- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- La fioritura dell’agave (come in foto) è un evento eccezionale, che richiede moltissimi anni prima di verificarsi (a volte anche 40).
- L’agave va posizionata in piena luce, meglio se al riparo dalle raffiche di vento.
- Nei paesi d’origine, l’agave è pianta maestosa in grado di superare i 2 metri d’altezza.
- L’aspetto dell’agave è quello di una ricca rosetta di foglie dalle dimensioni anche imponenti.
L’agave, originaria delle regioni desertiche del Messico, è riconoscibilissima per il colore grigio-verde delle foglie e rappresenta oggi una delle piante grasse più diffuse nel nostro Paese tanto da essersi ambientata con successo lungo tutte le coste del Mediterraneo.
Riproducibile per separazione dei nuovi getti, questa succulenta può crescere sia in vaso sia in piena terra e va concimata solo in estate, una volta al mese, usando un fertilizzante ricco di carbonato di potassio. La pianta, in primavera, si bagna lasciando asciugare il terreno fra un intervento e l’altro, mentre in estate, con temperature elevate, occorrerà annaffiare con abbondanza una volta la settimana, solo se il terreno è ben drenato. Il substrato ideale per il rinvaso (da eseguire ogni anno, oppure ogni 2-3 anni a seconda delle dimensioni della pianta), o il trapianto, deve essere un terriccio per cactacee con l’aggiunta di sabbia fine, per facilitare lo scolo dell’acqua di irrigazione ed evitare così la formazione di pericolosi ristagni. L’agave va posta sempre in pieno sole e non necessita di potatura. Può stare all’esterno tutto l’anno (anche se in inverno si rivela opportuno proteggere la pianta con teli e coperture) ed è sensibile agli attacchi della cocciniglia cotonosa. Più pericoloso per la sopravvivenza dell’agave (specialmente se in vaso) è però, come già anticipato, il ristagno idrico: questo determina la formazione di marciumi a livello di foglie e radici e può richiedere il rinvaso della pianta utilizzando nuovo terriccio completamente asciutto.
L’agave ha foglie succulente, spesse anche diversi centimetri nel punto di innesto sul fusto, lunghe fino a 2 m e larghe anche più di 20 cm. Queste assumono un portamento dapprima assurgente, per poi aprirsi verso l’esterno e curvarsi e presentano una forma lanceolata terminante in una lunga spina diritta. La spina terminale, sempre molto robusta, è di colore solitamente marrone e lunga fino a 5 cm. Lungo i margini irregolarmente dentati delle foglie sono distribuite senza un ordine preciso altre spine ricurve.
Le foglie di agave sono sì elastiche e resistenti, ma non indistruttibili, e una forte trazione può causarne una rottura netta. Fortemente antiestetiche sono le punte rotte, sfibrate o prive di spina.
Infine, il fusto su cui si innestano le foglie è molto piccolo, per cui l’aspetto generale della pianta si configura come una ricca rosetta di foglie che può raggiungere il diametro di 3 m e un’altezza di 2 m e mezzo.
Le due varietà principali di agave, oltre all’a. americana, sono a. potatorum e a. macroacantha.
Fioritura
L’agave è una specie monocarpica: in altre parole fiorisce una volta soltanto nella vita (non prima del decimo anno di età, ma per le piante in vaso i tempi si possono allungare moltissimo) e poi la pianta dissecca. La fioritura comincia in tarda primavera/inizio estate (nella maggior parte delle specie nei mesi compresi tra maggio e novembre).
L’infiorescenza raggiunge i nove metri di altezza e da lontano può essere scambiata per un esile pino: ha, infatti, forma piramidale e l’aspetto di una pannocchia con ramificazioni laterali in forma di rade ombrelle. I singoli fiori, lunghi fino a 10 cm, portati da un lungo peduncolo, sono di colore giallo chiaro.
Commestibilità
Riproduzione
L’agave si riproduce tramite divisione dei polloni.
La moltiplicazione per seme è possibile, ma sconsigliata, poiché i soggetti ottenuti hanno crescita molto lenta.
Semi
I semi di agave, piatti, scuri e rugosi, sono contenuti in capsule deiscenti.
Informazioni e curiosità
L’agave è una pianta dagli innumerevoli usi, sia medicali (ad esempio per curare ferite, scottature e problemi cutanei) che alimentari. Da questa pianta si ottiene infatti uno sciroppo dolcificante alternativo allo zucchero e viene anche impiegata per la produzione di bevande alcoliche, tra cui la Tequila.
A livello ornamentale, l’agave non è pianta di facile abbinamento.
- Tra le succulente: all’interno di uno spazio dedicato alle piante succulente possono spiccare sulle altre, quando di grande taglia, per il portamento elegante, ma non rigido, e per il bel colore. L’effetto pacciamante del terreno si può ricreare anche con succulente di piccola taglia come sedum e delosperma.
- In alternanza: in un giardino o in un terrazzo dove si alternano succulente e arbusti, l’agave si può accostare a pittosporo, phillyrea, corbezzolo, mirto, lentisco, bouganvillea, sempre avendo l’accortezza di creare intorno alla pianta una zona di terreno appropriato.
- Le tappezzanti: l’agave non si abbina a fioriture esili, per cui meglio optare per piante tappezzanti capaci di lunghe fioriture su cui l’agave possa dominare quali alisso, timo, saponaria, aubrietia, iberis sempervivum.
- In vaso: l’agave si pone da sola, dominante, in grandi contenitori, meglio se a tinta unita, anche intensamente colorati; in gruppi solo se si possiedono diversi soggetti di dimensione ed età scalare, aumentando il movimento ponendo i vasi ad altezze diverse l’uno dall’altro, evitando sempre le file (troppo rigide per piante con forme così definite e per nulla mobili). Le piante in vaso non riescono a raggiungere le dimensioni monumentali degli esemplari in piena terra, ma in contenitori adeguati, opportunamente protetti nella stagione fredda, diventano col tempo molto grandi.
Coltivazione
La coltivazione dell’agave si può effettuare sia in vaso sia in piena terra.
Collocazione
L’agave cresce bene all’esterno anche nel nostro Paese.
Concimazione
L’agave va concimata solo in estate, una volta al mese, usando un fertilizzante ricco di carbonato di potassio.
Esposizione
L’agave è una pianta spiccatamente eliofila e solo in piena luce mantiene il suo colore deciso e una forma perfetta. All’ombra genera foglie deboli e irregolari e l’apice si ripiega.
Annaffiatura
L’agave non necessita di annaffiature durante la stagione invernale; in primavera va bagnata lasciando asciugare il terreno fra un intervento e l’altro, mentre in estate, con temperature elevate, annaffiare con abbondanza una volta la settimana se il terreno assicura un ottimo sgrondo dell’acqua in eccesso.
Nelle piante in vaso assicurarsi sempre che, dopo pochi minuti dalla bagnatura, non vi sia ristagno nel sottovaso e, in caso di eccesso d’acqua, eliminarla. L’eccesso idrico e l’umidità elevata possono essere sopportati dalla pianta per brevi periodi senza problemi; divengono gravi in presenza di ristagno e terreni argillosi e pesanti.
In autunno i vasi che restano all’aperto devono essere addossati ad un muro, così da non ricevere tutta l’acqua piovana, e devono essere sempre privati di sottovaso.
Potatura
L’agave non va potata. Basta solo eliminare le foglie che si disseccano in modo che non diventino veicolo di malattie.
Trapianto
L’agave in vaso necessita di essere rinvasata ogni anno se di grandi dimensioni, oppure ogni 2-3 anni se di piccole dimensioni. Bisognerà utilizzare allo scopo un terriccio per cactacee cui aggiungere della sabbia fine per facilitare lo scolo dell’acqua di irrigazione ed evitare che si formino pericolosi ristagni. Il vaso nuovo dovrà essere solo leggermente più grande del precedente ed è preferibile che sia in terracotta.
Anche per le piante in piena terra, il terreno ideale è rappresentato da una mistura di sette parti di terriccio grasso e tre di sabbia a granulometria grossa, reperibile in vendita anche già pronto.
Ubicazione stagionale
La temperatura minima sopportata dall’agave senza danni, per brevi periodi, è di zero gradi, anche se nella pratica non sono poche le piante capaci di resistere anche col gelo.
In generale si può quindi affermare che l’agave è in grado di sopravvivere all’esterno tutto l’anno, meglio se con alcune precauzioni: d’inverno, specialmente quando le temperature scendono sotto lo zero, basta accostare i vasi al muro esposto a Sud o proteggerli in una serra fredda; per le piante in piena terra occorre organizzare coperture temporanee con reti, strutture leggere in legno e teli in materiale plastico trasparente. In ogni caso, l’agave è una pianta robusta che tollera anche gli sbalzi termici.
Se lasciata in ambiente freddo o all’aperto, non bagnare.
Raccolta
La raccolta delle foglie dell’agave, destinate a molteplici usi culinari o terapeutici, si può effettuare in qualsiasi periodo dell’anno e solo manualmente.
Malattia e cure
La cocciniglia cotonosa è la più comune fra le malattie dell’agave e va rimossa intervenendo sulla pianta con pennello e alcool finché l’infestazione non è scomparsa completamente.
Inoltre, l’eccesso idrico o la troppa umidità dell’aria possono provocare marciumi delle foglie e delle radici, fino alla morte della pianta. Alle prime avvisaglie di marcescenza, anche di una sola foglia, lasciare asciugare completamente il terreno prima di annaffiare nuovamente e spostare la pianta in un ambiente più secco. Se il terriccio è troppo pregno d’acqua non attendere che asciughi, ma rinvasare la pianta con terriccio asciutto.