- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure
- L’azalea cresce bene sia in piena terra, sia in vasi di piccole e grandi dimensioni (come fioriere).
- L’azalea è una bellissima pianta da giardino, in grado di creare piccole siepi e bordure.
- L’azalea si distingue per i suoi fiori dai colori vivaci, in diverse tonalità del rosso e del rosa.
- L’azalea cresce sia in pieno sole sia in mezz’ombra, a seconda del clima caratteristico della regione di appartenenza.
- L’azalea si riempie di bellissimi fiori a partire dalla primavera.
L’azalea è una pianta dalla bellezza unica, arbusto sempreverde che regalano una fioritura mozzafiato ogni anno, nel periodo primaverile, di breve durata ma di effetto strepitoso. L’azalea non costituisce un genere a sé ma rientra nel genere dei rhododendron. Tale genere si divide in due gruppi: i rododendri appunto, grandi arbusti sempreverdi o decidui, e le azalee, arbusti nani sempreverdi, oppure piccoli e decidui.
L’azalea è una pianta piuttosto esigente in fatto di cure, sia in balcone che in giardino: acidofila, esige pertanto un terreno acido, il cui pH ideale sia compreso tra 4,5 e 5,5 indispensabile per ottenere una buona crescita delle parti verdi e fiorite. La coltivazione in substrati calcarei (pH superiore a 7) si rivela assai dannosa: in tali suoli, stenta a crescere, produce foglie piccole e gialle e pochi fiori. Il terreno per il trapianto deve essere quindi mediamente pesante e fertile, ricco di humus e torba, o terra acida di bosco. I suoli poco acidi possono essere corretti con abbondanti e frequenti apporti di torba pura: tuttavia tale intervento spesso mostra miglioramenti solo temporanei e risulta generalmente costoso.
Le piante all’aperto vanno poste a dimora in luoghi freschi e semiombreggiati. Solo nelle zone di mezza montagna sopportano bene anche esposizioni pienamente soleggiate. In zone di pianura l’insolazione prolungata determina invece pericolosi disseccamenti fogliari e blocchi di fioritura. Le azalee tollerano abbastanza bene i freddi invernali e le coperture nevose, ma soffrono le gelate tardive di inizio primavera, che possono danneggiare le gemme a fiore. Le azalee da interno, una volta sfiorite, possono essere messe a dimora in piena terra, anche se l’attecchimento e la crescita non sono generalmente garantiti.
Le piante di azalea necessitano di frequenti irrigazioni, soprattutto in prossimità della fioritura e nei mesi più caldi, durante i quali si ingrossano le gemme a fiore che si schiuderanno nella stagione successiva. Soffrono tuttavia molto i ristagni di acqua nel substrato, che compromettono seriamente la vitalità dell’apparato radicale. Sono anche molto esigenti per quanto riguarda gli apporti di fertilizzanti, specialmente quando vengono coltivati in contenitore (fioriere e vasconi): le concimazioni vanno eseguite sia al momento della messa a dimora, sia durante il ciclo di crescita annuale.
Generalmente la potatura si esegue solamente sugli esemplari di azalea di grande dimensione, appena terminata la fioritura, al fine di contenerne le chiome.
Le piante si moltiplicano in primavera tramite talea semilegnosa di ramo.
Originarie dell’Oriente (Cina, Giappone, Corea, Nepal, Vietnam) le azalee giunsero in Europa verso la fine del XXVII secolo e furono inizialmente coltivate solo in serra perché si presupponeva fossero piante estremamente delicate. L’azalea (tra cui la varietà azalea japonica) si distingue per le foglie ovali, ovali-lanceolate od ovali-ellitiche, che assumono spesso una leggera colorazione rossastra in primavera. I fiori, numerosi e piccoli, ermafroditi, campanulati o a forma di imbuto, coprono la gamma cromatica dal bianco al rosa, dal rosa al rosso.
Fioritura
L’azalea fiorisce nel periodo primavera-estate.
Commestibilità
Riproduzione
Per moltiplicare l’azalea si può procedere per seme o con la tecnica della propaggine, utilizzando, in questo secondo caso, una pianta di partenza adulta, sana e vigorosa. Si tratta di un’operazione facile e poco laboriosa che però richiede un po’ di tempo per concludersi, portando all’ottenimento di una nuova pianta in un paio di anni.
Informazioni e curiosità
Al vivaio o dal fiorista scegliere azalee che abbiano un vaso non troppo piccolo, che consenta annaffiature facili e frequenti e che permetta alla pianta di vegetare al meglio. È infatti sconsigliato acquistare esemplari fioriti in piccoli contenitori per poi pensare di rinvasarli.
L’azalea è diventata da tempo il fiore simbolo da regalare durante la Festa della mamma, la seconda domenica del mese di maggio.
Coltivazione
L’azalea si può coltivare tanto in vaso, quanto in piena terra.
Collocazione
L’azalea è una bellissima pianta da esterno che, con le dovute cure e scegliendo alcune varietà adeguate, può diventare anche una pianta da interno. La coltivazione in esterno è comunque quella privilegiata.
Concimazione
L’azalea va concimata regolarmente, soprattutto se coltivata in vaso, per mantenere il terreno sempre ricco di nutrienti.
Le concimazioni vanno eseguite sia al momento della messa a dimora, con prodotti organici (letame bovino maturo, stallatico) o chimici solidi, ricchi in azoto, fosforo e ferro specifici per acidofile, sia durante il ciclo di crescita annuale (due volte in primavera, prima e dopo la fioritura, e una volta in autunno).
Esposizione
Fin dal momento dell’acquisto l’azalea in vaso deve essere collocata in posizione ottimale in casa, luminosa e fresca, lontano da spifferi di aria fredda che possono provocare shock termico. Nel caso ve ne sia la possibilità, durante la notte, spostare le piante in un ambente più fresco come per esempio la veranda oppure il pianerottolo delle scale (a condizione che la temperatura non scenda sotto i 5°C).
Se in piena terra l’azalea cresce bene in mezz’ombra o in zone soleggiate nella fascia alpina e prealpina del Nord del Paese.
Annaffiatura
L’azalea deve essere annaffiata a fondo giornalmente: è necessario vedere fuoriuscire l’acqua nel sottovaso che poi andrà regolarmente svuotato. È inoltre necessario nebulizzare ogni giorno le piante per aumentare l’umidità intorno alla chioma. Se l’appartamento ha l’aria molto secca, un sistema semplice per aumentare l’umidità è quello di avvicinare il più possibile tutti i vasi, raggruppandoli in un sottovaso sempre pieno di argilla espansa bagnata che rilasci gradualmente umidità alle piante.
In più, non si dimentichi mai che l’azalea è una pianta acidofila, e necessita di un terriccio specifico con pH inferiore a 6,5. Per mantenerlo tale la pianta deve essere annaffiata con acqua il più possibile priva di calcare; la migliore è quella piovana. Quella di rubinetto deve essere lasciata depositare almeno una notte nell’annaffiatoio dopo aver aggiunto un cucchiaio da tavola di aceto ogni 10 litri di acqua.
Le piante in piena terra vanno bagnate da marzo ad ottobre per mantenere il terreno leggermente umido, ma mai inzuppato. In inverno annaffiare solo se non piove da molto tempo.
Potatura
La potatura dell’azalea va effettuata dopo la fioritura, eliminando i rami secchi o accorciando quelli troppo lunghi in modo da conferire alla pianta un aspetto compatto.
Trapianto
Se il vaso è piccolo diventa difficoltoso annaffiare correttamente l’azalea; occorre però rinvasare solo dopo la completa sfioritura della pianta.
Utilizzare un vaso che sia più grande di almeno 2-3 cm rispetto al precedente, impiegare specifico terriccio per piante acidofile ricordando di stendere sul fondo del vaso (dopo avere ricoperto il foro di scolo con un coccio) uno strato di alcuni centimetri di argilla espansa. Fare attenzione a lasciare scoperto il colletto della pianta e infine annaffiare abbondantemente.
Anche per il trapianto in giardino, è indispensabile procurarsi del terriccio specifico per piante acidofile, ossia con un pH compreso tra 5 e 6.
Ubicazione stagionale
L’azalea cresce bene in territori con clima temperato quindi, sia in caso di inverno rigido che di estate torrida, è opportuno prendere degli accorgimenti per garantire la sopravvivenza della pianta. In primavera e autunno, se la temperatura si attesta attorno ai 20°C, l’azalea vive bene all’esterno senza particolari attenzioni; è durante le stagioni più estreme che la pianta può manifestare segni di sofferenza:
Inverno: ritirare l’azalea in una serra fredda oppure, se non fosse possibile, accostarla a un muro esposto a Sud che la protegga almeno dai forti venti. In alternativa, mettere del materiale isolante intorno al vaso e coprire la parte aerea con un telo apposito. A mettere a repentaglio la sopravvivenza della pianta sono le gelate tardive di inizio primavera, più che il freddo prolungato dell’inverno.
Estate: collocare la pianta all’ombra di grandi latifoglie o di conifere, mantenendo sempre alta l’umidità ambientale, molto più importante di quella del terreno. Per le piante in piena terra vale sempre il consiglio di scegliere bene l’esposizione. Più si vive in una regione a clima caldo e più sarà indispensabile prediligere una zona ombrosa e fresca.
Bonsai
L’azalea formato bonsai regala meravigliose fioriture ed è anche piuttosto semplice da curare.
Malattia e cure
L’azalea è soggetta a molteplici problemi che ne possono minacciare la sopravvivenza:
Problemi nutrizionali
- Carenza di azoto. Le foglie più vecchie ingialliscono in modo uniforme; la pianta appare visibilmente sofferente e la crescita rallenta; si formano pochi fiori e di dimensione inferiore al normale; la pianta, indebolita, può essere attaccata da parassiti fungini. Per curare l’azalea alternare concimi liquidi ricchi di azoto (2-3 interventi al massimo) a fertilizzanti specifici per acidofile.
- Carenza di ferro o clorosi ferrica. Si tratta di una malattia assai frequente in terreni calcarei, poco fertili, con persistenti ristagni idrici o che si verifica quando la pianta è in contenitore con terriccio vecchio; si ha l’ingiallimento del tessuto fogliare compreso tra le nervature che però rimangono verdi; se non si interviene subito, la pianta rallenta la crescita e le nuove foglie, già ingiallite, diventano biancastre e seccano; nei casi gravi la fioritura viene bloccata e la pianta muore. Come rimedio, distribuire al terreno prodotti ricchi in ferro, in polvere o liquidi (solfato di ferro, ferro chelato); aggiungere regolarmente torba al terreno; non eccedere con l’irrigazione.
Insetti
- Afidi (neri): in primavera, sulle foglie giovani e sui boccioli fiorali in fase di apertura, si possono sviluppare colonie di piccoli insetti che, alimentandosi dei succhi della pianta, causano deformazioni dei margini fogliari, rotture dei petali, arresto di sviluppo, formazione di melata e di fumaggine. Gli attacchi sono più frequenti su esemplari giovani, su quelli troppo concimati con azoto e sugli esemplari dai fiori chiari. Trattamenti tempestivi con insetticidi a base di piretro (o più specifici, nel caso di grave attacco) sono l’unico modo per curare la pianta ammalata.
- Tripidi: sulle foglie si notano vistose decolorazioni con estesi riflessi argentei; le punture di questi piccolissimi insetti causano accartocciamenti delle giovani foglie, seccume lungo i margini fogliari, striature bianche sui petali delle varietà a colore scuro, generale deperimento. In caso di infestazione, utilizzare insetticidi specifici, diversi da quelli utilizzabili contro gli afidi.
- Oziorrinco: sui margini delle foglie si notano erosioni a merletto o semicircolari, causate da coleotteri lunghi 8-10 mm, con il corpo nero. Questi si alimentano durante le ore notturne dei mesi estivi, mentre durante il giorno rimangono nascosti nello strato superficiale del terreno. Il danno può risultare assai grave e determinare perdita di vigore vegetativo, deperimento, disseccamenti e blocco della fioritura. Gli insetticidi normalmente impiegabili in ambito domestico risultano scarsamente efficaci nei confronti di tale insetto; effettuare invece una lotta diretta durante le ore serali, cercando sulle foglie gli insetti adulti in fase di attiva alimentazione.
Acari
Gli attacchi più gravi si hanno nei periodi caldi e secchi: sulla pagina fogliare superiore si vedono delle piccole punteggiature di colore bronzeo; in seguito l’intera foglia ingiallisce e dissecca; i fiori sono più piccoli del normale, deformati e decolorati, spesso neppure appaiono; si ha un generale deperimento vegetativo, particolarmente grave nelle piante giovani. In caso di forti e prolungate infestazioni le colonie formano estese ragnatele.
A livello preventivo:
- bagnare adeguatamente il terreno e distribuire acqua anche sulle foglie;
- eliminare le porzioni vecchie e ingiallite della pianta per consentire l’arieggiamento della parte interna della chioma;
- acquistare piante di azalea sane e robuste.
Gli interventi curativi devono essere effettuati tempestivamente al primo apparire dei sintomi, con prodotti chimici specifici contro gli acari, chiamati “acaricidi”.
Malattie fungine
- Cancro dei rami: si manifesta con la comparsa sui rami di aree rinsecchite, che poi si fessurano; in corrispondenza di queste zone si può avere la fuoriuscita di piccoli grumi di sostanza resinosa rosso-brunastra. La vegetazione, in prossimità delle lesioni, ingiallisce e dissecca; successivamente può venire interessata l’intera pianta che, nei casi più gravi e negli esemplari più giovani, può deperire rapidamente.
- Macchie fogliari: sui margini delle foglie compaiono zone scure e imbrunite; in corrispondenza di esse, sulle pagine inferiori, compare una muffa biancastra. Le infezioni sono favorite dal clima umido e sono più frequenti sulle piante coltivate in terreno poco acido. Nel caso di forti attacchi, le foglie colpite seccano completamente, rimanendo attaccate ai fusti.
- Muffa grigia: sui fiori in fase di piena apertura si sviluppano aree di marciume bruno-grigiastro che velocemente si ricoprono di muffa biancastra; il fungo colpisce con esiti pesanti, particolarmente durante le primavere fresche e piovose; attacca soprattutto le piante giovani e quelle dai fiori bianchi o rosa.
- Seccume dei boccioli: in fase di schiusura, i boccioli prima appassiscono, poi diventano bruni e seccano; gli attacchi sono più frequenti su boccioli in precedenza colpiti da insetti e durante le primavere fresche e piovose.
A livello curativo intervenire tempestivamente alla prima comparsa dei sintomi con anticrittogamici a base di rame (ossicloruro di rame, solfato di rame, poltiglia bordolese) o più specifici, per l’uso dei quali è indispensabile affidarsi ad operatori professionisti. Gli interventi in fase di pre-fioritura possono danneggiare i petali, pertanto in tale stadio è opportuno ridurre la concentrazione dei principi attivi.
A livello preventivo:
- mantenere sempre ben acido il substrato, con aggiunta regolare di torba;
- evitare l’eccesso di acqua nel terreno (o nel terriccio) o sulla chioma;
- non concimare troppo con azoto (che causa rammollimento delle parti verdi);
- concimare con prodotti a base di fosforo e potassio (tali elementi rendono la pianta più robusta e più resistente alle avversità) e con ferro;
- acquistare piante sane, vigorose e non troppo grandi, dando la preferenza agli esemplari coltivati in vaso piuttosto che a quelli con zolla di terra.