Piantare un albero: adesso è il momento giusto

La stagione più fredda dell’anno è idonea alla piantagione delle alberature. È un'operazione semplice ma laboriosa che deve essere condotta a regola d'arte perché rimediare agli errori è piuttosto difficile. Se si lavora in due persone è più facile posizionare la zolla.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 30/12/2017 Aggiornato il 30/12/2017
Piantare un albero: adesso è il momento giusto

Il mese di dicembre è adatto alla messa a dimora di nuove piante, in particolare le alberature a foglia caduca. Piantare un albero è un’operazione che va condotta con delicatezza e deve essere effettuata con diversi passaggi: esecuzione della buca, modalità di inserimento della pianta, ancoramento o tutoraggio e predisposizione dell’impianto di irrigazione, che dovrà funzionare per almeno i primi 4 anni.

La buca per il nuovo albero

I giorni migliori per piantare un albero sono quelli soleggiati, o perlomeno non piovosi, e senza vento, con il terreno asciutto. La buca deve essere il doppio della zolla che dovrà ospitare. Sul fondo si dispone uno stato di 3-10 cm di materiale drenante e, a parte, si tiene il terreno prelevato, che va mescolato con sabbia e torba. Sopra allo strato drenante si dispone uno strato di terriccio e qualche manciata di “ammendante”, il substrato arricchito con letame.

Posizionare le radici

Per per piantare un albero, posizionare la pianta in modo ben eretto è sempre meglio lavorare in due. Se l’albero è stato acquistato a radice nuda, occorrerà districare le radici e allargarle in modo circolare, ponendo il terriccio subito sotto alle radici più grosse e compattando bene affinché vi aderiscano. Poi si aggiunge il substrato nuovo, sempre allungando le radici in senso radiale.

Se l’alberatura è in zolla, in teoria si potrebbe tenere intatto l’involucro che la trattiene (se è biodegradabile), ma l’esperienza ci insegna che è indispensabile verificare che le radici non siano spiralizzate (cioè disposte circolari tutt’attorno alla zolla che si compatta). Quindi si appoggia la pianta sul fondo della buca, si taglia l’involucro e si apre il terreno originario per vedere l’apparato radicale. Se è spiralizzato, è meglio eseguire 4 tagli verticali, esterni alla zolla, per rompere le radichette e appoggiare del terriccio nuovo e inumidito affinché si formino subito nuove radici che sapranno allargarsi nel suolo.

Il tubo per l’irrigazione e il tutore

Prima di riempire del tutto la buca con il substrato nuovo occorre inserire il tubo corrugato e forato attorno all’apparato radicale ad anello, lasciando fuoriuscire un’estremità dal suolo per circa 10 cm. Questa estremità dovrà essere chiusa con un tappo così da evitare che piccoli animali vi si annidino ma che, quando occorre irrigare, si possa rimuovere.

Sempre prima di colmare la buca, quando la pianta è stabile, in posizione verticale, si esegue il posizionamento dei tutori o delle ancore.

L’acqua

Infine si colma la buca, si comprime il terreno con i piedi o con un’asse e quindi si forma una piccola conca attorno al fusto, utile a raccogliere l’acqua piovana. Subito dopo si annaffia tutt’attorno e utilizzando il tubo corrugato.

In seguito, si irrigherà una volta al mese e, da aprile a settembre, ogni 15 giorni a meno che non si verifichino piogge intense, apportando 80 litri di acqua ogni volta il primo anno e 120 litri di acqua il secondo anno; dal terzo in avanti si effettua solo l’irrigazione di soccorso, quando il periodo siccitoso si prolunga per quasi un mese.

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