- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione
- Annaffiatura
- Potatura
- Trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure
- L’acacia è un albero rustico, che richiede pochissima manutenzione e non va potato.
- I fiori di acacia hanno virtù antispastiche ed emollienti e sono anche buonissimi in cucina (ad esempio per un’insolita frittura).
- I fiori di acacia sono raccolti in grappoli penduli: molto profumati, sanno attirare gli insetti impollinatori.
- L’acacia è un albero da esterno coltivabile solo in piena terra.
- L’acacia ama le posizioni soleggiate, ma riesce bene anche in mezz’ombra.
- Il periodo di fioritura dell’acacia è la primavera.
Racchiusi dentro il nome comune di “acacia” si trovano, in realtà, alberi diversi: la mimosa (Acacia dealbata), la robinia pseudoacacia, la pianta da cui si ricava il celebre miele di acacia, le robinie a fiore colorato e albizia julibrissin, anche nota come “acacia di Costantinopoli”. Tutti appartenenti alla famiglia delle leguminosae, presentano delle somiglianze a livello di portamento, chioma ariosa e forma delle foglie. Qui ci occuperemo di robinia pseudoacacia.
Originaria del Nord America, questa acacia è caratterizzata da un fusto sottile e diritto e uno sviluppo in altezza piuttosto significativo (le piante possono raggiungere anche i 30 metri); la chioma, leggerissima, è composta da foglie lunghe e ricadenti, imparipennate e formate da un minimo di nove fino a ventuno foglioline verdi. Queste ultime hanno forma leggermente oblunga, sono a margine intero e si presentano lucide nella pagina superiore, quasi argentate in quella inferiore. Le radici sono forti e capaci di fissare l’azoto atmosferico migliorando la composizione e fertilità del terreno.
L’acacia o robinia è una pianta che cresce molto velocemente, occupando presto lo spazio disponibile in giardino, e predilige un’esposizione ben soleggiata (anche se tollera senza difficoltà la mezz’ombra) con terreni sciolti, profondi, fertili, ricchi di sali, e soprattutto ben drenati (sebbene la pianta riesca a vegetare persino su suoli sabbiosi o pesanti). Durante i primi anni, è consigliabile assicurare una buona irrigazione per favorire l’insediamento delle radici, ma una volta stabilitasi, l’acacia si accontenta dell’acqua piovana e si dimostra resistente alla siccità. La concimazione non è strettamente richiesta, essendo l’acacia una pianta molto rustica e adattabile, tuttavia, un leggero apporto di fertilizzante a base di fosforo e potassio può essere utile in terreni particolarmente impoveriti, soprattutto durante il periodo primaverile. Riproducibile per seme o, più facilmente, divisione dei polloni, l’acacia non va potata poiché ogni tipo di taglio può pregiudicarne la salute. La raccolta dei fiori, particolarmente apprezzati per il loro profumo e utilizzabili anche in cucina, avviene generalmente in tarda primavera; la raccolta dei semi si effettua invece in autunno, quando i baccelli maturi si aprono, mentre il miele si raccoglie tra aprile e ottobre. Per quanto riguarda l’ubicazione stagionale, l’acacia si dimostra facilmente adattabile a svariati climi, così come al vento e all’inquinamento: ciò lo rende un albero capace di crescere in città, come in montagna (fino a 1000 metri di altitudine).
Uno dei problemi più frequenti che possono affliggere la robinia pseudoacacia è la clorosi, caratterizzata dall’ingiallimento delle foglie, e l’oidio, il quale si manifesta con una patina bianca sulla superficie fogliare. Inoltre, l’albero può essere soggetto all’attacco di vari insetti, tra cui afidi, cocciniglie e coleotteri. È consigliabile controllare regolarmente lo stato di salute della pianta per evitare di dover utilizzare fungicidi e insetticidi specifici: l’uso di questi prodotti, non consentito nell’agricoltura biologica, è incompatibile con la raccolta dei fiori e miele destinati al consumo alimentare.
Fioritura
A partire da aprile/maggio fino a giugno, l’acacia si copre di un manto di fiori bianchi papillionacei. I fiori, in numero variabile, ma generalmente compreso fra 15 e 25, sono raccolti in grappoli ascellari penduli lunghi fino a 25 cm. Esercitano sugli insetti uno strabiliante potere attrattivo.
Commestibilità
Riproduzione
La pianta di acacia vanta una spiccata produzione pollonifera, che può essere sfruttata per dar vita a nuovi soggetti separandoli dalla pianta madre e allevandoli in vivaio per due anni prima di metterli a dimora.
Le piante ricavate da seme necessitano di un periodo di allevamento di almeno tre anni; si semina solo a primavera in un terreno fresco e leggero, caldo, ma mantenuto umido.
Semi
I semi di acacia sono piccoli e reniformi. Non sono commestibili, al contrario dei fiori che si consumano tradizionalmente pastellati e fritti.
Informazioni e curiosità
I fiori di acacia hanno un gusto dolce e leggermente terroso, e vantano innumerevoli proprietà (antinfiammatorie, antiossidanti e antimicrobiche): si possono utilizzare come ingredienti per infusi, confetture e fritture e sono utilizzati soprattutto in ambito erboristico e fitoterapico, per i benefici effetti che esercitano su gola e intestino.
Coltivazione
La pianta di acacia va coltivata in piena terra.
Collocazione
L’acacia è pianta rustica da esterno.
Concimazione
Dato il carattere rustico e adattabile della pianta, oltre all’incredibile capacità di accrescimento, l’acacia non necessita di particolare concimazione.
Esposizione
Per quanto riguarda l’esposizione, l’acacia cresce al meglio in pieno sole ma può resistere anche in mezz’ombra.
Annaffiatura
Le annaffiature dell’acacia non sono necessarie, poiché la pianta si accontenta dell’acqua piovana. Si consiglia solo una buona irrigazione nella prima parte dell’estate, dopo la messa a dimora della robinia.
Potatura
L’acacia non sopporta i tagli e le potature e qualunque sia l’intervento operato sulla pianta ha effetti negativi. Infatti, la potatura in senso classico, cioè la riduzione della chioma, se eseguita solo sulle branche secondarie porta spesso al disseccamento di qualche ramo principale e al diradamento della chioma, mentre se operata sulle branche principali favorisce la formazione di carie interne al tronco.
Trapianto
Pianta molto adattabile, l’acacia è straordinariamente versatile per quanto riguarda il trapianto e radica in tutti i tipi di terreno, da quello pesante e argilloso a quello sciolto e sabbioso. Resiste bene anche agli inquinanti ed è quindi adatta ad essere piantata e crescere in città o lungo strade di grande percorrenza.
In generale, comunque, predilige i terreni sciolti, profondi, fertili, ricchi di sali, e soprattutto ben drenati; si pone a dimora in ottobre o a marzo.
Ubicazione stagionale
L’acacia è capace di resistere tanto al freddo, spingendosi fino a circa 1000 metri di quota, quanto al caldo, radicando in pianura in posizioni aride e assolate. Inoltre si flette bene al vento senza spezzarsi e scarica la neve invernale senza che i rami si pieghino.
Bonsai
La coltivazione dell’acacia in forma di bonsai, è l’unico modo per avere la piantina in vaso. Anche in questa versione va lasciata all’esterno, in posizione ventilata e soleggiata.
Raccolta
La raccolta del miele di acacia si effettua tra aprile e ottobre. Questo miele si presenta generalmente liquido, con un colore sempre molto chiaro, da quasi trasparente a giallo paglierino.
Malattia e cure
Tra i problemi più comuni che possono colpire la pianta di acacia ci sono la clorosi, che si manifesta con un ingiallimento delle foglie, e l’oidio, una malattia fungina che provoca la formazione di una patina biancastra sulle foglie. Inoltre, l’albero può essere attaccato da vari insetti, tra cui afidi, cocciniglie e coleotteri.
Si consiglia di monitorare regolarmente lo stato di salute della pianta in modo da non dover ricorrere a fungicidi e insetticidi specifici, il cui uso, non concesso in agricoltura biologica, non è compatibile con la raccolta dei fiori e del miele per il consumo alimentare.