- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure

- La pianta di eschinanto presenta lunghi rami con foglie ovali, carnose e di colore verde lucido.
- In natura, l’eschinanto è una pianta epifita, ossia cresce su altri vegetali senza danneggiarli.
- L’eschinanto si presta perfettamente ad essere collocato in vasi appesi per i suoi lunghi rami ricadenti.
- L’eschinanto fiorisce durante il periodo estivo, producendo infiorescenze variamente colorate, dal rosso al giallo.
- I fiori di eschinanto sono solitamente raggruppati in grappoli e il loro profumo è molto delicato.
L’eschinanto è una pianta perenne sempreverde dal portamento ricadente o strisciante originaria delle regioni tropicali del Sud-est asiatico, in particolare della Malesia, dell’Indonesia, della Nuova Guinea e delle Filippine.
È una pianta epifita come il vischio, il che significa che in natura cresce su altre piante (come alberi) senza parassitarle, ma utilizzandole come supporto. Per questo motivo, è spesso coltivata in vasi sospesi per permettere al suo portamento ricadente di esprimersi al meglio.
I fusti sono flessibili e possono raggiungere una notevole lunghezza, mentre le foglie appaiono carnose, quasi succulente, di forma ovale o lanceolata e di un colore verde intenso e lucido. A seconda della specie e della varietà, possono essere di un verde uniforme, variegate o con la pagina inferiore rossastra.
La fioritura è, però, il vero punto forte della pianta e le è valso il soprannome di pianta del rossetto. I fiori, infatti, sbocciano da un calice tubolare di colore scuro (spesso marrone-violaceo), da cui emerge la corolla di un colore rosso acceso o arancione, che ricorda appunto un rossetto che esce dal suo astuccio. I fiori sono raggruppati in mazzetti alle estremità dei rami.
Esigenze di coltivazione
Per far crescere un eschinanto sano e rigoglioso in casa, è fondamentale provare a ricreare le condizioni del suo habitat naturale.
La posizione ideale in casa è in un ambiente molto luminoso, ma al riparo dai raggi diretti del sole, specialmente quelli delle ore centrali della giornata, che potrebbero bruciare le foglie (una finestra esposta a Est o ad Ovest è perfetta). Una scarsa illuminazione compromette la fioritura e può causare l’allungamento eccessivo dei fusti con foglie più rade.
L’eschinanto teme i ristagni idrici: bisogna annaffiare regolarmente durante la stagione di crescita (primavera-estate), lasciando che i primi centimetri di terriccio si asciughino tra un’irrigazione e l’altra. In autunno e inverno, le annaffiature vanno diradate significativamente.
Essendo una pianta tropicale, ama un’elevata umidità ambientale. Per garantirla, si può posizionare il vaso su un sottovaso con argilla espansa e un velo d’acqua (senza che il fondo del vaso sia a contatto diretto con l’acqua). Nebulizzare la chioma con acqua non calcarea, soprattutto in estate o quando i riscaldamenti sono accesi, è molto gradito, ma va fatto al mattino per permettere alle foglie di asciugarsi ed evitare l’insorgere di malattie fungine.
La temperatura ideale per la crescita della pianta è compresa tra i 18°C e i 25°C. Non tollera il freddo e le temperature al di sotto dei 15°C possono danneggiarla, per cui è fondamentale proteggerla da sbalzi termici e correnti d’aria fredda.
Necessita di un substrato estremamente leggero, poroso e ben drenante, simile a quello per le orchidee (un mix ideale è composto da terriccio universale, perlite e corteccia). Durante il periodo di crescita (da marzo a settembre), va concimata ogni 15-20 giorni con un fertilizzante liquido per piante da fiore, diluito nell’acqua di irrigazione.
Con le giuste cure l’eschinanto si presta perfettamente a ricreare un piccolo un angolo di giungla tropicale in casa.
Fioritura
L’eschinanto fiorisce principalmente in tarda primavera ed estate. Il periodo di fioritura può durare anche diversi mesi, spesso da aprile a settembre, a seconda della varietà e delle condizioni di coltivazione.
Per incoraggiare una fioritura abbondante e prolungata, è fondamentale fornire alla pianta le giuste cure durante questo periodo, come una buona luminosità (indiretta), un’irrigazione costante e una concimazione regolare.
I fiori possono essere rossi, arancioni, gialli o rosa, a seconda della varietà.
Commestibilità
Riproduzione
I metodi più comuni ed efficaci per riprodurre la pianta di eschinanto sono la talea e la margotta.
Talea
Si tratta senza dubbio del metodo più rapido e utilizzato. Si può effettuare utilizzando porzioni di fusto o singole foglie. Il periodo ideale per questa operazione è la primavera o l’inizio dell’estate, quando la pianta è in piena fase di crescita attiva.
Talea di fusto
- Prelievo: scegliere un ramo sano e non fiorito e tagliare delle porzioni lunghe circa 10-15 cm, effettuando il taglio subito sotto un nodo (il punto in cui le foglie si inseriscono sul fusto)
- Preparazione: rimuovere le foglie dalla metà inferiore della talea per evitare che marciscano a contatto con il terriccio o l’acqua
- Radicazione in terra: inserire le talee in un vaso con un terriccio leggero e ben drenante, composto da torba e sabbia (o perlite). È possibile intingere la base delle talee in un ormone radicante per favorire lo sviluppo delle radici. Mantenere il substrato costantemente umido, ma non zuppo
- Radicazione in acqua: in alternativa, le talee possono essere messe in un bicchiere d’acqua. Le radici dovrebbero iniziare a spuntare nel giro di qualche settimana. Una volta che avranno raggiunto una lunghezza di alcuni centimetri, le nuove piantine potranno essere trasferite in vaso
- Ambiente ideale: per favorire la radicazione, è utile coprire il vaso con un sacchetto di plastica trasparente o utilizzare una piccola serra per creare un ambiente umido. Posizionare il tutto in un luogo luminoso, ma al riparo dalla luce solare diretta, con una temperatura di circa 20-24°C
Talea di foglia
Anche se meno comune e potenzialmente più lenta, è possibile riprodurre l’eschinanto anche da una singola foglia.
- Prelievo: staccare una foglia sana e robusta completa del suo picciolo dalla pianta madre
- Piantagione: inserire il picciolo in un vasetto contenente lo stesso tipo di terriccio consigliato per le talee di fusto
- Cura: mantenere il terriccio umido e l’ambiente caldo e luminoso, come per le talee di fusto. Con il tempo, dalla base del picciolo si svilupperanno sia le radici che un nuovo germoglio
Margotta (per esemplari più grandi)
La margotta è una tecnica che permette di far radicare un ramo mentre è ancora attaccato alla pianta madre. È particolarmente utile per ottenere piante già di discrete dimensioni.
- Scelta del ramo: individuare un ramo flessibile e sano
- Incisione: praticare una piccola incisione obliqua o rimuovere un anello di corteccia di circa 1-2 cm dal ramo, in un punto privo di foglie
- Applicazione dell’ormone: cospargere la zona incisa con ormone radicante
- Copertura: avvolgere la parte incisa con del muschio umido (sfagno) e ricoprire il tutto con un foglio di plastica trasparente, legandolo alle due estremità per mantenere l’umidità
- Attesa e trapianto: quando, attraverso la plastica, si vedranno le nuove radici ben sviluppate (potrebbero volerci diversi mesi), si potrà tagliare il ramo al di sotto della legatura e rinvasare la nuova pianta
Per completezza, è bene dire che la pianta di eschinanto si può riprodurre anche da seme, ma è la via meno percorsa a livello amatoriale. I semi, infatti, sono molto fini e richiedono condizioni specifiche per germinare. In natura, la fecondazione avviene grazie agli uccelli, e di conseguenza le piante coltivate in casa raramente producono semi fertili.
Qualora si riuscissero a reperire i semi, questi andrebbero seminati in un terriccio molto fine e mantenuti in un ambiente caldo (23-25°C) e costantemente umido fino alla germinazione.
Semi
I semi di eschinanto sono molto piccoli e numerosi, quasi cilindrici o ovoidali, collocati all’interno di un lungo e sottile baccello o capsula, che può raggiungere diversi centimetri di lunghezza.
La caratteristica più distintiva è che ogni seme ha almeno due appendici, spesso lunghe e filamentose, simili a peli o fili. Queste appendici sono essenziali per la dispersione del seme stesso tramite il vento.
Informazioni e curiosità
Il nome Aeschynanthus deriva dal greco e significa “fiore della vergogna”, probabilmente in riferimento al colore rosso intenso di alcune specie o al fatto che i fiori sembrano quasi nascondersi tra le foglie.
Coltivazione
L’eschinanto è principalmente una pianta da interno o da serra, ideale per la coltivazione in vaso. La sua natura di pianta tropicale ed epifita, infatti, la rende molto sensibile a determinate condizioni che sono difficili da replicare in piena terra, soprattutto in climi non tropicali.
Il contenitore offre così il vantaggio di poter essere comodamente spostato all’interno durante l’autunno e l’inverno, e, se lo si desidera, portarlo all’esterno in un luogo ombreggiato e riparato solo durante la bella stagione (primavera/estate).
Collocazione
Come già anticipato, l’eschinanto non si può coltivare in piena terra all’esterno in un clima come quello italiano, se non in casi molto specifici e in zone con un clima eccezionalmente mite e protetto.
I motivi principali sono:
- Sensibilità al freddo: l’eschinanto non tollera temperature al di sotto dei 15°C e soffre già a 13°C. Nei climi temperati, le temperature invernali scendono ben al di sotto di questa soglia, causando la morte della pianta.
- Esigenze di umidità: è una pianta che ama l’umidità elevata, condizione difficile da mantenere in giardino, specialmente durante i periodi caldi e secchi.
- Luce indiretta: pur necessitando di molta luce, non tollera i raggi diretti del sole, che bruciano le foglie. In giardino è molto difficile trovare un punto che offra luminosità costante senza esposizione diretta
Va considerato, quindi, una pianta da appartamento a tutti gli effetti.
Concimazione
Il periodo di concimazione dell’eschinanto si estende generalmente da marzo-aprile fino a settembre-ottobre. Durante questi mesi, la pianta è in piena fase vegetativa e di fioritura, richiedendo un apporto costante di nutrienti per sostenere lo sviluppo di foglie e fiori.
È fondamentale sospendere completamente le concimazioni durante l’autunno e l’inverno. In questo periodo di riposo vegetativo, la pianta rallenta le sue funzioni vitali e un eccesso di fertilizzanti potrebbe danneggiare le radici.
Come concimare: metodo e frequenza
Per una corretta somministrazione, si raccomanda di seguire questi passaggi:
- Scelta del concime: optare per un concime liquido specifico per piante da fiore, che presenta generalmente un più alto tenore di fosforo e potassio, elementi che stimolano la fioritura. In alternativa, è possibile utilizzare un concime bilanciato per piante verdi, ma per incentivare la produzione di fiori quello specifico è più indicato
- Diluizione: è cruciale diluire il concime nell’acqua di irrigazione seguendo attentamente le dosi riportate sulla confezione del prodotto. Molti esperti consigliano addirittura di dimezzare la dose raccomandata per evitare un’eccessiva concentrazione di sali minerali nel terreno, che potrebbe bruciare le radici delicate dell’eschinanto
- Frequenza: durante il periodo vegetativo, la concimazione va effettuata con regolarità. La frequenza consigliata è di una volta ogni due settimane
- Modalità di somministrazione: annaffiare l’eschinanto con la soluzione di acqua e concime, assicurandosi che il terriccio sia già leggermente umido. Evitare di concimare una pianta con il terreno completamente asciutto
Esposizione e luce
L’eschinanto prospera in un ambiente luminoso, ma è fondamentale evitare l’esposizione diretta ai raggi solari, specialmente nelle ore più calde. I raggi diretti possono infatti bruciare le foglie delicate della pianta.
L’ideale sarebbe posizionare l’eschinanto vicino a una finestra, preferibilmente esposta a Nord o a Est, dove riceva luce solare filtrata o la luce delicata del mattino.
Se la pianta si trova vicino a una finestra esposta a Sud o ad Ovest, assicurarsi che sia a una distanza di almeno 2-4 metri o che la luce sia filtrata da una tenda.
Infine, essendo una pianta tropicale, l’eschinanto predilige ambienti umidi: è possibile aumentare l’umidità circostante nebulizzando regolarmente le foglie o posizionando il vaso su un vassoio con ghiaia umida.
Annaffiatura
Il segreto per un’irrigazione ottimale dell’eschinanto è mantenere il substrato costantemente umido durante la stagione di crescita (primavera ed estate), ma senza mai lasciarlo inzuppato d’acqua. Un eccesso idrico, specialmente i ristagni nel sottovaso, è la causa principale del marciume delle radici, una condizione spesso fatale per la pianta.
Il metodo più semplice ed efficace per capire se è ora di annaffiare è il controllo manuale, da effettuare inserendo un dito nel terriccio per circa 2-3 centimetri.
Questo perché la necessità d’acqua della pianta varia significativamente durante l’anno.
- Primavera ed estate: durante il periodo di crescita attiva e fioritura, l’eschinanto ha bisogno di più acqua. Indicativamente, potrebbe essere necessario annaffiare una volta ogni 4-7 giorni. La frequenza esatta dipende da fattori come la temperatura, l’umidità ambientale e la dimensione del vaso.
- Autunno e inverno: con la diminuzione delle ore di luce e l’abbassamento delle temperature, la pianta entra in una fase di riposo vegetativo, per cui le annaffiature devono essere ridotte drasticamente lasciando che il terriccio si asciughi più in profondità tra un’irrigazione e l’altra. In questa stagione, potrebbe essere sufficiente annaffiare ogni 10-15 giorni.
La tecnica corretta di irrigazione
Non conta solo quanto si annaffia, ma anche come.
- Qualità dell’acqua: utilizzare preferibilmente acqua a temperatura ambiente. L’acqua troppo fredda può causare uno shock termico alle radici e provocare la comparsa di macchie sulle foglie. L’acqua piovana o demineralizzata è l’ideale
- Irrigazione dal basso: se possibile, annaffiare la pianta dal basso, per immersione, ponendo il vaso in una bacinella con qualche centimetro d’acqua per circa 15-20 minuti e permettendo al terriccio di assorbire l’acqua di cui ha bisogno per capillarità
- Irrigazione dall’alto: se si preferisce il metodo tradizionale, distribuire l’acqua lentamente e uniformemente sulla superficie del terriccio fino a quando non inizia a fuoriuscire dai fori di drenaggio
- Svuotare il sottovaso: dopo circa 30 minuti dall’annaffiatura, eliminare sempre l’acqua in eccesso accumulata nel sottovaso per prevenire marciumi
L’importanza dell’umidità
Essendo una pianta tropicale, l’eschinanto ama un’elevata umidità ambientale. Un’aria troppo secca, comune negli appartamenti durante l’inverno a causa del riscaldamento, può causare secchezza e caduta delle foglie. Per ovviare a questo problema si può:
- Nebulizzare le foglie: spruzzare regolarmente le foglie con acqua non calcarea, specialmente durante l’estate e nei mesi invernali con riscaldamento acceso
- Utilizzare argilla espansa: porre il vaso su un sottovaso capiente riempito con uno strato di argilla espansa e un po’ d’acqua. L’evaporazione garantirà un microclima più umido attorno alla pianta, senza che le radici siano a diretto contatto con l’acqua
Potatura
La pianta di eschinanto può e in alcuni casi dovrebbe essere potata, anche se non è una necessità assoluta per la sua sopravvivenza. La potatura serve principalmente a tre scopi:
- Stimolare una crescita più folta e cespugliosa: gli steli dell’eschinanto tendono a diventare lunghi e spogli. Potare la pianta aiuta a favorire la ramificazione, rendendola più compatta e con un aspetto più pieno
- Mantenere la forma e le dimensioni desiderate: se la pianta diventa troppo grande o i rami troppo lunghi, la potatura permette di controllarne lo sviluppo
- Rimuovere parti danneggiate o morte: è sempre bene eliminare foglie o rami secchi, ingialliti o malati per evitare che diventino veicolo di malattie e per convogliare le energie della pianta verso la nuova crescita
Il momento ideale per la potatura è dopo la fioritura, quindi in genere verso la fine dell’autunno.
Si consiglia di tagliare circa un terzo della lunghezza dello stelo, appena sopra un nodo fogliare. Le parti potate possono essere usate per creare nuove piante attraverso la moltiplicazione per talea.
Rinvaso e trapianto
Il rinvaso dell’eschinanto è un’operazione importante per garantirne la salute e una crescita rigogliosa, ma non deve essere troppo frequente. A questa pianta, infatti, piace avere le radici leggermente costrette, condizione che spesso ne stimola la fioritura.
Il momento migliore per il rinvaso è la primavera, tra marzo e aprile, quando la pianta sta uscendo dal riposo invernale ed entra nella sua fase di crescita attiva. È consigliabile agire ogni 2-3 anni o quando si manifestano i seguenti segnali:
- Radici visibili: le radici iniziano a fuoriuscire dai fori di drenaggio sul fondo del vaso
- Crescita rallentata: nonostante le cure adeguate, la pianta non produce nuovi getti o foglie
- Asciugatura rapida del terriccio: se il terreno si asciuga molto più velocemente del solito, significa che il vaso è pieno di radici e c’è poco substrato per trattenere l’acqua
- Pianta sproporzionata: la chioma è diventata troppo grande e pesante rispetto al vaso, rendendo la pianta instabile
Si raccomanda di non rinvasare l’eschinanto quando è in piena fioritura per non causarle stress eccessivo.
Come rinvasare step by step
1. La scelta del vaso
Scegliere un nuovo contenitore di poco più grande del precedente. Un diametro di 2-3 cm superiore è l’ideale; un vaso eccessivamente grande tratterrebbe troppa umidità, esponendo la pianta al rischio di marciume radicale. Assicurarsi che il nuovo vaso abbia adeguati fori di drenaggio.
2. La scelta del terriccio
L’eschinanto in natura è una pianta epifita, cioè cresce su altre piante senza essere parassita. Per questo motivo, necessita di un substrato molto leggero, aerato e ben drenante. Un terriccio pesante e compatto soffocherebbe le radici.
La miscela ideale può essere composta da:
- Terriccio universale di buona qualità
- Perlite o pomice per aumentare il drenaggio e l’aerazione
- Corteccia per orchidee per imitare il loro habitat naturale e mantenere la struttura del suolo aperta
3. L’operazione di rinvaso
- Preparare il nuovo vaso: è possibile posizionare uno strato di argilla espansa sul fondo per migliorare ulteriormente il drenaggio
- Estrarre la pianta delicatamente
- Ispezionare le radici, allentando con delicatezza quelle più esterne se sono molto aggrovigliate. Con una forbice pulita e disinfettata, eliminare eventuali radici secche, marce o danneggiate
- Posizionare la pianta al centro del nuovo vaso, mantenendo la stessa profondità che aveva in precedenza
- Aggiungere il terriccio: riempire gli spazi vuoti con la nuova miscela di terriccio, premendo leggermente con le dita per assestarlo senza compattarlo troppo
- Annaffiare moderatamente: dopo il rinvaso, bagnare leggermente per aiutare il nuovo terriccio ad aderire alle radici
4. Le cure post-rinvaso
- Fertilizzazione: attendere almeno 4-6 settimane prima di riprendere la concimazione. Le radici sono sensibili dopo il trapianto e il nuovo terriccio contiene già elementi nutritivi a sufficienza
- Posizione: collocare l’eschinanto in un luogo con luce intensa ma indiretta, al riparo da correnti d’aria
- Irrigazione: riprendere le normali abitudini di irrigazione solo quando la pianta si sarà stabilizzata e il terriccio inizierà ad asciugarsi in superficie
Ubicazione stagionale
L’eschinanto, essendo una pianta tropicale, predilige temperature calde e stabili. Le condizioni ideali sono quelle che si trovano tipicamente in un ambiente domestico.
- Periodo di crescita (primavera ed estate): la temperatura ottimale si aggira tra i 18°C e i 27°C. In questo intervallo, la pianta cresce vigorosamente e produce i suoi caratteristici fiori
- Periodo di riposo (autunno e inverno): durante i mesi più freddi, la pianta può tollerare temperature leggermente più basse, ma è fondamentale che non scendano mai al di sotto dei 13-15°C. Esposizioni a temperature inferiori possono danneggiarla gravemente
Inoltre, bisogna evitare gli sbalzi termici e il caldo eccessivo (sebbene sia tropicale, temperature superiori ai 30°C per periodi prolungati, specialmente se combinate con bassa umidità, possono stressare la pianta).
Malattia e cure
L’eschinanto è una pianta d’appartamento generalmente robusta, ma può essere soggetta a malattie, principalmente di origine fungina, e all’attacco di alcuni parassiti.
Malattie fungine
Queste patologie sono quasi sempre favorite da un’umidità eccessiva, scarsa ventilazione e temperature non ottimali.
Marciume radicale e del colletto
È il problema più grave e frequente per l’eschinanto.
- Cause: eccessive annaffiature e ristagno idrico nel sottovaso. Un terriccio poco drenante aggrava la situazione
- Sintomi: la pianta appare deperita, le foglie ingialliscono, appassiscono e cadono senza un’apparente ragione. I fusti alla base possono diventare scuri e molli. Controllando le radici, appariranno scure, molli e sfaldate anziché bianche e sode
- Cura: svasare la pianta ed eliminare completamente il terriccio; con una forbice disinfettata, tagliare tutte le radici scure, molli o morte; lasciare asciugare il pane radicale per qualche ora e, se possibile, spolverizzare le radici rimaste con una polvere a base di zolfo o un fungicida specifico. A questo punto si può procedere al rinvaso, utilizzando un terriccio nuovo, molto drenante (mescolato con perlite o sabbia grossolana) e un vaso pulito, possibilmente in terracotta. Riprendere ad annaffiare con molta cautela, solo quando il terriccio è quasi completamente asciutto
Macchie fogliari e muffa grigia
Questi funghi si sviluppano sulla superficie delle foglie in condizioni di alta umidità e scarsa circolazione d’aria, oltre ad eccessive nebulizzazioni.
- Sintomi: compaiono macchie scure, marroni o nere, a volte con un alone giallastro, sulle foglie; il fungo Botrytis si manifesta come una muffa grigiastra e polverosa su foglie, fiori e fusti, che porta al rapido disfacimento delle parti colpite
- Cura: allontanare la pianta dalle altre per evitare contagi; eliminare immediatamente tutte le parti della pianta colpite; aumentare la ventilazione e sospendere le nebulizzazioni; annaffiare solo alla base, senza bagnare il fogliame; in caso di attacco lieve, usare un decotto di equiseto o prodotti a base di propoli, mentre per infestazioni più serie, ricorrere a un fungicida specifico per piante ornamentali
Parassiti comuni
Gli insetti fitofagi indeboliscono l’eschinanto succhiandone la linfa.
Cocciniglie (cotonose o a scudetto)
Le cocciniglie si presentano come ammassi bianchi e cotonosi (cocciniglia cotonosa) o piccoli scudetti marroni (cocciniglia a scudetto) sulla pagina inferiore delle foglie, all’ascella fogliare e lungo i fusti. Le foglie colpite possono ingiallire e diventare appiccicose a causa della melata, una sostanza zuccherina che producono. Sulla melata può svilupparsi la fumaggine, una muffa nera che riduce la fotosintesi.
Cura
- Rimozione manuale: per infestazioni limitate, rimuovere i parassiti con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool
- Lavaggio: pulire le foglie dalla melata con un panno umido e sapone di Marsiglia
- Trattamenti naturali: spruzzare una soluzione di acqua e sapone molle oppure olio di Neem, che agisce per asfissia
- Insetticidi: se l’infestazione è estesa, utilizza un insetticida sistemico o un prodotto specifico anti-cocciniglia
Afidi
Si tratta di piccoli insetti verdi, neri o gialli raggruppati sui germogli che provocano deformazioni di foglie e fiori e producono melata.
Cura
- Getto d’acqua forte
- Sapone di Marsiglia o di potassio
- Piretro (per attacchi più forti, si può usare un insetticida a base di piretro naturale)
Si possono anche combattere con preparati naturali.
Ragnetto rosso
Questi acari prosperano in ambienti caldi e secchi, le foglie appaiono ingiallite e spente, con una fine punteggiatura color bronzo, mentre sulla pagina inferiore si possono notare sottilissime ragnatele.
Cura
- Aumentare l’umidità: il ragnetto rosso odia l’umidità, per cui si rivela utile nebulizzare la chioma (facendo attenzione a non favorire l’insorgenza di malattie fungine) o lavare delicatamente le foglie
- Trattamenti: utilizzare un acaricida specifico o prodotti a base di olio di Neem
Per mantenere l’eschinanto sano e forte, la strategia migliore è la prevenzione:
- Luce: posizionare la pianta in un luogo molto luminoso, ma senza sole diretto
- Annaffiature corrette: annaffiare solo quando i primi centimetri di terriccio sono asciutti e svuotare sempre il sottovaso
- Umidità: assicurare una buona umidità ambientale (ad esempio posizionando il vaso su un sottovaso con argilla espansa e acqua), ma garantire anche un’ottima circolazione d’aria
- Ispezione: controllare regolarmente la pianta, soprattutto sotto le foglie e nelle giunture, per individuare precocemente eventuali problemi








































