- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure

- Anche fuori dal suo areale di origine, il banano ha bisogno di crescere in una zona costiera a clima molto mite e riparata dal vento, caratterizzata da un’elevata umidità.
- Le banane non conoscono stagionalità: a differenza degli altri frutti, maturano e si possono cogliere tutto l’anno.
- In Italia è da prediligere la coltivazione del banano in vaso, come pianta puramente decorativa.
- Il banano non è un albero vero e proprio, ma una pianta erbacea di ampie dimensioni.
- Le foglie del banano sono grandissime, flessibili e impermeabili.
- Le banane crescono verso l’alto ma, attirate dalla forza di gravità, tendono ad assumere la particolare forma ricurva.
Il banano è una pianta affascinante e particolare, non un albero nel senso botanico del termine, ma una gigantesca erba perenne che cresce da un rizoma sotterraneo (il suo centro vitale). Nelle regioni tropicali, è apprezzato per i suoi frutti dolci e nutrienti che è piuttosto difficile ottenere nel nostro Paese, dove le piante di banano vengono coltivate essenzialmente a scopo ornamentale in appartamento.
Dal rizoma si sviluppano radici fibrose che si estendono lateralmente per ancorare la pianta e assorbire acqua e nutrienti.
Quella che sembra essere un tronco è in realtà uno pseudostelo, formato dalle guaine fogliari strettamente avvolte e sovrapposte di foglie molto grandi. Queste guaine si stringono l’una sull’altra formando una struttura robusta e cilindrica che può raggiungere altezze considerevoli (anche 2-9 metri a seconda della varietà).
Lo pseudostelo sostiene le foglie e, una volta maturo, produce l’infiorescenza e il casco di banane. Dopo aver fruttificato, muore, ma la pianta continua a vivere grazie ai polloni che si sviluppano dal rizoma alla base, garantendo la continuità della specie.
Le foglie del banano sono enormi, tra le più grandi del regno vegetale. Possono essere lunghe da 1 a 3 metri e larghe fino a 60-90 cm; sono di forma allungata, ellittica o lanceolata, di un verde brillante e spesso con una nervatura centrale molto evidente. Tendono anche a strapparsi facilmente lungo le nervature laterali a causa del vento o della pioggia: si tratta di una caratteristica naturale della pianta, e non un segno di malattia o danno, ed è la ragione per cui si preferisce coltivare il banano in luoghi ben riparati dal vento.
Quando lo pseudostelo è maturo, emerge dal suo centro una lunga struttura pendula, l’infiorescenza, che termina con un grande bocciolo violaceo o rossastro. L’infiorescenza è composta da fiori raggruppati in “mani” (o “caschi” più piccoli); i primi fiori a svilupparsi (verso la parte superiore dell’infiorescenza) sono femminili e daranno origine ai frutti.
Verso l’estremità inferiore dell’infiorescenza si trovano i fiori maschili, che spesso vengono rimossi per favorire lo sviluppo dei frutti.
I fiori sono protetti da grandi brattee cerose, spesso violacee o rosse, che si sollevano man mano che i fiori maturano e cadono.
Le banane inizialmente sono verdi, angolose, e diventano più rotonde e gialle (o di altri colori, a seconda della varietà) man mano che maturano. Possono esserci centinaia di frutti su un singolo casco.
Le banane commestibili da supermercato (, e i loro ibridi) sono partenocarpiche, il che significa che producono frutti senza fecondazione e, di conseguenza, sono prive di semi veri e propri (quelli che sembrano piccoli semi neri al centro sono ovuli abortiti). Le banane selvatiche, invece, contengono semi duri e numerosi.
Coltivare il banano in Italia non è semplicissimo poiché la pianta predilige climi tropicali e subtropicali, in più è estremamente sensibile al freddo e alle gelate, che possono uccidere lo pseudostelo. Ne consegue che nel nostro Paese, se non in climi estremamente miti (come alcune zone costiere del Sud) o in serra, la fruttificazione è difficile o assente.
Il banano richiede molta luce solare, ma può beneficiare di una leggera ombra nelle ore più calde del pomeriggio per evitare bruciature fogliari; ha bisogno di molta acqua durante la stagione di crescita, ma un drenaggio eccellente è fondamentale per prevenire il marciume del rizoma, e preferisce terreni profondi e ricchi di sostanza organica.
Fioritura
Nelle condizioni ideali tropicali, dopo circa 9-12 mesi di crescita, la pianta di banano produce un’infiorescenza a grappolo (spesso pendula) che poi sviluppa i frutti. Nel nostro Paese, poiché le piante vengono coltivate tendenzialmente a scopo ornamentale, è difficile che questi processi avvengano.
Commestibilità
Riproduzione
Il metodo più semplice per riprodurre la pianta del banano è tramite separazione dei polloni.
Un pollone viene lasciato crescere fino a raggiungere una certa dimensione (ad esempio 30-60 cm di altezza) e a sviluppare un proprio sistema radicale. Dopodiché, con una lama affilata e pulita, il pollone viene separato dalla pianta madre, assicurandosi di includere una buona parte del rizoma e delle radici.
Il pollone separato viene poi piantato in un nuovo vaso o in un’altra posizione in piena terra.
Semi
Come già anticipato, le banane che troviamo comunemente nei supermercati (appartenenti principalmente al gruppo Cavendish) sono partenocarpiche, il che significa che producono frutti senza la necessità di fecondazione e, di conseguenza, sono praticamente prive di semi vitali.
Infatti, la quasi totalità delle banane consumate a livello mondiale deriva da cultivar che sono state selezionate e propagate per via vegetativa (tramite i polloni del rizoma) per migliaia di anni. Questo processo di selezione ha portato alla creazione di varietà sterili e apprezzate proprio perché producono frutti senza semi, rendendo il consumo molto più piacevole.
Quindi, cercare di coltivare una pianta di banano partendo dai semi di banane acquistate al supermercato è impossibile. È necessario invece procurarsi i semi di varietà selvatiche od ornamentali, oppure, come avviene nella coltivazione professionale e amatoriale, partire da un pollone.
Informazioni e curiosità
Le banane sono un frutto molto apprezzato per le loro proprietà nutrizionali e i numerosi benefici per la salute.
In più, grazie all’elevato contenuto di carboidrati, sono ideali per fornire energia rapida e duratura, soprattutto per gli sportivi (pre o post allenamento). Il potassio, presente in grandi quantità, aiuta a regolare la pressione sanguigna e a contrastare la ritenzione idrica, senza dimenticare le fibre, gli antiossidanti e le vitamine (soprattutto C e del gruppo B), indispensabili per la salute dell’organismo.
Coltivazione
Nell’areale di origine il banano si coltiva in piena terra. Nel nostro Paese, per via delle specifiche esigenze climatiche della pianta, si consiglia la coltivazione in vaso.
Collocazione
Il banano è una pianta da esterno che però, date le sue esigenze così particolari, nel nostro Paese viene spesso considerata decorativa da interni.
Concimazione
Il banano è una pianta che cresce rapidamente e ha elevate esigenze nutritive.
Si concima regolarmente durante la stagione di crescita (da marzo a settembre) ogni 2-4 settimane, utilizzando un concime liquido bilanciato per piante verdi, o specifico per piante da frutto (per chi volesse tentare la strada della fruttificazione), oppure un concime organico (ad esempio compost o stallatico maturo).
Esposizione e luce
Nei Paesi tropicali il banano richiede molta luce solare diretta.
In Italia, in casa, posizionare il vaso vicino a una finestra esposta a Sud od Ovest così che riceva molta luce brillante. Se lo si sposta all’esterno in estate, scegliere una posizione luminosa ma meglio non direttamente sotto il sole cocente del pomeriggio, che potrebbe bruciare le foglie.
Le foglie grandi e tenere del banano sono molto suscettibili ai danni causati dal vento, per cui la pianta va posizionata in un luogo riparato dal vento forte.
Annaffiatura
La pianta di banano è una “bevitrice” accanita e richiede molta acqua, ma è anche estremamente sensibile ai ristagni idrici. Trovare l’equilibrio giusto è fondamentale per la sua salute, in particolare il terreno non deve mai asciugarsi completamente, ma non deve neanche rimanere saturo d’acqua per lunghi periodi.
Il metodo migliore per capire se il banano ha bisogno di essere annaffiato è inserire un dito nel terreno per circa 2-3 cm di profondità, per valutare se è umido o meno.
Frequenza e quantità di acqua da somministrare variano in base a:
Stagione
Primavera/estate (periodo di crescita attiva): durante i mesi caldi e soleggiati, le esigenze idriche del banano sono massime. In questo periodo, potrebbe essere necessario annaffiare quotidianamente o ogni due giorni, soprattutto se la pianta è in vaso e fa molto caldo. L’obiettivo è mantenere il substrato uniformemente umido.
- Autunno/inverno (periodo di riposo/minor crescita): quando le temperature scendono e la crescita rallenta (o la pianta viene ritirata in casa), le esigenze idriche diminuiscono drasticamente. Ridurre, quindi, la frequenza delle annaffiature, bagnando solo quando il primo strato di terreno (2-3 cm) è asciutto al tatto. Potrebbe significare annaffiare una volta a settimana o anche meno, a seconda della temperatura e dell’umidità dell’ambiente.
Tipo di coltivazione (vaso o piena terra)
Le piante di banano in vaso si asciugano molto più rapidamente rispetto a quelle in piena terra, quindi richiederanno annaffiature più frequenti. Inoltre, una pianta grande in un vaso piccolo si asciugherà molto più velocemente di una piccola pianta in un vaso grande.
Si ricorda anche che le piante giovani e piccole hanno esigenze idriche minori rispetto alle piante mature e vigorose.
Se si coltiva il banano in piena terra in climi molto miti, il terreno tenderà a mantenere l’umidità più a lungo. Anche qui, annaffiare abbondantemente quando necessario, ma meno frequentemente rispetto al vaso.
Umidità ambientale
Se l’aria è molto secca (tipico degli ambienti interni riscaldati in inverno), la pianta consumerà acqua più velocemente attraverso la traspirazione.
In queste condizioni, oltre all’irrigazione del substrato, è consigliabile nebulizzare regolarmente le foglie con acqua non calcarea per aumentare l’umidità ambientale (soprattutto in estate o in ambienti molto secchi in inverno). Farlo preferibilmente al mattino presto o alla sera per evitare scottature “da lente d’ingrandimento” e per permettere alle foglie di asciugarsi.
Interventi di irrigazione sbagliati possono portare a:
- Carenze idriche: foglie che appassiscono, si arricciano o si incurvano (cercando di conservare l’umidità); margini delle foglie che diventano secchi e marroni; crescita rallentata e terreno che si stacca dai bordi del vaso.
- Ristagni idrici: foglie che ingialliscono uniformemente, spesso iniziando dalle più basse, o che diventano molli e flosce; presenza di un odore sgradevole che emerge dal terreno; la crescita della pianta si arresta. Nei casi più gravi si arriva al marciume radicale, spesso fatale se non si interviene rapidamente rinvasando in terreno asciutto e rimuovendo le radici danneggiate.
Potatura
Il banano non richiede una potatura vera e propria. Si possono comunque rimuovere le foglie più vecchie o quelle che si seccano o si danneggiano con un taglio netto alla base del picciolo.
Chi volesse una pianta con un solo pseudostelo, può rimuovere i polloni laterali che spuntano dalla base.
Rinvaso e trapianto
Il momento migliore per trapiantare o rinvasare il banano è durante le giornate temperate dalla fine della primavera a metà estate, quando le condizioni climatiche favoriscono l’attecchimento delle radici e la ripresa della crescita. Per le piante giovani in vaso, il rinvaso annuale è consigliato, solitamente in primavera.
Il trapianto si può eventualmente eseguire al Sud, laddove le condizioni climatiche e ambientali lo consentano: va scelta una posizione soleggiata (almeno 6-8 ore di luce diretta al giorno, anche se in climi molto caldi può apprezzare un po’ d’ombra nelle ore più torride) in un terreno ben drenante (se quest’ultimo fosse argilloso e compatto, si può aggiungere sabbia grossolana, perlite, o abbondante compost per migliorarne la struttura). La buca in cui inserire la pianta dovrà essere ampia e profonda almeno il doppio della zolla di radici.
Più probabile è che ci si trovi alle prese con il rinvaso, indispensabile quando la pianta diventa troppo grande per il suo contenitore attuale o quando le radici iniziano a fuoriuscire dai fori di drenaggio.
Scelta del vaso
Scegliere un vaso più grande e profondo del precedente (circa il 20% in più di diametro), con ampi fori di drenaggio.
Preparazione del terreno
Preparare una miscela di terriccio ben drenante e ricco di materia organica: si può usare un terriccio specifico per piante verdi o universale di buona qualità, aggiungendo perlite, pomice o sabbia grossolana per migliorare il drenaggio.
Processo di rinvaso
- Innaffiare la pianta abbondantemente qualche ora prima del rinvaso
- Rimuovere delicatamente la pianta dal suo vecchio vaso
- Controllare le radici: se sono molto dense o aggrovigliate, allentarle delicatamente con le dita. Rimuovere eventuali radici morte o marce
- Mettere uno strato di terriccio fresco sul fondo del nuovo vaso
- Posizionare il banano nel nuovo contenitore, assicurandosi che il colletto sia allo stesso livello del terreno
- Riempire il resto del vaso con il nuovo terriccio, compattando delicatamente per eliminare le bolle d’aria. Lasciare uno spazio di circa 2-3 cm dal bordo superiore del vaso per l’irrigazione
Dopo il rinvaso
- Annaffiare abbondantemente per assestare il terreno
- Posizionare la pianta in un luogo con luce luminosa ma indiretta per qualche giorno, per permetterle di riprendersi dallo shock da trapianto, poi riposizionarla nel suo luogo abituale
- Monitorare l’umidità del terreno e annaffiare regolarmente, mantenendolo sempre leggermente umido
- Riprendere la concimazione dopo circa 2-4 settimane dal rinvaso
Ubicazione stagionale
Il banano è una pianta tropicale che ama il caldo e l’umidità. Le temperature ideali per la sua crescita sono comprese tra i 27°C e i 30°C, mentre non tollera temperature inferiori ai 10-14°C e le gelate sono letali. In inverno, quindi, va tassativamente spostata in casa.
Raccolta
Determinare il momento esatto per raccogliere le banane non è così immediato, poiché il frutto continua a maturare anche dopo essere stato staccato dalla pianta. Tuttavia, ci sono alcuni indicatori chiave da tenere d’occhio come:
- Forma e colore: le banane sul casco dovrebbero essere diventate più rotonde e piene, mentre il colore delle bucce dovrebbe essere passato da un verde scuro uniforme a un verde più chiaro, quasi giallo pallido
- Dimensione: le banane dovrebbero aver raggiunto la loro dimensione massima tipica per la varietà coltivata
- Appassimento del fiore residuo: il fiore nero (la parte finale del fiore che rimane sul frutto) tende ad appassire e a diventare più secco
- Inclinazione del casco: l’intero casco di banane dovrebbe iniziare a inclinarsi o a pendere maggiormente
Generalmente, le banane vengono raccolte quando sono ancora verdi ma piene e mature, per consentire loro di finire la maturazione in un ambiente controllato.
Se si vuole che le banane maturino più velocemente, si possono mettere in un sacchetto di carta (non di plastica, che intrappola l’umidità) con una mela o un’altra banana già matura. I frutti maturi rilasciano etilene, un gas che accelera la maturazione degli altri frutti vicini.
Le banane, una volta gialle, si conservano meglio a temperatura ambiente. Non vanno messe in frigorifero se non sono mature, perché il freddo ne blocca la maturazione e ne altera la consistenza.
Malattia e cure
Il banano, essendo una pianta tropicale, è suscettibile a diverse malattie causate da funghi, batteri e virus, oltre ad essere attaccato da parassiti.
Malattie fungine
Malattia di Panama
Causa ingiallimento delle foglie inferiori che progredisce verso l’alto, appassimento delle foglie che pendono intorno allo pseudostelo e una caratteristica decolorazione giallo-rossastra all’interno dello pseudostelo e del rizoma quando vengono tagliati. Purtroppo, una volta che il banano viene colpito è difficile salvarlo, anzi occorre distruggere l’esemplare colpito per evitare che si diffonda l’infezione.
Sigatoka
Sul banano ammalato compaiono piccole macchie o striature giallo-marroni sulle foglie, che si ingrandiscono e diventano nere, causando la morte delle foglie e la riduzione della fotosintesi, con conseguente impatto sulla resa e sulla qualità del frutto.
Rimuovere e distruggere le foglie infette per ridurre la diffusione delle spore; in più, applicare fungicidi specifici e migliorare la ventilazione.
Antracnosi
Si riconosce per le lesioni scure e infossate su foglie, steli, frutti e fiori. Sui frutti, può causare macchie marroni sulla buccia e lesioni nere sui quelli acerbi. Le banane possono anche avvizzire.
Si interviene applicando fungicidi a base di clorotalonil o bavistin.
Parassiti
- Afidi: oltre a trasmettere virus, si nutrono della linfa della pianta, indebolendola. Possono essere controllati con sapone insetticida, olio di neem o predatori naturali
- Cocciniglie e tripidi: possono causare danni diretti alle foglie e ai frutti del banano. Cocciniglie e tripidi vanno trattati con miscele a base di sapone molle, ortica e olio di neem
- Nematodi: si tratta di parassiti del suolo che attaccano le radici, indebolendo la pianta e rendendola più suscettibile ad altre malattie. La rotazione delle colture e l’uso di nematicidi biologici possono aiutare
Strategie di prevenzione
- Rimuovere regolarmente le foglie vecchie o infette e i detriti vegetali
- Se possibile, scegliere varietà di banano note per la loro resistenza alle malattie comuni nella propria area
- Ispezionare frequentemente le piante per individuare precocemente i segni di malattie o parassiti
- Assicurare un buon drenaggio del terreno ed evitare ristagni idrici. Irrigare correttamente, specialmente durante i periodi di siccità
- Fornire alla pianta i nutrienti necessari per una crescita vigorosa, evitando carenze nutrizionali
- Quando possibile, praticare la rotazione delle colture per interrompere i cicli vitali dei patogeni del suolo
- Il banano predilige ambienti caldi e umidi: aria troppo secca può causare punte marroni sulle foglie