- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- Le foglie di calathea sono generalmente di forma ovale o allungata, con consistenza cartacea o carnosa.
- Calathea Makoyana è tra le più diffuse varietà di calathea.
- Rispettando le sue specifiche esigenze ambientali (soprattutto luce indiretta e costante umidità), la calathea si dimostra una pianta molto longeva.
- Bellissima e molto resistente pianta da interni, la calathea vive spontanea negli strati più bassi delle foreste tropicali dell’America Meridionale, nelle aree dove l’intensità della luce solare è minima e il tasso di umidità raggiunge livelli molto elevati.
- La calathea ha portamento cespitoso-arbustivo e raggiunge al massimo, nelle condizioni di migliore crescita, l’altezza di circa 100-120 cm.
- La calathea è molto decorativa grazie all’aspetto del fogliame: verde con sfumature chiare e pagina inferiore viola-porpora.
La calathea è una pianta d’appartamento erbacea e rizomatosa appartenente alla famiglia delle marantacee, genere originario dell’America del Sud, tra Brasile e Perù. Può raggiungere in vaso l’altezza di 50-60 cm ed è coltivata per il valore particolarmente decorativo del fogliame a forma ovale, o più tondeggiante, e di colore verde più o meno scuro, nella pagina superiore, con striature chiare e nervature evidenti e in rilievo, mentre la parte inferiore delle foglie assume tonalità rosso-violacee. Il termine calathea è in realtà piuttosto generico dato che annovera un gruppo vegetale molto vasto: il genere comprende infatti un centinaio di specie perenni, una più bella dell’altra. Tutte richiedono particolari cure ma ripagano con la loro floridezza, capace di riempire e colorare tutti gli spazi domestici.
Negli spazi interni la calathea richiede di una esposizione in mezz’ombra, poiché non tollera minimamente i luoghi troppo luminosi e facilmente subisce scottature per il contatto diretto con i raggi solari o con sorgenti luminose artificiali. Necessita di temperature medio-alte: queste, durante l’autunno e l’inverno non devono mai scendere al di sotto dei 14-15°C , mentre in primavera-estate quella ideale si attesta attorno ai 20-22°C. La pianta soffre molto gli sbalzi improvvisi di temperatura e le correnti d’aria fredda che possono entrare in appartamento durante i mesi invernali. Durante il periodo estivo può temporaneamente essere collocata all’aperto, sempre rigorosamente in ombra, quindi generalmente al di sotto di altre piante.
La calathea è pianta esigente per quanto concerne il substrato: il terriccio deve essere di buona qualità, organico e molto torboso, con una discreta presenza di foglie secche di bosco macinate o terra d’erica. Le annaffiature devono essere regolari e più abbondanti durante i periodi caldi: il substrato deve sempre rimanere ben inumidito in superficie; la pianta tollera anche un moderato ristagno di acqua. Il fogliame va nebulizzato regolarmente, soprattutto durante il periodo di funzionamento dell’impianto di riscaldamento, quindi in presenza di aria secca, e in estate, specialmente se la pianta è costretta a rimanere in luoghi chiusi: se l’acqua è molto calcarea potrebbero tuttavia comparire incrostazioni biancastre sulla superficie fogliare. Impiegare pertanto acqua lasciata depositare per almeno 24 ore o acqua demineralizzata. La concimazione deve essere regolare (una volta primavera e una in autunno), soprattutto per gli esemplari discretamente grandi e ormai difficili da rinvasare e va effettuata con prodotti liquidi, specifici per piante verdi d’appartamento. La potatura non è invece necessaria e la pianta si riproduce facilmente tramite divisione della pianta madre. Acari e ristagni idrici rappresentano i problemi fitosanitari più diffusi.
Fioritura
La fioritura della calathea avviene in estate (anche se è abbastanza raro che si verifiche nelle piante d’appartamento). L’infiorescenza si erge su lunghi steli ed è racchiusa in brattee di colore arancione.
Commestibilità
Riproduzione
La riproduzione della calathea avviene per divisione dei rizomi o del cespo di una pianta madre (che deve essere necessariamente sana e vigorosa); per procedere con tale tecnica sarebbe opportuno attendere temperature stabili attorno ai 16-18°C e utilizzare un substrato costituito da una miscela porosa, leggera e molto acida come ad esempio terra di foglie e torba in parti uguali con aggiunta di sabbia o perlite.
Informazioni e curiosità
La calathea rappresenta una bellissima pianta da appartamento perché, oltre a essere decisamente decorativa, agevola la purificazione dell’aria e aiuta a mantenere pulito da vapori nocivi l’ambiente circostante.
Coltivazione
Poiché la coltivazione della calathea in piena terra nel nostro Paese è molto complessa a causa delle sue particolari esigenze, la pianta va fatta crescere in vaso.
Collocazione
Come detto, la calathea è una tipica pianta da interno (si può eventualmente spostare all’aperto durante la bella stagione ma sempre all’ombra), adatta anche per arredare il bagno.
Concimazione
Da aprile a settembre la calathea va concimata ogni 15 giorni circa usando concimi liquidi disciolti nell’acqua di irrigazione. In inverno invece ridurre la frequenza a una volta al mese.
Esposizione
La luce è fondamentale per mantenere la variegatura delle foglie, in qualsiasi varietà di calathea, ma non deve essere diretta o di intensità troppo alta. Meglio quindi tenere la pianta in una stanza esposta a Nord, anche davanti alla finestra.
Annaffiatura
Come quasi tutte le piante d’appartamento, anche la calathea preferisce essere annaffiata con acqua non calcarea, per evitare patologie legate all’assorbimento del ferro. È per questo motivo che andrebbe sempre utilizzata acqua piovana oppure acqua proveniente dai deumidificatori, che risulta completamente demineralizzata. Chi possiede un balcone, può raccogliere in grandi ciotole l’acqua piovana durante i temporali e poi inserirla in taniche e utilizzarla al momento delle annaffiature.
Nel caso si voglia utilizzare acqua di rubinetto, lasciarla riposare per almeno 24 ore nell’annaffiatoio: in questo modo si depositeranno sul fondo le sostanze indesiderate e il cloro presente avrà modo di evaporare. Al momento delle annaffiature non utilizzare l’acqua sul fondo dell’annaffiatoio.
Per quanto riguarda la frequenza, evitare di lasciar seccare il terreno, ma nel contempo non esagerare con le bagnature per non inzuppare il substrato; a questo proposito è opportuno sempre rimuovere l’acqua che si raccoglie nel sottovaso.
Un’ultima raccomandazione: durante i mesi estivi la pianta richiede un’elevata umidità ambientale ed è quindi consigliato riempire il sottovaso con uno strato di argilla espansa da mantenere costantemente bagnata. In questo modo tutta la pianta potrà beneficiare dell’umidità che si viene a creare e le radici, non essendo a contatto diretto con l’acqua, non soffriranno di ristagni idrici.
Potatura
La calathea non necessita di potatura: basta solo eliminare le foglie secche (e tenere pulite le lamine fogliari con un panno umido in microfibra).
Trapianto
Dato che il trapianto in piena terra è fortemente sconsigliato, nel caso della calathea parliamo di rinvaso, da effettuare preferibilmente nel mese di giugno quando i contenitori saranno diventati troppo piccoli e il terriccio risulterà completamente esaurito.
Ubicazione stagionale
Originaria dei climi tropicali, la calathea ama il caldo e l’umidità (pari al 50-70%) per questo:
- in primavera e in autunno la pianta può stare all’esterno, all’ombra, se le temperature sono comprese tra 15/18° e 25°C;
- in inverno e in estate ricoverare la pianta in casa, evitando la luce diretta e garantendole un ambiente umido vaporizzando spesso le foglie e monitorando quotidianamente il terreno per evitare che secchi.
Malattia e cure
Il problema più fastidioso che può colpire la calathea è rappresentato dagli acari, a causa delle condizioni atmosferiche caldo-secche che si verificano spesso in casa. In particolare, gli attacchi del ragnetto rosso (un acaro che si nutre della linfa delle piante) si manifestano con un iniziale ingiallimento fogliare, cui seguono l’accartocciamento e infine la caduta delle foglie. Quando l’infestazione è molto avanzata si possono vedere anche piccole ragnatele mentre l’acaro è impossibile da notare a occhio nudo. A livello preventivo è bene aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma: la mancanza di umidità, infatti favorisce la prolificazione di questo parassita. Quando gli acari sono già presenti, oltre alle nebulizzazioni, si consiglia di pulire le foglie su entrambe le lamine, usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Risciacquare la pianta, infine, per eliminare il sapone.
Attenzione anche all’eccesso di acqua che, specialmente nelle giovani piante, causa il rammollimento e il marciume di colletto e radici. In questo caso bisogna intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con anticrittogamici a base di rame o più specifici, per piante d’appartamento.