Echinacea

Echinacea

Echinacea

  • In pieno campo, l'echinacea crea aiuole dai colori sgargianti e vividi.
  • L'echinacea presenta un lungo stelo alla cui sommità sboccia un fiore simile a quello della margherita.
  • Sebbene l'echinacea possa crescere anche in vaso, è sempre meglio optare per la coltivazione in piena terra.
  • Echinacea purpurea "Orange e Pink Skipper".
  • I fiori di echinacea sono molto apprezzati da api, farfalle e altri insetti impollinatori.
  • In pieno campo, l’echinacea crea aiuole dai colori sgargianti e vividi.
  • L’echinacea presenta un lungo stelo alla cui sommità sboccia un fiore simile a quello della margherita.
  • Sebbene possa crescere anche in vaso, è sempre meglio optare per la coltivazione in piena terra.
  • Echinacea purpurea “Orange e Pink Skipper”.
  • I fiori di echinacea sono molto apprezzati da api, farfalle e altri insetti impollinatori.

Pianta perenne, originaria del Nord America, l’echinacea appartiene alla famiglia delle Compositae. Tra le diverse specie che compongono il genere, tre sono quelle coltivate, ma una soltanto ha grande diffusione: è Echinacea purpurea.

L’echinacea è una pianta officinale ma anche decorativa da esterno (dato che è resistentissima al freddo), coltivabile preferibilmente in piena terra, che si riproduce per semina o divisione dei cespi. Va trapiantata in un terreno necessariamente ben drenato perché la pianta teme i ristagni idrici più di altre malattie. L’echinacea ama l’esposizione diretta, necessita di annaffiature regolari ma moderate e la concimazione va riservata essenzialmente al momento della messa a dimora, quando il terreno deve essere arricchito con terricciato di letame maturo e terra di foglie in parti uguali, più, se occorre, sabbia. La potatura serve a far fiorire più copiosamente la pianta anche se è bene tenere presente che l’echinacea reagisce con molta lentezza ai tagli drastici.

La caratteristica principale delle piante di echinacea sono gli steli robusti, solo apparentemente rigidi, che non necessitano di sostegni anche nelle varietà più alte grazie a un effetto, diciamo così, di “stabilità di gruppo” determinato dallo sviluppo di folti cespi con molti steli fiorali capaci di sostenersi l’un l’altro. Gli scrosci di pioggia, a meno che non si tratti di rovesci torrenziali, si limitano a danneggiare i capolini senza piegare gli steli. I capolini sono grandi e presentano fiori tubulosi ben visibili al centro e fiori ligulati inizialmente portati eretti che poi si aprono e decombono dolcemente a fine fioritura. I fiori ligulati sono lunghi, in base alla varietà, da 3 a 7 cm. Le foglie di echinacea, di colore scuro, hanno margine seghettato e sono di forma ovale allungata. Formano una rosetta basale da cui si elevano gli steli. La radice della specie più coltivata è fasciata.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

L’echinacea fiorisce tra giugno e agosto.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

L’echinacea si riproduce per seme. I semi raccolti dai capolini vanno conservati all’interno di in un sacchetto di carta da pane bucherellato, in un luogo fresco, buio e a temperatura stabile fino a primavera. A quel punto si possono seminare in cassone freddo quando le temperature si saranno assestate intorno ai 15°C. Utilizzare allo scopo un terriccio da semina di buona qualità ricoprendo i semi con uno strato sottile. La tecnica di porre a bagno i semi per un’intera notte, in acqua tiepida, migliora la germinabilità già alta.

Non appena i germogli di echinacea raggiungeranno un’altezza di 10 cm, ripicchettare le piantine in vasetti singoli da mantenere all’aperto in un luogo luminoso, ma riparate dal sole diretto. In autunno si mettono a dimora definitiva prima che la vegetazione inizi a seccare. I primi fiori compaiono nel secondo anno.

Altra tecnica riproduttiva è la divisione dei cespi. Questa si esegue in primavera, prima della ripresa vegetativa, tagliando il fitto pannicolo di radici con un paio di cesoie e rimettendo subito a dimora le singole porzioni. Si può procedere con questa tecnica solo su piante vigorose in coltivazione da tre anni, o, se da seme, da quattro.

Semi

I semi di echinacea sono lunghi pochi millimetri, sono di colore marrone chiaro a hanno una forma allungata con un estremo a punta arrotondata.
Al contrario di radici e petali, non sono utilizzabili in cucina.

Informazioni e curiosità

L’echinacea utilizzata in erboristeria è la stessa che si coltiva in giardino: se ne utilizza principalmente l’apparato radicale e ha proprietà toniche e di difesa contro le malattie da raffreddamento, specie in combinazione con l’eucalipto. Ovviamente, in caso di utilizzo per decotti o altre preparazioni ad uso umano, la coltivazione della pianta deve essere biologica.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La coltivazione in vaso dell’echinacea è possibile adottando contenitori grandi e profondi, ma le piante messe a dimora in piena terra crescono con maggior vigore.

Collocazione

InternoEsterno

L’echinacea è una tipica pianta da esterno, adatta a colorare aiuole, giardini e bordure.

Concimazione

Non ha bisogno di concimazione (se non dopo la messa a dimora in piena terra, come spiegato alla voce “trapianto”), basta solo seguire la pianta con bagnature regolari. Ottimi risultati si ottengono con applicazioni di propoli opportunamente diluita secondo le istruzioni del singolo prodotto.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

L’echinacea ama il pieno sole, ma tollera anche la mezz’ombra pur fiorendo meno.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

L’echinacea cresce con forza se si assicurano bagnature continue ma moderate, tali da mantenere il terreno fresco. Annaffiare a fondo il terreno è possibile solo in presenza di substrati ben drenati perché il ristagno idrico è forse il peggior nemico di questa pianta. Pur fiorendo con meno intensità e sviluppando una minor vegetazione, l’echinacea mostra un’ottima resistenza alla siccità.

Potatura

L’echinacea è una pianta che reagisce lentamente a un taglio drastico e impiega circa due mesi per essere di nuovo pronta a fiorire. In ogni caso, la potatura favorisce una crescita rigogliosa: a fine luglio tagliare tutto a circa 5-8 cm d’altezza per ottenere ottimi risultati l’anno successivo.
Altra manutenzione richiesta è l’eliminazione dei capolini sfioriti, che vanno recisi sopra il primo paio di foglie contate partendo dal basso. In questo modo la pianta di echinacea non indirizzerà le proprie energie nello sviluppo dei semi e la produzione di fiori sarà maggiore.

Trapianto

Poco esigente in fatto di terriccio e piuttosto adattabile, l’echinacea teme il ristagno idrico e quindi non è adatta ai terreni pesanti e argillosi. Evitare anche di porla in avvallamenti dove è più facile che, in caso di forti temporali, si accumuli acqua, mentre preferire terreni declivi dove lo scorrimento dell’acqua piovana è assicurato.

A eccezione delle varietà mini, al momento dell’impianto occorre tenere una distanza di almeno 60 cm fra le buche. Questo spazio, che all’inizio potrà sembrare eccessivo, sarà presto colmato e le piante poste in condizioni ottimali, già al quarto anno, formeranno una massa quasi continua. Il terreno deve essere preparato eliminando metà del materiale di scavo, da sostituire con terricciato di letame maturo e terra di foglie in parti uguali, più sabbia, se il substrato è di natura argillosa, pari ad almeno un terzo del materiale aggiunto.

La pianta in vaso, prima di essere posta nel terreno, dovrà essere immersa in un secchio d’acqua fino a quando avrà smesso di rilasciare bolle d’aria e lasciata scolare alcuni minuti. Non solo si opera un’idratazione profonda in questo modo, ma sarà più facile districare le radici che nelle echinacee formano spesso un pannicolo molto intricato.

Il colletto deve essere posto a livello del terreno ed è consigliata fin da subito una buona pacciamatura di corteccia, che ha la doppia finalità di trattenere l’umidità e combattere la crescita delle malerbe. Per nutrire le piante inglobate nel primo strato di terreno, a primavera spargere terricciato di letame maturo. A maggio distribuire un fertilizzante a lenta cessione in granuli per piante da giardino, a fine luglio uno analogo specifico per piante da fiore con la finalità di rafforzare i colori dei capolini.

Ubicazione stagionale

L’echinacea può stare all’esterno tutto l’anno. Resistentissima al freddo, richiede una pacciamatura di protezione solo in alta montagna. Nelle zone con inverni particolarmente piovosi, per ridurre i rischi di ristagno, si può predisporre una pacciamatura a cumulo ricoperta da un generoso strato di foglie che impedisca al terreno sottostante di inzupparsi.

Raccolta

I fiori dell’echinacea sono fra i più durevoli e possono essere utilizzati anche come materiale reciso (oltre che in erboristeria). Il consiglio è di spiccare il fiore con un lungo stelo, da accorciare di un paio di centimetri ogni volta che si cambierà l’acqua nel vaso, scelti fra quelli che iniziano ad aprirsi. Completeranno il loro ciclo anche se separati dalla pianta madre e dureranno più a lungo.
Proprio dalle parti aeree della pianta si ottiene un succo dalle proprietà omeopatiche.

Malattia e cure

L’echinacea è una pianta resistente che però non tollera i ristagni, pericolosi perché possono causare attacchi fungini, come l’oidio. La gestione corretta delle annaffiature è quindi la prima regola per avere delle piante sane e vigorose.

Altri problemi sono rappresentati dalle lumache e dagli afidi. Questi vanno debellati manualmente o con metodi naturali consentiti in agricoltura biologica, altrimenti non è possibile destinare la pianta al consumo.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 0 / 5, basato su 0 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!