Fagioli (pianta)

Phaseolus vulgaris

Anche se viene coltivato principalmente in piena terra, la pianta del fagiolo si può far crescere con successo anche in vaso.

  • Anche se viene coltivato principalmente in piena terra, la pianta del fagiolo si può far crescere con successo anche in vaso.
  • I fagiolini si raccolgono e consumano quando il baccello è verde brillante, tenero e croccante.
  • La pianta del fagiolo presenta foglie dalla forma a cuore o lanceolate, di un bel colore verde intenso.
  • Il fagiolino è il baccello ancora immaturo della pianta del fagiolo.
  • I fagioli rampicanti hanno bisogno di tutori cui aggrapparsi per crescere in altezza.
  • La pianta del fagiolo fiorisce in tarda primavera o in estate, producendo infiorescenze piccole e di colore bianco, rosa, viola o lilla.
  • I fagioli da sgranare si raccolgono quando il baccello è secco e colorato, prima che si apra da solo.
  • I fagioli sono pronti per essere raccolti generalmente 2-4 mesi dopo la semina.
  • La pianta del fagiolo beneficia di climi caldi e pieno sole.
  • Anche se viene coltivato principalmente in piena terra, la pianta del fagiolo si può far crescere con successo anche in vaso.
  • I fagiolini si raccolgono e consumano quando il baccello è verde brillante, tenero e croccante.
  • La pianta del fagiolo presenta foglie dalla forma a cuore o lanceolate, di un bel colore verde intenso.
  • Il fagiolino è il baccello ancora immaturo della pianta del fagiolo.
  • I fagioli rampicanti hanno bisogno di tutori cui aggrapparsi per crescere in altezza.
  • La pianta del fagiolo fiorisce in tarda primavera o in estate, producendo infiorescenze piccole e di colore bianco, rosa, viola o lilla.
  • I fagioli da sgranare si raccolgono quando il baccello è secco e colorato, prima che si apra da solo.
  • I fagioli sono pronti per essere raccolti generalmente 2-4 mesi dopo la semina.
  • La pianta del fagiolo beneficia di climi caldi e pieno sole.

Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una pianta erbacea annuale che appartiene alla famiglia delle Leguminose (o Fabaceae). 

La radice principale è a fittone, ovvero una radice centrale che cresce in profondità nel terreno, da cui si diramano radici secondarie più sottili. La caratteristica più importante si trova proprio qui: sulle radici si formano dei piccoli tubercoli o noduli radicali. Questi noduli ospitano batteri simbionti (del genere Rhizobium) che sono in grado di catturare l’azoto presente nell’aria e trasformarlo in una forma utilizzabile dalla pianta. Questo processo, chiamato azotofissazione, non solo nutre il fagiolo, ma arricchisce il terreno di azoto, rendendolo più fertile per le coltivazioni future.

Il fusto della pianta è erbaceo, flessibile e di colore verde. La sua struttura definisce la principale distinzione tra le varietà di fagioli:

  • Fagioli nani (o cespugliosi): hanno uno sviluppo determinato. Il fusto cresce fino a una certa altezza (generalmente 30-60 cm), produce fiori e frutti, e poi smette di crescere. Formano un cespuglio compatto che non necessita di sostegni
  • Fagioli rampicanti (o da frasca): hanno uno sviluppo indeterminato. Il fusto è volubile, ovvero si avvolge a spirale su qualsiasi sostegno (pali, reti, canne) e continua a crescere in altezza per tutta la stagione, potendo raggiungere anche i 2-3 metri. La produzione è più scalare e prolungata nel tempo

Le foglie del fagiolo sono composte e trifogliate. Questo significa che ogni foglia è in realtà formata da tre foglioline più piccole attaccate allo stesso picciolo. Le foglioline hanno una forma a cuore o a lancia (lanceolata) e un colore verde intenso. Sono fondamentali per la fotosintesi clorofilliana, il processo con cui la pianta produce il suo nutrimento.

I fiori sono generalmente autoimpollinanti, il che significa che possono fecondarsi da soli senza bisogno di vento o insetti impollinatori, anche se la presenza di questi ultimi può favorire il processo.

Infine, il frutto della pianta è il baccello, che è ciò che comunemente mangiamo come fagiolini quando è ancora acerbo. All’interno del baccello si sviluppano i semi, ovvero i fagioli veri e propri. La forma, la dimensione e il colore del baccello e dei semi al suo interno variano enormemente a seconda della varietà (borlotti, cannellini, fagioli neri, e così via). Una volta raggiunta la maturazione, il baccello si secca e si apre per rilasciare i semi.

Le esigenze colturali del fagiolo sono abbastanza semplici, rendendolo una coltivazione adatta anche per i principianti.

Per prima cosa, si tratta di una pianta che ama il caldo e il pieno sole. La germinazione avviene a temperature del terreno di almeno 10-12°C, ma l’ottimale per la crescita è compresa tra i 20 e i 28°C. Soffre le temperature troppo basse e, in particolare, teme le gelate.

Predilige terreni a medio impasto, sciolti e ben drenati e non ama i ristagni idrici. Si adatta a diversi tipi di suolo, ma non tollera quelli troppo compatti o argillosi, e preferisce terreni con un pH leggermente acido o neutro (ideale tra 6.0 e 7.0).

Il fabbisogno idrico non è eccessivo, ma è fondamentale garantire una buona umidità del suolo, soprattutto nelle fasi critiche, ossia la germinazione, la fase di fioritura e la formazione dei baccelli.

È preferibile l’irrigazione a goccia o a scorrimento per evitare di bagnare le foglie, prevenendo così malattie fungine come la ruggine.

Il fagiolo non necessita di abbondanti concimazioni azotate, che potrebbero stimolare un’eccessiva crescita vegetativa a scapito della produzione di frutti. Se però il terreno è povero, è utile una concimazione di base con fosforo e potassio prima della semina.

Fagiolini

Fagioli e fagiolini non sono due piante distinte, ma rappresentano due stadi di maturazione della stessa pianta: la Phaseolus vulgaris.

I fagiolini sono i fagioli non ancora maturi. Il loro baccello è commestibile e viene consumato intero, a differenza dei fagioli maturi di cui si mangia solo il seme.

In particolare, si distinguono per tre aspetti:

  1. Parte consumata: come anticipato, dei fagioli si consuma solo il seme, cioè il legume, dopo averlo estratto dal baccello, che viene scartato. I fagioli vengono raccolti a maturazione completa e, a seconda della varietà, possono essere consumati freschi o secchi. Dei fagiolini si consuma, invece, l’intero baccello, inclusi i semi al suo interno, che sono ancora immaturi e piccoli. I fagiolini vengono raccolti quando il baccello è ancora tenero, croccante e di colore brillante (tipicamente verde, ma esistono anche varietà gialle o viola).
  2. Categoria alimentare e valori nutrizionali: i fagioli sono considerati a tutti gli effetti legumi, hanno un alto contenuto di proteine, carboidrati e fibre, e sono molto calorici. I fagiolini, invece, pur essendo botanicamente un legume, per le loro caratteristiche nutrizionali e l’uso culinario sono spesso assimilati alle verdure. Hanno un contenuto molto più alto di acqua (circa il 90-95%) e sono meno calorici, con meno proteine e carboidrati rispetto ai fagioli. Sono invece ricchi di fibre, vitamine (A, C, K) e sali minerali come il potassio.
  3. Uso in cucina: i fagioli richiedono tempi di cottura più lunghi, soprattutto se secchi, e sono la base di piatti come zuppe, minestre, insalate di legumi e stufati. I fagiolini hanno tempi di cottura molto più brevi (pochi minuti per lessarli o cuocerli al vapore) e sono utilizzati principalmente come contorni, in insalate fredde o in preparazioni saltate in padella.

Le piante di fagiolo sono ottimi da inserire nella rotazione delle colture, poiché lasciano il terreno arricchito di azoto, beneficiando le colture successive (ad esempio, le solanacee come pomodori o melanzane). Si sconsiglia invece di piantarle vicino ad aglio e cipolle.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La fioritura è una fase fondamentale del ciclo di vita della pianta dei fagioli, necessaria per la produzione dei baccelli e dei semi che comunemente si consumano.

I fiori dei fagioli hanno una forma a farfalla (papilionacea) e si presentano in diversi colori a seconda della varietà, come bianco, rosa, viola o lilla.

Crescono in grappoli o singolarmente lungo il fusto della pianta.

La fioritura avviene tipicamente in tarda primavera o in estate e necessita di temperature adeguate (tra i 15 e i 25°C circa). Una carenza d’acqua in questa fase può compromettere la formazione dei baccelli e la resa del raccolto.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulboGemmeTubero

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggineTubero

La riproduzione della pianta dei fagioli è estremamente semplice e avviene quasi esclusivamente per seme

Un metodo utile per accelerare la germinazione è mettere i semi in ammollo in acqua tiepida per circa 12-24 ore prima della semina (questo processo ammorbidisce il tegumento del seme e facilita l’uscita della radice).

La semina si effettua quando le temperature del terreno sono sufficientemente alte, solitamente dalla primavera inoltrata fino all’inizio dell’estate, dopo che è passato il rischio di gelate. La temperatura ideale per la germinazione è compresa tra i 18°C e i 25°C.

I fagioli si possono seminare in due modi principali:

  • In solco: lungo una fila, interrando i semi a una profondità di circa 2-3 cm e distanziandoli a seconda della varietà (i fagioli nani si piantano più vicini rispetto a quelli rampicanti)
  • A postarella (o a buca): scavando delle piccole buche (circa 5 cm di profondità) e mettendo 3-4 semi in ciascuna, per assicurare che almeno una piantina nasca in quel punto (è una tecnica usata per i fagioli rampicanti)

La distanza tra le piante e tra le file varia a seconda della varietà scelta (nana o rampicante) e dello spazio disponibile nell’orto. I fagioli rampicanti, che crescono in altezza, necessitano di sostegni e di maggiore spazio tra le file.

Semi

I semi dei fagioli hanno una struttura tipica delle dicotiledoni, ovvero delle piante che hanno due cotiledoni. Queste sono le parti principali che li compongono:

  • Tegumento: è l’involucro esterno, una sorta di “buccia” che ricopre e protegge il seme. Quando il fagiolo è secco, è duro, mentre diventa più morbido quando il seme è tenuto a bagno
  • Ilo: è una piccola cicatrice che si trova sul lato concavo del seme. Rappresenta il punto in cui il seme era attaccato al baccello
  • Embrione: si trova all’interno del seme, ed è la futura piantina. È una struttura molto piccola che contiene al suo interno: la radichetta (la radice embrionale, che per prima uscirà dal tegumento durante la germinazione), il fusticino (il futuro stelo) e la piumetta (le prime foglioline vere)
  • Cotiledoni: sono le due metà carnose del seme di fagiolo e la parte più grande e visibile. La loro funzione è quella di immagazzinare le sostanze nutritive (amidi, proteine e lipidi) necessarie per lo sviluppo dell’embrione durante la germinazione, prima che la piantina sia in grado di produrre autonomamente il proprio nutrimento con la fotosintesi

Informazioni e curiosità

I fagioli sono un alimento molto nutriente e versatile, ricco di proprietà benefiche per la salute. Ad esempio, rappresentano un’ottima fonte di proteine vegetali, specialmente abbinati a cereali integrali, come pasta o riso.

Sono anche ricchi di fibre sia solubili che insolubili, le quali aiutano a regolare la funzionalità intestinale, favoriscono il senso di sazietà e contribuiscono a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue. A questo si aggiunga il buon apporto di minerali (come ferro, zinco, selenio, magnesio, potassio e fosforo), vitamine del gruppo B polifenoli, dei potenti antiossidanti.

Grazie all’elevato contenuto di fibre e carboidrati complessi, i fagioli hanno un basso indice glicemico, il che significa che aiutano a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. Questo li rende un alimento consigliato anche per chi soffre di diabete.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Oltre all’orto, è possibile coltivare i fagioli anche in vaso, con alcune accortezze.

La prima e più importante scelta da fare è la varietà di fagioli da coltivare. Si distinguono due categorie principali:

  1. Fagioli nani (o a cespuglio): sono la scelta più indicata per i vasi. Crescono in altezza fino a circa 50-60 cm e non richiedono sostegni (tutori). Sono più compatti e si adattano meglio agli spazi ridotti. Tra le varietà nane più comuni si trovano: Borlotto di Vigevano, Cannellino, e alcune varietà di fagiolini “mangiatutto” come il Borlotto Nano Amaranato.
  2. Fagioli rampicanti: necessitano di un supporto (reti, canne, grigliati) su cui arrampicarsi, dato che possono raggiungere altezze notevoli. Sebbene più produttivi e con un periodo di raccolta più lungo rispetto ai fagioli nani, richiedono più spazio in altezza e un vaso più grande e stabile per sostenere il peso della pianta.

Come indicazione generale, è importante scegliere un vaso di dimensioni adeguate, preferibilmente profondo almeno 25 cm per permettere alle radici di svilupparsi. Assicurarsi anche che abbia fori di drenaggio sul fondo per evitare ristagni idrici, che sono molto dannosi per le radici.

Collocazione

InternoEsterno

I fagioli sono una pianta da coltivare all’esterno, che sia l’orto o il balcone, anche per via dell’esigenza di luce solare diretta.

Concimazione

Essendo una leguminosa, il fagiolo ha la capacità di fissare l’azoto atmosferico nel terreno grazie a batteri simbionti presenti nelle sue radici. Questo lo rende meno esigente in termini di azoto rispetto ad altri ortaggi, ma non significa che non abbia bisogno di un adeguato apporto nutritivo, in particolare di fosforo e potassio.

Il momento più importante per la nutrizione dei fagioli è la preparazione del terreno: una buona concimazione di fondo garantirà alle piante le risorse necessarie per un avvio vigoroso.

L’ideale è arricchire il terreno con sostanza organica ben matura, scegliendo tra:

  • Compost maturo o letame ben decomposto: da interrare a una profondità di circa 20-30 cm durante la lavorazione del terreno
  • Concime pellettato: in alternativa, si può utilizzare un concime organico pellettato, seguendo le dosi indicate sulla confezione

In questa fase, è utile un concime con un buon tenore di fosforo (P) e potassio (K), elementi che favoriscono lo sviluppo delle radici e la futura fioritura. Un rapporto NPK (azoto-fosforo-potassio) di 1:3:2 può essere un buon riferimento se si utilizzano concimi minerali.

Concimazione durante la crescita

Una volta che le piantine sono emerse e hanno raggiunto un’altezza di circa 10-15 cm, si può intervenire con concimazioni di supporto, specialmente se il terreno non è particolarmente fertile.

È possibile effettuare una leggera concimazione ogni 3-4 settimane durante la stagione di crescita, utilizzando concimi liquidi organici diluiti nell’acqua di irrigazione o piccole quantità di concime granulare a lenta cessione sparso alla base delle piante, avendo cura di non metterlo a diretto contatto con il fusto.

Fase di fioritura e formazione dei baccelli

È il momento in cui la pianta ha le maggiori esigenze nutritive per sostenere la produzione dei frutti ed è fondamentale privilegiare il fosforo e il potassio, riducendo al minimo l’azoto. Un eccesso di azoto, infatti, stimolerebbe la crescita delle foglie a discapito della produzione di fiori e, di conseguenza, di baccelli. Un concime con un rapporto NPK come 5-10-10 è ideale.

Un’ottima pratica è anche quella di spargere della cenere di legna (ricca di potassio e fosforo) ai piedi delle piante. È importante che la cenere derivi da legna non trattata.

Consigli utili 

  • Evitare l’eccesso di azoto: come già accennato, troppo azoto porta a piante rigogliose ma con pochi frutti
  • Irrigare dopo la concimazione: se si utilizzano concimi granulari, è sempre bene annaffiare dopo l’applicazione per favorirne lo scioglimento e l’assorbimento da parte delle radici
  • Osservare le piante: le foglie gialle o una crescita stentata possono essere un segnale di carenze nutritive e della necessità di un intervento
  • Terreni fertili: se si coltiva in un terreno già ricco di sostanza organica, le concimazioni potrebbero essere ridotte al minimo o addirittura limitate alla sola preparazione iniziale del terreno

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

L’esposizione ideale per la pianta dei fagioli è il pieno sole.

Questo significa che la pianta necessita di ricevere almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno per crescere in modo ottimale e produrre un raccolto abbondante.

Di conseguenza, anche se i fagioli possono tollerare un po’ di mezz’ombra, la loro resa ne risentirà e il raccolto sarà più povero.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

La regola generale per annaffiare i fagioli è optare per un’irrigazione regolare ma moderata, mantenendo il terreno costantemente umido ma mai zuppo. La frequenza varia in base al clima, al tipo di terreno e alla fase di crescita della pianta.

Il momento migliore della giornata per annaffiare è la mattina presto o il tardo pomeriggio. In queste ore, le temperature più miti riducono l’evaporazione, permettendo all’acqua di penetrare in profondità nel terreno e di essere assorbita in modo più efficiente dalle radici.

Fasi di crescita e fabbisogno idrico

  1. Germinazione: dopo la semina, è importante mantenere il terreno umido per favorire la germinazione. Un’annaffiatura delicata subito dopo la semina è consigliata, facendo attenzione a non creare una crosta superficiale che potrebbe ostacolare l’emergenza delle piantine
  2. Crescita vegetativa: durante lo sviluppo delle foglie e degli steli, è sufficiente annaffiare circa una volta alla settimana, aumentando la frequenza in caso di clima particolarmente caldo e secco
  3. Fioritura e allegagione (formazione dei baccelli): è la fase più critica. La carenza d’acqua in questo periodo può causare la caduta dei fiori e compromettere seriamente la produzione di baccelli. È fondamentale aumentare la frequenza delle annaffiature, assicurandosi che il terreno rimanga costantemente umido
  4. Maturazione dei baccelli: anche durante questa fase è importante non far mancare l’acqua per garantire baccelli pieni e di buona qualità

Un semplice test per capire quando è il momento di annaffiare è quello di inserire un dito nel terreno a qualche centimetro di profondità: se risulta asciutto, è ora di irrigare.

L’irrigazione a goccia è il metodo più raccomandato poiché l’acqua viene distribuita lentamente e direttamente alla base delle piante, riducendo gli sprechi per evaporazione e mantenendo le foglie asciutte. Questo aiuta a prevenire l’insorgere di malattie fungine, che spesso si sviluppano in condizioni di umidità fogliare.

Se invece si utilizza un annaffiatoio o un tubo, è importante dirigere il getto d’acqua alla base della pianta, evitando di bagnare le foglie. Un’annaffiatura lenta e profonda è da preferire a una rapida e superficiale.

Si ricorda che i fagioli temono i ristagni idrici, per cui un terreno ben drenato è essenziale per la loro coltivazione.

Stendere uno strato di materiale organico, come paglia o erba secca, alla base delle piante (pacciamatura) aiuta a mantenere il terreno umido più a lungo, riducendo la frequenza delle annaffiature e controllando la crescita delle erbe infestanti.

Potatura

In generale, la potatura dei fagioli non è strettamente necessaria come per altre piante, ma può essere utile in determinate situazioni per migliorare la salute e la produttività della pianta.

Potatura per i fagioli rampicanti 

  • Cimatura: se la pianta supera l’altezza del supporto (tutore o palo), si può tagliare la punta apicale. Questo incoraggia la pianta a concentrare le sue energie sulla produzione di frutti invece che sulla crescita in altezza, favorendo la formazione di nuovi germogli laterali.
  • Rimozione delle parti malate o morte: è importante rimuovere regolarmente foglie e steli ingialliti, secchi o che mostrano segni di malattie. Questo aiuta a prevenire la diffusione di patogeni e migliora la circolazione dell’aria all’interno della pianta.

Potatura per i fagioli nani (a cespuglio)

I fagioli nani hanno una crescita compatta e generalmente non richiedono potatura. Anche in questo caso, è consigliabile rimuovere solo le parti danneggiate o malate.

Consigli generali per la potatura

  • Strumenti puliti: utilizzare sempre forbici o cesoie ben affilate e disinfettate per evitare di trasmettere malattie da una pianta all’altra
  • Tempistica: la potatura può essere eseguita durante tutta la stagione di crescita, ma è preferibile farlo in una giornata di sole per permettere ai tagli di asciugarsi rapidamente
  • Obiettivo: lo scopo deve essere la rimozione selettiva di parti non utili per mantenere la pianta sana e vigorosa, non una potatura aggressiva che potrebbe stressarla

Rinvaso e trapianto

La semina diretta è spesso preferita al trapianto perché le radici dei fagioli sono delicate e non amano essere disturbate. Tuttavia, avviare la coltivazione in semenzaio e poi trapiantare può essere utile per:

  • Anticipare i tempi: si può seminare in ambiente protetto (serra, semenzaio o in casa) già a marzo, guadagnando diverse settimane sul ciclo colturale
  • Protezione: le piantine giovani sono al riparo da gelate tardive, piogge intense e dall’attacco di lumache o uccelli
  • Migliore pianificazione: permette di ottimizzare lo spazio nell’orto, inserendo le piantine già formate non appena le condizioni lo permettono

Il momento giusto per il trapianto dipende da due fattori principali: lo stadio di sviluppo della piantina e le condizioni climatiche esterne.

  1. Sviluppo della piantina: la piantina è pronta per il trapianto quando ha sviluppato 2-3 foglie vere, oltre alle due foglie iniziali (chiamate cotiledoni, che sono più arrotondate e carnose). A questo stadio, la piantina sarà alta circa 10-15 cm e avrà un apparato radicale sufficientemente sviluppato per sopportare lo stress del trasferimento
  2. Condizioni climatiche: il trapianto in pieno campo deve avvenire solo quando il rischio di gelate notturne è completamente passato e la temperatura del terreno si sarà stabilizzata sopra i 12-15°C. In genere, per la maggior parte delle regioni italiane, il periodo ideale va da fine aprile a giugno

Come trapiantare step by step

Per ridurre al minimo lo stress per la pianta, è fondamentale seguire alcuni accorgimenti.

1. Preparazione e acclimatazione

Una settimana prima del trapianto, è importante abituare gradualmente le piantine alle condizioni esterne:

  • Iniziare a portarle all’aperto per qualche ora al giorno in una posizione semi-ombreggiata e riparata dal vento
  • Aumentare progressivamente le ore di esposizione al sole diretto
  • Ridurre leggermente le annaffiature per irrobustire i tessuti

2. Scelta del momento e preparazione del terreno

Si consiglia di effettuare il trapianto nelle ore più fresche della giornata, come il tardo pomeriggio o in una giornata nuvolosa, per evitare che il sole stressi ulteriormente le piantine.

Inoltre, è fondamentale preparare il terreno dell’orto lavorandolo in profondità e arricchendolo con del compost maturo. I fagioli, essendo leguminose, non necessitano di eccessive concimazioni azotate.

3. Trapianto effettivo

  • Irrigare il semenzaio: annaffiare bene i vasetti circa un’ora prima del trapianto per facilitare l’estrazione del pane di terra
  • Estrarre la piantina: maneggiare la piantina con estrema delicatezza, afferrandola dalle foglie e non dal fusto. Rovesciare il vasetto e far scivolare fuori l’intero pane di terra, cercando di non romperlo
  • Creare le buche: scavare delle buche nel terreno leggermente più grandi del pane di terra della piantina, rispettando le distanze corrette
  • Mettere a dimora: posizionare la piantina nella buca, assicurandosi che il colletto (il punto di separazione tra fusto e radici) sia a livello del suolo
  • Riempire e pressare: riempire la buca con il terreno, compattandolo leggermente con le dita intorno alla base della pianta per eliminare le sacche d’aria

4. Distanze di trapianto

Le distanze variano a seconda della tipologia di fagiolo: per i fagioli nani, lasciare circa 10-15 cm tra una pianta e l’altra e 50-60 cm tra le file.

Nel caso dei fagioli rampicanti, lasciare circa 20-30 cm tra le piante e 70-100 cm tra le file. È fondamentale installare i sostegni (reti, pali, canne) prima o durante il trapianto per non danneggiare le radici in un secondo momento.

5. Cure post-trapianto

Subito dopo il trapianto, annaffiare abbondantemente ma con delicatezza per far aderire bene il terreno alle radici.

Nei giorni successivi, mantenere il terreno umido (ma non fradicio) e controllare che le piantine superino la fase di stress, riprendendo a crescere.

Ubicazione stagionale

Le temperature ideali per la coltivazione dei fagioli variano a seconda della fase di crescita:

  1. Germinazione: la temperatura minima per la germinazione dei semi è di circa 10-12°C. Tuttavia, la temperatura ottimale per una germinazione rapida e uniforme si aggira tra i 20 e i 28°C. Se la temperatura del terreno scende al di sotto dei 15°C, la germinazione rallenta e i semi rischiano di marcire
  2. Crescita: durante la fase di accrescimento e fioritura, le temperature ideali sono comprese tra 20 e 29°C. La crescita della pianta si arresta al di sotto dei 10-12°C

I fagioli sono molto sensibili al freddo e non tollerano le gelate, che possono risultare fatali.

Le temperature superiori ai 34°C possono causare aborti floreali e la caduta dei fiori, riducendo significativamente la produzione.

Raccolta

La raccolta dei fagioli è un’operazione fondamentale che varia in modo significativo a seconda di come si intende consumarli. Il momento e la tecnica cambiano se si vogliono mangiare freschi come fagiolini o se si desidera conservarli secchi per l’inverno.

1. Fagioli freschi (fagiolini o mangiatutto)

Sono i fagioli di cui si consuma l’intero baccello quando è ancora tenero e immaturo. Vanno raccolti frequentemente, anche ogni 2-3 giorni, per stimolare la pianta a produrre nuovi fiori e frutti.

Generalmente il periodo va da giugno fino a settembre/ottobre, a seconda del periodo di semina.

I baccelli pronti per il raccolto devono essere di un colore vivo e uniforme (verde, giallo o viola a seconda della varietà), sodi e ben formati, ma non si devono ancora intravedere i semi all’interno che premono contro la buccia.

Inoltre, per capire se è il momento giusto per raccogliere il fagiolino dalla pianta, basterà piegarlo a metà: se si spezza di netto con un suono secco, è pronto. Se si piega senza rompersi, è ancora troppo acerbo, mentre se è gommoso e difficile da spezzare, è già troppo maturo e fibroso.

In generale va raccolto anche quando raggiunge la dimensione tipica della sua varietà, prima che diventi troppo grosso e duro.

La raccolta va fatta con delicatezza per non danneggiare la pianta, che continuerà a produrre: va tenuto fermo con una mano il picciolo (il rametto che collega il baccello alla pianta) e con l’altra si stacca il fagiolino con un movimento di torsione.

Per essere ancora più delicati, soprattutto con le varietà rampicanti, si possono usare un paio di forbici o cesoie per tagliare il peduncolo.

2. Fagioli da sgranare secchi

Sono i classici fagioli (borlotti, cannellini, ecc.) destinati alla conservazione per l’inverno. In questo caso, si attende la completa maturazione dei semi all’interno del baccello.

La raccolta si fa in un’unica soluzione verso la fine del ciclo vitale della pianta (il periodo è la tarda estate o l’inizio dell’autunno, agosto-ottobre). I baccelli devono aver perso completamente il loro colore verde, diventando gialli, marroncini o rossastri, e devono apparire secchi, quasi cartacei al tatto.

Scuotendo la pianta o un baccello, si deve sentire il classico suono di maracas, prodotto dai semi secchi che si muovono liberamente all’interno.

Per raccogliere questi fagioli ci sono due metodi principali, da scegliere in base al clima.

  1. In clima secco, si lasciano seccare i baccelli direttamente sulla pianta. Una volta pronti, si raccolgono manualmente staccandoli uno a uno
  2. In clima umido o se si prevede pioggia, per evitare che i baccelli ammuffiscano, quando la maggior parte di essi ha cambiato colore ma non sono ancora completamente secchi, si estirpa l’intera pianta. Le piante vengono poi appese a testa in giù in un luogo coperto, asciutto e ben ventilato (una tettoia, un portico) per completare l’essiccazione per una o due settimane

Una volta che i baccelli sono secchissimi, si procede alla sgranatura (o battitura) per estrarre i fagioli. Successivamente, è fondamentale lasciar asciugare i semi per qualche altro giorno su un telo in un luogo arieggiato, prima di conservarli in barattoli di vetro o sacchetti di tela in un luogo fresco e buio.

3. Fagioli freschi da sgranare

Esiste una terza categoria, molto apprezzata in cucina: i fagioli, come i borlotti, raccolti per essere sgranati e consumati freschi. Il momento giusto per la loro raccolta è intermedio tra i due precedenti (piena estate, luglio-agosto).

Il baccello deve essere ancora carnoso e non secco, ma deve aver raggiunto la sua colorazione tipica (ad esempio le striature rosse dei borlotti) e deve apparire “pieno” e gonfio, con i semi ben formati all’interno.

Questi fagioli si raccolgono manualmente come i fagiolini, staccando i singoli baccelli dalla pianta. Vanno poi sgranati subito. Non si conservano a lungo in frigorifero, per cui l’ideale è cuocerli entro pochi giorni oppure sbollentarli e congelarli per un uso futuro.

Malattia e cure

Le piante di fagiolo possono essere soggette a diverse malattie di natura fungina, batterica e virale, che possono compromettere anche la qualità del raccolto. 

Malattie fungine

Le malattie causate da funghi sono tra le più frequenti e dannose per le piante di fagiolo, favorite spesso da condizioni di elevata umidità e temperature miti.

Antracnosi

Causata dal fungo Colletotrichum lindemuthianum, si manifesta con macchie scure e depresse su foglie, fusti e baccelli. Con il progredire dell’infezione, le macchie possono allargarsi e presentare un alone rossastro.

A livello preventivo, è fondamentale utilizzare sementi sane e certificate. In caso di infezione, trattamenti a base di rame possono essere efficaci.

La rotazione delle colture e la rimozione dei residui vegetali infetti a fine ciclo sono altre pratiche preventive essenziali.

Ruggine

Provocata da funghi del genere Uromyces, si riconosce per la comparsa di pustole polverulente di colore bruno-rossastro, simili appunto alla ruggine, sulla pagina inferiore delle foglie. Le foglie colpite ingialliscono e cadono prematuramente.

Per prevenire il problema, arieggiare adeguatamente le piante ed evitare l’irrigazione a pioggia sulle foglie. Alla comparsa dei primi sintomi, si possono utilizzare prodotti a base di zolfo o rame. È importante anche la rotazione colturale.

Marciume radicale

Diversi funghi terricoli, come Fusarium e Pythium, possono causare il marciume delle radici e del colletto della pianta, soprattutto in terreni pesanti e con ristagni idrici. Le piante di fagiolo colpite appaiono deboli, ingiallite e avvizziscono rapidamente.

La prevenzione è l’arma principale: migliorare il drenaggio del terreno, evitare irrigazioni eccessive e praticare ampie rotazioni colturali. Una volta che la pianta è gravemente colpita, è difficile salvarla e va rimossa per evitare la diffusione del patogeno.

Oidio (o mal bianco) 

Si presenta come una patina biancastra e polverulenta su foglie, germogli e baccelli. Le parti colpite tendono a deformarsi e a seccare.

Trattamenti a base di zolfo sono molto efficaci per curare la pianta e fondamentale è assicurare una buona circolazione d’aria tra le piante ed evitare eccessi di concimazione azotata.

Sclerotinia (o muffa bianca)

Questo fungo (Sclerotinia sclerotiorum) provoca un marciume molle e acquoso alla base del fusto, che si ricopre di un’evidente muffa bianca cotonosa. Successivamente si formano degli sclerozi neri (organi di conservazione del fungo).

A livello preventivo, ampie rotazioni colturali (evitando di far seguire al fagiolo altre colture sensibili come girasole, pomodoro, insalata) e una buona aerazione sono fondamentali.

La rimozione e distruzione delle piante infette è cruciale per ridurre l’inoculo nel terreno.

Alternariosi

Si manifesta con macchie necrotiche tondeggianti, spesso con anelli concentrici, sulle foglie più vecchie. Generalmente colpisce piante già indebolite.

Si consiglia di attuare corrette pratiche agronomiche per mantenere le piante in buona salute. Prodotti a base di rame possono essere utilizzati in caso di forte debilitazione della pianta.

Peronospora

Provoca macchie gialle sulla pagina superiore delle foglie, a cui corrisponde, sulla pagina inferiore, una muffa grigio-violacea in condizioni di elevata umidità.

Evitare i ristagni idrici e favorire l’arieggiamento aiutano a contrastare il problema. Trattamenti preventivi con prodotti rameici possono essere utili in condizioni climatiche a rischio.

Malattie batteriche

Le batteriosi del fagiolo sono favorite da temperature elevate e da piogge o irrigazioni eccessive.

Maculatura comune e maculatura ad alone

Causate da batteri dei generi Xanthomonas e Pseudomonas, provocano la comparsa di piccole macchie sulle foglie che, inizialmente idropiche, diventano poi necrotiche. Nella maculatura ad alone, le macchie sono circondate da un vistoso alone clorotico (giallo). I sintomi possono estendersi a fusti e baccelli.

L’uso di sementi sane è la principale misura preventiva, oltre ad evitare di lavorare le piante quando sono bagnate per non diffondere i batteri. I trattamenti con prodotti a base di rame hanno un’azione preventiva e possono contenere la diffusione della malattia.

Malattie virali

I virus rappresentano una minaccia seria in quanto non esistono cure dirette per le piante infette.

Mosaico comune del fagiolo

È una delle virosi più diffuse. Le piante colpite presentano foglie con aree di colore verde chiaro alternate a zone di verde più scuro, creando un effetto a “mosaico”. Le foglie possono essere deformate e la pianta presenta una crescita stentata.

In questo caso, la lotta è esclusivamente preventiva, per cui è fondamentale utilizzare sementi certificate esenti da virus. Inoltre, è importante controllare gli afidi, principali vettori del virus, utilizzando insetticidi specifici o metodi naturali come l’olio di neem o il sapone di Marsiglia. Le piante infette devono essere immediatamente rimosse e distrutte per evitare la diffusione del virus.

Strategie generali di difesa

Per mantenere le piante di fagiolo in salute, è consigliabile adottare un approccio integrato che combini buone pratiche agronomiche e, solo se necessario, trattamenti mirati:

  • Rotazione delle colture: non coltivare fagioli o altre leguminose nella stessa aiuola per almeno 3-4 anni
  • Lavorazione del terreno: assicurare un buon drenaggio per evitare ristagni d’acqua
  • Sementi sane: acquistare sempre sementi certificate e di provenienza sicura
  • Irrigazione: bagnare il terreno alla base delle piante, evitando di bagnare la vegetazione, soprattutto nelle ore serali
  • Arieggiamento: rispettare le corrette distanze di semina per favorire la circolazione dell’aria
  • Igiene colturale: eliminare le erbe infestanti e i residui delle colture precedenti che possono ospitare patogeni
  • Monitoraggio: controllare regolarmente le piante per individuare precocemente eventuali sintomi e intervenire tempestivamente
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