Ficus ginseng o microcarpa

Ficus microcarpa

Il ficus ginseng va considerato una pianta da interno da coltivare in vaso.

  • Il ficus ginseng va considerato una pianta da interno da coltivare in vaso.
  • Il ficus ginseng deve il suo nome al particolarissimo tronco attorcigliato con radici aeree simili alla celebre pianta di ginseng.
  • In casa, il ficus ginseng prospera in stanze molto luminose.
  • Le foglioline del ficus ginseng hanno un bellissimo colore verde brillante e una consistenza leggermente coriacea.
  • Il ficus ginseng non teme le potature: per la sua resistenza, si considera un bonsai alla portata dei meno esperti.
  • Il ficus ginseng va considerato una pianta da interno da coltivare in vaso.
  • Il ficus ginseng deve il suo nome al particolarissimo tronco attorcigliato con radici aeree simili alla celebre pianta di ginseng.
  • In casa, il ficus ginseng prospera in stanze molto luminose.
  • Le foglioline del ficus ginseng hanno un bellissimo colore verde brillante e una consistenza leggermente coriacea.
  • Il ficus ginseng non teme le potature: per la sua resistenza, si considera un bonsai alla portata dei meno esperti.

Il ficus ginseng, scientificamente noto come Ficus microcarpa ‘Ginseng’, è una pianta d’appartamento estremamente popolare, apprezzata per il suo aspetto scultoreo che ricorda un bonsai in miniatura. Il suo nome deriva dalla somiglianza delle sue radici aeree e del suo tronco con le radici della pianta del ginseng. Originario delle regioni tropicali e subtropicali dell’Asia, questo ficus è in realtà il risultato di un’abile coltivazione che ne modella la forma unica e affascinante.

Per fare chiarezza occorre dire che ficus ginseng e ficus microcarpa sono strettamente correlati: più nello specifico, il ficus ginseng è una cultivar specifica di ficus microcarpa, coltivata per assumerne la tipica forma contenuta da bonsai. Di conseguenza, mentre il ficus microcarpa è la specie botanica di un grande albero sempreverde, il ficus ginseng si riferisce a quella particolare varietà modellata per creare un bonsai dall’aspetto unico.

Quindi, quando si parla di ficus ginseng, si parla di un tipo di ficus microcarpa con caratteristiche particolari, più che di una pianta completamente diversa.

Com’è fatta la pianta

La caratteristica più distintiva del ficus ginseng è senza dubbio la sua struttura:

  • Tronco e radici aeree: la base della pianta è costituita da un tronco robusto, spesso e nodoso, di colore grigio-beige. Non è un vero e proprio tronco unico, ma un insieme di radici aeree spesse e contorte che vengono deliberatamente esposte sopra il livello del terreno. Questa particolare conformazione, che richiede anni per svilupparsi, conferisce alla pianta un aspetto maturo e imponente, simile a quello di un albero secolare in miniatura.
  • Innesto: sulla sommità di questa base radicale viene innestato il ficus microcarpa, che sviluppa i rami e il fogliame. Questa tecnica permette di combinare la robustezza e l’estetica delle radici “ginseng” con la chioma densa e le foglie piccole e lucide del ficus microcarpa.
  • Fogliame: le foglie sono di piccole dimensioni, di forma ovale o ellittica, e di un colore verde intenso e brillante. La loro consistenza è leggermente coriacea. La densità del fogliame crea un piacevole contrasto con la massiccia struttura del tronco e delle radici.

Caratteristiche e coltivazione

Oltre al suo aspetto peculiare, il ficus ginseng possiede delle caratteristiche che lo rendono una pianta d’appartamento relativamente facile da curare, adatta anche a chi non ha grande esperienza di giardinaggio.

Amante della luce, ma non diretta, deve essere annaffiato con regolarità e moderazione: è importante lasciare che il terriccio si asciughi leggermente tra un’irrigazione e l’altra per evitare ristagni d’acqua, che possono causare il marciume radicale. Un buon indicatore è tastare il terreno con le dita: se i primi centimetri sono asciutti, è il momento di annaffiare.

Essendo una pianta di origine tropicale, apprezza un buon livello di umidità ambientale. È consigliabile nebulizzare la chioma con acqua non calcarea, soprattutto durante i mesi più caldi e secchi o quando il riscaldamento in casa è acceso.

Questo ficus richiede un terriccio ben drenante, specifico per piante verdi o per bonsai. Durante il periodo di crescita, dalla primavera all’autunno, è utile somministrare un concime liquido per piante verdi ogni 15-20 giorni, diluito nell’acqua di annaffiatura.

Infine, la potatura è un aspetto cruciale per mantenere la forma caratteristica del ficus ginseng e per stimolare una crescita compatta del fogliame. Si possono accorciare i rametti che crescono in modo disordinato per preservare la forma a “nuvola” della chioma. La potatura si effettua preferibilmente in primavera.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Il ficus microcarpa fiorisce, ma è un evento piuttosto raro da osservare se la pianta è coltivata in casa o come bonsai.

I fiori di questo ficus non sono appariscenti come quelli di altre piante. Si tratta di piccole infiorescenze, chiamate siconi, di solito di colore verdastro, che contengono al loro interno i veri e propri fiori.

In natura, dove le condizioni climatiche sono ideali e la pianta raggiunge grandi dimensioni, la fioritura e la fruttificazione sono più comuni.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulboGemmeTubero

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggineTubero

I metodi principali e più efficaci per riprodurre il ficus ginseng sono la talea (più comune) e la margotta, mentre la riproduzione da seme è possibile ma si rivela più complessa e lenta.

Riproduzione per talea

Consiste nel prelevare una porzione di ramo dalla pianta madre e farla radicare.

Il momento ideale per prelevare le talee è durante la primavera, quando la pianta di ficus ginseng è in piena fase di crescita vegetativa. Tuttavia, è possibile avere successo anche in autunno.

Procedimento passo dopo passo

  1. Scelta del ramo: selezionare un ramo sano e robusto, preferibilmente semi-legnoso, lungo circa 10-15 cm. Il ramo dovrebbe avere almeno un paio di nodi (i punti da cui crescono le foglie) e alcune foglie
  2. Taglio: utilizzare delle forbici da potatura, o un coltello affilato e disinfettato, per effettuare un taglio netto e obliquo appena sotto un nodo. Un taglio obliquo aumenta la superficie disponibile per lo sviluppo delle radici
  3. Preparazione della talea: rimuovere le foglie più basse dalla talea, lasciandone solo 2-3 all’apice. Questo riduce la traspirazione e concentra l’energia della talea sulla produzione di radici
  4. Uso dell’ormone radicante (facoltativo): per aumentare le probabilità di successo e accelerare il processo di radicazione, si può immergere la base della talea in una polvere o in un gel di ormone radicante
  5. Messa a dimora: inserire la talea per circa 2-3 cm in un vasetto riempito con un substrato leggero e ben drenante, come una miscela di torba e sabbia o perlite. È fondamentale garantire un buon drenaggio per evitare marciumi
  6. Creazione di un ambiente umido: coprire il vasetto con un sacchetto di plastica trasparente, o con la parte superiore di una bottiglia di plastica, per creare un effetto serra che mantenga un’elevata umidità ambientale. Assicurarsi di arieggiare la talea per qualche minuto ogni giorno per prevenire la formazione di muffe
  7. Cura e attesa: posizionare il vasetto in un luogo luminoso, ma non esposto alla luce solare diretta, e mantenere il terriccio costantemente umido, ma non zuppo. La radicazione avviene solitamente in 4-8 settimane. Si capirà che la talea ha radicato quando inizieranno a spuntare nuove foglioline

Riproduzione per margotta

La margotta, o propagazione aerea, è una tecnica che permette di far sviluppare le radici su un ramo ancora attaccato alla pianta madre. Questo metodo ha un’altissima percentuale di successo poiché il ramo continua a ricevere nutrimento dalla pianta principale durante il processo di radicazione.

La primavera è il periodo più indicato per eseguire una margotta.

Procedimento passo dopo passo

  1. Scelta del ramo: individuare un ramo di ficus microcarpa sano e vigoroso, con un diametro di almeno 1-2 cm
  2. Incisione: con un coltello affilato e pulito, effettuare due incisioni circolari sulla corteccia, distanziate di circa 2-3 cm l’una dall’altra. Rimuovere con delicatezza l’anello di corteccia tra le due incisioni, esponendo il legno sottostante
  3. Applicazione dell’ormone radicante: spennellare la parte superiore dell’incisione con ormone radicante per stimolare la crescita delle radici
  4. Creazione del “manicotto”: avvolgere la zona dell’incisione con un abbondante strato di muschio di sfagno umido o torba
  5. Copertura: ricoprire il tutto con un foglio di plastica trasparente, legandolo saldamente alle due estremità con dello spago o del nastro adesivo. Questo manterrà l’umidità necessaria
  6. Attesa e controllo: attraverso la plastica trasparente sarà possibile osservare lo sviluppo delle radici. Il processo può richiedere da alcuni mesi fino a un anno
  7. Separazione e trapianto: una volta che si è formato un buon apparato radicale, tagliare il ramo al di sotto della zona di radicazione e piantare la nuova pianta di ficus ginseng in un vaso con terriccio adeguato

Riproduzione da seme

La riproduzione del ficus ginseng da seme è un percorso più lungo e incerto, ma può essere un’esperienza gratificante. È importante notare che le piante ottenute da seme potrebbero non presentare le stesse caratteristiche della pianta madre.

La semina si effettua in primavera.

Procedimento

  1. Preparazione dei semi: i semi di ficus ginseng hanno un tegumento duro. Per favorire la germinazione, è consigliabile lasciarli in ammollo in acqua tiepida per 24-48 ore
  2. Semina: riempire un contenitore per la semina con un substrato fine e ben drenato. Disporre i semi sulla superficie e coprirli con un sottilissimo strato di terriccio
  3. Umidità e calore: mantenere il substrato costantemente umido, utilizzando un nebulizzatore per non spostare i semi. Coprire il contenitore con una lastra di vetro o plastica trasparente per mantenere l’umidità e posizionarlo in un luogo caldo e luminoso, lontano dai raggi solari diretti
  4. Germinazione e trapianto: la germinazione può richiedere diverse settimane o mesi. Una volta che le piantine hanno sviluppato alcune foglie vere, possono essere delicatamente trapiantate in vasetti individuali

Semi

I semi del ficus ginseng sono molto piccoli e contenuti all’interno dei frutti, ossia le piccole strutture tondeggianti che appaiono sulla pianta quando fiorisce.

Informazioni e curiosità

In molte culture asiatiche, il ficus è considerato un simbolo di longevità, forza, prosperità e buona fortuna. Regalare un ficus ginseng, quindi, è un gesto che esprime un augurio di felicità e stabilità, ed è spesso associato a cerimonie importanti come matrimoni e inaugurazioni di nuove attività.

Non solo: come molte piante della famiglia dei ficus, anche il ficus ginseng è un ottimo purificatore d’aria, contribuendo a migliorare la qualità dell’ambiente domestico.

È importante però sapere che le foglie, se ingerite, possono essere tossiche per cani e gatti, causando irritazioni e disturbi gastrointestinali.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La coltivazione in vaso del ficus ginseng è senza dubbio consigliata per poter gestire al meglio le sue esigenze in fatto di temperature.

Collocazione

InternoEsterno

Il ficus ginseng va considerato una pianta da interno.

Tuttavia, durante la primavera e l’estate, quando le temperature notturne si mantengono stabilmente al di sopra dei 15°C, è possibile spostare il ficus all’esterno. In questo caso, è importante scegliere una posizione semi-ombreggiata per proteggerlo dai raggi solari diretti che potrebbero bruciare il fogliame.

Concimazione

Per concimare correttamente il ficus ginseng, è fondamentale seguire una programmazione basata sulle stagioni, poiché le sue esigenze nutritive cambiano durante l’anno.

Quando concimare: il calendario annuale

La regola generale è concimare durante il periodo di crescita attiva e sospendere o ridurre drasticamente durante il riposo invernale.

  • Primavera-estate (da marzo a settembre): è il periodo di massima crescita e, di conseguenza, di maggior fabbisogno nutritivo. Per questo, concimare regolarmente ogni 15-20 giorni così da fornire al ficus l’energia necessaria per lo sviluppo di nuove foglie, rami e per il rafforzamento generale della pianta.
  • Autunno (ottobre-novembre): la crescita rallenta, e la pianta si prepara al riposo invernale. Ridurre gli interventi a una volta al mese, in modo da aiutare il ficus ginseng ad accumulare le riserve energetiche per superare l’inverno.
  • Inverno (da dicembre a febbraio): il ficus ginseng entra in una fase di riposo vegetativo, soprattutto a causa della minore quantità di luce. In questa fase, occorre sospendere completamente la concimazione per evitare un accumulo dannoso di sali minerali nel terriccio, che le radici a riposo non sono in grado di assorbire.

Tipo di concime

La scelta migliore è un concime liquido specifico per bonsai. È facile da dosare, viene assorbito rapidamente e riduce il rischio di errori. In alternativa, si possono usare fertilizzanti solidi a lenta cessione (in granuli o panetti), da appoggiare sul terriccio.

Per un’azione mirata, si possono alternare concimi con diversi rapporti di NPK (azoto-fosforo-potassio):

  • Primavera: utilizzare un concime più ricco di azoto (N) per stimolare la crescita del fogliame (ad esempio NPK 12-6-6)
  • Estate: passare a un concime bilanciato per un nutrimento costante e armonioso (come NPK 10-10-10)
  • Autunno: scegliere un prodotto con meno azoto e più fosforo (P) e potassio (K) per irrobustire la pianta (come NPK 3-10-10)

Se si preferisce un approccio più semplice, un buon concime liquido bilanciato per bonsai andrà benissimo per tutta la stagione di crescita.

Metodo di applicazione

  1. Annaffiare prima: non concimare mai su un terriccio completamente asciutto perché può “bruciare” le radici. Annaffiare leggermente la pianta il giorno prima o qualche ora prima della concimazione
  2. Diluire il prodotto: seguire sempre le istruzioni riportate sulla confezione del fertilizzante. Nel dubbio, è meglio dimezzare la dose consigliata. Un eccesso di concime è molto più dannoso di una carenza
  3. Somministrare: versare la soluzione di acqua e concime lentamente sul terriccio, cercando di distribuirla in modo uniforme ed evitando di bagnare il tronco e le foglie

Consigli utili e precauzioni

  • Pianta nuova o appena rinvasata: attendere sempre almeno un mese prima di iniziare a concimare una pianta acquistata da poco o appena rinvasata
  • Pianta sofferente: non concimare una pianta che mostra segni di stress (caduta di foglie, marciume radicale). Prima bisogna individuarne e risolverne la causa
  • Alternative naturali: i fondi di caffè, ricchi di azoto, possono essere un blando aiuto, ma vanno usati con estrema parsimonia (un cucchiaino sparso sul terriccio una volta ogni tanto) per non alterare il pH del suolo. Non sostituiscono una concimazione bilanciata

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

Il ficus ginseng è una pianta da interno che ama la luce, ma ha bisogno di un’esposizione ben bilanciata per prosperare.

L’ideale sarebbe posizionarlo in un luogo molto luminoso, ma con luce indiretta o filtrata.

Sebbene preferisca la luce, il ficus ginseng è abbastanza resistente e tollera anche la mezz’ombra. Tuttavia, in condizioni di scarsa luminosità, la sua crescita sarà meno vigorosa e potrebbe perdere alcune foglie.

Una volta trovata la posizione ideale, è meglio non spostare la pianta. I ficus sono “abitudinari” e i cambiamenti repentini di luce possono causare uno stress che si manifesta con la caduta delle foglie.

Durante i mesi invernali, quando la luce solare è meno intensa, è consigliabile posizionare il ficus ginseng nel punto più luminoso della casa, magari vicino a una finestra rivolta a sud, per garantirgli le ore di luce necessarie.

In primavera e in estate, chi vive in una zona con un clima mite, può spostarlo all’esterno, ma sempre in un’area semi-ombreggiata e protetta dai raggi diretti del sole.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

L’annaffiatura corretta del ficus ginseng è un aspetto cruciale per la sua salute e il suo benessere: troppa o troppo poca acqua sono tra le cause più comuni di problemi per questa affascinante pianta.

La chiave del successo sta nell’osservare la pianta e il suo terriccio, piuttosto che seguire un rigido calendario.

Infatti, la regola più importante è annaffiare il ficus ginseng solo quando il terriccio è parzialmente asciutto. Il modo più semplice per verificarlo è infilare un dito nel substrato per circa 2-3 centimetri, rendendosi conto se è ancora umido o meno.

Frequenza delle annaffiature

La necessità d’acqua di questo ficus varia significativamente a seconda della stagione, della temperatura e della luce che riceve.

  • Primavera-estate: durante il periodo di crescita attiva, la pianta consuma più acqua. Indicativamente, potrebbe essere necessario annaffiare ogni 5-7 giorni. Nelle giornate particolarmente calde e afose, il controllo del terriccio andrà fatto più di frequente.
  • Autunno-inverno: con la riduzione delle ore di luce e l’abbassamento delle temperature, il metabolismo della pianta rallenta. Le annaffiature andranno quindi diradate (potrebbe essere sufficiente bagnare la pianta ogni 10-15 giorni, o anche meno). L’aria secca dovuta al riscaldamento domestico può tuttavia aumentare la necessità di umidità ambientale.

Quando si annaffia, è importante farlo in modo abbondante e uniforme, seguendo una di queste tecniche:

  1. Annaffiatura tradizionale: versare l’acqua lentamente su tutta la superficie del terriccio fino a quando non inizia a fuoriuscire abbondantemente dai fori di drenaggio del vaso. Questo assicura che tutto l’apparato radicale sia stato idratato. Svuotare sempre il sottovaso per evitare ristagni d’acqua.
  2. Immersione: questo metodo è ideale per garantire un’idratazione completa. Immergere l’intero vaso in una bacinella d’acqua per circa 10-15 minuti, o finché non smettono di salire bollicine d’aria. Dopodiché, sollevare il vaso e lasciarlo scolare bene per eliminare tutta l’acqua in eccesso.

Qualità dell’acqua e umidità ambientale

Il ficus ginseng è sensibile al calcare presente nell’acqua del rubinetto, per cui l’ideale sarebbe utilizzare acqua piovana o demineralizzata.

In alternativa, si può lasciare decantare l’acqua del rubinetto in un contenitore aperto per almeno 24 ore prima dell’uso, in modo che il cloro evapori e parte del calcare si depositi sul fondo.

Essendo una pianta di origine tropicale, il ficus microcarpa ama un ambiente umido. Per aumentare l’umidità, specialmente in inverno con i riscaldamenti accesi, è molto utile nebulizzare la chioma con acqua non calcarea a temperatura ambiente, preferibilmente al mattino.

Riconoscere i segnali di stress idrico

Imparare a leggere i segnali che la pianta invia è fondamentale per correggere il tiro con le annaffiature.

Eccesso d’acqua (il problema più comune)

  • Foglie che ingialliscono e cadono, spesso partendo da quelle più basse
  • Foglie con punte o bordi neri e molli
  • Crescita debole e stentata
  • Base del tronco molle (sintomo di marciume radicale avanzato). In questo caso, è necessario svasare la pianta, controllare le radici, eliminare quelle marce (scure e molli) con una lama disinfettata e rinvasare in terriccio fresco e ben drenante

Carenza d’acqua

  • Foglie appassite, spente e rivolte verso il basso
  • Foglie che ingialliscono e si seccano, diventando quasi “croccanti”
  • Caduta improvvisa di molte foglie in pochi giorni

Potatura

Essendo un bonsai, il ficus ginseng richiede potature regolari per diversi motivi:

  1. Mantenere la forma: senza potatura, perderebbe la sua caratteristica forma compatta e miniaturizzata, crescendo in modo disordinato
  2. Infoltire la chioma: la potatura stimola la pianta a produrre nuovi getti e ramificazioni, rendendo il fogliame più denso e compatto
  3. Controllare le dimensioni: permette di mantenere la pianta di ficus della grandezza desiderata per il suo vaso
  4. Garantire la salute: eliminare i rami secchi, danneggiati o deboli aiuta a prevenire malattie e a dirigere le energie della pianta verso le parti sane

Esistono due tipi principali di potatura per il ficus ginseng.

1. Potatura di mantenimento

È l’intervento più frequente e serve a mantenere la forma della chioma.

Si accorciano i nuovi getti che crescono durante la stagione vegetativa e si esegue durante tutto il periodo di crescita, dalla primavera all’inizio dell’autunno. Il ficus è una pianta vigorosa e in questo periodo potrebbe richiedere interventi anche ogni poche settimane.

La tecnica è semplice:

  1. Lasciare che un nuovo rametto sviluppi circa 6-8 foglie
  2. Con una forbicina per bonsai o delle forbici ben affilate e pulite, tagliare il rametto lasciando solo 2-3 foglie alla base
  3. Dal punto del taglio, la pianta svilupperà nuovi getti, contribuendo a infoltire la chioma

2. Potatura strutturale (o di formazione)

È un intervento più drastico, che si fa meno di frequente e serve a definire o correggere la struttura principale della pianta.

Lo scopo è eliminare i rami più spessi che crescono in una direzione indesiderata, che rovinano la silhouette del bonsai o che sono troppo grossi rispetto al resto della pianta.

Il momento migliore per eseguire questa potatura è alla fine dell’inverno (febbraio-marzo), poco prima della ripresa vegetativa. In questo modo, la pianta ha tutta l’energia della primavera per cicatrizzare le ferite e produrre nuova crescita.

Vanno utilizzati strumenti specifici e di alta qualità, come le tronchesi concave per bonsai, che permettono un taglio netto e favoriscono una migliore cicatrizzazione.

Dopo aver effettuato tagli su rami di un certo spessore, è consigliabile applicare della pasta cicatrizzante per proteggere la ferita da infezioni e parassiti.

Il ficus ginseng è una specie molto robusta e resistente, che risponde benissimo alla potatura. Anche se si commette un errore, quindi, la pianta si riprenderà facilmente.

Rinvaso e trapianto

Il ficus ginseng va rinvasato per diversi motivi:

  • Crescita delle radici: quando le radici riempiono completamente il vaso e iniziano a sporgere dai fori di drenaggio, è un segno chiaro che la pianta ha bisogno di più spazio per crescere
  • Impoverimento del terreno: con il tempo, il terriccio perde i suoi nutrienti e può compattarsi, compromettendo il drenaggio e l’ossigenazione delle radici
  • Salute della pianta: il rinvaso permette di controllare lo stato delle radici, eliminando quelle marce o danneggiate e fornendo alla pianta di ficus ginseng un substrato fresco e nutriente

Quando e come rinvasare

Il periodo migliore per rinvasare il ficus ginseng è la primavera, all’inizio del periodo di crescita vegetativa. 

La frequenza dipende dall’età della pianta: le piante giovani e in fase di formazione andrebbero rinvasate ogni due anni, mentre le piante più mature possono essere rinvasate ogni 2-3 anni.

Una volta scelto il nuovo contenitore, estrarre il ficus dal vaso precedente, eliminando le eventuali radici danneggiate o marce. Sul fondo, stendere uno strato di materiale drenante (come argilla espansa), poi aggiungere un po’ di nuovo terriccio (va bene un terriccio universale o specifico per bonsai, ricco di sostanza organica).

A questo punto, mettere il ficus nel nuovo vaso, facendo attenzione a non coprire il “colletto” (la zona di unione tra tronco e radici) con il nuovo terriccio. Riempire il resto del vaso con il terriccio, compattandolo delicatamente intorno alle radici.

Dopo il rinvaso, annaffiare abbondantemente per assestare il terriccio.

Si ricorda di non rinvasare la pianta subito dopo l’acquisto, in quanto ha bisogno di tempo per acclimatarsi al nuovo ambiente (attendere almeno due settimane). Inoltre, evitare di rinvasare in piena estate, quando il ficus è molto stressato dal caldo.

Ubicazione stagionale

Il ficus ginseng, essendo una pianta di origine tropicale, prospera in un ambiente caldo e stabile

La temperatura ideale per la coltivazione in casa si attesta tra i 18°C e i 25°C. All’interno di questo range, la pianta cresce in modo rigoglioso e mantiene il suo fogliame verde e brillante.

La temperatura minima, invece, non dovrebbe mai scendere al di sotto dei 15°C. Esposizioni a temperature inferiori, anche per brevi periodi, possono causare danni significativi, come l’ingiallimento e la caduta massiccia delle foglie.

È assolutamente da evitare il posizionamento all’esterno durante l’autunno e l’inverno.

Il ficus ginseng è particolarmente sensibile anche agli sbalzi termici improvvisi. È quindi fondamentale evitare di porlo:

  • Vicino a fonti di calore diretto come termosifoni, stufe o bocchette dell’aria calda
  • In prossimità di porte o finestre che vengono aperte di frequente, soprattutto durante i mesi freddi, per non esporlo a correnti d’aria gelida
  • Sotto i condizionatori d’aria in estate

Gli shock termici sono una delle cause principali di stress per la pianta, che reagisce quasi immediatamente perdendo le foglie.

Bonsai

Le radici e il tronco unici rendono il ficus microcarpa un candidato ideale per l’arte del bonsai: non a caso è uno dei bonsai più popolari e adatti ai principianti, grazie alla sua resistenza e facilità di cura.

In natura, però, è un albero imponente che può raggiungere anche i 25 metri di altezza.

Malattia e cure

Il ficus ginseng, pur essendo una pianta robusta, può essere colpito da diverse malattie e parassiti, spesso legati a errori di coltivazione. La chiave per una pianta sana è la prevenzione, ma se i problemi si presentano, è fondamentale agire tempestivamente.

Problemi legati alla coltivazione (fisiopatie)

Non sono veri e propri attacchi di parassiti o funghi, ma sintomi di uno stress ambientale.

Caduta delle foglie

Spesso è il sintomo più comune e può avere diverse cause.

  • Stress da cambio di ambiente: la pianta ha bisogno di tempo per adattarsi a un nuovo luogo. È normale che perda qualche foglia all’inizio
  • Sbalzi di temperatura o correnti d’aria: il ficus ginseng ama gli ambienti stabili, quindi evitare di posizionarlo vicino a finestre o porte che vengono aperte spesso
  • Irrigazione scorretta: troppa o troppo poca acqua può causare la caduta delle foglie. Controllare sempre l’umidità del terreno prima di annaffiare
  • Scarsa luminosità: se le foglie cadono e non ne spuntano di nuove, la pianta potrebbe non ricevere abbastanza luce, quindi occorrerà spostarla in una posizione più luminosa

Foglie gialle o con bordi bruciati

Può essere causato da:

  • Scarsa umidità ambientale: il ficus ginseng predilige ambienti umidi. Nebulizzare le foglie con acqua non calcarea
  • Eccesso di acqua: se il terreno rimane costantemente bagnato, le radici possono marcire. Assicurarsi, quindi, che il vaso abbia un buon drenaggio
  • Eccesso di luce solare diretta: soprattutto dopo essere stato in un ambiente interno, il sole diretto può “bruciare” le foglie. Spostare il ficus a mezz’ombra durante i mesi più caldi

Malattie fungine

  • Ruggine: si manifesta con piccole pustole arancioni o rossastre sulla pagina inferiore delle foglie. Per curare la pianta, rimuovere le foglie colpite e usare un fungicida specifico; inoltre, migliorare la circolazione dell’aria intorno al ficus per ridurre l’umidità eccessiva
  • Marciume radicale: è causato da un eccesso di umidità nel terreno, che porta le radici a decomporsi. La pianta appare floscia, con foglie scure e cadenti. Per risolvere il problema, rimuovere il ficus dal vaso, eliminare le radici marce e rinvasare in un terriccio nuovo e ben drenante

Parassiti

  • Cocciniglie: si presentano come piccoli scudetti o “fiocchetti” bianchi cotonosi (cocciniglia cotonosa) su foglie e rami e si nutrono della linfa, indebolendo la pianta. Si trattano pulendo le foglie con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol denaturato o olio di neem. In caso di infestazione grave, usare un insetticida specifico
  • Afidi: sono piccoli insetti verdi, neri o bruni che si aggregano sui germogli e sulle foglie giovani. Lasciano una sostanza appiccicosa chiamata melata, che può favorire la comparsa di funghi. Si possono rimuovere con un getto d’acqua o, per infestazioni più serie, usare un insetticida specifico o insetticidi naturali a base di sapone di Marsiglia
  • Acari (ragnetto rosso): sono parassiti molto piccoli, difficili da vedere a occhio nudo, che lasciano una sottile ragnatela sulle foglie. Causano piccole puntinature gialle e indeboliscono la pianta. Per combatterli, aumentare l’umidità ambientale e usare un acaricida specifico

In sintesi, la maggior parte dei problemi del ficus ginseng può essere prevenuta con una corretta cura:

  • Luce: posizionarlo in un luogo luminoso ma senza sole diretto
  • Acqua: annaffiare solo quando il terriccio è asciutto in superficie, evitando i ristagni
  • Umidità: nebulizzare le foglie regolarmente, specialmente in inverno quando l’aria è secca a causa del riscaldamento
  • Concime: usare un concime liquido per piante da interno ogni 15-20 giorni durante il periodo vegetativo (primavera-estate)
  • Igiene: controllare regolarmente la pianta per individuare precocemente eventuali segni di parassiti o malattie
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