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Come tutti gli anni, molti avranno ritirato le piante a stagione già avanzata e le avranno sottoposte a un certo periodo “di freddo”, magari non ancora il gelo, ma a diverse giornate di temperature appena sotto i 10 °C. Questo non è sempre un male, se non si tratta di specie molto sensibili, perché nella pratica si nota che un’esposizione a temperature basse per un certo periodo può facilitare una migliore salita a fiore e una maggiore resistenza alla successiva cascola di foglie che di norma segue il rientro. Ora però, se il freddo persiste, tutte le piante devono essere state ritirate in casa, sulle scale, in una veranda con temperature fresche, ma molto luminosa o in un ambiente tipo garage dove la luce scarseggia: è necessario un controllo delle loro condizioni e, se necessario, anche un aiuto.
Photogallery delle piante da appartamento
Clivia
La Clivia in fase di fioritura diventa una pianta che ha pochi rivali, perché il contrasto fra le grandi foglie spatolate verde lucido e le corolle arancione vivido è unico. Per ottenere una ricca espansione, si consiglia di porre la pianta a riposo a inizio inverno. Si opera sospendendo o riducendo al minimo le bagnature e spostando la pianta in un luogo fresco ma che sia anche luminoso. Le temperature non devono scendere sotto i 10 °C e quindi una scala vetrata o una veranda potrebbero andare benissimo. Appena compaiono gli steli fiorali la temperatura dovrà essere alzata a 15 °C, ricordando sempre che la Clivia non ama sentire troppo il caldo e che la fascia per il suo benessere termina già a 22-24 °C.
Agrumi
Per gli agrumi il momento critico è rappresentato dal ricovero invernale, e un limone splendido durante l’estate può facilmente deperire in poche settimane al chiuso. Non a caso per conservare gli agrumi nel periodo invernale, un tempo furono create strutture apposite dette “limonaie”, destinate poi ad accogliere anche le piante tropicali. Non potendo disporre di una struttura dedicata, scegliere una stanza molto luminosa con una temperatura il più possibile stabile e intorno ai 5-10 °C: può andare bene anche una stanza della casa non riscaldata. Evitare luoghi con poca luce perché tendono a spogliarsi.
Il locale deve essere arieggiato con regolarità in quanto l’umidità stagnante crea le condizioni favorevoli a tutte le parassitosi, e le bagnature dovranno servire solo a mantenere la giusta idratazione della pianta. In questa fase l’eliminazione del sottovaso, così che l’eccesso si disperda e non possa essere riassorbito, è sempre una scelta vincente. Quando non è possibile, inserire un rialzo in modo che l’acqua che sgronda non venga riassorbita.
Pulire le foglie per eliminare polvere e sporcizia. Una volta ogni due settimane le piante vanno attentamente ispezionate per verificarne lo stato di salute ed eventualmente intervenire al più presto.
Lantana
Le lantane sono diventate una presenza piuttosto comune nei nostri giardini e dove gli inverni sono rigidi si è costretti a coltivarle in vaso e a ritirarle. Possono vivere nelle stesse condizioni dei pelargoni, ma al contrario di questi è necessario eseguire la potatura rinnovandone la struttura perché le piante fioriscono sui rami dell’anno: per questa ragione devono essere mantenute giovani. Durante l’inverno annaffiare le piante con estrema moderazione se ricoverate a temperatura di circa 10 °C, in modo normale se mantenute in casa in posizione luminosa dove è probabile continuino a fiorire.
Fatsia
Fatsia japonica è una pianta che ai neofiti pone non pochi problemi perché sembra essere una specie da casa, ma nei climi miti la si vede coltivata in piena terra, e anche resistere in vaso al riparo di androni e porticati dove l’inverno non è troppo rigido. A ingannarci è la loro capacità di continuare a crescere in un range di temperatura molto ampio (da 0 a 21 °C), ma allo stesso tempo non sopportare il gelo ripetuto e prolungato. In inverno, ricoverare la pianta in un locale luminoso e aerato con temperature non inferiori ai 4 °C, bagnare con moderazione solo quando il terriccio tende ad asciugarsi, e pulire almeno una volta le grandi foglie dalla polvere.
Gardenia
Le gardenie in genere devono essere ritirate durante l’inverno e poste a temperature intorno ai 10 °C, ma è sconsigliato tenerle in casa dove le condizioni, per l’umidità insufficiente, potrebbero rivelarsi decisamente sfavorevoli. Sono perfette in una veranda o su una scala con molta luce dove non ci siano repentini abbassamenti di gradi, perché la pianta ne soffre molto. Bagnare quando il terriccio asciuga, circa una volta alla settimana, sempre con acqua non calcarea, mettendo nel sottovaso della ghiaia così che la pianta non possa riassorbire l’eccesso, ma abbia una maggiore umidità intorno alla chioma.
Crassula ovata
Pianta succulenta di “vecchio stampo”, ma sempre fra le più apprezzate quando forma una struttura ad alberello rotondeggiante e molto foglioso, non ha capacità di resistere al gelo e se un’estate all’aperto non può che giovarle, deve invece essere difesa dal freddo. In inverno la temperatura minima sopportata è di 4 °C, ma già a meno di 6 °C può riportare qualche danno e un deciso arresto di crescita. Il ricovero invernale è obbligatorio. Crassula ovata va ospitata in un luogo luminoso e non riscaldato, le scale vetrate sono l’ideale. Bagnare con estrema parsimonia, una volta al mese, spargendo l’acqua su tutto il terriccio del vaso senza localizzarla in un punto che potrebbe restare bagnato troppo a lungo. Per ottenere una fioritura abbondante e precoce mantenere le piante a una temperatura possibilmente intorno ai 13 °C. In queste condizioni è normale che qualche foglia vada persa, ci si deve allarmare solo se la cascola è abbondante e supera la durata di qualche giorno. In questo caso, occorre riportarla in casa, in piena luce e, se asciutta, bagnarla.
Hibiscus rosa-sinensis
Gli ibischi da fioriera sono fra le piante più generose che si conoscano se si dà loro modo di esprimere il massimo potenziale impiegando vasi con una profondità utile di almeno 25 centimetri, bagnando di frequente e concimando tanto. A fine ottobre sono ancora in grado di aprire nuove corolle e gettarli è davvero uno spreco. Vanno ricoverati in luoghi luminosi, a temperatura stabile, non inferiore ai 13 °C, bagnati con moderazione, ma con continuità. L’ibisco Rosa-sinensis coltivato in vaso ha bisogno di due interventi di potatura, di cui uno a fine inverno che consiste nell’accorciare tutti i rametti eliminando il terzo finale. In tal modo si stimola la ripresa vegetativa e un nuovo ciclo di fioriture.
Dipladenia e allamanda
Dipladenia, mandevillea e altre forme commerciali e ibride riconducibili a questa tipologia di pianta possono superare l’inverno senza nessun problema, purché abbiano luce in quantità e siano bagnate con parsimonia, ma con continuità. Cresce bene davanti alla porta finestra vetrata di un locale non riscaldato, senza correnti, con temperature minime non inferiori agli 8 °C. Evitare di somministrare fertilizzante, perché formerebbero nuovi tralci deboli e poco consistenti destinati a non sopravvivere a lungo e non potare, neanche se la pianta è diventata esuberante: non è il momento di farlo. Più esigente è Allamanda catarthica che a temperature inferiori ai 13 °C può iniziare a riportare danni, specie se il terriccio è bagnato.
Oleandro
Caparbio arbusto dall’incredibile capacità fiorifera e dalla longevità proverbiale, Nerium oleander non sopporta il gelo ripetuto. All’arrivo del freddo è necessario riparare i vasi in un locale luminoso, arieggiato e senza gas di scarico (come può essere un garage) perché la superficie rugosa delle foglie degli oleandri tende a catturare polvere e smog ricoprendosi di una patina nera che porta al deperimento della pianta. Prima di spostare gli oleandri, soprattutto se si tratta di vasi di grandi dimensioni e pesanti, si può ricorrere al trucco di sospendere le bagnature per una ventina di giorni: il terriccio si asciugherà e il peso da movimentare si ridurrà. La pianta è resistente alla carenza idrica e ne soffrirà poco perché il metabolismo in questo momento è ridotto. Mai ricoverare l’oleandro in un locale caldo con temperature stabilmente al di sopra dei 5 °C, e con poco ricambio d’aria: finirà per soffrirne e mostrare una ripresa vegetativa rallentata e una fioritura meno esplosiva.
Agapanthus
Gli agapanthus sono tra le fioriture dal sapore esotico più amate, e dove l’inverno è rigido non resta che coltivarli in vaso. Le piante in vaso non sono facili da mantenere. È importante controllare che non forzino il contenitore perché hanno bisogno di spazio, e all’arrivo del freddo devono essere ricoverati in locali luminosi e freddi. Le piante devono restare a temperature sotto agli 8 °C, senza essere disturbate, e annaffiate quel tanto che serve perché il terreno non si disidrati completamente. Non vanno mai conservati in casa, né su scale vetrate dove la temperatura si innalza con facilità nei giorni più soleggiati, perché un mancato riposo vegetativo si tradurrà quasi certamente in una fioritura scarsa o assente e in una ripresa vegetativa stentata, buona apparentemente all’inizio, perché già le foglie sono in attività, ma sempre più scarsa nel confronto con le altre piante che fioriscono in estate.
Bouganville
In genere, la Bougainvillea soffre le basse temperature e in piena terra cresce solo in zone a clima mediterraneo. Però sono state selezionate alcune varietà più resistenti al freddo, come l’ibrido ‘Violet de Meze’, che estendono l’areale nel quale è possibile coltivare questo rampicante dalla fioritura lussureggiante. Chi deve confrontarsi con il problema del freddo preferisce coltivarla in vaso e ricoverarla ogni anno. Prima del ricovero si suggerisce di eseguire una potatura dei soggetti in vaso per ridurne le dimensioni. Inoltre, la perdita delle foglie consente di porla senza problemi in un locale con illuminazione naturale limitata. Fare attenzione alla temperatura che deve restare stabilmente sopra i 10 °C. Se scende è pericoloso, perché le piante in vaso non sono protette dall’inerzia termica del terreno e le radici sono esposte alle stesse temperature dell’aria. Nel dubbio, il consiglio è proteggere il vaso fasciandolo con strati di cartone, paglia o altro materiale isolante, oppure introdurlo in un contenitore più grande, almeno 20 cm di diametro maggiore, e riempire lo spazio con materiale isolante.
Pelargoni
I gerani, che molti scartano a fine stagione per mancanza di spazio, possono essere conservati in un ambiente non riscaldato, purché non gelido, in condizioni di luce diffusa. Anche in un garage o sulle scale, ponendoli nelle vicinanze delle superfici vetrate. Prima di ritirarli occorre fare una pulizia delle piante e del terriccio, lavorandolo e aggiungendone del nuovo. L’importante è sempre evitare la potatura perché si esegue a primavera quando il materiale ottenuto potrà essere utilizzato con successo per avere nuove piante, e la reazione di quelle potate sarà più veloce e vigorosa. Pulire le foglie, se sono state esposte su un balcone che si affaccia su una strada trafficata, per rimuovere polvere e patina oleosa, bagnare con regolarità ma sempre con parsimonia così che l’acqua non arrivi mai a filare nei sottovasi. Eliminare i boccioli fiorali che si possono formare per limitare la dispersione di energie. In casa, contro una finestra, la fioritura può continuare.