Aloe vera

Aloe vera

Aloe vera

  • Le foglie di aloe vera sono lunghe e lanceolate e la pianta può raggiungere l'altezza di un metro.
  • Aloe vera si può facilmente coltivare sia in vaso sia in giardino.
  • L’aloe vera è una succulenta arbustiva e perenne, dal fogliame carnoso ma flessibile.
  • Tagliando longitudinalmente una foglia matura di aloe vera, si può estrarre il prezioso gel lenitivo.
  • L’aloe vera si sviluppa a forma di cespuglio, spesso disordinato, con foglie che partono direttamente dal suolo e non da un tronco centrale.
  • Le foglie di aloe vera sono lunghe e lanceolate e la pianta può raggiungere l’altezza di un metro.
  • Aloe vera si può facilmente coltivare sia in vaso sia in giardino.
  • L’aloe vera è una succulenta arbustiva e perenne, dal fogliame carnoso ma flessibile.
  • Tagliando longitudinalmente una foglia matura di aloe vera, si può estrarre il prezioso gel lenitivo.
  • L’aloe vera si sviluppa a forma di cespuglio, spesso disordinato, con foglie che partono direttamente dal suolo e non da un tronco centrale.

Tra gli esemplari di aloe, aloe vera si è guadagnata un posto d’onore nelle case e nei giardini di tutto il mondo. Apprezzata non solo per la sua bellezza ornamentale, con le sue caratteristiche foglie carnose di un intenso colore verde disposte a rosetta, ma anche per le straordinarie proprietà benefiche del suo gel lenitivo e cicatrizzante.

Sebbene la varietà più comunemente coltivata sia proprio l’aloe vera, esistono diverse altre specie di aloe, come l’aloe arborescens, spesso usata per creare siepi difensive nelle zone più miti d’Italia , l’aloe saponaria, nota per la sua rapida crescita, e l’aloe variegata, più adatta alla coltivazione in vaso per le sue dimensioni ridotte.

Originaria delle calde e aride regioni dell’Africa e delle Isole Canarie, questa pianta succulenta ha la capacità di immagazzinare acqua nelle sue foglie, dimostrandosi particolarmente resistente alla siccità. Non solo, aloe vera richiede davvero poca manutenzione: riproducibile tramite divisione dei polloni o talea, la pianta si fertilizza circa una volta ogni 2-3 mesi durante la primavera e l’estate, utilizzando un concime liquido bilanciato specifico per piante grasse e cactus, oppure concimi organici.

La potatura si limita alla semplice rimozione delle foglie secche o sciupate, mentre il terreno ideale di coltivazione, per il trapianto o il rinvaso, deve essere leggero, ben drenante e moderatamente fertile, con un pH leggermente acido o neutro. Aloe vera ama il pieno sole e le temperature comprese tra i 18°C e i 30°C: per questo, nelle regioni settentrionali, si consiglia la coltivazione in vaso, così che la pianta possa essere ritirata in casa al sopraggiungere dell’inverno, o comunque in caso di temperature inferiori ai 5-7°C.

Sebbene si dimostri rustica e resistente, durante la coltivazione dell’aloe vera si possono incontrare alcuni problemi comuni, come le foglie che ingialliscono, sintomo probabile di eccessiva irrigazione, o al contrario, di annaffiature insufficienti o di carenza di nutrienti.

Le punte delle foglie che diventano marroni, invece, possono essere conseguenza di una scarsa umidità ambientale, dell’utilizzo di acqua del rubinetto contenente fluoro o di un’eccessiva esposizione al sole. In questi casi, si può provare ad aumentare l’umidità, utilizzare acqua filtrata o spostare la pianta in una posizione con luce solare meno diretta.

Le foglie mollicce e un odore sgradevole proveniente dal terreno sono spesso sintomi di marciume radicale, causato da un’eccessiva irrigazione. In questa situazione, è necessario interrompere immediatamente le annaffiature, assicurarsi che il vaso abbia un buon drenaggio e, se il marciume è esteso, rinvasare la pianta in terriccio fresco dopo aver rimosso le radici danneggiate. 

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Aloe vera fiorisce di solito al sopraggiungere della primavera, verso marzo.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Il metodo più semplice per moltiplicare l’aloe vera è attraverso la divisione dei polloni, piccoli germogli che crescono alla base della pianta madre. Il periodo migliore per effettuare questa operazione è la primavera o l’estate.

Si estrae delicatamente l’intera pianta dal vaso e si separano con cura i polloni dalle radici della pianta madre, assicurandosi che ognuno abbia alcune radici proprie, quindi si lasciano asciugare le estremità tagliate per qualche giorno, in modo che si formi un callo, prima di piantarli in vasi separati con terriccio ben drenante.

In alternativa, l’aloe vera può essere propagata per talea di fusto o di foglia, anche se questi metodi sono meno affidabili. Per la talea di foglia, si recide una foglia sana alla base, la si lascia asciugare per alcuni giorni fino alla formazione del callo e poi la si interra in un terreno ben drenante, mantenendolo leggermente umido. 

Semi

I semi di aloe vera sono piccoli, di colore marrone scuro e forma allungata.

Informazioni e curiosità

L’aloe vera non va confusa con l’agave americana, una succulenta dall’aspetto simile nota anche come aloe americana: le due piante non hanno però nessuna familiarità e appartengono a generi completamente diversi. 

Coltivazione

VasoPiena Terra

Aloe vera si può coltivare sia in vaso sia in piena terra.

Nel primo caso, la scelta del contenitore e del substrato è un passo cruciale per garantire la salute e il benessere della pianta: è fondamentale optare per un vaso che disponga di adeguati fori di drenaggio, idealmente almeno quattro, per consentire all’acqua in eccesso di defluire ed evitare pericolosi ristagni che possono portare al marciume radicale.

I vasi in terracotta sono particolarmente indicati in quanto la loro porosità favorisce una migliore aerazione delle radici e l’evaporazione dell’umidità, offrendo inoltre una maggiore stabilità, soprattutto per le piante di dimensioni più grandi. Sul fondo del vaso, è consigliabile predisporre uno strato drenante di circa 2-3 centimetri di ghiaia, argilla espansa (come le biglie d’argilla) o sassolini per facilitare ulteriormente il drenaggio dell’acqua. Per evitare che il terriccio si mescoli con il materiale drenante, si può interporre un pezzo di tessuto non tessuto. 

Collocazione

InternoEsterno

Aloe vera si può coltivare sia in casa sia in giardino: tutto dipende dalle condizioni climatiche della propria regione.

Al Nord, nelle zone caratterizzate da inverni freddi, è indispensabile coltivare l’aloe vera in vaso per poterla riparare all’interno in caso di temperature inferiori a 5-7°C. Da aprile a ottobre, quando le temperature sono più miti, è possibile spostare il vaso all’esterno, scegliendo una posizione soleggiata o parzialmente ombreggiata e riparata dai venti forti.

Concimazione

L’aloe vera non è una pianta particolarmente esigente in termini di concimazione: è sufficiente fertilizzare la pianta con moderazione, circa una volta ogni 2-3 mesi durante la primavera e l’estate, che rappresentano il periodo di crescita attiva. È invece importante evitare di concimare durante l’autunno e l’inverno, quando la pianta entra in una fase di riposo vegetativo.

Allo scopo, si consiglia di utilizzare un concime liquido bilanciato specifico per piante grasse e cactus, diluito a metà della dose raccomandata. In alternativa, si possono impiegare concimi organici come il sangue di bue o prodotti a base di estratti naturali.

Se la pianta mostra segni di crescita stentata o le foglie appaiono pallide, potrebbe essere necessario un apporto di fertilizzante. Tuttavia, se l’obiettivo principale è l’estrazione del gel, è preferibile optare per concimi biologici o utilizzare la cenere come rimedio naturale.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

L’aloe vera è una pianta che ama la luce e per crescere in modo ottimale necessita di almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno.

Se coltivata in appartamento, la posizione ideale è vicino a una finestra esposta a Sud, dove possa ricevere la massima quantità di luce. Tuttavia, durante i periodi di caldo intenso o nelle zone con estati particolarmente torride, potrebbe essere necessario offrire alla pianta una leggera protezione dai raggi solari diretti nelle ore più calde del giorno per evitare scottature sulle foglie.

È importante osservare la pianta per individuare eventuali segnali di illuminazione inadeguata: una crescita debole e allungata con foglie pallide può indicare proprio una mancanza di luce, mentre la comparsa di macchie marroni sulle foglie potrebbe essere sintomo di un’esposizione solare eccessiva.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

L’aloe vera è una pianta che non teme la siccità, anzi, è molto sensibile ai ristagni idrici che possono causare il marciume delle radici.

Per questo, è preferibile annaffiare la pianta solo quando il terreno risulta completamente asciutto al tatto nei primi 1-2 cm superficiali.

Quando si annaffia, è bene farlo abbondantemente, assicurandosi che l’acqua defluisca dai fori di drenaggio del vaso, e poi svuotare il sottovaso per evitare che la pianta rimanga immersa nell’acqua. È importante evitare di bagnare direttamente le foglie, in quanto ciò potrebbe favorire la comparsa di malattie fungine.

La frequenza delle annaffiature varia a seconda delle stagioni: durante il periodo di riposo autunno-invernale, le irrigazioni devono essere molto scarse, limitandosi a una volta ogni 2-4 settimane o anche meno. In primavera ed estate, invece, quando la pianta è in fase di crescita attiva, si può annaffiare circa una volta ogni 7-10 giorni, regolando la frequenza in base alle condizioni climatiche e all’effettiva asciugatura del terreno.

In generale, è consigliabile non utilizzare acqua fredda per irrigare l’aloe vera; la temperatura ottimale dell’acqua dovrebbe essere compresa tra 15 e 20°C.

Potatura

Aloe vera non necessita di una vera e propria potatura. È comunque buona norma rimuovere regolarmente le foglie secche, danneggiate o ingiallite che si trovano alla base della pianta, utilizzando forbici o un coltello affilato e pulito: questa pratica previene la formazione di funghi e mantiene la pianta in ordine.

Dopo la fioritura, lo stelo fiorale va tagliato alla base una volta che i fiori sono appassiti. Inoltre, occasionalmente, è utile pulire le foglie con un panno umido per rimuovere la polvere che potrebbe ostacolare la fotosintesi.

Rinvaso e trapianto

Per quanto riguarda il terriccio ideale per il trapianto, l’aloe vera predilige un substrato leggero, ben drenante e moderatamente fertile, con un pH leggermente acido o neutro, idealmente tra 6.0 e 7.0.

Si può utilizzare un terriccio specifico per piante grasse e cactus, facilmente reperibile in commercio, oppure preparare una miscela casalinga unendo in parti uguali terriccio universale, sabbia di fiume (non calcarea) e perlite o pomice. Questa composizione assicura un drenaggio rapido dell’acqua, fondamentale per prevenire il marciume radicale, uno dei problemi più comuni per le piante succulente.

Per le piante allevate in contenitore, il rinvaso è un’operazione da effettuare ogni 2-3 anni, o quando la pianta si dimostra troppo grande rispetto alle dimensioni del vaso attuale (radici che spuntano dai fori di drenaggio, una crescita rallentata, una tendenza a rovesciarsi facilmente o un terreno che si asciuga troppo rapidamente sono segnali di sofferenza).

Il periodo migliore per il rinvaso è la primavera o l’inizio dell’estate, coincidente con la fase di crescita attiva. È importante scegliere un nuovo vaso di dimensioni solo leggermente superiori al precedente (circa 2-5 cm di diametro in più) per evitare un’eccessiva ritenzione di umidità nel terreno e dotato di buoni fori di drenaggio.

Per procedere al rinvaso si seguano queste poche regole:

  1. Estrarre delicatamente la pianta dal vecchio vaso, allentando il terreno attorno ai bordi.
  2. Ispezionare le radici, eliminando quelle danneggiate o eccessivamente lunghe.
  3. Posizionare la pianta nel nuovo vaso con terriccio fresco e ben drenante, assicurandosi che la base della pianta si trovi allo stesso livello del bordo del vaso. È importante non piantare l’aloe vera troppo in profondità, evitando di seppellire il colletto della pianta.
  4. Dopo il rinvaso, annaffiare leggermente e lasciare che la pianta si riprenda per circa una settimana prima di riprendere le normali irrigazioni.  

Temperatura e ubicazione stagionale

La temperatura ideale per la crescita dell’aloe vera si aggira tra i 18°C e i 30°C. La pianta è sensibile alle temperature inferiori ai 10°C e può subire danni al di sotto dei 5-7°C. Per questo, la coltivazione in interni si rende fondamentale durante i mesi più freddi nelle regioni al Nord per proteggere la pianta dal gelo.

L’aloe vera predilige livelli di umidità moderati, compresi tra il 30% e il 50%, tipici della maggior parte delle abitazioni. Un’umidità eccessiva può favorire la comparsa di problemi fungini, quindi, per compensare, è importante garantire una buona circolazione dell’aria.

In casa, è opportuno evitare di posizionare la pianta vicino a correnti d’aria o a fonti dirette di calore o freddo, come termosifoni o condizionatori, che possono causare sbalzi termici dannosi.

Raccolta

Dalla pianta di aloe vera si raccoglie un gel ampiamente apprezzato per le sue numerose proprietà benefiche.

Si tratta, infatti, di un rimedio naturale efficace per lenire scottature solari, piccole ustioni, tagli e irritazioni cutanee, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e cicatrizzanti. Il gel può essere estratto da una foglia matura (idealmente di almeno 3 anni) tagliandola longitudinalmente e raschiando la polpa trasparente con un cucchiaio.

Durante l’estrazione, potrebbe fuoriuscire un liquido giallastro amaro, chiamato aloina, che ha proprietà lassative e per questo va usato con cautela. 

Malattia e cure

L’aloe vera è generalmente una pianta resistente a parassiti e malattie se curata correttamente. Tuttavia, può essere occasionalmente attaccata da parassiti come la cocciniglia e il ragnetto rosso ed è importante ispezionare regolarmente la pianta alla ricerca di eventuali segni di infestazione, come residui appiccicosi, ragnatele o piccole protuberanze sulle foglie.

In caso di infestazioni lievi, si può provare a rimuovere i parassiti manualmente con un panno umido o un batuffolo di cotone imbevuto di alcol denaturato. Tra i rimedi naturali, si può ricorrere a nebulizzazioni con una soluzione di acqua e sapone per piatti o con olio di neem.

Il marciume radicale è un’altra delle patologie più comuni e pericolose per l’aloe vera, spesso causata da un’eccessiva irrigazione: i sintomi includono foglie gialle o mollicce e un odore sgradevole. Per prevenire questo problema, è fondamentale garantire un buon drenaggio ed evitare di annaffiare eccessivamente.

In caso di presenza di marciume, invece, è necessario rinvasare la pianta in terriccio fresco e asciutto, dopo aver rimosso le radici compromesse.

Altre malattie fungine, come le macchie fogliari e la ruggine, possono manifestarsi in condizioni di elevata umidità o scarsa circolazione dell’aria. In questi casi, è consigliabile migliorare la ventilazione e, se necessario, utilizzare un fungicida naturale a base di olio di neem o zolfo, rimuovendo le foglie colpite.

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