- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure

- Il ficus repens si può facilmente coltivare in vaso in appartamento, in una zona ben esposta e luminosa.
- Il ficus repens si caratterizza per una crescita vigorosa, il che lo rende particolarmente apprezzato anche come ricadente in basket appesi.
- Il ficus pumila “White Sunny” presenta foglie screziate di bianco ai margini.
- Da giovane, il ficus repens produce foglie piccole, sottili e a forma di cuore, che aderiscono strettamente alle superfici come quelle di un rampicante.
- Il ficus pumila, per la sua natura rampicante, si presta benissimo a ricoprire muri e pareti esterne.
Il ficus pumila, comunemente noto come ficus repens o rampicante, è una pianta sempreverde dal portamento rampicante o strisciante originaria dell’Asia orientale (Cina, Giappone, Vietnam) molto apprezzata per il suo valore ornamentale e la sua grande versatilità. Che sia coltivato in vaso come ricadente o in giardino per coprire muri e pergolati, questo ficus si distingue per un aspetto delicato e una crescita vigorosa.
La sua caratteristica più distintiva è, infatti, la capacità di aggrapparsi a qualsiasi superficie (muri, tronchi, tutori e persino vetro) grazie a delle piccole radici aeree avventizie che produce lungo i suoi fusti. Questa peculiarità lo rende una scelta eccellente per creare suggestive pareti verdi o come pianta tappezzante. Se coltivato in cesti appesi, i suoi rami ricadono elegantemente verso il basso, creando una cascata di fogliame.
Un altro aspetto peculiare del ficus repens è l’eterofillia, ovvero la presenza di foglie di forma diversa sulla stessa pianta a seconda della sua età e del suo stadio di sviluppo.
Le foglie giovanili sono piccole (circa 2-3 cm di lunghezza), a forma di cuore, delicate e sottili, mentre il loro colore è un verde brillante e intenso. Man mano che la pianta matura e si sviluppa in condizioni ottimali (solitamente all’esterno), produce rami più robusti e legnosi che portano foglie molto diverse: più grandi (fino a 10 cm), di forma ovale-ellittica, più spesse, coriacee e di un verde più scuro.
I fusti del ficus pumila sono sottili, flessibili e sarmentosi, specialmente nella fase giovanile, e possono raggiungere lunghezze considerevoli, anche fino a 4-8 metri. Inizialmente di colore verde, con il tempo tendono a lignificare, diventando più spessi e di colore marrone. Se spezzati, emettono un lattice biancastro, tipico di molte specie del genere Ficus come il ficus benjamin.
Oltre alla specie classica dal fogliame completamente verde, esistono diverse cultivar apprezzate per il loro aspetto decorativo:
- Ficus pumila “Variegata”: presenta foglie con margini irregolari di colore bianco crema, che creano un bellissimo contrasto con il verde centrale
- Ficus pumila “White Sunny”: simile alla Variegata, questa cultivar ha una variegatura bianca particolarmente luminosa e diffusa sul margine delle foglie
- Ficus pumila “Minima”: caratterizzata da foglie ancora più piccole rispetto alla specie tipo
Per quanto riguarda le esigenze di coltivazione, questo ficus si rivela molto versatile, tanto che si adatta bene a condizioni di luce diverse. Predilige, infatti, una posizione luminosa ma con luce indiretta, ma tollera anche la mezz’ombra e persino zone più ombreggiate. Il sole diretto, specialmente nelle ore più calde, può bruciare le foglie.
Essendo di origine tropicale, ama l’umidità ambientale: nebulizzazioni regolari sul fogliame sono molto gradite, soprattutto negli ambienti domestici resi secchi dal riscaldamento invernale.
Il ficus repens ama le temperature miti, con una temperatura ideale di coltivazione che si attesta tra i 15°C e i 25°C.
Fioritura
Il ficus pumila fiorisce, ma le sue fioriture sono un po’ particolari e non sempre facili da notare, soprattutto se la pianta è coltivata in casa o in climi non ideali.
I fiori, infatti, sono molto piccoli e di colore bianco e si trovano all’interno di una struttura a forma di pera chiamata siconio. Spuntano generalmente in tarda primavera o all’inizio dell’estate ma, è necessario ribadire, la loro comparsa è strettamente legata a condizioni ambientali e biologiche specifiche che difficilmente si replicano al di fuori dell’habitat naturale.
Commestibilità
Riproduzione
I metodi principali per la propagazione del ficus repens sono la talea e la margotta, mentre la riproduzione da seme è meno comune e decisamente più complessa.
Propagazione per talea
Il periodo ideale per effettuare questa operazione è durante la primavera o l’estate, quando la pianta è in piena fase vegetativa.
- Prelievo delle talee: con delle cesoie pulite e affilate, prelevare delle porzioni di ramo lunghe circa 10-15 cm. È consigliabile scegliere rami sani e vigorosi, preferibilmente semi-legnosi, ovvero né troppo giovani ed erbacei, né eccessivamente vecchi e legnosi
- Preparazione delle talee: rimuovere le foglie dalla parte inferiore della talea, lasciandone solo 2-3 all’apice. Questo accorgimento riduce la traspirazione e concentra le energie della pianta sulla produzione di radici
- Messa a dimora: piantare le talee in un vaso contenente un terriccio umido e ben drenato, composto idealmente da una miscela di torba e sabbia o perlite. È possibile inserire più talee nello stesso contenitore
- Creazione di un ambiente umido: per favorire la radicazione, è utile coprire il vaso con un sacchetto di plastica trasparente o con la parte superiore di una bottiglia di plastica, creando un effetto serra. Ricordarsi di arieggiare periodicamente per evitare la formazione di muffe
- Cura e attecchimento: posizionare il vaso in un luogo luminoso ma al riparo dai raggi diretti del sole e mantenere il terriccio costantemente umido, ma non zuppo; le radici dovrebbero iniziare a formarsi nel giro di qualche settimana. Una volta che le nuove piantine avranno sviluppato un buon apparato radicale e mostreranno segni di crescita, potranno essere trapiantate singolarmente in vasi più grandi
Per margotta
La margotta permette alla nuova piantina di sviluppare le radici rimanendo attaccata alla pianta madre, garantendone il nutrimento.
- Scelta del ramo: individuare un ramo flessibile e sano da poter piegare verso il terreno
- Incisione: praticare una piccola incisione o rimuovere un anello di corteccia di circa 1-2 cm nella parte del ramo che andrà interrata (questa operazione stimola l’emissione di radici in quel punto)
- Interramento: piegare il ramo e interrare la parte incisa in un piccolo solco nel terreno o in un vaso riempito di terriccio posto accanto alla pianta madre. È possibile utilizzare un piccolo peso o un gancio per mantenere il ramo in posizione
- Attesa e separazione: il terriccio va mantenuto umido e, dopo alcuni mesi, una volta che si sarà sviluppato un adeguato apparato radicale, il ramo potrà essere reciso dalla pianta madre e la nuova piantina potrà essere trapiantata
Infine, la propagazione del ficus pumila tramite seme, sebbene possibile, è un’opzione molto difficile da attuare al di fuori dell’habitat naturale. Questo perché la pianta, per produrre semi fertili, necessita di essere impollinata da un insetto specifico, l’imenottero agaonide Blastophaga pumilae, con cui vive in un rapporto di simbiosi.
In assenza di questo impollinatore, i frutti (siconi) che la pianta produce sono generalmente sterili.
Qualora si riuscisse ad ottenere semi fertili, questi andrebbero seminati in un terriccio soffice e mantenuti a una temperatura e umidità costanti per poter germinare.
Semi
I semi di ficus repens si trovano all’interno dei frutti a forma di fico (non commestibili per l’uomo). Sono molto numerosi e piccoli.
Informazioni e curiosità
Esiste una varietà particolare, il ficus pumila var. awkeotsang, i cui semi vengono utilizzati per scopi alimentari. Infatti, in alcune zone dell’Asia, in particolare a Taiwan e Singapore, questi semi vengono sfregati in acqua per estrarre una sostanza che si solidifica in una gelatina.
Tale gelatina, nota come aiyu jelly, è un ingrediente base per la preparazione di dolci e bevande rinfrescanti, spesso servita con succo di limone e ghiaccio.
Coltivazione
Il ficus pumila può essere coltivato sia in vaso sia in piena terra, a seconda delle esigenze e del clima della zona di appartenenza.
La scelta del contenitore è ideale per chi vive in aree con inverni rigidi, dato che la pianta può essere facilmente spostata all’interno per proteggerla dal gelo. È una soluzione perfetta anche per balconi e terrazzi, dove può essere utilizzata come pianta ricadente o rampicante con l’aiuto di un tutore.
Richiede, però, maggiore attenzione per quanto riguarda le annaffiature, che devono essere regolari in estate e ridotte in inverno, e la dimensione del contenitore. Il rinvaso è consigliato ogni 2-3 anni in primavera.
In piena terra, invece, il ficus repens ha la possibilità di esprimere tutta la sua vigoria, diventando in breve tempo un eccellente rampicante per coprire muri, recinzioni o facciate. Ha bisogno di meno cure rispetto alla coltivazione in vaso, una volta che si è ben stabilito.
È importante piantarlo in un terreno ben drenato, per evitare ristagni idrici che possono danneggiare le radici. Sebbene sia resistente, in climi con gelate invernali intense, potrebbe aver bisogno di protezione.
Collocazione
Il ficus pumila è una pianta estremamente versatile che può essere coltivata sia all’interno che all’esterno (preferibilmente in climi miti).
In casa, ha bisogno di un ambiente luminoso, ma lontano dalla luce solare diretta, e richiede un’elevata umidità ambientale, per cui è consigliabile vaporizzare regolarmente le foglie.
Concimazione
Il momento chiave per la concimazione del ficus pumila coincide con il suo periodo di crescita attiva, che va dalla primavera all’estate. Durante questi mesi, la pianta impiega molte energie per produrre nuove foglie e allungare i suoi tralci.
- Primavera-estate (marzo-settembre): è il periodo in cui la concimazione deve essere regolare (ogni 2-4 settimane)
- Autunno-inverno (ottobre-febbraio): durante la stagione fredda, la pianta entra in una fase di riposo vegetativo o di crescita molto rallentata. È fondamentale ridurre drasticamente o sospendere completamente le concimazioni per evitare di sovraccaricare la pianta con nutrienti che non sarebbe in grado di assorbire, rischiando di danneggiare le radici
Il fertilizzante più indicato per il ficus repens è un concime liquido per piante verdi, facilmente reperibile in commercio. Questi prodotti hanno una formulazione bilanciata, ricca di azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), oltre a microelementi essenziali come ferro, manganese e zinco, che favoriscono lo sviluppo del fogliame.
Se si coltiva una varietà di ficus pumila con foglie screziate (come la ‘White Sunny’), è preferibile optare per un concime con un tenore di azoto leggermente più basso e una maggiore percentuale di potassio. Un eccesso di azoto, infatti, potrebbe stimolare una produzione di clorofilla tale da ridurre o far scomparire le caratteristiche variegature chiare delle foglie.
Il concime liquido va sempre diluito nell’acqua di irrigazione seguendo attentamente le dosi indicate sulla confezione. È consigliabile ridurre leggermente la dose consigliata per evitare eccessi. Il concime va somministrato sempre su un terriccio già umido, mai completamente asciutto, per prevenire bruciature alle radici.
In alternativa al concime liquido, è possibile utilizzare un fertilizzante granulare a lento rilascio all’inizio della primavera. Questo tipo di prodotto rilascia i nutrienti gradualmente nel terreno per diversi mesi, richiedendo un minor numero di interventi.
I granuli vanno distribuiti uniformemente sulla superficie del terriccio, interrandoli leggermente, e successivamente si procederà con l’annaffiatura.
Consigli utili
- Non eccedere: un eccesso di concime è più dannoso della sua mancanza. Segnali di una sovra-fertilizzazione possono essere foglie ingiallite o bruciate ai margini
- Piante appena rinvasate: se la pianta è stata appena rinvasata con terriccio nuovo e di buona qualità, attendere circa 4-6 settimane prima di iniziare a concimare, poiché il substrato contiene già gli elementi nutritivi necessari per la prima fase di crescita
- Stato di salute: concimare solo piante sane. Se il ficus mostra segni di sofferenza (marciume, parassiti), è prima necessario risolvere il problema e poi riprendere la fertilizzazione
Esposizione e luce
Il ficus pumila predilige una posizione luminosa ma non la luce solare diretta, che può bruciare le sue delicate foglie. L’esposizione ideale è, quindi, in un luogo con luce brillante e indiretta.
Le varietà con foglie variegate necessitano di un po’ più di luce rispetto a quelle con foglie completamente verdi, poiché le parti bianche non svolgono la fotosintesi. Per queste varietà, la luce indiretta brillante è ancora più importante, ma sempre evitando il sole diretto.
Il ficus pumila tollera bene anche la mezz’ombra e persino l’ombra parziale, il che lo rende una pianta molto versatile. Tuttavia, in condizioni di scarsa luce, la crescita può rallentare e le foglie potrebbero non svilupparsi al meglio.
Annaffiatura
Più che seguire un calendario rigido, il modo migliore per capire quando il ficus pumila ha bisogno d’acqua è controllare l’umidità del terreno, infilando un dito nel terriccio per circa 2-3 centimetri di profondità.
La necessità d’acqua della pianta varia significativamente durante l’anno, seguendo il suo ciclo di crescita e le condizioni climatiche:
- Primavera ed estate: durante la stagione vegetativa, da marzo a settembre circa, la pianta cresce attivamente e richiede più acqua, potrebbe quindi essere necessario annaffiare 1-2 volte a settimana. Con temperature molto elevate e in ambienti secchi, aumentare la frequenza, ma sempre dopo aver controllato il terreno.
- Autunno e inverno: con l’arrivo del freddo, la crescita del ficus rallenta e il suo fabbisogno idrico diminuisce. Potrebbe essere sufficiente bagnare la pianta ogni 7-15 giorni, a seconda della temperatura e dell’umidità dell’ambiente. Si tenga anche presente che, in questo periodo, il rischio di ristagni idrici è più alto, quindi è fondamentale lasciare che il terriccio si asciughi bene tra un’irrigazione e l’altra, oltre che svuotare l’eventuale sottovaso dall’acqua in eccesso.
Il ficus repens è originario di climi umidi e beneficia di un’elevata umidità ambientale. Soprattutto in estate o in appartamenti con riscaldamento acceso d’inverno, l’aria può diventare troppo secca, per cui, per ovviare a questo problema, si consiglia di nebulizzare regolarmente le foglie con acqua a temperatura ambiente, preferibilmente non calcarea, per aumentare l’umidità locale e pulire il fogliame dalla polvere.
La pianta di ficus comunica chiaramente se le irrigazioni sono sbagliate: foglie che ingialliscono e cadono, afflosciamento generale della pianta, base del fusto che annerisce (marciume) sono segnali di eccesso idrico; foglie che si accartocciano, diventano secche e croccanti sui bordi e crescita stentata sono, al contrario, sintomi di carenza d’acqua.
Potatura
Il ficus pumila è un rampicante molto vigoroso che può espandersi rapidamente, per cui la potatura serve a controllarne la dimensione e la forma e a evitare che diventi troppo invasivo.
Inoltre, potare regolarmente la pianta incoraggia lo sviluppo di nuovi germogli laterali, rendendo il fogliame più folto e denso.
Il periodo migliore per potare il ficus repens è generalmente la primavera, all’inizio della stagione di crescita, quando la pianta è più attiva e si riprenderà rapidamente dai tagli. Tuttavia, è possibile effettuare piccole potature di mantenimento anche in altri periodi dell’anno, specialmente se la pianta è coltivata in vaso e in casa.
La potatura si distingue in:
- Potatura di formazione e contenimento: consiste nel tagliare i rami più lunghi o quelli che crescono in direzioni indesiderate. I tagli vanno eseguiti appena sopra un nodo o una foglia
- Potatura di pulizia: rimuovere i rami secchi, spezzati o danneggiati alla base
Rinvaso e trapianto
Il rinvaso del ficus pumila è essenziale quando la pianta ha esaurito lo spazio e i nutrienti a sua disposizione nel contenitore, ossia, generalmente, ogni 2-3 anni.
Il periodo ideale per il rinvaso è la primavera, quando la pianta è in piena fase di ripresa vegetativa. Questo le permetterà di superare più facilmente lo stress del trapianto e di attecchire rapidamente nel nuovo substrato.
Gli step da seguire sono i seguenti:
- Scegliere il nuovo vaso: optare per un vaso di diametro leggermente superiore (circa 2-4 cm in più) rispetto a quello precedente, con fori di drenaggio adeguati
- Preparare il terriccio: il ficus pumila predilige un terreno ben drenante, fertile e leggermente acido. Una miscela ideale può essere composta da: terriccio universale di buona qualità, una parte di torba per mantenere l’umidità, una parte di perlite o sabbia grossolana per migliorare il drenaggio
- Estrarre la pianta dal vecchio vaso: annaffiare leggermente la pianta qualche ora prima del rinvaso per ammorbidire il terreno, poi, con delicatezza, capovolgere il vaso e far scivolare fuori la zolla
- Ispezionare e preparare le radici: se le radici appaiono molto aggrovigliate e compatte (pane di terra), allentarle delicatamente con le dita, quindi rimuovere quelle secche, danneggiate o marce con delle forbici pulite e disinfettate
- Posizionare la pianta nel nuovo vaso: collocare uno strato di argilla espansa o ghiaia sul fondo del nuovo vaso per favorire il drenaggio, poi aggiungere una parte del nuovo terriccio e posizionare la pianta al centro, assicurandosi che il colletto (il punto di incontro tra le radici e il fusto) sia a circa 1-2 cm sotto il bordo del vaso
- Riempire con il nuovo terriccio: aggiungi il terriccio rimanente attorno alla zolla, compattandolo leggermente con le dita per eliminare eventuali sacche d’aria
- Annaffiare: dopo il rinvaso, bagnare abbondantemente fino a quando l’acqua non inizia a fuoriuscire dai fori di drenaggio. Questo aiuterà il terriccio ad assestarsi attorno alle radici
- Cure post-rinvaso: collocare la pianta in un luogo luminoso ma al riparo dalla luce solare diretta per alcuni giorni, per permetterle di acclimatarsi. Evitare di concimare per le prime 4-6 settimane
Trapianto in giardino
Il periodo migliore va dalla tarda primavera alla fine dell’estate.
Il ficus pumila si adatta a diverse condizioni di luce, dalla pieno sole all’ombra parziale. Tuttavia, in climi molto caldi, una posizione parzialmente ombreggiata nelle ore centrali della giornata è preferibile. Il terreno deve essere fertile e ben drenato.
Gli step da seguire sono:
- Preparare la buca: scava una buca larga e profonda circa il doppio delle dimensioni della zolla della pianta
- Ammendare il terreno: se il terreno del giardino è argilloso o pesante, migliorare il drenaggio mescolando la terra di scavo con del compost maturo, della torba o della sabbia
- Estrarre la pianta dal vaso: seguire la stessa procedura descritta per il rinvaso, cercando di mantenere la zolla il più integra possibile
- Posizionare la pianta nella buca: collocare il ficus al centro della buca, assicurandosi che la parte superiore della zolla sia a livello con il terreno circostante
- Riempire la buca: riempire la buca con la terra precedentemente ammendata, compattandola delicatamente attorno alla zolla
- Annaffiare abbondantemente: subito dopo il trapianto, annaffiare generosamente per favorire il contatto tra le radici e il nuovo terreno
- Pacciamatura: applicare uno strato di pacciame organico (corteccia, foglie secche) attorno alla base della pianta, mantenendolo a distanza dal fusto. Questo aiuterà a conservare l’umidità del terreno e a controllare la crescita delle erbe infestanti
- Cure successive: mantenere il terreno costantemente umido, ma non inzuppato, per le prime settimane dopo il trapianto, fino a quando il ficus non avrà mostrato segni di ripresa
Ubicazione stagionale
Il ficus pumila prospera in un ambiente con temperature moderate e costanti, tipiche dei climi subtropicali da cui proviene.
La sua temperatura ideale si colloca tra i 18°C e i 24°C: all’interno di questo range, la pianta si sviluppa al meglio, producendo un fogliame denso e brillante.
Può tollerare temperature fino a circa 28°C, a condizione che l’umidità ambientale sia sufficientemente elevata.
La soglia critica, invece, si attesta intorno ai 10°C: al di sotto di questa temperatura, la pianta inizia a soffrire e la sua crescita rallenta notevolmente.
È importante sottolineare che questo ficus è particolarmente sensibile agli sbalzi di temperatura e alle correnti d’aria fredda. Pertanto, se coltivato in appartamento, è consigliabile posizionarlo lontano da finestre che vengono aperte di frequente durante l’inverno o da fonti di calore diretto come i termosifoni.
Sebbene alcune varietà più resistenti possano sopportare per brevi periodi temperature leggermente inferiori, fino a 7°C, l’esposizione prolungata al freddo può causare danni irreparabili, come la caduta delle foglie e il deperimento dei rami. Per le piante coltivate all’esterno in climi più rigidi, è indispensabile provvedere a una protezione invernale adeguata o trasferirle in un luogo riparato.
Bonsai
Il bonsai di ficus pumila è una scelta interessante per gli appassionati, anche se non è tra le specie più comuni per questa arte, come ad esempio il ficus retusa o il ficus microcarpa.
Il repens si presta comunque alla coltivazione a bonsai soprattutto per due motivi, ossia le foglie piccole caratteristiche della fase giovanile e il fatto che si tratti di una pianta robusta e relativamente facile da gestire, il che la rende adatta anche per i principianti che si avvicinano al mondo del bonsai.
Malattia e cure
Le principali avversità che possono colpire il ficus pumila si dividono in due categorie: malattie fungine e attacchi di parassiti.
Malattie fungine
Queste patologie sono spesso favorite da un’eccessiva umidità e da una scarsa circolazione dell’aria.
Marciume radicale
È una delle problematiche più gravi e comuni, causata principalmente da un eccesso di annaffiature e da un terriccio poco drenante.
- Sintomi: la pianta mostra un deperimento generale con foglie che ingialliscono, appassiscono e cadono, anche se il terriccio è umido. La crescita si arresta. Il segnale inequivocabile si trova a livello radicale: le radici sane sono bianche e turgide, mentre quelle colpite dal marciume appaiono scure, molli e tendono a sfaldarsi al tatto. Il terriccio può emanare un odore sgradevole di muffa.
- Cura: per prima cosa, è necessario svasare immediatamente la pianta e rimuovere con delicatezza tutto il terriccio, dopodiché ispezionare le radici ed eliminare tutte le parti marce o danneggiate utilizzando forbici pulite e disinfettate. A questo punto, lasciare asciugare la zolla radicale all’aria per qualche ora ed eventualmente spolverizzare le radici rimaste con un fungicida a base di zolfo o propamocarb. Infine effettuare il rinvaso, utilizzando un terriccio fresco, molto drenante, a cui si può aggiungere sabbia o perlite. Dopo il rinvaso, attendere qualche giorno prima di annaffiare e riprendere con molta moderazione, solo quando il terriccio è veramente asciutto.
- Prevenzione: annaffiare solo quando i primi centimetri di terriccio sono asciutti al tatto. Assicurarsi che il vaso abbia adeguati fori di drenaggio e non lasciare mai acqua stagnante nel sottovaso.
Macchie fogliari
Diverse specie di funghi possono causare la comparsa di macchie sulle foglie del ficus, specialmente in condizioni di elevata umidità ambientale.
- Sintomi: sulle foglie compaiono macchie di colore variabile, dal giallo al marrone scuro o nero, spesso con un bordo più scuro o un alone giallastro. Con il tempo, le macchie possono allargarsi e confluire, portando al disseccamento e alla caduta della foglia.
- Cura: i rimedi non chimici consistono nel rimuovere e distruggere le foglie colpite per limitare la diffusione del fungo, nonché migliorare la circolazione dell’aria attorno alla pianta e ridurre l’umidità ambientale, evitando di bagnare il fogliame durante le annaffiature. In caso di infezioni gravi, si può ricorrere a fungicidi a base di rame (come l’ossicloruro di rame) o a prodotti specifici come il mancozeb o il clorotalonil, seguendo attentamente le istruzioni riportate sulla confezione.
- Prevenzione: evitare di bagnare le foglie e garantire una buona ventilazione e una corretta spaziatura tra le piante.
Parassiti comuni
Gli ambienti caldi e secchi, tipici degli appartamenti, possono favorire la proliferazione di alcuni insetti.
Cocciniglia
Esistono due tipi principali di cocciniglie: la cocciniglia cotonosa (piccoli ammassi bianchi e cerosi) e la cocciniglia a scudetto (piccole placche marroni o grigiastre). Entrambe si nutrono della linfa della pianta, indebolendola.
- Sintomi: crescita rallentata, ingiallimento delle foglie e loro caduta. Presenza visibile degli insetti, spesso localizzati sulla pagina inferiore delle foglie, lungo le venature e all’ascella fogliare. Possono produrre una sostanza appiccicosa chiamata “melata”, sulla quale può svilupparsi la fumaggine (una muffa nera).
- Cura: per infestazioni lievi, è possibile rimuovere i parassiti con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool oppure spruzzare sulla pianta una soluzione di acqua e sapone di Marsiglia o olio di Neem, che agiscono per asfissia. In caso di forte infestazione, invece, utilizzare insetticidi specifici anti-cocciniglia, spesso a base di oli minerali.
- Prevenzione: ispezionare regolarmente il ficus, soprattutto nei punti più nascosti, e mantenere un’adeguata umidità ambientale, poiché la cocciniglia predilige ambienti secchi.
Afidi
Sono piccoli insetti di colore variabile (dal verde al nero) che attaccano solitamente i germogli più teneri.
- Sintomi: foglie arricciate e deformate. Anche gli afidi producono melata, con conseguente possibile sviluppo di fumaggine. Gli insetti sono visibili ad occhio nudo, raggruppati sui nuovi getti.
- Cura: un forte getto d’acqua può eliminare parte della colonia. Efficaci sono anche gli spray a base di sapone di Marsiglia o macerato d’ortica. Come lotta biologica, si consiglia l’introduzione di insetti predatori come le coccinelle, oppure, a livello chimico, utilizzare aficidi specifici, preferibilmente piretroidi a bassa tossicità.
- Prevenzione: controlli periodici e mantenimento di un ambiente di coltivazione equilibrato.
Acari (ragnetto rosso)
Questi minuscoli parassiti, quasi invisibili a occhio nudo, prosperano in ambienti caldi e secchi.
- Sintomi: le foglie presentano una fine punteggiatura gialla o grigiastra e perdono la loro naturale brillantezza. Nei casi più gravi, si possono notare delle sottilissime ragnatele, soprattutto sulla pagina inferiore delle foglie e tra i rametti.
- Cura: nebulizzare frequentemente la chioma con acqua non calcarea per aumentare l’umidità e lavare la pianta con un getto d’acqua o con un panno umido per rimuovere fisicamente gli acari e le ragnatele. Se non dovesse bastare, l’olio di Neem è efficace anche contro gli acari, oppure si può ricorrere a prodotti acaricidi specifici.
- Prevenzione: mantenere un’elevata umidità ambientale è il metodo più efficace per prevenire gli attacchi del ragnetto rosso.










































