Calathea makoyana

Calathea makoyana

Come molte piante d'appartamento, la calathea makoyana contribuisce a purificare l'aria degli ambienti interni.

  • Come molte piante d'appartamento, la calathea makoyana contribuisce a purificare l'aria degli ambienti interni.
  • Per via delle sue specifiche esigenze climatiche e la scarsissima tolleranza al freddo, la calathea makoyana si può coltivare solo in vaso nel nostro Paese.
  • Le foglie della calathea makoyana sono sottili, lucide, di un verde chiaro con macchie verde scuro lungo le venature sulla pagina superiore.
  • Il terriccio ideale per la coltivazione della calathea makoyana deve essere soffice, leggero, ricco, ben drenante e leggermente acido.
  • La calathea makoyana è comunemente conosciuta come la "Pianta del Pavone" per via dei disegni sulle sue foglie, che ricordano proprio le piume elaborate e colorate di questo splendido uccello.
  • Come molte piante d’appartamento, la calathea makoyana contribuisce a purificare l’aria degli ambienti interni.
  • Per via delle sue specifiche esigenze climatiche e la scarsissima tolleranza al freddo, la calathea makoyana si può coltivare solo in vaso nel nostro Paese.
  • Le foglie della calathea makoyana sono sottili, lucide, di un verde chiaro con macchie verde scuro lungo le venature sulla pagina superiore.
  • Il terriccio ideale per la coltivazione della calathea makoyana deve essere soffice, leggero, ricco, ben drenante e leggermente acido.
  • La calathea makoyana è comunemente conosciuta come la “Pianta del Pavone” per via dei disegni sulle sue foglie, che ricordano proprio le piume elaborate e colorate di questo splendido uccello.

Originaria delle foreste pluviali del Brasile, la calathea makoyana appartiene alla famiglia delle Marantaceae.

Il suo punto di forza sono senza dubbio le foglie spettacolari: di forma ovale e grandi dimensioni, presentano un disegno che ricorda la coda di un pavone. La pagina superiore è di colore verde chiaro con macchie verde scuro, ovali e allungate, che partono dalla venatura centrale; la pagina inferiore mostra gli stessi disegni, ma con una colorazione che varia dal rosa intenso al viola-rossastro, creando un contrasto magnifico.

Come altre piante della sua famiglia, la calathea makoyana ha una caratteristica affascinante chiamata nictinastia, ossia le sue foglie si muovono: si sollevano quasi verticalmente la sera (come mani giunte in preghiera) per poi riaprirsi e abbassarsi la mattina con la luce.

La pianta cresce come un cespuglio compatto, raggiungendo generalmente un’altezza e una larghezza di circa 30-50 cm in vaso ed è considerata non tossica e sicura per bambini, cani e gatti.

Esigenze di coltivazione

La calathea makoyana è mediamente esigente in fatto di cure e richiede attenzioni specifiche soprattutto per quanto riguarda l’umidità (idealmente sopra il 60%) e la temperatura (preferibilmente compresa tra i 18°C e i 25°C e comunque mai al di sotto dei 15° anche in inverno).

Ama la luce diffusa e indiretta, per cui va posizionata in un punto luminoso della casa, evitando assolutamente il sole diretto, che brucerebbe le sue foglie delicate facendole sbiadire. Tollera anche posizioni in mezz’ombra.

Il terreno di coltivazione deve essere mantenuto leggermente umido ma mai inzuppato per cui bisognerà annaffiarla quando i primi centimetri di terriccio inizieranno ad asciugarsi usando acqua a temperatura ambiente, preferibilmente piovana, filtrata o demineralizzata e assicurandosi che il vaso abbia ottimi fori di drenaggio. 

La calathea richiede un substrato leggero, soffice e ben drenante, ricco di materia organica: un mix di terriccio universale di qualità, torba e perlite (o sabbia) è una buona soluzione. Si rinvasa ogni 1-2 anni, in primavera, quando le radici hanno riempito il vaso, scegliendo un contenitore solo leggermente più grande del precedente.

Durante la stagione di crescita (primavera-estate), fertilizzare ogni 2-4 settimane con un concime liquido per piante verdi, diluito a metà della dose consigliata. Sospendere la fertilizzazione in autunno e inverno.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

La calathea makoyana può fiorire, anche se è un evento piuttosto raro quando viene coltivata come pianta d’appartamento.

Produce piccoli fiori poco appariscenti, spesso di colore bianco con lobi viola o rosso.

In natura, fiorisce in estate.

Affinché fiorisca in casa, ha bisogno di condizioni ottimali molto simili al suo ambiente tropicale di origine, in particolare alta umidità e luce indiretta abbondante ma non diretta.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulboGemmeTubero

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggineTubero

La calathea makoyana si può riprodurre per divisione del cespo o dei rizomi.

Il momento ottimale per eseguire questa operazione è durante il rinvaso in primavera o all’inizio dell’autunno, quando la pianta è in fase di crescita attiva.

Ecco come fare step by step:

  1. Scegliere la pianta madre: assicurarsi di lavorare con una pianta madre sana, vigorosa e che abbia formato diversi “ciuffi” o nuove corone
  2. Estrarre la pianta dal suo vaso
  3. Individuare le divisioni: spazzolare via delicatamente il terriccio in eccesso per esporre la zolla radicale. La calathea makoyana cresce formando rizomi e ciuffi distinti, per cui bisogna cercare le divisioni naturali per poter separare uno o più ciuffi che abbiano già un proprio apparato radicale e almeno 3-4 foglie
  4. Dividere: con delicatezza, separare i ciuffi più piccoli dalla pianta madre, cercando di non danneggiare troppe radici. Se necessario, per le divisioni più grandi, usare un coltello affilato e pulito (disinfettato) per tagliare il rizoma e dividere la zolla in 2 o 3 sezioni, assicurandosi che ogni sezione abbia un pezzo sano di radice attaccato
  5. Ripiantare: piantare ogni sezione divisa in vasi separati, utilizzando un terriccio fresco, leggero e ben drenante (ad esempio, una miscela per piante d’appartamento a base di torba o cocco coir). Assicurarsi che la base della pianta sia allo stesso livello di prima
  6. Cure post-divisione: annaffiare abbondantemente subito dopo il trapianto per aiutare ad assestare il terreno, quindi posizionare i nuovi vasi in un luogo caldo e con luce indiretta e luminosa. Mantenere un’alta umidità (ad esempio, coprendo temporaneamente i vasi con un sacchetto di plastica, aprendolo ogni tanto per far circolare l’aria) per ridurre lo stress del trapianto e incoraggiare lo sviluppo delle radici

Nel giro di qualche settimana, se la propagazione ha avuto successo, spunteranno le prime nuove foglie.

Semi

I semi della calathea makoyana sono piuttosto piccoli, spesso rotondi o leggermente ovali, e possono assomigliare a minuscoli sassolini o granelli.

Generalmente hanno un colore scuro, come marrone, marrone-rossastro o nero.

La loro superficie è spesso dura e ruvida o stranamente conformata e non vengono praticamente mai utilizzati per la riproduzione a livello amatoriale.

Informazioni e curiosità

Il soprannome Pianta della Preghiera deriva da un fenomeno molto particolare che contraddistingue tutte le calathee. Di giorno, le sue foglie si aprono e si dispiegano per assorbire la luce; quando scende la sera e l’intensità luminosa diminuisce, le foglie si sollevano e si chiudono in posizione verticale, come delle mani giunte in preghiera.

Un aspetto molto apprezzato, poi, è che la calathea makoyana è considerata non tossica per cani e gatti, rendendola una scelta sicura per chi ha animali domestici.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La calathea makoyana è una pianta tipicamente coltivata in vaso, dato che la sua coltivazione in piena terra è possibile solo in condizioni climatiche molto specifiche, ossia in regioni con un clima tropicale o subtropicale dove le temperature non scendono mai sotto i 10-15°C e dove il clima è naturalmente umido tutto l’anno (ad esempio, alcune aree della Sicilia o dell’estremo Sud Italia, ma anche qui con rischio in inverno).

Collocazione

InternoEsterno

La calathea è una pianta tropicale e non tollera il freddo, per questo nel nostro Paese va considerata una pianta d’appartamento.

Concimazione

La regola principale per non sbagliare è concimare la calathea makoyana solo durante la stagione di crescita attiva.

  • Periodo ideale (primavera-estate): da marzo/aprile fino a settembre/ottobre. In questa fase, la pianta cresce attivamente e ha bisogno di nutrienti.
  • Periodo di riposo (autunno-inverno): da ottobre a febbraio, sospendere completamente la concimazione. La pianta rallenta il suo metabolismo a causa della minor luce e non ha bisogno di nutrienti extra. Concimare in inverno può “bruciare” le radici.

Come concimare step by step

  1. Scegliere il concime giusto, ossia un concime liquido per piante verdi d’appartamento che sia ben bilanciato (ad esempio, con un rapporto NPK come 10-10-10 o 20-20-20) o uno leggermente più ricco di azoto (N), che favorisce la crescita delle foglie
  2. Diluire: le calathee sono molto sensibili all’eccesso di sali minerali nel terreno (possono causare punte delle foglie marroni e secche), per cui meglio diluire il concime a metà (o anche a un quarto) della dose consigliata sull’etichetta del prodotto
  3. Frequenza: durante la stagione di crescita (primavera-estate), concimare ogni 3-4 settimane o una volta al mese con la dose diluita
  4. Metodo di applicazione: annaffiare sempre prima di concimare e non somministrare mai il concime su un terreno completamente asciutto, poiché le radici verrebbero danneggiate. Successivamente, somministrare l’acqua mista al concime diluito

Se possibile, usare acqua demineralizzata, distillata o piovana (sia per annaffiare che per diluire il concime) per evitare l’accumulo di calcare e altri minerali, a cui la calathea è particolarmente sensibile.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbraLuce indiretta

L’esposizione ideale per la calathea makoyana è la luce indiretta e brillante (o moderata), simile alle condizioni della foresta pluviale tropicale, dove la pianta è protetta dalla fitta chioma degli alberi sovrastanti.

Volendo, tollera anche posizioni in penombra, purché l’ambiente rimanga caldo.

Da evitare è, invece, il sole diretto, specialmente durante le ore centrali del giorno in primavera ed estate: i raggi solari diretti sono troppo intensi per le sue delicate foglie e causano rapidamente ustioni, sbiadimento e arricciamento.

Quindi, i luoghi migliori dove posizionare la calathea in casa sono:

  1. Vicino a una finestra esposta a Nord
  2. A qualche metro di distanza da finestre poste a Est: in questo modo riceve la luminosità necessaria senza essere colpita dai raggi del sole del mattino presto o del tardo pomeriggio
  3. Dietro una tenda filtrante: se si hanno solo finestre esposte a Sud o Ovest, posizionare la pianta dietro una tenda leggera e trasparente per filtrare la luce intensa

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

L’annaffiatura della calathea makoyana è uno degli aspetti più delicati della sua cura, ma è facile da gestire seguendo una regola fondamentale: il terreno deve rimanere costantemente umido, ma mai inzuppato o fradicio.

Il modo più affidabile per decidere quando annaffiare non è seguire un calendario fisso, ma controllare il terreno infilando un dito nel terriccio per circa 2-3 cm di profondità.

Frequenza approssimativa

  • Primavera/Estate (periodo di crescita): occorre annaffiare più spesso, una volta alla settimana o anche ogni 2-3 giorni se fa molto caldo
  • Autunno/Inverno (periodo di riposo): la frequenza si riduce significativamente e può bastare bagnare una volta ogni 7-10 giorni

Se si nota che le foglie della calathea si arricciano su sé stesse durante il giorno (quando dovrebbero essere aperte), è un chiaro segnale di “sete”.

Come annaffiare

La calathea makoyana va annaffiata moderatamente ma in modo uniforme su tutta la superficie del terriccio, allo scopo di inumidire tutta la zolla.

Inoltre, l’acqua deve poter defluire liberamente dai fori sul fondo del vaso. Dopo aver annaffiato, attendere 15-20 minuti e poi gettare via tutta l’acqua in eccesso che si è raccolta nel sottovaso.

Si ricorda che la pianta è estremamente sensibile ai minerali, al cloro e al fluoro presenti nella comune acqua del rubinetto. Usare l’acqua sbagliata è una delle cause principali delle punte marroni e secche sulle foglie.

La tipologia di acqua consigliata è invece quella distillata o demineralizzata (la scelta migliore in assoluto), piovana o filtrata.

Se si usa l’acqua del rubinetto, lasciarla decantare in un contenitore aperto per almeno 24 ore prima di usarla, in modo che il cloro possa evaporare.

L’importanza dell’umidità

Mantenere un’alta umidità è forse il segreto più importante per far prosperare la calathea makoyana e prevenire le temute punte secche sulle foglie.

Il suo ambiente ideale richiede un’umidità del 60% o superiore, molto più alta di quella che si trova normalmente nelle nostre case, specialmente in inverno con i riscaldamenti accesi.

Ci sono diversi modi efficaci per aumentarla, come:

  1. Nebulizzazione: spruzzare acqua (idealmente demineralizzata o piovana) sul fogliame, usando un nebulizzatore, al mattino, una o due volte al giorno
  2. Argilla espansa o ciottoli: prendere un sottovaso largo o un vassoio e riempirlo con uno strato di argilla espansa, ghiaia o ciottoli, quindi aggiungere acqua fino a sfiorare la base dei ciottoli, senza immergerli e, infine, appoggiare il vaso della calathea sopra i ciottoli. Con questo metodo, l’acqua nel vassoio evaporerà lentamente, creando un microclima umido direttamente intorno alla pianta. È fondamentale che il fondo del vaso non tocchi l’acqua (per evitare il marciume)
  3. Vicinanza ad altre piante: posizionare la calathea vicino ad altre piante, specialmente tropicali che amano l’umidità (come altre calathee, marante, felci). Tutte le piante, infatti, rilasciano umidità attraverso un processo chiamato traspirazione. Raggruppandole, si aiutano a vicenda creando una “sacca” di umidità collettiva
  4. Posizionamento strategico: se le condizioni di luce lo permettono (luce indiretta e filtrata), posizionare la pianta in stanze naturalmente più umide. Il bagno (se ha una finestra) è spesso il luogo ideale, ma anche la cucina può avere un’umidità leggermente superiore rispetto al soggiorno. In tutti i casi, fare attenzione a non posizionarla vicino a correnti d’aria fredda (finestre aperte in inverno) o fonti di calore secco (termosifoni, stufe)
  5. Umidificatore elettrico: è in assoluto il metodo più efficace e costante per mantenere un livello di umidità ideale

Potatura

La calathea makoyana non richiede una vera e propria potatura bensì un’operazione di pulizia per mantenere la pianta sana ed esteticamente gradevole. Di conseguenza, basterà rimuovere il fogliame vecchio, danneggiato o morto usando sempre delle forbici o cesoie affilate e pulite (meglio se disinfettate con alcool).

Si ricorda di tagliare lo stelo della foglia malata il più vicino possibile alla base della pianta, in prossimità del livello del terreno.

Consigli aggiuntivi

Se solo le punte o i bordi delle foglie sono secchi (un segno comune di bassa umidità o eccesso di sali), si può semplicemente tagliare la parte secca con delle forbici affilate, seguendo la forma naturale della foglia e stando attenti a non tagliare il tessuto ancora verde e sano.

Inoltre, pulire regolarmente la superficie delle foglie con un panno umido per rimuovere la polvere, permette alla pianta di respirare meglio e fare fotosintesi.

Rinvaso e trapianto

Il rinvaso della calathea makoyana va fatto con un po’ di attenzione, dato che è una pianta che può stressarsi facilmente.

Il momento migliore in assoluto è la primavera, tra marzo e giugno. Questo periodo coincide con l’inizio della sua stagione di crescita attiva, permettendo alla pianta di riprendersi più velocemente dallo stress del trapianto e di stabilirsi bene nella nuova terra.

Generalmente, si rinvasa ogni 1-2 anni, o quando si notano i seguenti segnali:

  • Radici visibili: le radici fuoriescono abbondantemente dai fori di drenaggio sul fondo del vaso
  • Crescita rallentata: la calathea sembra non produrre più nuove foglie come prima, nonostante le cure adeguate
  • Il vaso è “pieno”, ossia l’apparato radicale ha occupato tutto lo spazio disponibile e il terriccio si asciuga molto velocemente dopo l’annaffiatura
  • Instabilità: la pianta è diventata troppo grande e pesante per il suo vaso e tende a rovesciarsi

Come rinvasare passo passo

1. Preparazione

Per prima cosa, va bagnata la pianta 1-2 giorni prima del rinvaso. Un terriccio leggermente umido (ma non fradicio) rende più facile estrarre la zolla senza rompere troppe radici.

2. Scegliere il vaso giusto

Il nuovo contenitore deve essere solo leggermente più grande del precedente (non più di 2-4 cm di diametro in più). Alla calathea, infatti, non piace avere molto spazio vuoto intorno alle radici, che potrebbe trattenere troppa acqua.

Assicurarsi sempre che ci siano ottimi fori di drenaggio sul fondo.

3. Scegliere il terriccio giusto

Quello ideale deve essere:

  • Ricco di materia organica
  • Soffice e leggero
  • Ben drenante (per evitare marciumi)
  • Che trattenga leggermente l’umidità
  • Leggermente acido

Un mix ideale fai-da-te può essere composto da:

  • Terriccio universale di alta qualità (circa 50%)
  • Torba o fibra di cocco (per trattenere umidità, circa 25%)
  • Perlite o pomice (per il drenaggio e l’aerazione, circa 25%)

Volendo, si può anche aggiungere una manciata di corteccia (bark per orchidee) o humus di lombrico.

4. La procedura

  1. Drenaggio: mettere uno strato di argilla espansa o pezzi di coccio sul fondo del nuovo vaso per garantire che i fori non si otturino
  2. Estrazione: capovolgere delicatamente il vecchio vaso e dare dei colpetti sul fondo per allentare la zolla. Tirare la pianta afferrandola dalla base dei fusti (non dalle foglie!) e sfilarla
  3. Controllo radici: liberare delicatamente le radici dal vecchio terriccio in eccesso, senza forzare. Se si notano radici marce (molli, scure e maleodoranti), tagliarle via con forbici pulite
  4. Posizionamento: aggiungere un po’ di terriccio fresco sul fondo del nuovo vaso, quindi collocare la pianta al centro, assicurandosi che la parte superiore della zolla rimanga circa 1-2 cm sotto il bordo del vaso
  5. Riempimento: riempire gli spazi laterali con il nuovo terriccio, compattandolo leggermente con le dita per eliminare sacche d’aria, ma senza pressarlo troppo
  6. Prima annaffiatura: bagnare leggermente la calathea per assestare il nuovo terriccio

5. Cura post-rinvaso

È normale che la pianta appaia un po’ “afflosciata” o stressata per i primi giorni. Per aiutarla a riprendersi, rimetterla nel suo solito posto (luce indiretta, alta umidità) e non concimare per almeno 4-6 settimane, per dare alle radici il tempo di riprendersi e di assorbire i nutrienti già presenti nel terriccio fresco.

Il momento del rinvaso è anche l’unico modo per propagare la calathea. Se la pianta è abbastanza grande, è possibile dividere delicatamente il cespo in 2-3 sezioni (assicurandosi che ognuna abbia foglie e radici sane) e piantarle in vasi separati.

Ubicazione stagionale

La calathea makoyana è una pianta tropicale e, come tale, ama il caldo costante e non tollera il freddo.

La sua temperatura perfetta si situa costantemente tra i 18°C e i 25°C (fino a 27°C) e non dovrebbe mai scendere sotto i 15°C.

Va sottolineato però che, anche se può sopravvivere a 15°C, per evitare stress e danni, è fortemente consigliato mantenere la pianta in un ambiente che non scenda sotto i 17°C – 18°C durante l’inverno.

Infatti, sotto i 15°C, la pianta subisce uno shock termico, la crescita si arresta e le foglie possono iniziare a danneggiarsi o afflosciarsi.

Per la calathea makoyana sono pericolosi anche gli sbalzi improvvisi, le correnti d’aria fredda e le fonti di calore diretto, come termosifoni e stufe.

Malattia e cure

La calathea makoyana è una pianta robusta, ma la sua sensibilità alle condizioni ambientali (soprattutto umidità e acqua) la rende soggetta ad alcuni problemi specifici.

I parassiti più comuni

Sono favoriti da un’aria troppo secca (il contrario di ciò che ama la calathea).

1. Ragnetto rosso 

È il problema più frequente e fastidioso, specialmente in inverno con i riscaldamenti accesi. Si riconosce perché le foglie  ingialliscono o sembrano “sporche” e opache, compaiono piccolissime puntinature gialle o color bronzo sulla pagina superiore delle foglie e, nei casi più seri, si notano sottilissime ragnatele tra gli steli e sotto le foglie.

Come curare la pianta

  • Per prima cosa, va isolata subito la pianta compromessa per evitare che si diffonda l’infestazione
  • Lavare completamente la calathea (sopra e sotto le foglie) con acqua tiepida per rimuovere fisicamente la maggior parte degli acari
  • Aumentare l’umidità (che il ragnetto rosso odia)
  • Se il solo lavaggio con acqua non basta, usare un prodotto specifico, come l’olio di Neem emulsionato con acqua e sapone molle. Spruzzarlo bene sotto tutte le foglie, ripetendo il trattamento dopo 7-10 giorni

2. Cocciniglia (cotonosa o a scudetto)

Quella cotonosa produce piccoli “batuffoli di cotone” bianchi, spesso nascosti all’attaccatura delle foglie (ascelle fogliari) o sotto la pagina inferiore. La cocciniglia a scudetto si manifesta come piccole “placche” marroni o bianche attaccate saldamente a steli e foglie.

Spesso si nota anche una sostanza appiccicosa (melata) sulle foglie.

Come curare la pianta

  • Anche in questo caso, va isolata la pianta
  • Rimozione manuale: è il metodo più efficace se l’infestazione è limitata. Basta imbevere un cotton fioc o un dischetto di cotone in alcool denaturato (quello rosa) e strofinare via ogni cocciniglia visibile. L’alcool scioglie la loro protezione cerosa
  • Dopo la rimozione manuale, spruzzare la pianta con olio di Neem o sapone molle potassico per soffocare le uova e le larve invisibili delle cocciniglie

Malattie fungine e radicali

Sono quasi sempre legate a un eccesso di acqua.

1. Marciume radicale 

Provoca l’appassimento della pianta anche se il terreno è bagnato, le foglie più basse ingialliscono rapidamente e gli steli diventano molli alla base. Infine, il terriccio emana un cattivo odore (di marcio o di muffa).

Come curare la pianta

  • Togliere immediatamente la pianta dal vaso e rimuovere delicatamente tutto il terriccio
  • Ispezionare le radici e rimuovere tutte quelle molli, scure (marroni o nere) e maleodoranti usando forbici pulite e disinfettate.
  • Rinvasare usando un terriccio nuovo, leggero e molto drenante, in un vaso pulito (e non troppo grande)
  • Dopo il trapianto, annaffiare pochissimo e aspettare che la pianta mostri segni di ripresa prima di ricominciare le normali annaffiature

2. Macchie fogliari 

Sono macchie scure (marroni o nere) sulle foglie, spesso circondate da un alone giallo.

Come curare la pianta

  • Rimuovere le foglie colpite per evitare la diffusione delle spore
  • Migliorare la circolazione dell’aria 
  • Non bagnare le foglie ma solo il terriccio. Sospendere le nebulizzazioni, specialmente la sera (l’acqua che ristagna sulle foglie di notte favorisce la proliferazione dei funghi

Problemi fisiologici 

I segnali più comuni di malessere che la calathea invia sono:

  • Punte secche e bordi marroni: causati da aria troppo secca (umidità bassa) o acqua del rubinetto troppo calcarea/clorata. Si contrastano aumentando l’umidità e usando solo acqua demineralizzata, filtrata o piovana
  • Foglie arricciate: la pianta ha bisogno d’acqua; se i primi 2-3 cm sono asciutti, è ora di annaffiare
  • Foglie sbiadite: la causa è troppa luce, per cui va spostata la pianta in un luogo con luce indiretta
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