- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure

- La curcuma produce splendide infiorescenze durante il periodo estivo.
- La curcuma è una pianta tropicale che in Italia può essere coltivata all’aperto solo se il clima lo consente.
- I fiori di curcuma possono essere bianchi, rosa o porpora a seconda della varietà.
- All’esterno, la pianta di curcuma va protetta dall’irraggiamento diretto, ad esempio sfruttando la chioma di alti alberi.
- I fiori della curcuma sono composti da grandi brattee che, a loro volta, formano una serie di tasche con all’interno grandi fiori gialli.
Tutti la conoscono come la spezia dal vivo colore arancione utilizzata per produrre il curry, ma la curcuma è una particolare e bellissima pianta fiorita tropicale che può essere coltivata sia in vaso, sia in pieno campo a seconda delle condizioni climatiche.
Appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae ed è originaria dell’Asia tropicale (è presente soprattutto in Thailandia); nel nostro Paese, viene coltivata soprattutto in Liguria, Toscana e nel Sud Italia. Del suo aspetto colpiscono senza dubbio i fiori, appariscenti e simili, anche se più piccoli, ai fiori di loto, caratterizzati da una lunghissima durata anche se recisi (resistono in ottime condizioni sino a tre settimane in vaso con acqua).
Altri vantaggi sono la discreta facilità di coltivazione della pianta in vaso e il prezzo non particolarmente elevato degli esemplari anche di medio-grandi dimensioni. La pianta di curcuma, infatti, ha bisogno di luce ma non va esposta direttamente ai raggi del sole; le annaffiature devono essere regolari e frequenti durante la bella stagione, mentre la potatura non è un’operazione necessaria. La pianta si coltiva in terreni neutri o leggermente acidi, soffici e leggeri, e si concima con un fertilizzante liquido, specifico per piante fiorite da interno, a base principalmente di azoto e fosforo. La chiave del successo nella coltivazione della curcuma risiede però prima di tutto nelle temperature, che devono mantenersi medio-alte per tutto l’anno e comunque mai al di sotto dei 15°C anche in inverno. Tra le malattie, le più diffuse comportano l’attacco di parassiti e funghi, da debellare tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi, mentre la curcuma si può moltiplicare tramite divisione dei rizomi.
La curcuma è una specie perenne dallo sviluppo cespuglioso-erbaceo a portamento verticale-colonnare. Le foglie sono lunghe fino a 40-50 centimetri, leggermente ripiegate verso l’esterno, larghe all’incirca 3-4 centimetri, leggermente lucide, di colore verde chiaro.
Nella tarda primavera ed in estate, all’apice di steli verticali lunghi sino a 70-80 centimetri, sbocciano grandi fiori, formati da petali carnosi protesi verso l’alto, di colori differenti, a seconda della varietà, dal bianco, al rosa chiaro, al rosa scuro (“Siam Silver”, a fiori bianchi; “Siam Starlight”, a fiori bianchi con punte dei petali verdi; “Siam Samba”, a fiori rosa scuro; “Siam Scarlet”, a fiori porpora). Ogni pianta di media dimensione produce sino a 10 fiori per anno. Una volta sbocciati, i fiori si mantengono aperti in pianta per varie settimane.
La curcuma è dotata di rizomi carnosi sotterranei, che nei luoghi di origine vengono utilizzati, dopo essiccazione e triturazione, come colorante e spezia alimentare e nella preparazione di una particolare fecola. La presenza di rizomi fa classificare la curcuma nel gruppo delle piante bulbose.
Fioritura
La pianta di curcuma fiorisce, a seconda del clima, nel periodo tardo primaverile-estivo.
Commestibilità
Riproduzione
La pianta di curcuma si moltiplica mediante divisione delle radici rizomatose, che, con il trascorrere degli anni, si ingrossano. A fine inverno, prima del germogliamento delle nuove foglie, si procede alla divisione di una pianta madre: dopo aver tolto dal vaso l’esemplare da dividere, usando un coltello si separa la massa dei rizomi in 2-3 parti, facendo in modo che ogni pezzo sia dotato di radici proprie.
Le porzioni ottenute vanno fatte radicare singolarmente in vasetti, riempiti con un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali e mantenuti a una temperatura di 24-26°C, per favorire la germinazione dei nuovi rizomi.
Informazioni e curiosità
La curcuma è una spezia dalle proprietà antiossidanti e anti-aging, oltre a essere un noto colorante alimentare come lo zafferano; le analogie tra le due piante sono tali per cui la curcuma è conosciuta anche con il nome di zafferano delle Indie.
Coltivazione
Per via delle sue notevoli esigenze in fatto di temperature, la curcuma andrebbe preferibilmente coltivata in vaso, così da poterla spostare al riparo o all’esterno a seconda delle stagioni. Il contenitore deve però essere piuttosto ampio: profondo almeno 40 cm e largo a sufficienza.
L’eventuale coltivazione in pieno campo, per ricavare fiori da recidere, deve essere effettuata sotto una protezione costituita da una leggera rete ombreggiante.
Collocazione
La pianta di curcuma si può coltivare all’esterno o in appartamento a seconda delle condizioni climatiche della regione di appartenenza: si tenga sempre presente che non tollera assolutamente il freddo.
Concimazione
La pianta di curcuma si concima a partire dalla ripresa vegetativa primaverile, dopo che le prime foglie si sono pienamente sviluppate, utilizzando un fertilizzante liquido, specifico per piante fiorite da interno, a base principalmente di azoto e fosforo, da distribuire ogni circa 2 settimane, in dosaggi sempre modesti e sino alla comparsa dei primi fiori.
Durante la fase di fioritura bastano 1-2 concimazioni con lo stesso prodotto liquido.
Le fertilizzazioni vanno sospese a partire da fine estate, quando le prime foglie inizieranno a ingiallire.
Esposizione e luce
La curcuma predilige luoghi molto luminosi, ma non tollera l’insolazione diretta che può determinare la decolorazione o la bruciatura delle foglie e dei fiori. La costante e buona illuminazione durante il periodo primaverile è fondamentale per rendere rigoglioso e lucente il fogliame e per stimolare una successiva abbondante fioritura.
Annaffiatura
Durante le fasi di sviluppo vegetativo e di produzione fiorale la pianta di curcuma necessita di un clima caldo-umido. Le annaffiature, pertanto, dovranno essere regolari e abbastanza frequenti in primavera ed in estate, periodi durante i quali il terriccio va mantenuto uniformemente umido nei primi 4-5 centimetri, ma non zuppo d’acqua. Infatti, è molto importante eliminare sempre l’acqua che ristagna nel sottovaso, poiché potrebbe determinare l’insorgenza di marciumi radicali generati da funghi.
Verso l’inizio dell’autunno le foglie della pianta inizieranno a ingiallire: da questo momento si riducono drasticamente le irrigazioni fino a sospenderle quando le foglie saranno completamente secche e dovranno essere tagliate alla base. In questo periodo, e fino al sopraggiungere della primavera, rimarranno vitali solo i rizomi sotterranei che non richiedono acqua.
Si ricomincia con le annaffiature quando, verso marzo-aprile, dal substrato spunteranno i germogli delle nuove foglie.
Potatura
La pianta di curcuma non richiede particolari interventi di potatura: basterà rimuovere i fiori appassiti ed eliminare i rami spezzati o secchi che potrebbero divenire veicolo di malattie.
Rinvaso e trapianto
Il trapianto della curcuma deve tenere conto delle condizioni climatiche prima di essere eseguito. In alternativa, ogni 2-3 anni si deve procedere ad un nuovo rinvaso, effettuato al termine della fioritura (tarda primavera o fine estate).
Terriccio
In generale, la curcuma si coltiva in un substrato di buona qualità, soffice e leggero, ricco di materia organica e ben drenante, neutro o leggermente acido (il pH ideale è compreso tra 5.5 e 6.5). Quello ideale è così costituito: 50% terriccio torboso ricco in torba di sfagno; 40% terra di foglie o terra d’erica finemente sminuzzato; 10% sabbia silicea.
Ubicazione stagionale
Essendo una pianta di origine tropicale, la curcuma necessita di temperature costantemente medio-alte, preferibilmente comprese tra 20 e 25°C .
Durante il periodo autunno-invernale la temperatura non deve mai scendere al di sotto dei 15-16°C, per cui la pianta andrà necessariamente ricoverata in un luogo protetto.
In estate, se la temperatura supera a lungo i 25-28°C, è opportuno spruzzare quotidianamente acqua sulle foglie per rinfrescarle: questo intervento mantiene elevato il ritmo di fotosintesi, riduce il fenomeno delle punte secche e mantiene più a lungo integri i fiori sulla pianta.
Raccolta
Il momento della raccolta dei rizomi è l’inverno, quando la parte aerea della pianta è ormai quasi del tutto appassita. Questi non vanno estratti completamente dal terreno, ma solo in parte, e si fanno essiccare per circa un mese in un luogo caldo e asciutto, per poi triturarli fino a trasformarli nella polvere comunemente usata in cucina.
Malattia e cure
La curcuma può essere colpita da insetti o funghi.
Per quanto riguarda le avversità parassitarie, le più comuni sono:
- Cocciniglie: si rinvengono soprattutto sulle foglie e si presentano sotto forma di ammassi biancastri, cerosi e appiccicosi, oppure come scudetti a forma di virgola, bruni e coriacei, sotto i quali si nascondono gli insetti adulti. Le piante di curcuma attaccate dalle cocciniglie subiscono prima decolorazioni e ingiallimento delle foglie per sottrazione di linfa e poi disseccamenti fogliari e generale deperimento, che può determinare anche il blocco della fioritura.
- Afidi: attaccano soprattutto le piante durante la fase di germogliamento primaverile. Sono di colore verde o nero, si alimentano dei succhi cellulari della pianta, causando varie alterazioni quali: decolorazioni delle foglie, arrotolamenti dei margini fogliari, deformazioni delle lamine fogliari e dei petali dei fiori, rallentamento di crescita nelle giovani piante. Possono inoltre trasmettere pericolosi virus.
In entrambi i casi, per salvare la pianta si intervenga tempestivamente con insetticidi generici, o più specifici, alla prima comparsa degli attacchi; contro le cocciniglie impiegare oli minerali che ricoprono gli insetti e li soffocano. Nel caso di forte infestazione eliminare le porzioni più colpite.
Passando ai funghi, i sintomi che si notano in caso di infestazione sono:
- Muffa grigia: si tratta di ammassi di muffa bianco-grigiastra sulle foglie, specialmente nelle parti interne della pianta, dove circola meno aria, nelle porzioni verdi a contatto con il terriccio e tra i petali; successivamente la muffa grigia causa il rammollimento e disfacimento della vegetazione. Si sviluppa in condizioni di alta umidità.
- Macchie fogliari: nelle parti interne delle foglie si formano delle macchie di forma tondeggiante, di dimensione variabile (da pochi mm sino a 1-2 cm) di colore giallo-bruno; nella fase avanzata della malattia, le zone colpite si allargano e vanno incontro a marciume. In caso di prolungati attacchi i danni si possono estendere anche alle strutture fiorali.
- Marciume del colletto e dei rizomi: l’eccesso di acqua, specialmente nelle giovani piante, causa il rammollimento e il marciume di tali parti, che, una volta lesionate, possono determinare l’afflosciamento a terra dell’intera pianta.
Per curare la pianta di curcuma ammalata, intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con anticrittogamici a base di rame o più specifici, per piante d’appartamento.
A livello preventivo, oltre all’acquisto di piante sane, si devono evitare:
- L’eccesso di acqua nel terriccio e il ristagno di acqua nei sottovasi.
- La scarsa ventilazione, quindi elevato tasso di umidità sulle parti verdi.
- L’eccesso di concimazione con azoto (che causa rammollimento delle parti verdi).