Nord, che non possono essere trasferite all’interno, vanno protette durante l’inverno con teli di tessuto non tessuto.
Concimazione
La gardenia è moderatamente esigente per quanto riguarda gli elementi nutritivi. Generalmente, le piante che vengono acquistate in fase di inizio fioritura, essendo appena uscite dai luoghi di coltivazione, sono concimate a sufficienza per i momenti iniziali della fioritura e non è necessario effettuare integrazioni.
Le piante che si hanno in casa da tempo vanno invece sottoposte a una prima concimazione con un concime specifico per piante acidofile (ricco di fosforo, potassio, ferro e zinco), preferibilmente liquido, più facile da assimilare di quello solido; così si può prolungare la permanenza del fiore sulla pianta e si possono avere fiori più grandi e profumati.
Una seconda concimazione va effettuata una volta che ha preso avvio la fioritura (indicativamente in aprile), al fine di assicurare una produzione fiorale continua e di qualità.
Durante il periodo estivo le fertilizzazioni dovranno essere effettuate una volta ogni circa 30-40 giorni, al fine di stimolare una regolare formazione dei boccioli fiorali che si apriranno nella primavera successiva.
Esposizione
La gardenia ha bisogno di molta luce, ma non troppo diretta. In appartamento deve essere posizionata nei punti più intensamente illuminati, evitando però il contatto diretto con i raggi solari o con fonti di luce artificiale, in grado di causare decolorazioni e ingiallimenti delle foglie, ma, soprattutto, disseccamento dei fiori e blocco della fioritura.
Nei luoghi molto ombreggiati la gardenia, particolarmente durante la fase di fioritura, soffre molto: la scarsità di luce causa deperimento della vegetazione, possibile insorgenza di malattie fungine e minore produzione dei fiori, che risultano più piccoli e scarsamente profumati.
Le posizioni in ombra, associate ad un eccesso di irrigazione, possono inoltre far insorgere malattie difficilmente debellabili.
Al tempo stesso la gardenia non ama ambienti troppo caldi : la temperatura ottimale di crescita è compresa tra 20 e 22°C. Tuttavia soffre il freddo e va incontro a rapido deperimento se esposta per periodi anche non troppo lunghi a temperature inferiori ai 14-15°C.
Annaffiatura
La gardenia va bagnata spesso in primavera e in estate. Il terriccio deve rimanere sempre leggermente inumidito in superficie, soprattutto durante la fase di fioritura: la ridotta idratazione del substrato può impedire la schiusura dei fiori e può far appassire precocemente quelli già aperti.
Molto utili sono anche le nebulizzazioni fogliari, soprattutto negli ambienti secchi nei quali i germogli più teneri potrebbero essiccare e i boccioli fiorali non aprirsi.
Pericolosi sono invece i ristagni idrici nel terriccio, responsabili di asfissia e in grado di far sviluppare marciumi radicali, particolarmente nelle piante più giovani.
Le irrigazioni vanno diminuite nel periodo successivo alla fioritura, quando la pianta ha solo foglie e, pur mantenendo sempre vitale l’apparato fogliare, si prepara a una fase di riposo.
Potatura
La gardenia è una pianta che sopporta molto bene i tagli. Gli interventi che si eseguono in primavera, prima della ripresa vegetativa, servono a eliminare i polloni presenti sul colletto oppure a ringiovanire la pianta. Nel primo caso si tratta di spollonatura: è la recisione dei germogli (detti polloni) che compaiono sul colletto in piante molto legnose, quindi vecchie. Questi sottraggono sostanze nutritive che invece devono essere veicolate dalle radici verso i rami più giovani, quindi più produttivi.
La potatura di ringiovanimento consiste invece nell’asportazione di porzioni secche o deperite, che hanno prodotto fiori l’anno precedente ma ormai prive di vitalità, e nel rimodellamento della chioma con l’asportazione di parti esuberanti o troppo vigorose. Dai tagli di potatura si formeranno nuovi ricacci, che daranno fiori a partire dalla tarda primavera. Questa potatura può essere effettuata anche sulla parte sotterranea, in concomitanza di un cambio di vaso, accorciando o eliminando le radici in putrefazione e quelle imbrunite o deformate.
Trapianto
La gardenia è una pianta acidofila e pertanto vuole, per il trapianto, un terriccio molto torboso, con pH ottimale di 5,5-6, fertile e facilmente lavorabile. In commercio esistono, già preparati, terricci specifici per acidofile, generalmente così composti: 50% torba bruna o bionda; 30% terriccio di foglie di bosco (faggio e quercia prevalentemente) finemente sminuzzato o terra d’erica; 20% terriccio universale per piante d’appartamento. Il substrato deve essere dotato di buona fertilità, poroso, privo di elementi pesanti e troppo argillosi che causano il ristagno idrico e conseguenti marciumi radicali.
Per renderlo più leggero può risultare utile l’aggiunta di piccoli grani di pietra pomice. Vanno evitati i suoli argillosi troppo compatti e, all’opposto, quelli troppo sabbiosi. Ogni anno, in primavera, è consigliabile aggiungere abbondanti quantitativi di torba per mantenere acido il suolo.
Per quanto riguarda il rinvaso, la gardenia non richiede contenitori eccessivamente capienti, tuttavia dopo 3-4 anni le piante possono mostrare sintomi di sofferenza, evidenziata dal ridotto sviluppo vegetativo e scarsità di fioritura. In questi casi è consigliabile, in marzo, prima del risveglio, effettuare un cambio di vaso: con tale intervento, oltre a dare più spazio alle radici, si rinnova il substrato di coltivazione, sostituendolo con uno molto più fertile. Inoltre, è importante porre sul fondo di quest’ultimo un leggero strato di ghiaietto fine o argilla espansa per favorire il veloce drenaggio dell’acqua in eccesso.
Ubicazione stagionale
La gardenia può essere collocata all’aperto in estate, una volta terminata la fioritura, e mantenuta in ambiente semi-ombreggiato sino a fine settembre (nel Nord Italia), quando è bene che venga riportata all’interno.
La pianta soffre il freddo autunnale e invernale, per cui se la gardenia è coltivata in una fioriera troppo grande per essere trasferita all’interno, va avvolta con teli di tessuto non tessuto.
Nelle regioni costiere a clima invernale mite le gardenie possono essere coltivate per tutto l’anno all’aperto, in vaso o in piena terra, senza protezione invernale.
Bonsai
La gardenia è una pianta molto apprezzata nel mondo dei bonsai, per via dei suoi bellissimi fiori profumati e la capacità di adattarsi senza problemi alla vita in appartamento.
Malattia e cure
La gardenia è una pianta piuttosto delicata, soggetta a molteplici problemi che ne minacciano la sopravvivenza.
Tra gli insetti, i nemici più diffusi sono gli afidi (pungono le giovani foglie e i boccioli fiorali per sottrarre linfa, causano accartocciamenti e ingiallimenti delle parti verdi e possono trasmettere virus) e le cocciniglie (si proteggono al di sotto di strutture simili a cotone o di scudetti induriti; succhiano la linfa posizionandosi sulla pagina inferiore delle foglie e possono far seccare la pianta).
Tra gli acari, il più comune è il ragnetto rosso: con le sue punture danneggia le foglie, che si presentano macchiettate di giallo e spesso seccano; impedisce inoltre l’apertura dei boccioli fiorali.
Gli attacchi di insetti e afidi vanno combattuti con insetticidi liquidi specifici, di sintesi o biologici.
Se il problema è di natura fungina si possono osservare: macchie fogliari (sulle foglie vecchie compaiono piccole macchie circolari giallo-brune che con il tempo possono estendersi e coprire quasi l’intera foglia, determinando un rapido deperimento dell’intera pianta; si sviluppano in concomitanza di clima caldo-umido); marciumi radicali (causati da eccesso di acqua nel substrato; la pianta prima ingiallisce, blocca la fioritura, poi appassisce e si affloscia a terra ). In entrambi i casi, la lotta preventiva e curativa deve essere fatta con anticrittogamici a base di rame.