- Fioritura
- Commestibilità
- Tossicità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure

- Per le sue specifiche esigenze in fatto di temperatura ed esposizione, il tronchetto della felicità va coltivato in vaso.
- Per mantenere il fogliame lucente e idratato, occorre nebulizzarlo regolarmente: la dracaena fragrans ama gli ambienti umidi.
- La dracaena fragrans viene considerata una “pianta portafortuna” da regalare e tenere in casa.
- La dracaena fragrans non va esposta ai raggi solari diretti per evitare danni al fogliame.
- Il tronchetto della felicità va protetto dalle basse temperature: già sotto i 10-12°C riporta seri danni.
La dracaena fragrans è una pianta di origine tropicale (Africa e Sudan) molto elegante e decorativa. Si presenta con un tronco legnoso, eretto e robusto (simile a un piccolo albero) dalle foglie lunghe, lanceolate e che ricadono ad arco (pendule). Di solito sono verde brillante, ma la varietà più diffusa ha una caratteristica striatura giallo-lime o verde chiaro al centro della foglia.
In appartamento è rarissimo che fiorisca. Se accade (solitamente su piante molto vecchie), produce grappoli di fiorellini bianchi/crema che emanano un profumo intensissimo e dolce.
Cura e coltivazione
Il tronchetto della felicità non è troppo difficile da curare, ma ha bisogno di equilibri precisi, soprattutto per quanto riguarda l’apporto d’acqua.
Per prima cosa, ama la luce abbondante ma diffusa, mentre i raggi diretti, specialmente d’estate, bruciano le foglie creando macchie marroni. Tollera anche zone di penombra, ma crescerà molto più lentamente e le striature gialle delle foglie diventeranno meno evidenti.
Va annaffiato solo quando il terriccio è asciutto al tatto nei primi 2-3 cm, per cui d’inverno si bagna pochissimo (anche una volta al mese), mentre d’estate più spesso (ogni 7-10 giorni). Non lasciare mai acqua nel sottovaso: se il tronco diventa molle alla base, significa che è stata data troppa acqua ed è quasi impossibile recuperare la dracaena.
Anche la temperatura giusta è un fattore fondamentale: la dracaena fragrans prospera tra i 18°C e i 25°C e soffre molto il freddo (sotto i 12-15°C inizia a patire). Inoltre, odia le correnti fredde e ama l’aria umida. Se l’aria è secca, quindi, è utile nebulizzare le foglie con acqua distillata o piovana.
Il terreno ideale per la sua coltivazione è un terriccio universale di qualità mischiato con un po’ di perlite o argilla espansa per favorire il deflusso dell’acqua. Da aprile a settembre, questo substrato va arricchito con un concime liquido per piante verdi ogni 15-20 giorni.
Fioritura
Il tronchetto della felicità può fiorire, ma è un evento piuttosto raro quando la pianta è coltivata in appartamento.
I fiori sono piccoli, di colore bianco-crema o verde pallido, e sono riuniti in grappoli o pannocchie pendule che spuntano dal centro della rosetta di foglie.
Il tratto distintivo è il profumo: sono estremamente fragranti (da cui il nome scientifico fragrans), con un odore tipicamente intenso, dolce, che ricorda spesso il giglio o il gelsomino, ma che può risultare molto forte, specialmente di notte.
La fioritura è generalmente un segno di ottimo stato di salute e di maturità della pianta (spesso fioriscono solo gli esemplari più anziani).
Commestibilità
Tossicità
La dracaena fragrans contiene delle sostanze chimiche chiamate saponine, a cui i gatti risultano particolarmente sensibili. I sintomi più comuni dopo l’ingestione includono: vomito (a volte con sangue), aumento della salivazione, depressione e, nei casi più gravi, atassia (difficoltà a coordinare i movimenti).
Anche se generalmente meno sensibili dei gatti, i cani possono manifestare vomito, diarrea e perdita di appetito.
Se si sospetta che il proprio animale domestico abbia masticato foglie della pianta, è fondamentale contattare immediatamente il veterinario.
Riproduzione
Riprodurre il tronchetto della felicità è un’operazione piuttosto semplice grazie alla talea.
Il momento migliore è la primavera avanzata o l’inizio dell’estate (tra maggio e giugno). In questo periodo la pianta è nel pieno delle forze e le temperature calde favoriscono la nascita rapida delle nuove radici.
Talea apicale
Con una cesoia pulita e disinfettata, tagliare la punta della pianta (il ciuffo di foglie) conservando circa 10-15 cm di fusto.
Porre il fusto in un vasetto di vetro con dell’acqua (le foglie non devono toccare l’acqua) e cambiare quest’ultima ogni 3-4 giorni per evitare marciumi: dopo qualche settimana spunteranno delle radici bianche. Quando saranno lunghe almeno 3-4 cm, sarà possibile piantare il ciuffo in un vaso con terra leggera.
Talea di fusto
In caso il tronco della dracena sia diventato lungo e nudo, si può tagliare a “tocchetti” per creare più piantine.
- Tagliare il fusto nudo in segmenti di circa 10 cm. È fondamentale ricordarsi qual è il verso giusto (quale parte andava verso l’alto e quale verso le radici), altrimenti non radicheranno
- Lasciare asciugare i tagli all’aria per 24 ore in modo che cicatrizzino
- Interrare i segmenti per circa metà della loro lunghezza in un vasetto con terriccio e sabbia
- Coprire il vasetto con un sacchetto di plastica trasparente (facendo dei buchi per l’aria) per creare un “effetto serra”. Mantenere la terra umida ma non zuppa
- Dopo qualche settimana, spunteranno dei piccoli ciuffetti verdi laterali direttamente dal legno
La pianta madre tagliata non morirà: coprendo il taglio con della cera fusa (di una candela) o del mastice per innesti, si eviterà che il tronco si disidrati o prenda infezioni.
Poco sotto il taglio, nel giro di un mese, nasceranno uno o due nuovi ciuffi laterali, rendendo la pianta spesso più bella e ramificata di prima.
Semi
I semi della dracaena fragrans sono contenuti all’interno di una piccola bacca carnosa. Questa ha un colore che varia dal rosso-arancio all’arancio vivo, con un diametro di circa 1-2 cm.
Tendenzialmente, i semi di dracaena sono piccoli e, una volta puliti dalla polpa del frutto, si presentano di forma leggermente tondeggiante o ovoidale.
Informazioni e curiosità
La dracaena fragrans è una delle piante più famose al mondo per le sue proprietà purificanti, come indicato nello studio NASA risalente agli anni ’80: per questo, è consigliatissima in uffici e abitazioni.
Il soprannome Tronchetto della felicità è legato a diverse leggende, tutte riconducibili alla sua estrema longevità e facilità di propagazione. In alcune culture orientali, è abitudine regalare un tronchetto a chi si trasferisce in una nuova casa o ufficio come augurio di buona sorte e prosperità duratura.
Inoltre, la capacità di far germogliare nuove foglie anche da un pezzo di tronco apparentemente “morto” è vista come un simbolo di rinascita e di fortuna.
Coltivazione
Come tutte le dracene, anche la dracaena fragrans va coltivata in vaso, in modo da poterla spostare secondo le esigenze e tenerla al riparo durante i mesi invernali.
Collocazione
Dato che il tronchetto della felicità è una pianta tropicale che non tollera il freddo e il gelo, va considerata una specie d’appartamento.
Concimazione
Anche se il tronchetto della felicità è una pianta molto resistente che richiede poche cure, una corretta concimazione è essenziale per mantenere le foglie di un bel verde brillante e il fusto robusto.
Va concimato solo durante la sua fase di crescita attiva, ovvero in primavera ed estate (particolarmente da aprile a settembre) con un fertilizzante liquido per piante verdi ad alto contenuto di azoto (che favorisce lo sviluppo delle parti verdi e delle foglie) e con microelementi (come ferro, manganese e zinco), fondamentali per prevenire l’ingiallimento delle foglie.
In ogni caso, non bisogna esagerare: una volta ogni 2 o 3 settimane durante il periodo primaverile/estivo è sufficiente e il dosaggio dovrebbe essere la metà di quello consigliato dal produttore (le dracaene sono sensibili all’accumulo di sali).
Regole per non sbagliare
- Prima di dare il concime, annaffiare leggermente la pianta con sola acqua per non bruciare le radici secche
- In caso di cambio vaso e terriccio, non concimare per almeno 2 mesi dal momento che il terreno è già ricco di nutrienti
- Se le punte delle foglie diventano marroni e secche, potrebbe essere un segnale di troppa concimazione (o aria troppo secca). In quel caso, sospendere e annaffiare abbondantemente per “lavare” il terreno
Esposizione e luce
L’esposizione ideale per la dracaena fragrans è la luce intensa ma indiretta, per cui andrebbe collocata vicino a una finestra luminosa, ma dove i raggi solari non la colpiscano direttamente. Una finestra esposta a Est (sole del mattino, più delicato) o a Ovest (sole del tardo pomeriggio, meno intenso) è spesso l’ideale.
Il sole diretto, specialmente nelle ore più calde del mezzogiorno in primavera ed estate, agisce come una lente, causando scottature sulle foglie. Di contro, in condizioni di scarsa luce, la crescita sarà più lenta, la pianta apparirà meno folta e i colori delle striature potrebbero sbiadire. Non morirà, ma non prospererà al suo meglio.
Annaffiatura
La regola d’oro per annaffiare correttamente il tronchetto della felicità è toccare sempre la terra nei primi 2-3 cm superficiali prima di dare acqua.
- In primavera/estate: annaffiare quando la superficie del terriccio risulta asciutta al tatto (circa ogni 7-10 giorni, a seconda del caldo)
- In autunno/inverno: ridurre drasticamente la frequenza. La pianta va in riposo vegetativo e la terra impiega più tempo ad asciugarsi, per cui bisogna bagnare solo quando il terriccio è asciutto in profondità (anche una volta ogni 2-3 settimane)
Quando si annaffia, dare acqua a sufficienza per inumidire il pane di terra, ma senza esagerare; dopodiché, controllare il sottovaso dopo 15-20 minuti e svuotarlo completamente. Se le radici rimangono a bagno, marciranno velocemente e il tronco diventerà molle.
Dato che il tronchetto è sensibile al cloro e al calcare e ai sali presenti nell’acqua del rubinetto, è consigliabile usare acqua piovana o demineralizzata. In alternativa, lasciare riposare l’acqua del rubinetto in un annaffiatoio per 24 ore prima di usarla (così il cloro evapora) e usarla a temperatura ambiente, mai gelata.
L’importanza dell’umidità
Spesso il tronchetto soffre non per la mancanza di acqua, ma per l’aria troppo secca (specialmente in inverno con i termosifoni accesi). Per agevolarne l’idratazione, usare uno spruzzino per nebulizzare le foglie con acqua a temperatura ambiente ogni 2-3 giorni: in questo modo si evita che le punte delle foglie diventino secche e marroni.
Errori comuni
- Foglie gialle o mosce: troppa acqua o ristagno. Smettere di annaffiare finché la terra non è secca
- Punte delle foglie secche/marroni: aria troppo secca. Nebulizzare le foglie più spesso
- Tronco molle al tatto: marciume radicale avanzato (spesso irreversibile). Tagliare le parti sane e farne talee
- Foglie sbiadite: poca luce. Spostare la pianta in un luogo più luminoso ma non al sole diretto
Potatura
Il tronchetto della felicità può e spesso ha bisogno di essere potato, più che altro per estetica e controllo delle dimensioni.
- Controllo dell’altezza e della forma: con il tempo, il tronchetto può diventare troppo alto, con un fusto lungo e poche foglie in cima. La potatura permette di riportarlo all’altezza desiderata
- Incoraggiare la ramificazione: tagliare la punta del tronco incoraggia la pianta a produrre nuovi getti laterali (ramificazioni) al di sotto del taglio, rendendola più folta e cespugliosa
- Rimuovere il fogliame vecchio: è normale che le foglie più vecchie e più in basso ingialliscano e secchino. Queste vanno rimosse per mantenere l’aspetto ordinato della pianta
Potare il fusto della dracaena fragrans permette di abbassare l’altezza e far ramificare la pianta. Il periodo migliore per eseguire l’operazione è la fine dell’inverno o l’inizio della primavera, prima che ricominci il periodo di crescita.
Una volta scelta l’altezza desiderata, eseguire un taglio netto e orizzontale sul fusto. È buona norma, specialmente su tagli grandi, sigillare la ferita con della cera d’api o della cera di candela per prevenire l’ingresso di funghi e marciumi.
Entro poche settimane, spunteranno due o più nuove rosette di foglie subito sotto il punto del taglio, rendendo la pianta più densa.
La parte di tronco tagliata può essere usata per creare un nuovo tronchetto tramite talea.
Rinvaso e trapianto
Il momento migliore per rinvasare la dracaena fragrans è la primavera (tra aprile e maggio), quando la pianta riprende la sua crescita vegetativa, fino all’inizio dell’estate.
Il rinvaso non va fatto ogni anno, ma solo ogni 2-3 anni o quando le radici escono dai fori di drenaggio sotto il vaso.
Procedura step by step
- Estrarre la pianta dal vaso tirandola delicatamente dalla base del fusto e facendo attenzione a non rompere le radici
- Se il vecchio terriccio è molto compatto, scuoterlo via leggermente dalle radici. Se sono presenti radici nere o mollicce, tagliarle con una forbice pulita
- Sul fondo del nuovo vaso (che deve essere più grande del precedente di 2-3 cm) distribuire uno strato di 2-3 cm di argilla espansa per evitare che l’acqua ristagni sul fondo. Al di sopra, spargere del terriccio di buona qualità per piante verdi, possibilmente mischiato con un po’ di perlite o sabbia per renderlo più leggero e drenante
- Posizionare la dracaena al centro e riempire gli spazi vuoti con il resto del terriccio
- Premere leggermente la terra con le mani per stabilizzare il tronco, ma senza compattarla eccessivamente (le radici devono respirare)
Dopo il rinvaso, dare un po’ d’acqua per assestare la terra, ma senza esagerare, e non concimare per almeno 1-2 mesi.
Se il tronchetto della felicità è diventato troppo grande e pesante per essere rinvasato comodamente, basterà sostituire solo i primi 3-4 cm di terra superficiale con del terriccio nuovo.
Ubicazione stagionale
La dracaena fragrans ama il caldo costante e soffre terribilmente gli sbalzi termici. La temperatura perfetta per la pianta è compresa tra i 18°C e i 25°C: in questo range cresce rigogliosa e riesce a difendersi meglio da eventuali parassiti.
Comincia invece a soffrire se la temperatura scende sotto i 12-13°C e già sotto i 10°C rischia seri danni, può perdere le foglie e smettere di crescere. Sotto i 5°C il fusto gela e marcisce.
Se il freddo rappresenta un grave problema, il caldo estivo non è un pericolo. Il tronchetto della felicità può sopportare fino a 28-30°C, a patto che ci sia:
- Una buona umidità (nebulizzando le foglie)
- Un buon ricircolo d’aria
- Assoluta assenza di sole diretto (che la ustionerebbe)
Per questo, in estate la pianta può stare su un balcone in ombra luminosa (se le minime notturne sono stabilmente sopra i 15°C), mentre in inverno deve essere assolutamente ricoverata.
I nemici in casa
Spesso non è la temperatura media della stanza a uccidere la dracaena fragrans, ma gli shock termici localizzati. Quindi, prestare attenzione a:
- Spifferi gelidi: non metterla mai davanti a una porta d’ingresso che si apre spesso in inverno o vicino a finestre con spifferi. Un colpo d’aria fredda può far cadere le foglie in pochi giorni
- Termosifoni: non posizionarla mai a meno di 1-2 metri da un calorifero
- Climatizzatori: in estate, evitare che il getto dell’aria condizionata fredda colpisca direttamente la pianta
Malattia e cure
La maggior parte dei problemi del tronchetto della felicità non deriva da virus o batteri, ma da errori di coltivazione (troppa acqua o poca luce) o da parassiti.
Errori di coltivazione
Osservando alcuni segnali della pianta è possibile correggere eventuali problemi ambientali.
- Tronco molle: è stata data troppa acqua e le radici stanno marcendo, per cui occorre smettere subito di annaffiare. Se il marciume è in alto, tagliare la parte sana e farne una talea; se è alla base, provare a svasare, tagliare le radici nere/molli, cospargerle di polvere fungicida e rinvasare in terra nuova e asciutta
- Punte secche e marroni: aria troppo secca (condizione tipica in inverno con i riscaldamenti accesi). Nebulizzare le foglie ogni 2 giorni e mettere dell’argilla espansa bagnata nel sottovaso (senza che l’acqua tocchi il vaso) per creare umidità
- Foglie gialle in basso: se cadono solo quelle più vecchie (basali) e le nuove sono sane, è sintomo di normale invecchiamento. Rimuovere delicatamente le foglie secche tirandole verso il basso
- Foglie sbiadite/chiare: poca luce. La pianta non riesce a fare bene la fotosintesi, per cui va spostata in un punto più luminoso, ma mai al sole diretto che brucerebbe le foglie
Parassiti
Cocciniglia
Le cocciniglie si manifestano come batuffoli bianchi simili a cotone (cocciniglia cotonosa) o piccole crosticine marroni (cocciniglia a scudetto) su foglie e fusto. Spesso le foglie risultano appiccicose.
Per rimediare all’infestazione, prendere un batuffolo di cotone imbevuto di alcool denaturato e rimuovere manualmente gli insetti uno a uno. Dopo, lavare le foglie con acqua e sapone di Marsiglia (o sapone molle potassico) sciolto; infine risciacquare bene per togliere la patina appiccicosa.
Ragnetto rosso
Colpisce quando l’aria è molto secca: le foglie ingialliscono con puntini minuscoli e a volte si notano sottilissime ragnatele tra di esse.
Poiché il parassita odia l’umidità, spesso basta nebulizzare abbondantemente la chioma ogni giorno. Se l’infestazione è grave, usare un prodotto acaricida specifico.
Malattie fungine
Meno frequenti in casa, ma possibili se c’è troppa umidità stagnante. In particolare, in caso di macchie fogliari (macchie marroni con alone giallo) occorre:
- Rimuovere le foglie malate con forbici disinfettate
- Trattare la pianta con un prodotto a base di rame o un fungicida specifico per piante verdi
- Evitare assolutamente di bagnare le foglie quando si annaffia.










































