Carota pianta

Daucus carota

La parte che comunemente consumiamo della carota è la radice, di solito arancione (ma anche viola o gialla).

  • La parte che comunemente consumiamo della carota è la radice, di solito arancione (ma anche viola o gialla).
  • Nell'orto, la pianta della carota si coltiva in pieno sole.
  • La raccolta delle raccolte non corrisponde a un preciso periodo dell'anno poiché dipende dalla varietà e dal periodo di semina.
  • La pianta della carota si adatta abbastanza facilmente a tutti i tipi di terreno anche se preferisce quelli sabbiosi, fertili, ricchi di sostanza organica e ben drenati.
  • La pianta della carota sviluppa un fusto eretto e ramificato con ciuffi di foglie verdi profondamente divise.
  • Anche se l'infiorescenza della pianta della carota è particolarmente decorativa, la salita a fiore rende l'ortaggio non più idoneo al consumo.
  • La parte che comunemente consumiamo della carota è la radice, di solito arancione (ma anche viola o gialla).
  • Nell’orto, la pianta della carota si coltiva in pieno sole.
  • La raccolta delle raccolte non corrisponde a un preciso periodo dell’anno poiché dipende dalla varietà e dal periodo di semina.
  • La pianta della carota si adatta abbastanza facilmente a tutti i tipi di terreno anche se preferisce quelli sabbiosi, fertili, ricchi di sostanza organica e ben drenati.
  • La pianta della carota sviluppa un fusto eretto e ramificato con ciuffi di foglie verdi profondamente divise.
  • Anche se l’infiorescenza della pianta della carota è particolarmente decorativa, la salita a fiore rende l’ortaggio non più idoneo al consumo.

La carota è una pianta erbacea biennale, anche se in coltivazione è spesso trattata come annuale, in quanto la parte che interessa il coltivatore (la radice) viene raccolta nel primo anno di vita.

Dal punto di vista botanico, la carota che consumiamo è una radice a fittone ingrossata e carnosa. Questa accumula sostanze nutritive (zuccheri, vitamine, minerali) prodotte dalla fotosintesi delle foglie, per sostenere lo sviluppo della pianta nel suo secondo anno di vita.

La forma è comunemente conica, affusolata verso il basso, ma può anche variare da quasi sferica (varietà Paris Market) a cilindrica, o molto lunga e affusolata. La lunghezza e il diametro variano notevolmente a seconda della varietà.

La carota più comune è arancione, grazie all’alto contenuto di beta-carotene (un precursore della vitamina A). Tuttavia, esistono varietà di carote di molti altri colori:

  • viola/nere: ricche di antociani
  • gialle: contengono luteina e xantofille
  • bianche: meno pigmentate
  • rosse: ricche di licopene

Nel primo anno di vita, il fusto della pianta della carota è molto corto e compresso, quasi invisibile, formando una rosetta basale di foglie a livello del terreno.

Queste ultime sono bi-tripennatosette, il che significa che sono divise più volte (assumendo un aspetto “piumoso” o “felciforme”) e hanno un colore tipicamente verde brillante.

Nel secondo anno di coltivazione (se la carota non viene raccolta), la pianta sviluppa un robusto stelo fiorale eretto, che può raggiungere i 60-120 cm di altezza. I fiori sono piccoli, bianchi (o talvolta leggermente rosati o giallastri) e raggruppati in una caratteristica infiorescenza a ombrella composta, piatta e ampia. Spesso, al centro dell’ombrella principale, può esserci un piccolo fiore scuro (viola o nero), che si pensa serva ad attrarre insetti impollinatori.

Per quanto riguarda le esigenze di coltivazione, la pianta della carota predilige terreni sciolti, profondi, ben drenati e privi di sassi o detriti che possano ostacolare la crescita diritta della radice. Un pH neutro (6.0-7.0) è ideale.

Non necessita di terreni eccessivamente ricchi di azoto, che favorirebbe lo sviluppo delle foglie a scapito della radice, e preferisce potassio e fosforo come nutrienti nella concimazione.

L’esposizione dovrebbe essere in pieno sole per la maggior parte della giornata, anche se in climi molto caldi un po’ di ombra nelle ore centrali può essere benefica. la pianta della carota richiede umidità costante nel terreno, ma senza ristagni.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La pianta della carota non solo fiorisce, ma produce un’infiorescenza molto particolare e decorativa. Tuttavia, per chi coltiva le carote per raccoglierne la radice, la fioritura è un evento che si cerca di evitare.

La chiave per capire la fioritura della carota risiede nel suo ciclo di vita biennale:

  1. Primo anno: durante la prima stagione di crescita, dalla primavera all’autunno, la pianta concentra tutte le sue energie nello sviluppo della parte sotterranea: la radice a fittone. Questa radice carnosa, che è la carota che mangiamo, agisce come un organo di accumulo di zuccheri e nutrienti. In questa fase, la parte aerea è composta unicamente da una rosetta di foglie frastagliate.
  2. Secondo anno: se la radice non viene raccolta e viene lasciata nel terreno durante l’inverno, sopravvive al freddo. La stagione fredda, tramite un processo chiamato vernalizzazione, innesca il cambiamento nella pianta. Con l’arrivo della primavera del secondo anno, la pianta non produce più nuove foglie a livello del terreno, ma utilizza le riserve energetiche accumulate nella radice per avviare la fase riproduttiva. Sviluppa un alto stelo fiorale, che può raggiungere e superare il metro di altezza, e fiorisce.

Per un orticoltore, la fioritura della carota (chiamata “andata a seme”) è generalmente un segnale negativo, per due motivi principali:

  1. La radice non è più buona: quando la pianta inizia a fiorire, preleva tutti gli zuccheri e le sostanze nutritive dalla radice per sostenere lo stelo, i fiori e i semi. Di conseguenza, la carota lasciata nel terreno diventa dura, legnosa, pallida e perde tutto il suo sapore dolce, diventando di fatto immangiabile.
  2. Fioritura precoce: a volte, a causa di stress ambientali (come sbalzi di temperatura improvvisi o periodi di siccità nel primo anno), una pianta di carota può “andare a seme” prematuramente, cioè già durante la prima stagione. In questo caso, la radice non ha avuto il tempo di ingrossarsi a sufficienza e diventa subito legnosa, compromettendo il raccolto.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulbo

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La riproduzione della pianta della carota avviene principalmente attraverso la produzione di semi, che completano il ciclo di vita biennale della pianta.

  1. Semina: i semi di carota sono molto piccoli e vengono seminati direttamente in piena terra, poiché le carote non amano il trapianto. È consigliabile seminare a una profondità di circa 0,5-1 cm e mantenere una certa distanza tra i semi per permettere lo sviluppo delle radici. Spesso si mescolano i semi con sabbia per facilitare una semina più uniforme e meno fitta.
  2. Germinazione: la germinazione dei semi di carota è relativamente lenta e può richiedere dalle 2 alle 4 settimane, a seconda della temperatura e dell’umidità del terreno. È importante mantenere il terreno costantemente umido in questa fase.
  3. Diradamento: una volta che le piantine di carota sono emerse e hanno raggiunto qualche centimetro di altezza, è fondamentale diradarle. Questo significa eliminare le piantine più deboli o troppo vicine tra loro, lasciando uno spazio adeguato (circa 5-10 cm) tra una carota e l’altra per consentire alla radice di svilupparsi correttamente e assumere una forma regolare.
  4. Crescita e raccolta: la carota continua a crescere sviluppando la sua radice. Il tempo dalla semina alla raccolta varia a seconda della varietà e delle condizioni, ma generalmente tra i 70 e i 120 giorni.
  5. Produzione di semi (per il secondo anno): se l’obiettivo è ottenere i semi, alcune piante vengono lasciate nell’orto dopo il primo anno. Queste piante fioriranno e produrranno i semi nel secondo anno.

Semi

I semi della pianta della carota sono piuttosto caratteristici: molto piccoli, hanno una forma ovale o leggermente allungata e un colore generalmente marroncino chiaro.

Sono ricoperti di piccoli peli o uncini che permettono loro di attaccarsi al pelo degli animali per la dispersione. Questo rende i semi leggermente “pelosi” al tatto e spesso tendono ad aggregarsi tra loro.

Sono noti per essere un po’ lenti a germinare, quindi richiedono pazienza dopo la semina.

Proprio a causa delle loro piccole dimensioni e della superficie irregolare, la semina delle carote può essere un po’ più complessa rispetto ad altri ortaggi, e spesso si ricorre ad alcune tecniche per distribuirli in modo uniforme (ad esempio, mescolandoli con della sabbia).

Informazioni e curiosità

Le carote sono un superfood naturale che offre una combinazione di vitamine (pro-vitamina A, K, C, E, del gruppo B), minerali (come potassio, magnesio, fosforo, calcio, manganese, ferro e zinco), fibre e potenti antiossidanti. Consumarle regolarmente, sia crude che cotte (la cottura può aumentare la biodisponibilità dei carotenoidi, purché con una minima quantità di grassi), contribuisce a:

  • migliorare e proteggere la vista
  • mantenere la pelle sana e luminosa
  • rinforzare il sistema immunitario
  • favorire una buona digestione
  • supportare la salute cardiovascolare
  • ottenere un effetto antiossidante generale, combattendo i radicali liberi e riducendo il rischio di malattie croniche

Inoltre, le carote sono un alimento a basso contenuto calorico (circa 40 calorie per 100 grammi), il che le rende ideali per diete volte al controllo del peso. Nonostante il loro sapore dolce, hanno un indice glicemico relativamente basso, specialmente se consumate crude.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Oltre che in piena terra, la pianta della carota si può coltivare con successo anche in vaso, il che la rende una scelta popolare per chi ha poco spazio o vuole un piccolo orto sul balcone o terrazzo.

Ci sono però alcuni aspetti fondamentali da considerare per coltivare le carote in vaso:

  • Profondità del vaso: è l’aspetto più cruciale. La pianta della carota sviluppa una radice lunga, quindi ha bisogno di spazio per crescere in profondità. Si consigliano vasi o contenitori con una profondità di almeno 30-40 cm
  • Larghezza del contenitore: per permettere alle carote di crescere senza ostacolarsi, il vaso dovrebbe essere anche abbastanza largo. Contenitori rettangolari (cassette) o vasi tondi ampi sono ideali
  • Drenaggio: è fondamentale che il vaso abbia dei fori di drenaggio sul fondo per evitare ristagni d’acqua, che possono causare marciume radicale. Si può anche aggiungere uno strato di argilla espansa o ghiaia sul fondo proprio per migliorare il drenaggio
  • Terriccio: le carote preferiscono un terreno leggero, soffice e ben drenato, senza sassi o detriti che possano ostacolare la crescita della radice. Un buon terriccio universale miscelato con sabbia di fiume o perlite (o pomice) è l’ideale per renderlo più friabile. Un po’ di compost o concime naturale ricco di fosforo e potassio può arricchire, inoltre, il substrato.

Collocazione

InternoEsterno

Data la relativa resistenza la freddo e l’esigenza di un’ottima esposizione, la pianta della carota va coltivata all’esterno, che sia in vaso o in piena terra.

Concimazione

La carota non gradisce concimazioni organiche fresche (come letame non maturo) poco prima della semina, che possono causare biforcazioni della radice. È preferibile, quindi, che il terreno sia stato concimato per la coltura precedente.

Durante la crescita, si può intervenire con un fertilizzante equilibrato, ricco di potassio, che favorisce l’ingrossamento della radice.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

La pianta della carota ama il pieno sole, anche se può tollerare una leggera mezz’ombra.

La temperatura ottimale per la sua crescita si situa tra i 15°C e i 21°C, mentre temperature troppo elevate possono rendere la radice fibrosa e meno dolce.

In Italia, può essere coltivata in quasi tutte le regioni, con semine scalari dalla primavera all’autunno.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Una corretta irrigazione è uno dei segreti fondamentali per coltivare carote sane, croccanti e saporite, evitando problemi comuni come radici spaccate o fibrose. La gestione dell’acqua non segue una regola fissa, ma si adatta alle fasi di crescita della pianta, al tipo di terreno e alle condizioni climatiche.

In generale la pianta della carota richiede un terreno costantemente umido in profondità, ma mai zuppo d’acqua. 

Somministrarle poca acqua porta alla formazione di radici piccole, dure, fibrose e poco dolci. Di contro, troppa acqua o irrigazioni irregolari sono la causa principale delle spaccature nelle radici. Un terreno che si asciuga completamente e viene poi inondato d’acqua provoca una crescita improvvisa che la parte esterna della radice non riesce a contenere, rompendosi. L’eccesso idrico favorisce inoltre l’insorgere di marciumi radicali e malattie fungine.

Il fabbisogno idrico della pianta di carota varia significativamente durante il suo ciclo di vita.

Fase di semina e germinazione

Questo è il momento più critico: i piccoli semi di carota richiedono un’umidità costante per poter germogliare, processo che può durare dalle 2 alle 4 settimane.

In questo periodo il terreno deve essere mantenuto costantemente umido in superficie, ma non fradicio.

Utilizzare per annaffiare un getto d’acqua molto fine, a pioggia, o un annaffiatoio con diffusore per non spostare i semi. Annaffiare leggermente ma frequentemente, anche tutti i giorni se il clima è caldo e secco, per non far seccare lo strato superficiale del suolo.

Fase di sviluppo delle piantine e ingrossamento della radice

Una volta che le piantine sono emerse dal terreno e sono state diradate, la strategia cambia. Le irrigazioni diventano meno frequenti ma più abbondanti, per incoraggiare le radici a cercare l’acqua in profondità.

L’obiettivo è bagnare il terreno per almeno 15-20 cm di profondità. La frequenza dipende dal clima e dal suolo: in media si annaffia 1-2 volte a settimana durante la primavera e l’autunno; in piena estate, potrebbe essere necessario aumentare la frequenza a 2-3 volte a settimana, specialmente in assenza di piogge.

Il modo migliore per verificare se è il momento di annaffiare è infilare un dito nel terreno: se i primi 3-4 cm sono asciutti, è ora di irrigare.

Fase finale e pre-raccolta

Nelle ultime settimane prima della raccolta, mantenere una buona umidità del suolo è ancora importante per garantire la croccantezza della radice.

Può essere utile annaffiare il terreno il giorno prima della raccolta per ammorbidirlo e facilitare l’estrazione delle carote.

Consigli pratici per annaffiare

  • Quando annaffiare? Il momento migliore della giornata è la mattina presto: in questo modo l’acqua ha tempo di penetrare nel terreno prima che il calore del giorno la faccia evaporare e le foglie si asciugano rapidamente, riducendo il rischio di malattie. Una seconda opzione è il tardo pomeriggio o la sera, specialmente nei mesi più caldi. Evitare assolutamente di bagnare nelle ore più calde per non causare shock termici alla pianta
  • Come applicare l’acqua? Dirigere l’acqua alla base delle piante, evitando di bagnare eccessivamente il fogliame. L’irrigazione a goccia o con un tubo forato (manichetta) è il sistema ideale perché apporta acqua lentamente e direttamente dove serve, massimizzando l’efficienza e mantenendo asciutta la vegetazione
  • La pacciamatura: coprire il terreno tra le file con uno strato di paglia, fieno o foglie secche (pacciamatura) è una tecnica eccezionale. Aiuta a conservare l’umidità del suolo, riduce la necessità di annaffiare, impedisce la crescita delle erbacce e mantiene il terreno più fresco
  • Attenzione alla temperatura dell’acqua: evitare di usare acqua gelida, che potrebbe causare spaccature nella radice. L’ideale è usare acqua a temperatura ambiente

Potatura

La pianta della carota non va potata nel senso tradizionale del termine, come si fa con alberi da frutto o arbusti.

La parte che noi consumiamo è la radice, che cresce sottoterra. La parte aerea (le foglie) serve alla pianta per la fotosintesi, ovvero per produrre l’energia necessaria a far crescere la radice.

Togliere le foglie significherebbe privare la pianta della sua “fabbrica” di nutrimento, compromettendo seriamente lo sviluppo della carota stessa.

Più utile è, invece, l’operazione di  diradamento: dopo che le piantine sono spuntate e hanno sviluppato alcune foglie vere (di solito quando sono alte 5-10 cm), è fondamentale eliminare le piantine in eccesso. Questo perché i semi delle carote sono piccoli e si tende a seminarne molti per assicurarsi una buona germinazione. Se le piantine crescono troppo vicine, le radici non avranno spazio sufficiente per ingrossarsi e rimarranno piccole e filiformi.

Ecco perché si lasciano solo le piantine più robuste, distanziandole di circa 5-10 cm l’una dall’altra (la distanza esatta dipende dalla varietà e dalla dimensione finale desiderata per la carota).

È preferibile tagliare le piantine in eccesso alla base con delle forbicine, piuttosto che strapparle, per evitare di disturbare le radici delle piantine vicine che si vogliono lasciare.

Rinvaso e trapianto

La carota è una pianta che, per la natura della sua radice a fittone, non ama particolarmente il trapianto o il rinvaso. Questo perché la radice è molto delicata e suscettibile a danni che possono portare a deformazioni o a un blocco della crescita.

In linea generale, quindi, possiamo considerare la carota una coltura da semina diretta.

Se proprio si decide di avviare le carote in semenzaio per poi trapiantarle, è fondamentale farlo quando le piantine sono molto piccole e giovani, con solo 1-2 foglie vere e prima che la radice a fittone abbia avuto modo di svilupparsi significativamente. Questo solitamente avviene dalla metà della primavera all’inizio dell’estate (ad esempio, tra aprile e giugno, a seconda del clima), ma in alcune zone miti anche da febbraio a settembre.

Il terreno nel vaso o nell’orto definitivo deve essere ben lavorato, soffice, privo di sassi e ben annaffiato prima del trapianto.

Per minimizzare lo stress, trapiantare immediatamente le piantine nei buchi precedentemente preparati, mantenendo la stessa profondità in cui si trovavano nel semenzaio. Annaffiare delicatamente subito dopo il trapianto per assestare il terreno intorno alle radici.

Il rinvaso di una carota che sta già sviluppando la radice è ancora più rischioso del trapianto da semenzaio. Quasi sicuramente causerà danni irreparabili alla radice, compromettendo la crescita e la forma della carota.

Per questo, se si coltivano carote in vaso, è fondamentale scegliere fin dall’inizio un vaso della giusta dimensione e profondità (almeno 30-40 cm di profondità, ma anche 50 cm per varietà lunghe) in cui i semi possano crescere indisturbati fino alla raccolta. Non si dovrebbe prevedere un rinvaso intermedio.

Terriccio

Per ottenere carote perfette, scegliere un terreno di coltivazione sciolto, sabbioso, profondo e ben drenato, privo di sassi o zolle dure che potrebbero ostacolare la crescita del fittone causandone la biforcazione.

Un pH del suolo ideale si attesta tra 6,0 e 7,5.

È fondamentale evitare terreni troppo argillosi o compatti.

Ubicazione stagionale

La pianta della carota prospera in climi temperati , con temperature ottimali comprese tra i 15°C e i 21°C: in questo range, le carote tendono ad essere più dolci e tenere.

Per quanto riguarda la tolleranza al freddo, la pianta può sopportare temperature minime intorno ai 6°C senza subire danni significativi.

Le radici mature possono resistere a brevi periodi di gelo leggero, fino a circa -3°C, e a volte, dopo una leggera gelata, possono persino diventare più dolci. Tuttavia, gelate intense e prolungate possono danneggiare seriamente il raccolto.

Di contro, anche temperature superiori ai 24-25°C (e specialmente sopra i 28-30°C) per periodi prolungati possono causare problemi. La radice può diventare fibrosa, legnosa, meno dolce e assumere un sapore amaro. Inoltre, il caldo eccessivo può favorire la montata a seme (fioritura) precoce, a scapito dello sviluppo della radice.

Raccolta

Il momento della raccolta delle carote dipende dalla varietà e dal periodo di semina, ma generalmente avviene dopo 70-120 giorni.

Un buon indicatore per capire quando raccogliere è il diametro del colletto della radice (spostando delicatamente la terra alla base delle foglie, si può controllare la dimensione): un diametro di 1,5-2 cm è solitamente ideale. Raccogliere carote troppo grandi può significare avere una radice più dura e fibrosa.

La carota si raccoglie estirpando la pianta dal terreno, afferrandola saldamente alla base del ciuffo fogliare. Se il terreno è compatto, ci si può aiutare con una forca.

Una volta raccolta, è bene tagliare subito le foglie per evitare che sottraggano umidità e nutrienti alla radice.

Le carote si conservano in frigorifero per diverse settimane. 

Malattia e cure

La pianta della carota, pur essendo relativamente robusta, può essere colpita da diverse malattie e parassiti che ne compromettono la crescita e la qualità.

Malattie fungine e batteriche

Alternariosi 

  • Agente: funghi Alternaria dauci e Alternaria radicina
  • Sintomi: macchie scure, marroni o nerastre, spesso con un bordo giallo, sulle foglie, che possono ingrandirsi fino a causare il disseccamento della foglia. Sulla radice, Alternaria radicina può causare un annerimento del colletto e marciume
  • Condizioni favorevoli: umidità elevata, piogge frequenti, scarsa aerazione
  • Prevenzione: rotazione delle colture, uso di semi sani o trattati, evitare eccessi di umidità, preferire varietà resistenti

Marciume bianco 

  • Agente: fungo Sclerotinia sclerotiorum
  • Sintomi: marciume molle e acquoso sulla radice, spesso con la formazione di un micelio bianco, denso e cotonoso (muffa) e di piccole formazioni nere e dure (sclerozi) che sembrano escrementi di topo
  • Condizioni favorevoli: terreno molto umido, alta umidità ambientale
  • Prevenzione: buona rotazione delle colture (il fungo può sopravvivere nel terreno per anni), buona aerazione, eliminazione delle piante di carota infette

Marciume molle batterico 

  • Agente: batterio Pectobacterium carotovorum
  • Sintomi: marciume molle, acquoso e maleodorante della radice, che inizia spesso dal colletto e si diffonde verso il basso
  • Condizioni favorevoli: terreno pesante, ristagni d’acqua, alte temperature, danni meccanici alla radice
  • Prevenzione: migliorare il drenaggio del terreno, evitare ferite alle radici, rotazione colturale

Oidio 

  • Agente: fungo Erysiphe heraclei
  • Sintomi: strato bianco e polveroso sulle foglie, che può estendersi su tutta la superficie. Le foglie possono ingiallire e disseccare
  • Condizioni favorevoli: clima caldo e secco con umidità serale
  • Prevenzione/trattamento: buona aerazione, non bagnare le foglie nelle ore serali, trattamenti con prodotti a base di zolfo o bicarbonato di sodio/potassio (in agricoltura biologica)

Mal vinato della carota 

  • Agente: funghi del genere Rhizoctonia (come Rhizoctonia solani, Rhizoctonia carotae)
  • Sintomi: lesioni infossate sulla superficie della radice, ingiallimento delle foglie, marciume molle. Può causare anche il marciume del colletto nelle piantine giovani
  • Condizioni favorevoli: terreno umido e pesante
  • Prevenzione: terreno ben drenato, rotazione delle colture

Virosi 

  • Sintomi: ingiallimento delle foglie, crescita stentata, radici più piccole e deformi
  • Trasmissione: spesso dovuta a insetti vettori come gli afidi
  • Prevenzione: controllo degli insetti vettori, uso di semi sani

Parassiti

Mosca della carota 

  • Descrizione: le larve di questa mosca scavano gallerie nella radice della carota, rendendola immangiabile o favorendo l’insorgere di marciumi secondari
  • Sintomi: fittoni con gallerie, presenza di larve bianche, ingiallimento e deperimento della parte aerea
  • Prevenzione: rotazione delle colture, consociazione con piante repellenti (cipolle, porri), uso di reti anti-insetto, evitare di concimare con letame fresco non maturo

Afidi

  • Descrizione: si tratta di piccoli insetti succhiatori di linfa che si raggruppano sulle foglie più tenere
  • Sintomi: foglie accartocciate, ingiallite, presenza di melata (sostanza appiccicosa) che può favorire la fumaggine. Possono trasmettere virus
  • Prevenzione/Trattamento: controllo biologico (coccinelle), lavaggi con acqua e sapone di Marsiglia, olio di neem

Nottue

  • Descrizione: sono larve di lepidotteri (bruchi) che possono erodere il fittone della carota
  • Sintomi: erosioni sul fittone, spesso superficiali
  • Prevenzione/trattamento: buone pratiche colturali, monitoraggio periodico delle piante

Elateridi

  • Descrizione: si tratta di larve di coleotteri che vivono nel terreno e si nutrono delle radici della pianta della carota
  • Sintomi: fori e gallerie nelle radici
  • Prevenzione: rotazione delle colture, lavorazione profonda del terreno

Misure preventive generali

  • Rotazione delle colture: non coltivare carote (e altre ombrellifere come sedano, prezzemolo, finocchio) nello stesso appezzamento per almeno 2-3 anni
  • Buon drenaggio: evitare ristagni d’acqua nel terreno o nel vaso
  • Terreno sano: mantenere il terreno leggero, soffice e ben aerato
  • Acquisto di semi sani: selezionare semi certificati e di buona qualità
  • Consociazioni: piantare cipolle o porri vicino alle carote può aiutare a tenere lontana la mosca della carota
  • Pulizia: rimuovere i residui vegetali infetti per evitare che le malattie svernino nel terreno
  • Irrigazione corretta: evitare di bagnare eccessivamente le foglie, soprattutto la sera
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