Filodendro

Philodendron

In foto, un esemplare allevato in contenitore di filodendro White Princess.

  • In foto, un esemplare allevato in contenitore di filodendro White Princess.
  • Essendo una pianta tropicale, nel nostro Paese il filodendro si può coltivare esclusivamente in vaso.
  • In foto, un bellissimo esempio di filodendro Verrucosum.
  • Anche se raramente produce infiorescenze, il filodendro è una pianta apprezzata per il rigoglioso fogliame decorativo.
  • In qualità di sempreverde rampicante, il filodendro si può coltivare anche in basket e vasi appesi.
  • In foto, lo splendido fogliame percorso da venature del filodendro Birkin.
  • In foto, un esemplare allevato in contenitore di filodendro White Princess.
  • Essendo una pianta tropicale, nel nostro Paese il filodendro si può coltivare esclusivamente in vaso.
  • In foto, un bellissimo esempio di filodendro Verrucosum.
  • Anche se raramente produce infiorescenze, il filodendro è una pianta apprezzata per il rigoglioso fogliame decorativo.
  • In qualità di sempreverde rampicante, il filodendro si può coltivare anche in basket e vasi appesi.
  • In foto, lo splendido fogliame percorso da venature del filodendro Birkin.

Il filodendro si è affermato come una delle piante d’appartamento più apprezzate, grazie alla sua relativa facilità di coltivazione e al fogliame rigoglioso che dona un tocco di verde esotico agli spazi interni. Spesso confuso con la monstera, è originario delle umide foreste pluviali del Sud America e dimostra una notevole capacità di adattamento alla vita domestica, rendendola una scelta eccellente sia per i principianti che per gli appassionati di giardinaggio indoor. La sua intrinseca robustezza, unita a una manutenzione non eccessiva, contribuisce al suo fascino duraturo.  

Il genere Philodendron comprende una vasta gamma di specie e varietà, ognuna con le proprie peculiarità in termini di forma e dimensione delle foglie, nonché di abitudini di crescita. Si possono trovare filodendri con foglie a forma di cuore, profondamente lobate o elegantemente divise, capaci di arrampicarsi sinuosamente o di svilupparsi in portamenti eretti e compatti. Nonostante le loro differenze estetiche, però, le esigenze fondamentali per la loro crescita e cura rimangono sorprendentemente simili.  

Il filodendro si riproduce per talea di fusto, margotta o divisione e ama i terreni ben drenanti, aerati e ricchi di sostanza organica. Allo scopo, si consiglia di fertilizzare il terriccio ogni 2-4 settimane durante la fase di crescita attiva, utilizzando un fertilizzante liquido bilanciato diluito a metà della dose raccomandata dal produttore.

In casa, il filodendro va collocato in una stanza luminosa, ma non esposto direttamente ai raggi solari, con temperature comprese tra i 18°C e i 25°C e con un alto tasso di umidità. La pianta ha bisogno di un terriccio fresco e umido, ma mai inzuppato d’acqua: durante la stagione fredda, conviene sospendere le annaffiature per evitare la formazione di pericolosi ristagni.

Gli esemplari giovani di filodendro si rinvasano ogni 1-2 anni, mentre per quelli adulti può bastare anche solo la sostituzione dei primi centimetri superficiali di terriccio ormai impoverito. Altra pratica utile è la potatura (da eseguire in primavera o in autunno) e la pulizia periodica del fogliame con un panno umido: in entrambi i casi mantengono in salute la pianta, favorendone la crescita.

Il modo migliore per verificare se il filodendro è sano, consiste nell’osservare il fogliame: foglie ingiallite, con macchie nere, sbiancate o con i bordi secchi e marroni indicano che le condizioni di coltivazione della pianta sono scorrette (ad esempio, illuminazione insufficiente oppure scarso o eccessivo apporto d’acqua).

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La fioritura del filodendro avviene raramente in ambito domestico. In ogni caso, i fiori, piccoli e senza petali, spuntano tra la primavera e l’estate e sono sorretti da uno spadice bianco-verdastro racchiuso in un’appariscente spata bianca.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulbo

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Il filodendro è una pianta relativamente facile da riprodurre, in particolare per talea di fusto. Ecco come fare:

  1. Selezionare un fusto sano che abbia almeno una foglia e un nodo (il piccolo rigonfiamento sul fusto da cui cresce una foglia o una radice aerea)
  2. Con delle forbici da potatura pulite e affilate, tagliare il fusto appena sotto il nodo
  3. Inserire la talea in un bicchiere o un contenitore pulito riempito d’acqua, assicurandosi che il nodo sia immerso ma le foglie rimangano sopra il livello dell’acqua
  4. Posizionare il contenitore in un luogo caldo e luminoso con luce indiretta e cambiare l’acqua ogni pochi giorni per mantenerla fresca. Dopo alcune settimane, dovrebbero iniziare a svilupparsi le radici dal nodo immerso
  5. Una volta che le radici avranno raggiunto una lunghezza di qualche centimetro, la talea sarà pronta per essere piantata in un piccolo vaso con terriccio ben drenante

Esistono anche altre tecniche di propagazione più complesse, come la margotta aerea o la divisione della pianta madre in più esemplari.

Semi

I semi di filodendro sono minuscoli granelli, generalmente di forma ovale o allungata e di colore variabile dal bianco al marrone, contenuti in gran numero all’interno delle bacche che si sviluppano sullo spadice dopo la fioritura.

Informazioni e curiosità

Il filodendro è una pianta tossica: contiene, infatti, cristalli di ossalato di calcio dagli effetti irritanti se ingeriti (soprattutto da animali domestici e bambini piccoli). 

I filodendri possono anche essere coltivati con successo in idrocoltura, ovvero in acqua senza l’utilizzo di terriccio; in questo caso, è necessario cambiare la soluzione nutritiva (acqua arricchita con fertilizzanti specifici per idrocoltura) ogni due settimane.  

Per le varietà di filodendro rampicanti, si può fornire un tutore ricoperto di muschio o una griglia per supportare la loro crescita verticale. In questo modo, non solo si aggiunge un elemento decorativo, ma si imita anche il loro naturale modo di crescere e può stimolare lo sviluppo di foglie più grandi. Mantenere umido il tutore di muschio favorisce la crescita delle radici aeree.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Il filodendro è una pianta da coltivare in vaso.

La scelta del terriccio e del contenitore giocano un ruolo cruciale: il terriccio ideale dovrebbe essere ben drenante, aerato e ricco di sostanza organica. Un buon drenaggio è essenziale per prevenire il ristagno d’acqua e il conseguente marciume radicale. In commercio esistono terricci specifici per piante aroidi o per piante tropicali d’appartamento, che sono formulati per soddisfare le esigenze del filodendro.

In alternativa, è possibile preparare in casa una miscela di terriccio combinando terriccio universale (a base di torba o fibra di cocco), perlite o vermiculite per migliorare il drenaggio e l’aerazione, e corteccia di orchidea per aggiungere struttura e favorire ulteriormente il drenaggio e l’aerazione.

In aggiunta, si consigliano anche fibra di cocco, per la sua capacità di trattenere l’umidità pur rimanendo ben aerata, carbone orticolo (per il drenaggio e l’assorbimento di impurità), e humus di lombrico come fonte di nutrienti.   

È fondamentale optare per un vaso di dimensioni adeguate alla pianta e dotato di fori di drenaggio; il materiale (ad esempio, terracotta o plastica) può influenzare la velocità con cui il terreno si asciuga.

Collocazione

InternoEsterno

A causa delle sue esigenze climatiche, il filodendro va considerato una pianta da interni, trasferibile all’esterno solo per un breve periodo dell’anno, qualora le temperature lo consentano.

Concimazione

La concimazione apporta i nutrienti necessari per una crescita sana e vigorosa del filodendro, soprattutto durante il periodo di crescita attiva. È consigliabile concimare la pianta ogni 2-4 settimane durante la primavera e l’estate, utilizzando un fertilizzante liquido bilanciato diluito a metà della dose raccomandata sulla confezione. 

È importante evitare la sovraconcimazione, che può portare a un accumulo di sali nel terreno e causare bruciature alle radici e alle foglie. Analogamente, durante l’autunno e l’inverno, quando la crescita della pianta rallenta, è necessario ridurre o sospendere la concimazione.

Inoltre, si ricorda di non concimare mai una pianta con il terreno asciutto, in quanto l’operazione può danneggiare le radici: è sempre meglio, quindi, annaffiare il filodendro prima di fertilizzarlo.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

Il filodendro predilige una luce indiretta e brillante per prosperare e mantenere la vivacità caratteristica del suo fogliame. La posizione ideale, quindi, potrebbe essere vicino a una finestra esposta a Est o a Nord, oppure a qualche metro di distanza da una finestra esposta a Sud o a Ovest. Questa tipologia di luce imita le condizioni che si trovano nella penombra della foresta pluviale, l’habitat naturale del filodendro.  

È utile saper riconoscere i segnali che indicano se il filodendro sta ricevendo troppa o troppo poca luce: foglie che presentano bruciature o aree sbiancate suggeriscono un’eccessiva esposizione al sole diretto, mentre un ingiallimento delle foglie può talvolta indicare una carenza di luce, sebbene possa anche essere sintomo di altri problemi come l’eccessiva irrigazione. Una crescita “legnosa”, con fusti allungati e poche foglie, è un chiaro segnale di insufficiente illuminazione. Infine, anche la perdita della vivacità del colore delle foglie può verificarsi in condizioni di scarsa luce.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

L’annaffiatura è un aspetto fondamentale nella cura del filodendro, e trovare il giusto equilibrio è cruciale per la sua salute: questa pianta, infatti, predilige un terreno costantemente umido, ma è vitale evitare i ristagni d’acqua.  

Per non sbagliare, si può adottare la tecnica del cosiddetto “bagna e asciuga”:

  1. Annaffiare abbondantemente la pianta finché l’acqua non inizia a fuoriuscire dai fori di drenaggio del vaso.
  2. Lasciare asciugare leggermente lo strato superficiale del terreno (circa 2-5 cm) prima di irrigare nuovamente. La frequenza dell’irrigazione dipenderà da diversi fattori, tra cui la temperatura, l’umidità, la quantità di luce ricevuta e il tipo di terriccio utilizzato.  

È consigliabile controllare l’umidità del terreno prima di ogni irrigazione, inserendovi un dito per circa un paio di centimetri: se risulta asciutto, è il momento di annaffiare; se è ancora umido, è meglio aspettare. 

Durante i mesi autunnali e invernali, quando la crescita della pianta rallenta, è necessario ridurre la frequenza delle irrigazioni.

È importante prestare attenzione ai segnali che la pianta invia per capire se si sta commettendo un errore nell’irrigazione: foglie gialle possono indicare un eccesso di acqua, mentre foglie appassite o con bordi secchi e croccanti possono suggerire una carenza di idratazione.

Un’altra tecnica di irrigazione da considerare è l’annaffiatura dal basso, ossia immergendo il vaso in un contenitore con acqua per un certo periodo di tempo, permettendo al terriccio di assorbire l’umidità appunto dal basso.

Potatura

La potatura è una pratica utile per mantenere il filodendro in salute e con un aspetto curato. In particolare, serve a:

  • Rimuovere foglie e fusti ingialliti, marroni o morti per motivi estetici e sanitari
  • Controllare le dimensioni e la forma della pianta, soprattutto per le varietà rampicanti
  • Stimolare una crescita più folta e compatta cimando i fusti più lunghi
  • Eliminare parti della pianta malate o infestate da parassiti per evitare che il problema si diffonda   

Il periodo migliore per la potatura è generalmente la primavera o l’autunno, quando la pianta è in fase di crescita attiva o si sta preparando per un periodo di riposo. Tuttavia, una leggera potatura per rimuovere foglie danneggiate può essere effettuata in qualsiasi momento dell’anno. È consigliabile evitare potature drastiche durante l’inverno, quando la crescita della pianta è naturalmente rallentata.  

Per potare correttamente un filodendro, occorre utilizzare sempre forbici o cesoie da potatura pulite e affilate (per evitare di danneggiare la pianta e prevenire la diffusione di malattie), e tagliare i fusti appena sopra un nodo fogliare (il punto sul fusto da cui emerge una foglia). Evitare, invece, di tagliare troppo vicino al fusto principale per non danneggiarlo.

Per le varietà rampicanti, se occorre rimuovere un intero fusto morto, malato o che cresce in modo indesiderato, bisognerà tagliarlo alla base, vicino al fusto principale o al livello del terreno. In generale, è consigliabile non rimuovere più di un terzo o metà della massa fogliare della pianta in una singola sessione di potatura per evitare di stressarla eccessivamente.

I fusti sani rimossi durante la potatura possono spesso essere utilizzati per propagare nuove piante di filodendro.

Altra pratica utile, è la pulizia regolare delle foglie del filodendro con un panno morbido e umido per rimuovere la polvere che si accumula sulla loro superficie, favorendo così un processo di fotosintesi più efficiente.  

Rinvaso e trapianto

Poiché il filodendro non si può trapiantare in piena terra, è opportuno procedere con il rinvaso, un’operazione importante per garantire alla pianta spazio sufficiente per la crescita delle radici e per rinnovare il terriccio, apportando nuovi nutrienti.

Ci sono diversi segnali che indicano come il filodendro abbia bisogno di un vaso più grande:

  • radici che spuntano dai fori di drenaggio
  • un groviglio di radici che circonda l’interno del vaso (segno che la pianta è “stretta”)
  • il terreno che si asciuga troppo rapidamente dopo l’irrigazione
  • una crescita rallentata o bloccata
  • foglie che ingialliscono o imbruniscono (in alcuni casi)
  • una pianta che diventa troppo pesante e instabile nel suo vaso attuale

Generalmente, i filodendri più giovani e in crescita attiva dovrebbero essere rinvasati ogni 1-2 anni. Le piante mature, che hanno raggiunto una dimensione stabile, possono richiedere il rinvaso meno frequentemente.

In alcuni casi, invece di aumentare le dimensioni del vaso, può essere sufficiente sostituire lo strato superficiale del terriccio con del nuovo materiale ogni anno. Il periodo ideale per eseguire il rinvaso è solitamente la primavera o l’inizio dell’estate, in concomitanza con l’inizio della stagione di crescita attiva, il che permette alla pianta di riprendersi più rapidamente da eventuali stress da trapianto.  

Ecco come rinvasare correttamente il filodendro:

  1. Scegliere un nuovo vaso che sia circa 5 cm più grande di diametro rispetto a quello attuale, assicurandosi che abbia dei fori di drenaggio
  2. Annaffiare abbondantemente la pianta uno o due giorni prima del rinvaso per idratarla e facilitarne la rimozione dal vecchio vaso
  3. Smuovere delicatamente il terreno lungo i bordi interni del vecchio vaso con un coltello o una piccola paletta
  4. Rimuovere con cautela la pianta dal vaso, sostenendo la base dei fusti per evitare danni
  5. Allentare delicatamente il groviglio di radici con le dita ed eliminare eventuali radici morte, danneggiate o che girano troppo intorno al pane di terra
  6. Versare uno strato di terriccio fresco e ben drenante sul fondo del nuovo vaso
  7. Posizionare il filodendro al centro del nuovo vaso, assicurandosi che la parte superiore del pane di terra si trovi a circa 2-3 cm dal bordo
  8. Riempire lo spazio rimanente con altro terriccio fresco, pressando delicatamente per eliminare eventuali sacche d’aria
  9. Annaffiare abbondantemente la pianta appena rinvasata finché l’acqua non inizia a fuoriuscire dai fori di drenaggio
  10. Riposizionare il filodendro in un luogo con luce indiretta brillante

È consigliabile attendere almeno un mese prima di concimare una pianta appena rinvasata.

Ubicazione stagionale

Il filodendro prospera in un intervallo di temperatura compreso tra i 18°C e i 25°C, temperature tipiche degli ambienti domestici. È importante evitare di esporre la pianta a sbalzi termici improvvisi e a correnti d’aria fredda, che possono causare stress e danni al fogliame. È consigliabile, inoltre, non posizionare il filodendro vicino a finestre o porte che vengono aperte frequentemente durante le stagioni fredde, né in prossimità di fonti di calore o aria condizionata.  

Essendo originario di regioni tropicali, il filodendro apprezza un ambiente con un’umidità elevata, idealmente tra il 40% e il 60% o anche più. In molte case, soprattutto durante l’inverno a causa del riscaldamento, i livelli di umidità possono scendere al di sotto di questa soglia, causando problemi come la comparsa di bordi marroni e secchi sulle foglie.  

Per aumentare l’umidità intorno al filodendro, si possono adottare diverse strategie pratiche.

  • La nebulizzazione regolare delle foglie con acqua tiepida può fornire un aumento temporaneo dell’umidità. È preferibile utilizzare uno spruzzatore che produca una nebbia fine per evitare la formazione di gocce d’acqua troppo grandi che potrebbero favorire lo sviluppo di malattie fungine
  • Posizionare il vaso della pianta su un sottovaso riempito di ciottoli e acqua, assicurandosi che il fondo del contenitore non sia a contatto diretto con l’acqua. L’evaporazione dell’acqua dai ciottoli creerà un microclima più umido intorno alla pianta
  • L’utilizzo di un umidificatore ambientale è una soluzione più duratura e particolarmente utile durante i mesi invernali, quando l’aria tende ad essere più secca
  • Raggruppare più piante insieme può anche contribuire ad aumentare l’umidità circostante, poiché le piante rilasciano naturalmente vapore acqueo attraverso la traspirazione

È importante notare che alcune varietà di filodendro sono più tolleranti all’umidità media degli ambienti domestici rispetto ad altre, ma la maggior parte trae beneficio da un’umidità più elevata.

Malattia e cure

Anche il filodendro, come tutte le piante d’appartamento, può occasionalmente essere soggetto a problemi come infestazioni di parassiti o malattie.

Tra i parassiti più comuni che possono colpire i filodendri ci sono gli afidi, i ragnetti rossi e le cocciniglie: gli afidi sono piccoli insetti che si nutrono della linfa, causando deformazioni e debolezza nelle foglie; i ragnetti rossi sono acari minuscoli che tessono sottili ragnatele sulla parte inferiore delle foglie e ne causano l’ingiallimento; le cocciniglie appaiono come piccole protuberanze bianche o marroni, spesso appiccicose, che si attaccano a foglie e fusti. Per affrontare queste infestazioni, si possono pulire le foglie e i fusti con un panno umido o utilizzare sapone insetticida, olio di neem o prodotti specifici.  

Le malattie più comuni riscontrabile nelle piante di filodendro sono di origine fungina, come l’oidio (che si manifesta con una patina bianca e polverosa sulle foglie) e il marciume radicale (causato da eccessiva umidità nel terreno). Le malattie fungine sono spesso favorite da un’eccessiva umidità, scarsa ventilazione e sovraffollamento di foglie. Per prevenirle, è importante garantire una buona circolazione dell’aria intorno alla pianta, evitare di bagnare eccessivamente il fogliame e regolare le irrigazioni. In caso di infezione, si possono utilizzare fungicidi specifici, mentre per il marciume radicale è fondamentale interrompere immediatamente le irrigazioni, lasciare asciugare il terreno e rinvasare la pianta in terriccio fresco e ben drenante, dopo aver rimosso le radici marce.  

Osservare lo stato di salute delle foglie aiuta a capire la presenza di eventuali problemi:

  • L’eventuale ingiallimento del fogliame può essere conseguenza di varie cause, tra cui l’eccessiva o insufficiente irrigazione, la mancanza di luce o le carenze nutrizionali
  • I bordi delle foglie marroni e secchi sono spesso un segno di bassa umidità ambientale o di irrigazioni irregolari
  • Foglie pallide o sbiadite possono indicare un’eccessiva esposizione alla luce solare diretta o una mancanza di nutrienti
  • La comparsa di macchie nere sulle foglie può essere dovuta a temperature troppo basse
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