Aglaonema

Aglaonema

Aglaonema

  • Aglaonema è una pianta d'appartamento da coltivare in vaso.
  • Aglaonema fiorisce di rado in casa, ma queso non toglie bellezza al suo aspetto ricco e lussureggiante.
  • La pianta di aglaonema è in grado di assorbire gli inquinanti presenti nell’aria delle abitazioni.
  • Aglaonema non va esposta al sole diretto per evitare danni e bruciature al fogliame.
  • Il fogliame screziato di verde e argento è il vero punto di forza della pianta di aglaonema.
  • Aglaonema è una pianta d’appartamento da coltivare in vaso.
  • Aglaonema fiorisce di rado in casa, ma queso non toglie bellezza al suo aspetto ricco e lussureggiante.
  • La pianta di aglaonema è in grado di assorbire gli inquinanti presenti nell’aria delle abitazioni.
  • Aglaonema non va esposta al sole diretto per evitare danni e bruciature al fogliame.
  • Il fogliame screziato di verde e argento è il vero punto di forza della pianta di aglaonema.

Ricca e lussureggiante: questa è l’impressione che suscita una pianta di aglaonema in piena salute, anche se non è facilissimo mantenerla tale. La ragione è semplice: aglaonema è pianta esigente in fatto di temperatura e umidità, il che la rende adatta solo alle case riscaldate, nei mesi invernali, con temperature stabili intorno ai 18°C, dove sia posta in condizioni di elevata umidità grazie a semplici accorgimenti per crearle attorno un favorevole microclima. Non si presta invece come pianta da ufficio, nei locali pubblici, seconde case o abitazioni che restano vuote a lungo nel periodo invernale.

Il genere aglaonema conta circa 50 specie originarie del Sudest asiatico coltivate come piante da appartamento ma anche, nelle regioni calde del mondo, in piena terra. Differiscono fra loro per dimensioni, colore delle foglie e dei fiori, ma si rifanno tutte a una struttura generale comune e analoghe regole di coltivazione.

Riproducibile per talea, la pianta di aglaonema si concima in primavera e in estate, due volte al mese, utilizzando un fertilizzante liquido per piante verdi e si annaffia sempre dall’alto, due volte la settimana, in estate; una in inverno senza mai lasciare asciugare completamente il terreno, ma evitando i pericolosissimi ristagni idrici. La pianta non va potata (basta solo eliminare le foglie sciupate o ingiallite) e si rinvasa ogni 2-3 anni, in primavera, utilizzando un terriccio da fiori ricco di sostanza organica solo parzialmente decomposto, capace di trattenere a lungo l’umidità e rilasciare nel tempo, in modo costante, i nutrienti. La posizione in casa deve essere davanti a una finestra esposta solo sul lato Nord, mentre la pianta di aglaonema può stare all’esterno solo durante la bella stagione, al riparo dai raggi diretti delle ore più calde della giornata. Le cocciniglia a scudetto sono il nemico più insidioso per l’aglaonema, ma si rimuovono con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol.

Il pregio decorativo delle piante di aglaonema risiede nel fogliame, ricco e variamente colorato per le screziature grigie e argento in diversa combinazione e di intensità variabile.

I fiori, che si formano solo nelle piante mature che hanno raggiunto il pieno sviluppo (poco meno di un metro di altezza e almeno 3-5 anni di permanenza in casa), spuntano in estate. Si tratta di spate di colore variabile fra il bianco e il verde chiaro, con spadice centrale carnoso color crema, simili a quelle degli spatifilli o degli arum. Solo in rari casi ai fiori fanno seguito bacche di colore rosso.

Le foglie sono di forma lanceolata, lunghe da 15 a 22 cm, di colore verde scuro con macchie di color grigio e argento. Sorrette da lunghi piccioli, presentano una lamina cerosa e piacevole al tatto ma non per questo sono molto resistenti alla siccità. Si flettono dolcemente verso l’esterno dando alle rosette di foglie un aspetto ricco e fogliato, anche se questo effetto di “tutto pieno” si ottiene solo col tempo.

Il colore deciso e scuro delle foglie tende ad opacizzare con il tempo perché la pianta tende a ricoprirsi di una patina uniforme di polvere che risulta poco evidente se non vi si passano sopra le dita. Per avere foglie sempre splendenti, una volta al mese occorre prima passarle con un panno asciutto, per rimuovere la polvere, e poi con un panno spugna umido per idratarle a fondo. In questo modo si possono rimuovere anche ragnetti rossi appena insediati e non ancora in grado di dar luogo a un’infestazione vera e propria. Le foglie riportano spesso danni da freddo o per insufficiente nutrimento.

Silver Queen”, con foglie verdi dalle maculature argentate, è la varietà di aglaonema più diffusa.Particolarmente fogliosa, presenta foglie tutte leggermente dissimili fra loro, anche perché mutano durante la crescita. La zonatura argentea centrale si amplia e il contorno verde diventa più scuro. La divisione fra le due fasce di colore non è netta ma procede a salti e a macchie. L’effetto generale è quello di una pianta discreta pur essendo dotata di una vegetazione importante, facilmente abbinabile e mai chiassosa.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

I fiori di aglaonema, che si formano solo nelle piante mature e dopo qualche anno, spuntano in estate.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadici

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

La riproduzione dell’aglaonema tramite talea è un procedimento facile che non richiede particolari accorgimenti, se non quello di utilizzare un terriccio adatto, che andrà mantenuto umido per tutto il periodo necessario alla pianta per tornare in vegetazione. A primavera staccare dalla base un nuovo getto, con almeno tre foglie già formate con relative radici, e porlo in un mix formato da torba e sabbia in parti uguali, mantenuto umido, alla temperatura di 21°C.

In alternativa, la divisione dei cespi si può eseguire al momento del rinvaso dividendo la pianta e facendo attenzione che ogni pezzo di rizoma abbia almeno 2-3 gemme.

La semina è invece una tecnica poco utilizzata per riprodurre la pianta di aglaonema perché non garantisce la similarità tra pianta madre e nuove piantine.

Semi

Come nel caso di calla e anthurium, l’aglaonema presenta un’infiorescenza a spiga detta spadice su cui si innestano i piccolissimi semini bianchi

Informazioni e curiosità

In vivaio, al momento dell’acquisto, prima di scegliere una pianta di aglaonema occorre osservare con cura i vari esemplari scartando quelli con foglie deboli, ingiallite o che presentano macchie scure, oppure segni di foglie già recise alla base del cespo.

Coltivazione

VasoPiena Terra

Nel nostro Paese, l’aglaonema viene coltivata come pianta in vaso d’appartamento.

Collocazione

InternoEsterno

Temendo fortemente il sole, è meglio tenere la pianta di aglaonema in casa, oppure spostarla all’esterno d’estate ma solo in ombra.

Concimazione

Per concimare la pianta di aglaonema, in primavera e in estate utilizzare due volte al mese un fertilizzante liquido per piante verdi diluito nell’acqua delle annaffiature, sempre rispettando le indicazioni presenti sull’etichetta del prodotto.

Esposizione

SoleMezz’ombraOmbra

Aglaonema è pianta tipica di foreste equatoriali umide dove la fortissima luce è filtrata dalla volta delle chiome arboree. Per riproporre una situazione analoga, porre la pianta davanti a una finestra solo se sul lato Nord di casa, evitando sempre la luce diretta del sole. Il sole diretto brucia e fa accartocciare le foglie.

È indicata in case poco luminose dove molte altre piante non riuscirebbero a sopravvivere più di una stagione. 

Teme le correnti d’aria.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

Bagnare l’aglaonema sempre dall’alto due volte la settimana in estate; una in inverno senza mai lasciare asciugare completamente il terreno. Sebbene desideri un terriccio con umidità costante ed elevata, la pianta soffre il ristagno ed è bene non lasciare acqua nel sottovaso: troppa acqua provoca, infatti, l’ammuffimento del terreno.

Posta in ambiente riscaldato, l’aglaonema deve essere irrorata con acqua piovana o demineralizzata, per evitare macchie sulla lamina fogliare, a giorni alterni; in ogni caso è sempre meglio mantenere l’aria umida perché un ambiente secco favorisce le infestazioni da ragnetto rosso.

Potatura

L’aglaonema non va potata, ma, quando le foglie appassiscono, occorre eliminarle tagliandole con delle forbici ben affilate per non lacerare i tessuti della pianta.

Trapianto

La pianta di aglaonema si rinvasa ogni 2-3 anni, in primavera. Utilizzare allo scopo un terriccio da fiori ricco di sostanza organica solo parzialmente decomposto, capace di trattenere a lungo l’umidità e rilasciare nel tempo in modo costante i nutrienti. Per evitare il ristagno porre sul fondo del vaso uno strato drenante di 3-4 cm formato da ghiaia.

Ubicazione stagionale

L’aglaonema è una pianta molto esigente in termini di temperatura ideale. Ama il clima mite e umido, quindi in autunno/inverno, o comunque quando le temperature scendono al di sotto dei 10-15°C, la pianta va spostata in casa (in una zona umida dove la temperatura resti intorno ai 18°C).

In estate/primavera l’aglaonema può stare all’esterno, al riparo rigorosamente da sole e correnti d’aria, senza dimenticare mai di bagnarla, soprattutto in caso di caldo secco.

Malattia e cure

Le cocciniglie brune a scudetto sono il parassita più comune che può infestare la pianta di aglaonema. Posizionate nella pagina inferiore delle foglie, lungo la venatura principale dove formano colonie allungate, si nutrono della linfa che scorre in quantità nei vasi di trasporto, e si rimuovono con alcool e cotone. Date le dimensioni delle foglie, grandi e facili da raggiungere, è sconsigliato utilizzare prodotti chimici preferendo la lotta manuale che risulta efficace e spesso, in soli due turni distanziati di una settimana, risolutiva.

È bene prestare attenzione al punto dove le foglie s’inguainano l’una nell’altra perché è la zona in cui questi insetti possono restare celati, pronti a ripresentarsi in futuro.

L’aglaonema può subire anche l’attacco di acari, insetti che proliferano quando l’aria è molto secca. Le foglie ingialliscono e, sulle stesse, appaiono macchie di colore giallo e marrone. Per eliminare gli acari naturalmente, senza utilizzare insetticidi, occorre aumentare l’umidità intorno alla pianta con frequenti nebulizzazioni alle foglie, meglio se con acqua non calcarea.

Durante la coltivazione della pianta possono verificarsi poi i seguenti problemi:

  • Appassimento delle foglie: significa che le annaffiature sono state eseguite scorrettamente, troppo poche o troppo abbondanti.
  • Indebolimento delle foglie: la temperatura di esposizione è troppo bassa e quindi la pianta va spostata in un luogo più caldo.
  • Accartocciamento fogliare: la pianta è stata esposta al sole diretto.
  • Caduta delle foglie: la causa è da ricercare in una scarsa illuminazione; le foglie solitamente in questo caso inizieranno ad appassire e mostrare segni di debolezza.
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