Piante in inverno: dove metterle e come farle stare bene

Proteggere le piante dalle basse temperature significa spostarle in un luogo più riparato e dedicare loro qualche attenzione specifica per ottenere una buona ripresa vegetativa in primavera.

A cura di Francesca Scarabelli
Pubblicato il 26/11/2024Aggiornato il 29/11/2024
check-up piante

Alcune piante hanno bisogno di cure particolari durante l’inverno perché non sopportano le basse temperature. In questo caso non possono stare all’esterno, esposte al gelo, ma devono essere spostate in un luogo adeguato.

Non sempre l’interno di casa è adatto, come forse si potrebbe pensare: molte piante, infatti, non soffrono solo il freddo, ma anche le temperature elevate dell’interno di un appartamento e l’aria eccessivamente secca. In generale, le piante in inverno si possono spostare in una veranda coperta, in un garage luminoso, su scale vetrate o in una stanza non riscaldata della casa.

Ci sono diverse specie che si trovano spesso nelle nostre case e che richiedono cure particolari. In generale, però, bisogna prestare attenzione alla temperatura, agli spifferi, all’umidità dell’aria, alle annaffiature e alla polvere. È inoltre necessario un controllo periodico delle loro condizioni e, se necessario, anche un aiuto.

Piante da appartamento di cui prendersi cura in inverno

In inverno le temperature calano, la luce naturale diminuisce e così anche l’umidità dell’aria: tutte condizioni che molte piante affrontano con qualche difficoltà. Ogni pianta richiede cure specifiche per poter affrontare al meglio il periodo più freddo dell’anno e riprendere a vegetare con vigore in primavera: vediamo le attenzioni da dedicare ad alcune tra le piante più diffuse nelle nostre case.

Photogallery delle piante da appartamento

  • agapanthus
  • pelargonio
  • lantana
  • Crassula portulacea è caratterizzata da foglie color verde brillante con margini rossi, lisce e a forma di cucchiaio.
  • gardenia
  • fatsia
  • agrumi
  • hibiscus
  • dipladenia
  • oleandro
  • bougainvillea
  • clivia

Clivia

La Clivia in fase di fioritura è una pianta che ha pochi rivali perché il contrasto fra le grandi foglie spatolate verde lucido e le corolle arancione vivido è unico. Per ottenere una ricca espansione, si consiglia di porre la pianta a riposo a inizio inverno.

clivia

Questo si ottiene sospendendo o riducendo al minimo le bagnature e spostando la pianta in un luogo fresco ma luminoso. Le temperature non devono scendere sotto i 10 °C, quindi una scala vetrata o una veranda potrebbero andare benissimo. Appena compaiono gli steli fiorali, la temperatura dovrà essere alzata a 15 °C, ricordando sempre che la Clivia non ama sentire troppo il caldo e che la fascia per il suo benessere termina già a 22-24 °C.

Agrumi

Per gli agrumi il momento critico è rappresentato dal ricovero invernale: un limone splendido durante l’estate può facilmente deperire in poche settimane al chiuso.

agrumi

Non a caso, per conservare gli agrumi nel periodo invernale, un tempo furono create strutture apposite dette “limonaie”, destinate poi ad accogliere anche le piante tropicali. Non potendo disporre di una struttura dedicata, bisogna scegliere una stanza molto luminosa con una temperatura il più possibile stabile e intorno ai 5-10 °C: può andare bene anche una stanza della casa non riscaldata. È necessario evitare luoghi con poca luce perché gli agrumi tendono a perdere le foglie.

Il locale deve essere arieggiato con regolarità, in quanto l’umidità stagnante crea le condizioni favorevoli a tutte le parassitosi, mentre le bagnature dovranno servire solo a mantenere la giusta idratazione della pianta. In questa fase l’eliminazione del sottovaso, così che l’eccesso si disperda e non possa essere riassorbito, è sempre una scelta vincente. Quando non è possibile, è meglio inserire un rialzo in modo che l’acqua che sgronda non venga riassorbita.

Un’altra operazione utile è quella di pulire le foglie per eliminare polvere e sporcizia. Una volta ogni due settimane, infine, le piante vanno attentamente ispezionate per verificarne lo stato di salute ed eventualmente intervenire al più presto.

Lantana

Le lantane sono diventate una presenza piuttosto comune nei nostri giardini, ma dove gli inverni sono rigidi si è costretti a coltivarle in vaso e a ritirarle durante i mesi più freddi.

lantana

Queste piante possono vivere nelle stesse condizioni dei pelargoni, ma al contrario di questi è necessario eseguire la potatura rinnovandone la struttura perché le piante fioriscono sui rami dell’anno: per questa ragione devono essere mantenute giovani. Durante l’inverno bisogna annaffiare le piante con estrema moderazione se ricoverate a temperatura di circa 10 °C oppure in modo normale se mantenute in casa in posizione luminosa, dove è probabile continuino a fiorire.

Fatsia

Fatsia japonica è una pianta che ai neofiti pone non pochi problemi perché sembra essere una specie da casa, ma nei climi miti la si vede coltivata in piena terra e anche resistere in vaso al riparo di androni e porticati dove l’inverno non è troppo rigido.

fatsia

Ad ingannarci è la loro capacità di continuare a crescere in un range di temperatura molto ampio (da 0 a 21 °C), ma allo stesso tempo non sopportare il gelo ripetuto e prolungato. In inverno è quindi necessario ricoverare la pianta in un locale luminoso e aerato con temperature non inferiori ai 4 °C e bagnare con moderazione solo quando il terriccio tende ad asciugarsi. Bisogna inoltre pulire le grandi foglie dalla polvere almeno una volta.

Gardenia

Le gardenie in genere devono essere ritirate durante l’inverno e poste a temperature intorno ai 10 °C, ma è sconsigliato tenerle in casa dove le condizioni potrebbero rivelarsi decisamente sfavorevoli, soprattutto per l’umidità insufficiente. Sono perfette in una veranda o su una scala con molta luce dove non ci siano repentini abbassamenti di temperatura perché la pianta ne soffre molto.

gardenia

Si deve poi bagnare quando il terriccio asciuga, circa una volta alla settimana, sempre con acqua non calcarea e mettendo nel sottovaso della ghiaia, così che la pianta non possa riassorbire l’eccesso ma abbia una maggiore umidità intorno alla chioma.

Crassula ovata

Pianta succulenta di “vecchio stampo” ma sempre fra le più apprezzate quando forma una struttura ad alberello rotondeggiante e molto foglioso, la crassula ovata non ha capacità di resistere al gelo: se un’estate all’aperto non può che giovarle, deve invece essere difesa dal freddo.

Crassula portulacea è caratterizzata da foglie color verde brillante con margini rossi, lisce e a forma di cucchiaio.

In inverno la temperatura minima sopportata è di 4 °C, ma già a meno di 6 °C può riportare qualche danno e un deciso arresto di crescita. Il ricovero invernale è quindi obbligatorio. Crassula ovata va ospitata in un luogo luminoso e non riscaldato: le scale vetrate sono l’ideale. Si dovrebbe bagnare con estrema parsimonia, una volta al mese, spargendo l’acqua su tutto il terriccio del vaso senza localizzarla in un punto che potrebbe restare bagnato troppo a lungo.

Per ottenere una fioritura abbondante e precoce è bene mantenere le piante a una temperatura possibilmente intorno ai 13 °C. In queste condizioni è normale che qualche foglia vada persa, ci si deve allarmare solo se la caduta è abbondante e supera la durata di qualche giorno. In questo caso occorre riportarla in casa, in piena luce e, se asciutta, bagnarla.

Hibiscus rosa-sinensis

Gli ibischi da fioriera sono fra le piante più generose che si conoscano se si dà loro modo di esprimere il massimo potenziale impiegando vasi con una profondità utile di almeno 25 centimetri, bagnando di frequente e concimando tanto.

hibiscus

A fine ottobre sono ancora in grado di aprire nuove corolle e gettarli è davvero uno spreco. Vanno ricoverati in luoghi luminosi, ad una temperatura stabile non inferiore ai 13 °C, e bagnati con moderazione ma con continuità. L’ibisco Rosa-sinensis coltivato in vaso ha bisogno di due interventi di potatura, di cui uno a fine inverno che consiste nell’accorciare tutti i rametti eliminando il terzo finale. In tal modo si stimola la ripresa vegetativa e un nuovo ciclo di fioriture.

Dipladenia e allamanda

Dipladenia, mandevillea e altre forme commerciali e ibride riconducibili a questa tipologia di pianta possono superare l’inverno senza nessun problema, purché abbiano luce in quantità e siano bagnate con parsimonia ma con continuità.

dipladenia

Cresce bene davanti alla porta finestra vetrata di un locale non riscaldato, senza correnti, con temperature minime non inferiori agli 8 °C. Evitate di somministrare fertilizzante, perché le piante formerebbero nuovi tralci deboli e poco consistenti destinati a non sopravvivere a lungo; meglio poi non potare, neanche se la pianta è diventata esuberante: non è il momento di farlo. Più esigente è Allamanda catarthica, che a temperature inferiori ai 13 °C può iniziare a riportare danni, specie se il terriccio è bagnato.

Oleandro

Caparbio arbusto dall’incredibile capacità fiorifera e dalla longevità proverbiale, Nerium oleander non sopporta il gelo ripetuto. All’arrivo del freddo è necessario riparare i vasi in un locale luminoso, arieggiato e senza gas di scarico (come può essere un garage) perché la superficie rugosa delle foglie degli oleandri tende a catturare polvere e smog ricoprendosi di una patina nera che porta al deperimento della pianta.

oleandro

Prima di spostare gli oleandri, soprattutto se si tratta di vasi pesanti e di grandi dimensioni, si può ricorrere al trucco di sospendere le bagnature per una ventina di giorni: il terriccio si asciugherà e il peso da spostare si ridurrà. La pianta è resistente alla carenza idrica e ne soffrirà poco perché il metabolismo in questo momento è ridotto. Mai ricoverare l’oleandro in un locale caldo con temperature stabilmente al di sopra dei 5 °C e con poco ricambio d’aria: finirà per soffrirne e mostrare una ripresa vegetativa rallentata e una fioritura meno esplosiva.

Agapanthus

Gli agapanthus sono tra le fioriture dal sapore esotico più amate, ma dove l’inverno è rigido non resta che coltivarli in vaso. Le piante in vaso non sono facili da mantenere; è ad esempio importante controllare che non forzino il contenitore perché hanno bisogno di spazio, e all’arrivo del freddo devono essere ricoverate in locali luminosi e freddi.

agapanthus

Le piante devono restare a temperature sotto agli 8 °C senza essere disturbate, e annaffiate quel tanto che serve perché il terreno non si disidrati completamente. Non vanno mai conservate in casa né su scale vetrate dove la temperatura si innalza con facilità nei giorni più soleggiati, perché un mancato riposo vegetativo si tradurrà quasi certamente in una fioritura scarsa o assente e in una ripresa vegetativa stentata, apparentemente buona all’inizio perché già le foglie sono in attività, ma sempre più scarsa nel confronto con le altre piante che fioriscono in estate.

Bouganville

In genere, la Bougainvillea soffre le basse temperature e in piena terra cresce solo in zone a clima mediterraneo. Sono però state selezionate alcune varietà più resistenti al freddo, come l’ibrido Violet de Meze, che estendono le zone nel quale è possibile coltivare questo rampicante dalla fioritura lussureggiante.

bougainvillea

Chi deve confrontarsi con il problema del freddo in genere preferisce coltivarla in vaso e ricoverarla ogni anno. Prima del ricovero si suggerisce di eseguire una potatura dei soggetti in vaso per ridurne le dimensioni. La perdita delle foglie, inoltre, consente di porla senza problemi in un locale con illuminazione naturale limitata. Fate attenzione alla temperatura, che deve restare stabilmente sopra i 10 °C. Se scende è pericoloso, perché le piante in vaso non sono protette dall’inerzia termica del terreno e le radici sono esposte alle stesse temperature dell’aria. Nel dubbio, il consiglio è proteggere il vaso fasciandolo con strati di cartone, paglia o altro materiale isolante oppure introdurlo in un contenitore più grande, almeno 20 cm di diametro maggiore, e riempire lo spazio con materiale isolante.

Pelargoni

I pelargoni o gerani, che molti scartano a fine stagione per mancanza di spazio, possono essere conservati in un ambiente non riscaldato, purché non gelido, in condizioni di luce diffusa, anche in un garage o sulle scale, ponendoli nelle vicinanze delle superfici vetrate. Prima di ritirarli occorre fare una pulizia delle piante e del terriccio, lavorandolo e aggiungendone del nuovo.

pelargonio

L’importante è sempre evitare la potatura perché si esegue a primavera, quando il materiale ottenuto potrà essere utilizzato con successo per avere nuove piante, e la reazione di quelle potate sarà più veloce e vigorosa. Bisogna poi pulire le foglie, soprattutto se sono state esposte su un balcone che si affaccia su una strada trafficata, per rimuovere polvere e patina oleosa, e bagnare con regolarità ma sempre con parsimonia, così che l’acqua non arrivi mai a filare nei sottovasi. È infine necessario eliminare i boccioli fiorali che si possono formare per limitare la dispersione di energie. In casa, contro una finestra, la fioritura può continuare.

Dove mettere le piante in inverno

Durante l’inverno, le piante più sensibili alle basse temperature come quelle tropicali o mediterranee, dovrebbero essere spostate in ambienti riparati. Una serra, un balcone chiuso, una veranda o una scala vetrata possono essere ottime soluzioni, poiché offrono luce naturale e un microclima più stabile rispetto all’esterno. È importante assicurarsi che le piante ricevano luce a sufficienza, posizionandole vicino a finestre luminose, ma evitando che siano esposte a correnti d’aria fredda o a fonti di calore diretto, come termosifoni o stufe, che possono disidratare le foglie.
Per le piante da appartamento, è utile ridurre le annaffiature durante la stagione invernale, mantenendo il terreno leggermente umido ma mai inzuppato, per evitare ristagni idrici che potrebbero causare marciume radicale. Se l’umidità ambientale in casa è bassa a causa del riscaldamento, è consigliabile nebulizzare periodicamente le foglie o utilizzare un umidificatore per ricreare un ambiente più favorevole. Infine, per proteggere le piante più delicate durante eventuali ondate di freddo improvviso, si possono utilizzare teli di tessuto non tessuto o coperture da applicare temporaneamente.

Cure indispensabili

Come abbiamo visto, ogni pianta necessita di cure specifiche, ma ci sono alcune attenzioni generali comuni a quasi tutte le piante in inverno.

La temperatura

Ogni pianta ha una temperatura specifica sotto la quale comincia a mostrare segni di sofferenza, ma in generale tutte soffrono i bruschi sbalzi di temperatura e gli spifferi freddi. Bisognerebbe quindi spostare gradualmente la pianta in un luogo più caldo, dandole il tempo di adattarsi alla nuova condizione. Se la pianta viene posta in casa, bisogna fare attenzione a non metterla vicino a caloriferi o a spifferi gelidi e a non esporla alle correnti, ad esempio quando si arieggiano i locali.

Umidità dell’aria

Durante l’inverno l’umidità dell’aria tende a diminuire, il che può essere dannoso per la salute delle piante. Se poi vengono ricoverate in un ambiente riscaldato, il problema può solo accentuarsi. Si consiglia quindi di nebulizzare regolarmente un po’ di acqua sulle foglie e, se l’aria è molto secca, di porre dei recipienti pieni di acqua vicino alle piante.

Luce naturale

L’inverno è in genere la stagione più buia dell’anno, in cui la scarsità di luce è evidente. Le piante hanno comunque bisogno dei raggi del sole per stimolare la fotosintesi e non far ingiallire le foglie; si possono quindi spostare davanti ad una finestra che riceva luce naturale per un buon numero di ore tutti i giorni, facendo però attenzione che le foglie non tocchino i vetri e che non ci siano spifferi o correnti d’aria. In ambienti poco luminosi si possono usare anche delle grow light, cioè dei faretti che riproducono la luce del sole e favoriscono la crescita della pianta.

Annaffiature in inverno

Nel dubbio, è meglio dare un po’ di acqua in meno alle piante piuttosto che eccedere, rischiando marciumi radicali e la formazione di muffe e funghi. In generale, nella stagione fredda le piante rallentano la loro crescita e hanno bisogno di annaffiature meno frequenti. Per capire quando è il momento di annaffiare bisogna controllare (con un misuratore di umidità o semplicemente con un dito) che il terreno sia asciutto fino a 2-3 centimetri di profondità: in questo caso si può annaffiare con moderazione. È poi necessario drenare bene i vasi per impedire che l’acqua ristagni sul fondo facendo marcire le radici.

Polvere

Le piante non amano che la polvere si accumuli sulle loro foglie, impedendo loro di “respirare” e di scambiare umidità con l’ambiente. Il rimedio è quello di spolverare regolarmente e con delicatezza la foglie con un panno pulito o con un piumino antistatico.

8 consigli per le piante che rimangono all’aperto

  1. Se possibile, spostare le piante sul lato Sud del balcone, collocando al di sotto del vaso una lastra di polistirolo che funga da isolante.
  2. Disporre i vasi contro un muro, piuttosto che vicino alla ringhiera. In questo modo si sfrutta il calore accumulato durante il giorno, che il muro cede durante la notte; inoltre le piante sono più riparate dalle piogge.
  3. Mantenere il terreno asciutto e controllare molto le annaffiature, che dovranno essere limitate al massimo, ricordando che l’acqua crea maggiori danni quando è in eccesso e non quando manca.
  4. Se le piante sono esposte all’acqua piovana, togliere il sottovaso per evitare pericolosi ristagni.
  5. In caso di piante particolarmente delicate, sistemare il vaso all’interno di un contenitore più grande e riempire l’intercapedine con materiali coibentanti quali paglia, foglie secche, polistirolo in granuli. Le piante in vaso, infatti, soffrono il freddo molto di più rispetto alle piante in piena terra perché il suolo profondo ha una notevole inerzia termica, rimane più tiepido rispetto all’aria e rilascia lentamente il calore assorbito. Nei vasi invece, soprattutto se il contenitore è piccolo e il volume della terra è ridotto, l’apparato radicale (la parte della pianta più sensibile) subisce forti e dannose escursioni termiche.
  6. Preferire una collocazione a terra dei vasi e non sulle mensole per evitare un’esposizione maggiore al freddo.
  7. Mettere un telo protettivo del tipo ‘tessuto non tessuto’ attorno alle piante e fermarlo al di sotto del vaso stesso per evitare che venga strappato dal vento. Non utilizzare, se possibile, teli in polietilene perché non consente la traspirazione delle foglie e si forma all’interno la condensa, molto dannosa per le piante in genere.
  8. Prima di ricoverare le piante controllare il loro stato sanitario, in particolare i gerani, che possono essere stati colpiti dalle nottue; in caso di presenza di queste larve defogliatrici occorre rimuoverle per evitare di trovarsi con le piante defogliate in breve tempo, una volta portate nei ricoveri invernali. Stessa cosa per gli agrumi e le lantane che possono avere in corso attacchi di aleurodidi, nota anche come mosca bianca. In questo casi potare le parti infette prima di ricoverarle. In generale la potatura, con conseguente riduzione della vegetazione di circa la metà e l’eliminazione di tutti i rami deboli, è sempre una buona norma da seguire: questa operazione, infatti, ha lo scopo di far circolare al meglio l’aria all’interno della chioma per evitare l’insorgenza di malattie fungine. Tuttavia, non bisogna esagerare sia per non stimolare la vegetazione a un risveglio anticipato, sia perché una chioma fitta garantisce una maggiore protezione dal freddo.

 

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