- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure

- Il falangio è una pianta da interno apprezzato per l’ampia e rigogliosa rosetta di foglie.
- Come si vede in foto, le foglie di falangio sono lunghe e strette, variegate o completamente verdi.
- Il falangio è una splendida pianta decorativa, che richiede in cambio davvero poche cure.
- Il falangio si coltiva in vaso in una zona ben illuminata della casa.
- I fiori di falangio hanno una caratteristica forma a stella e colore bianco.
Il falangio, noto anche come pianta ragno, si distingue come una delle piante d’appartamento più comuni e apprezzate, specialmente tra i neofiti del giardinaggio indoor. La sua notevole popolarità è attribuibile alla sua intrinseca facilità di coltivazione e propagazione, alla sua sorprendente tolleranza verso periodi di negligenza e alla sua notevole capacità di adattarsi a una vasta gamma di condizioni ambientali.
Originaria delle regioni costiere del Sud Africa, questa specie appartiene alla famiglia delle Asparagaceae. Dal punto di vista botanico, si presenta come una pianta erbacea perenne che forma densi ciuffi di fogliame; le foglie, lunghe e strette, assumono una forma a cinturino e irradiano da un punto centrale, formando una rosetta. Possono presentarsi in una colorazione completamente verde o essere elegantemente variegate con striature longitudinali di colore bianco o giallo.
La superficie fogliare non è completamente piatta, ma presenta una caratteristica piega longitudinale che le conferisce un aspetto canalizzato. L’apparato radicale è costituito da radici e rizomi spessi e carnosi, una peculiarità evolutiva che permette alla pianta di immagazzinare riserve idriche, garantendone la sopravvivenza anche in presenza di irrigazioni irregolari.
Successivamente alla fioritura, all’estremità degli steli si sviluppano piccole plantule, o germogli, che possono essere facilmente separate e radicate per dare origine a nuove piante.
Coltivare con successo e far durare un esemplare di falangio non è difficile, basta seguire alcuni semplici regole:
- Fornire una posizione con luce luminosa ma indiretta
- Irrigare moderatamente, lasciando asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra, utilizzando acqua di buona qualità, preferibilmente priva di fluoruro e cloro
- Mantenere temperature moderate, tra i 18°C e i 24°C, e un’umidità relativa tra il 40% e il 60%.
- Utilizzare un terreno ben drenante e leggero
- Rinvasare la pianta quando necessario, generalmente ogni uno o due anni
- Propagare facilmente tramite la divisione dei cespi o la coltivazione dei germogli
- Monitorare regolarmente la pianta per individuare eventuali segni di parassiti o problemi fungini.
- Concimare moderatamente durante la stagione di crescita attiva (primavera ed estate)
- Pulire le foglie e potare per rimuovere foglie morte o danneggiate e per gestire la produzione di plantule
Fioritura
Durante il suo ciclo vitale, il falangio produce piccoli fiori bianchi a forma di stella, portati da lunghi e sottili steli che possono raggiungere anche i 60 centimetri di lunghezza. La fioritura avviene di solito in primavera ed estate ma può anche essere indotta da periodi caratterizzati da giornate brevi e notti più lunghe; in ambienti interni può manifestarsi in qualsiasi periodo dell’anno.
Commestibilità
Riproduzione
Il falangio si può riprodurre con facilità attraverso diversi metodi, tra cui la divisione dei cespi e la coltivazione dei germogli.
La propagazione per seme è teoricamente possibile, ma risulta meno comune e spesso meno affidabile, in quanto le piantine ottenute potrebbero non conservare le stesse caratteristiche di variegatura della pianta madre.
La divisione dei cespi è un metodo particolarmente efficace da eseguire durante le operazioni di rinvaso della pianta. Per procedere, è necessario rimuovere delicatamente la pianta dal suo vaso e separare il cespo principale in diverse sezioni, assicurandosi che ciascuna sezione mantenga una porzione di radici sane e alcune foglie.
Ogni sezione così ottenuta può essere quindi piantata individualmente in un nuovo vaso, riempito con terriccio fresco, e successivamente annaffiata.
La coltivazione dei germogli rappresenta il metodo di propagazione più diffuso e generalmente più semplice. Esistono diverse strategie per far radicare con successo queste piccole piantine:
- Separazione e piantagione diretta nel terreno: i germogli possono essere delicatamente tagliati dalla pianta madre utilizzando un paio di forbici pulite e affilate. Se i germogli hanno già iniziato a sviluppare piccole radici aeree, possono essere piantati direttamente in un vaso riempito con terriccio umido. È importante mantenere il terreno costantemente umido fino a quando la nuova pianta non si sarà stabilizzata e avrà iniziato a crescere autonomamente.
Semi
I semi di falangio, neri e piatti, si formano all’interno di piccole capsule di consistenza coriacea e forma triangolare che si sviluppano dopo la fioritura e la successiva impollinazione. Il tasso di germinazione dei semi tende però a essere piuttosto basso, quindi è raro che si utilizzino per la riproduzione.
Per tentare la propagazione da seme, comunque, i semi vanno piantati a una profondità di circa 1 centimetro in un terriccio umido e mantenuti in un ambiente caldo fino alla germinazione.
Informazioni e curiosità
La pulizia delle foglie rappresenta una pratica semplice ma benefica per il falangio: pulire regolarmente la superficie delle foglie con un panno umido aiuta a rimuovere la polvere, favorendo così il processo di fotosintesi.
Coltivazione
Il falangio è una pianta ricadente che si coltiva in vaso.
Collocazione
Poiché ha bisogno di un clime temperato e luce indiretta, il falangio va considerato una pianta d’appartamento.
Concimazione
La concimazione non è un elemento vitale per la sopravvivenza del falangio, ma può certamente favorire una crescita più vigorosa e stimolare la produzione delle caratteristiche plantule.
Durante la stagione di crescita attiva, che coincide generalmente con la primavera e l’estate, è consigliabile concimare la pianta ogni 2-4 settimane utilizzando un fertilizzante liquido bilanciato specifico per piante d’appartamento, diluito alla metà della dose raccomandata dal produttore.
È importante ridurre o sospendere completamente la concimazione durante i mesi autunnali e invernali, quando la crescita della pianta rallenta naturalmente ed è fondamentale evitare la sovra-fertilizzazione, in quanto un eccesso di fertilizzante può causare la comparsa di punte marroni sulle foglie e paradossalmente ridurre la formazione di nuove plantule.
Esposizione e luce
L’esposizione ideale per il falangio è rappresentata da una luce intensa ma indiretta. Posizionare, quindi, la pianta in prossimità di una finestra dove la luce solare viene filtrata, ad esempio attraverso una tenda leggera, si rivela la soluzione ottimale per garantirle le ore di luce necessarie senza esporla a rischi.
Le finestre orientate a Est o ad Ovest sono generalmente considerate le posizioni più favorevoli, in quanto forniscono una luce intensa ma non diretta, soprattutto nelle ore del mattino o del tardo pomeriggio (come nel sottobosco, ambiente tipico di questa pianta).
In ambienti caratterizzati da una scarsa illuminazione, la crescita della pianta potrebbe risultare meno vigorosa e la vivace variegatura delle foglie, che è una delle caratteristiche ornamentali più apprezzate del falangio, potrebbe tendere a sbiadire, con le foglie che assumono una colorazione più uniformemente verde. Anche la produzione delle caratteristiche plantule, che rappresentano un importante meccanismo di propagazione della specie, potrebbe subire una diminuzione in condizioni di illuminazione non ottimali.
Annaffiatura
Un regime di irrigazione appropriato rappresenta un elemento vitale per la salute e il benessere del falangio, ma è fondamentale trovare un equilibrio: un’eccessiva quantità di acqua può condurre al temuto marciume radicale, una condizione potenzialmente letale per la pianta, mentre un’annaffiatura insufficiente può causare stress idrico e manifestarsi con la comparsa di antiestetiche punte marroni sulle foglie.
Per essere sicuri di non sbagliare, basterà verificare che il primo o i primi due centimetri di terriccio superficiale risultano asciutti al tatto. È, infatti, generalmente preferibile attendere che il terreno si asciughi leggermente tra un’annaffiatura e l’altra, piuttosto che mantenere il substrato costantemente umido: per questo occorrerà adattare la frequenza degli interventi alle specifiche condizioni ambientali, come la temperatura e l’umidità dell’aria. Per annaffiare, è preferibile utilizzare acqua piovana, acqua distillata o, in alternativa, acqua del rubinetto lasciata riposare in un contenitore aperto per almeno 24 ore, in modo da permettere al cloro di evaporare. È inoltre consigliabile evitare l’uso di acqua eccessivamente dura, che può lasciare depositi e macchie bianche esteticamente sgradevoli sulla superficie delle foglie.
Per quanto riguarda le tecniche di irrigazione, il falangio può essere annaffiato sia dall’alto che dal basso. L’annaffiatura dall’alto è la tecnica più comune e consiste nel versare lentamente l’acqua sulla superficie del terreno fino a quando uscirà dai fori di drenaggio posti sul fondo del vaso; quest’ultima va prontamente eliminata dal sottovaso, evitando così che si crei un ambiente eccessivamente umido.
L’irrigazione dal basso, che prevede l’immersione del vaso in un contenitore riempito d’acqua, può rivelarsi particolarmente utile per reidratare un terreno che si presenta estremamente secco. Tuttavia, l’adozione regolare dell’irrigazione dal basso non è generalmente raccomandata, in quanto rende difficile valutare con precisione la quantità di acqua effettivamente assorbita dalla pianta, aumentando il rischio di inumidire eccessivamente il substrato.
Anche la quantità di acqua necessaria per irrigare il falangio non è una costante, ma varia in relazione a diversi fattori, tra cui le dimensioni del vaso in cui è coltivata la pianta, la temperatura ambientale, il livello di umidità dell’aria e la stagione in corso. In linea generale, è preferibile annaffiare abbondantemente ma con una frequenza minore, quando il terreno lo richiede, piuttosto che fornire piccole quantità di acqua in modo frequente.
Durante i mesi invernali, quando la pianta entra in una fase di crescita più lenta o addirittura di riposo vegetativo, è necessario ridurre significativamente la frequenza delle annaffiature; questo perché, a causa delle temperature più basse e della ridotta evaporazione, il terreno impiega un tempo maggiore ad asciugarsi completamente.
Potatura
La potatura non è generalmente una pratica necessaria per il falangio, tuttavia, si possono rimuovere le foglie che appaiono gialle o marroni, così come i fiori ormai appassiti, per mantenere un aspetto più pulito e ordinato della pianta.
È anche possibile tagliare gli steli che portano le plantule, sia per propagare nuove piante, sia per alleggerire la pianta madre se questa sembra eccessivamente carica di germogli. Allo scopo, utilizzare forbici pulite e affilate.
Rinvaso e trapianto
Il falangio predilige un terreno di coltivazione che garantisca un drenaggio efficiente, che sia leggero e abbia un pH leggermente acido o neutro, generalmente tra 6.0 e 7.0.
sistono diverse opzioni di miscela di terreno che si possono utilizzare con successo per la pianta: una scelta comune è rappresentata da un terriccio universale di buona qualità specificamente formulato per piante d’appartamento. Per migliorare ulteriormente le caratteristiche di drenaggio del terriccio, è possibile arricchirlo con l’aggiunta di perlite, vermiculite, sabbia grossolana o corteccia d’orchidea.
quanto riguarda la frequenza del rinvaso (il falangio non si trapianta in piena terra nel nostro Paese), le piante giovani di falangio dovrebbero essere generalmente rinvasate ogni anno, mentre le piante più mature possono essere rinvasate ogni due anni circa. Il rinvaso diventa necessario quando la pianta cresce troppo per le dimensioni del vaso, manifestando segnali come radici che fuoriescono dai fori di drenaggio posti sul fondo del vaso o che si fanno strada in superficie, oppure a seguito dell’esaurimento dei nutrienti contenuti nel terreno.
Il periodo più adeguato per effettuare il rinvaso è la primavera, all’inizio della stagione di crescita attiva della pianta.
La tecnica di rinvaso del falangio prevede alcuni passaggi fondamentali:
- Scegliere un nuovo vaso che sia di una o due misure più grande del precedente e che sia dotato di fori di drenaggio adeguati.
- Rimuovere delicatamente la pianta dal vecchio vaso, prestando attenzione a non danneggiare le radici. Se necessario, è possibile allentare leggermente il groviglio radicale con le mani; inoltre, è consigliabile ispezionare attentamente le radici, eliminando eventuali parti che appaiono morte o danneggiate.
- Riempire il fondo del nuovo vaso con uno strato di terriccio fresco, posizionare la pianta al centro e colmare lo spazio rimanente con altro terriccio, assicurandosi che il colletto della radice (la zona di transizione tra il fusto e le radici) si trovi al livello della superficie del terreno.
- Annaffiare abbondantemente.
È generalmente raccomandato evitare di concimare la pianta subito dopo il rinvaso ed è preferibile attendere circa quattro-sei mesi per permettere alle radici di riprendersi dallo stress del trapianto.
Ubicazione stagionale
Il falangio prospera in un intervallo di temperature moderate, idealmente comprese tra i 18°C e i 24°C.
Questa pianta dimostra una certa tolleranza a temperature più basse, ma è importante notare che la crescita rallenta notevolmente quando le temperature scendono al di sotto dei 18°C. Temperature inferiori ai 10°C possono invece causare danni al delicato fogliame.
È generalmente consigliabile evitare di esporre la pianta a sbalzi termici improvvisi e a correnti d’aria fredda, che possono stressarla e comprometterne la salute. La sua origine tropicale e subtropicale spiega la sua naturale predilezione per temperature miti e la sua relativa sensibilità al freddo. Mantenere la pianta all’interno di un intervallo di temperatura stabile e adeguato è quindi di fondamentale importanza per garantirne una crescita sana e rigogliosa.
Esistono diversi metodi pratici per incrementare il livello di umidità ambientale:
- Una tecnica comune consiste nel nebulizzare regolarmente le foglie con acqua non dura, preferibilmente a temperatura ambiente, specialmente durante i mesi invernali quando i sistemi di riscaldamento tendono a seccare l’aria degli ambienti interni.
- Un’altra strategia efficace è posizionare il vaso su un vassoio riempito di ghiaia umida. L’evaporazione dell’acqua dal vassoio contribuirà ad aumentare l’umidità localizzata intorno alla pianta.
- Raggruppare più piante insieme può anche creare un microclima leggermente più umido, grazie al processo di traspirazione delle foglie.
- Infine, per ambienti particolarmente secchi, l’utilizzo di un umidificatore può rappresentare una soluzione efficace e affidabile per mantenere i livelli di umidità desiderati durante tutto il giorno.
Malattia e cure
Il falangio è generalmente considerato una pianta resistente e poco soggetta a problemi significativi, tuttavia, come tutte le piante d’appartamento, può occasionalmente essere colpito da parassiti o malattie, oppure manifestare alcuni problemi legati a condizioni di crescita non ottimali.
Tra i parassiti che possono occasionalmente infestare il falangio si annoverano afidi, cocciniglie, acari e mosche bianche. Per controllare infestazioni lievi, è spesso sufficiente rimuovere gli insetti utilizzando un panno umido o un batuffolo di cotone imbevuto di alcol. In caso di infestazioni più consistenti, si può ricorrere all’uso di un sapone insetticida o di olio di neem, seguendo scrupolosamente le istruzioni riportate sulla confezione del prodotto.
A livello preventivo, si consiglia di mantenere una buona circolazione dell’aria intorno alla pianta e di monitorarla regolarmente.
Per quanto riguarda le patologie fungine si segnalano:
- Il marciume radicale: è spesso la conseguenza di un’irrigazione eccessiva e di un substrato di coltivazione che non drena adeguatamente l’acqua. Le radici colpite da marciume tendono a diventare mollicce e assumono una colorazione scura, mentre le foglie della pianta possono ingiallire e la pianta nel suo complesso può appassire. La prevenzione rappresenta la strategia più efficace contro il marciume radicale, e si basa principalmente sull’assicurare un buon drenaggio del terreno e sull’annaffiare la pianta solo quando il substrato risulta asciutto al tatto; invece, nel caso in cui si sospetti un infezione in corso, è consigliabile rimuovere immediatamente le parti di radice danneggiate e rinvasare la pianta in terriccio fresco e sterile.
- Le macchie fogliari: possono essere causate da funghi o batteri patogeni e si manifestano tipicamente con la comparsa di macchie di colore marrone, nero o giallo sulla superficie delle foglie. In presenza di macchie fogliari, è importante rimuovere prontamente le foglie colpite e migliorare la circolazione dell’aria intorno al falangio. Nei casi più gravi, può essere necessario ricorrere all’utilizzo di un fungicida o di un battericida specifico, seguendo attentamente le indicazioni del produttore.
Oltre a parassiti e malattie fungine possono manifestarsi altri problemi comuni:
- Le punte delle foglie marroni rappresentano una problematica frequente nel falangio e possono avere diverse cause, tra cui una bassa umidità ambientale, un terreno eccessivamente secco, l’accumulo di sali minerali nel terreno o nell’acqua di irrigazione, una fertilizzazione eccessiva, l’utilizzo di acqua del rubinetto contenente fluoruro o cloro, oppure danni fisici alle foglie. Per risolvere questo problema, è fondamentale identificare la causa specifica e apportare le modifiche necessarie alle proprie pratiche di cura, come aumentare l’umidità ambientale, regolare la frequenza e la quantità di irrigazione, utilizzare acqua di migliore qualità o ridurre la fertilizzazione. Dal punto di vista estetico, le punte marroni possono essere tagliate con delle forbici affilate.
- Le foglie gialle possono essere un sintomo di diverse problematiche, tra cui un’irrigazione eccessiva, una scarsa illuminazione, una carenza di nutrienti nel terreno, temperature ambientali estreme o semplicemente il naturale processo di invecchiamento delle foglie più esterne. È importante verificare le condizioni di crescita della pianta e apportare le correzioni necessarie, come regolare il regime di irrigazione, spostare la pianta in un luogo più luminoso, concimare se necessario o controllare la temperatura ambientale.
- Le foglie afflosciate possono indicare sia un’irrigazione insufficiente sia una sovra-irrigazione, oltre a rappresentare una possibile reazione a temperature estreme o a uno shock subito durante un rinvaso. È consigliabile controllare l’umidità del terreno e le condizioni ambientali e intervenire di conseguenza, fornendo acqua se il terreno è troppo asciutto o migliorando il drenaggio se è eccessivamente umido.
- La mancanza di variegatura nelle foglie, nelle varietà di falangio che dovrebbero presentarla, è solitamente causata da una quantità insufficiente di luce. Spostare la pianta in un luogo più luminoso, dove possa ricevere una luce indiretta più intensa, può spesso aiutare a ripristinare la vivace colorazione variegata del fogliame.










































