Pareti fiorite con i rampicanti in vaso

Per abbellire un muro rovinato, per coprire un graticcio di legno e garantire un po' di privacy o solo per circondarsi di verde. Sono tanti i motivi per scegliere una pianta rampicante anche sul balcone.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 07/09/2021 Aggiornato il 07/09/2021
Pareti fiorite con i rampicanti in vaso

Un tempo coltivate solo in piena terra oggi, grazie all’utilizzo di vasi capienti, le piante rampicanti possono crescere anche su balcone e terrazzo per ricoprire pareti, formare setti divisori o pergole, aggiungere un tocco di colore e di profumo. Queste piante sono in grado di creare un ornamento permanente, conseguibile in pochi anni e facile da curare. In più, per quanto ospitate in vasi capienti, le specie rampicanti occupano poco spazio in senso orizzontale, adattandosi perfettamente anche nei balconi più piccoli. Infine, si tratta di piante “plasmabili”, cioè che si adattano alla foggia del graticciato o del tutore usato e, pertanto, possono assumere la forma di colonne, festoni o pareti secondo la nostra fantasia o necessità.

Ogni clima richiede specie diverse

Non sempre i rampicanti, sia coltivati in vaso, sia in piena terra, danno i risultati sperati, e le ragioni sono nella maggior parte dei casi tre: il vaso o il piede della pianta sono troppo esposti al sole, non c’è abbastanza spazio per far espandere le radici, oppure non è stata rispettata la naturale esposizione della specie scelta.

Nei luoghi ventosi

Le specie più adatte ai luoghi esposti alle correnti d’aria, come i terrazzi posti ai piani alti, sono edera, glicine per le regioni più fredde e, per quelle più calde, Bougainvillea e Ficus pumila, questo ultimo perfetto arrampicatore ma pure perfetto ricadente. La cura particolare che richiedono consiste nel perfetto tutoraggio dei fusti.

Sui balconi ombreggiati e umidi

Se c’è il rischio che la pianta possa soffrire di ristagno idrico e scarsa fotosintesi clorofilliana, con conseguente “filatura” dei germogli, la specie più resistente è il luppolo. La cura particolare da riservare consiste nel collocarle in un vaso ampio sul cui fondo disponiamo uno strato di almeno 10 cm di argilla espansa da riempire con terriccio organico mescolato a un terzo di sabbia. Humulus japonicus ‘Variegatus’ ha belle foglie variegate ognuna con un disegno diverso. All’arrivo del freddo dissecca la parte aerea ma a primavera cresce rapidamente fino a raggiungere un’altezza di 150 centimetri. Ideale per essere messa in vasi che ospitano anche piante fiorite.

Se l’ambiente è piovoso e fresco

Le piante perfette per creare un angolo di rampicanti sono le ortensie, in particolare Hydrangea petiolaris e Schyzophragma hydrangeoides, tutti da coltivare in terriccio per acidofile. In particolare due varietà: per dare luce a un balcone poco luminoso si consiglia petiolaris ‘Silver lining’ con foglie piccole, dalle venature infossate, goffrate, folte, con un’interessante marginatura chiara; per chi deve rivestire pareti alte e necessita di una pianta vigorosa, si suggerisce S. hydrangeoides ‘Burst of light’, premiato come novità al Salon du Végétal 2018 di Nantes, dal seducente fogliame variegato che in estate si associa a infiorescenze lacecap sempre bianche.

Se il balcone è ombreggiato ma il clima asciutto

È la situazione migliore, ci si può considerare fortunati! Le piante suggerite sono solo una piccola rappresentanza della moltitudine vegetale che qui può vivere. Hedera, Lonicera japonica e luppolo non avranno problemi, ma se l’ombra è molto luminosa si possono usare anche le clematidi. Tutte queste piante necessitano di pacciamatura estiva, sotto cui collocare l’impianto di irrigazione goccia a goccia. Il terriccio da impiegare sarà povero di sabbia e ricco di limo o argilla ben mescolati con torba e stallatico. Sul fondo del vaso porre uno strato di lapillo che conserva l’umidità meglio dell’argilla espansa senza, per questo, causare asfissia radicale. Molto adatta in queste condizioni anche Ampelopsis glandulosaElegans’, una vite canadese poco coltivata dal fogliame inciso, con macchie rosa e bianche, che a fine estate offre bacche blu che dal turchese sfumano al malva. I colori si accentuano in autunno.

Per i luoghi soleggiati e asciutti

Qui sono adatte le piante mediterranee e quelle alpine; a seconda del clima, quindi devono essere privilegiate le une o le altre, senza pretendere fioriture generose in estate, il periodo in cui sono a riposo. Perfetti i cisti, da appoggiare a un graticciato; le bougainvillee sono quelle più freddolose; le più rustiche sono Solanum jasminiodes, passiflore e clematidi. Queste piante richiedono cure particolari: oltre alle attenzioni indicate nel caso precedente (pacciamatura e impianto di irrigazione a goccia), volte a conservare l’acqua nel vaso, occorre studiare bene le associazioni vegetali, poiché l’ombreggiamento determinato delle rampicanti più alte agevola la crescita di altri arbusti o erbacee presenti nel balcone. Clematis ‘Omoshiro”, clematide ibrida, raggiunge i 3 metri di altezza, non richiede potature e fiorisce in giugno, luglio, e con minor intensità ad agosto. I fiori sono grandi, fino a 15 centimetri di diametro, di colore rosa, più accentuato ai margini dei petali, e antere porpora.

Nelle aree più inquinate

Per chi vive in città o in prossimità delle grandi vie di comunicazione o nelle zone di espansione artigianale e industriale, le piante sono indispensabili più che in altri luoghi, ma occorre fare molta attenzione alle specie prescelte. Rose, Hedera, Partenocissus e Hydrangea sono specie poco sensibili all’inquinamento dell’aria ma la ricerca scientifica, sta fornendo liste sempre più lunghe sia di piante sensibili sia di piante tolleranti all’aria inquinata e ha dimostrato che molte specie adatte alle zone ventose si rivelano resistenti nei confronti dell’inquinamento. Si tenga presente che talora gli inquinanti interferiscono con la fertilità del suolo: occorre eseguire una ricca concimazione di fondo prima della piantagione e, se l’inquinamento deriva da particolato grossolano, sono utili i lavaggi alle chiome effettuati con semplice acqua.

Bignonia

campsisCampsis radicans è un vigoroso e robusto rampicante, tanto che ogni anno produce almeno 60 cm di nuova vegetazione, dal portamento sempre “attorcigliato”, quasi lianoso, da porre in pieno sole. Fiorisce per tutta l’estate in arancione, dal chiaro allo scurissimo, e in giallo. Nel corso dei primi due tre anni di vita può essere danneggiato dal freddo intenso, ma trascorsa questa fase di vita, diventa resistentissimo al freddo e al caldo, diventando alto oltre i 3 metri. Per stimolare la produzione di fiori, emessi sui rami dell’anno, a febbraio si riducono a 10 cm i rami emessi l’anno precedente.

Bignonia gialla

bignoniaTecoma stans è un magnifico e vigoroso semi-rampicante che porta per tutta l’estate fiori imbutiformi di color giallo vivo. Necessita di tutori o di un grigliato, perché il suo portamento è piuttosto lasso ed espanso, ma in realtà non può essere definito rampicante vero e proprio poiché non è provvisto di sistemi di ancoraggio. Resiste alle alte temperature ma non al freddo e desidera una posizione al pieno sole. Ha una crescita rapida nelle fasi giovanili, ma impiega oltre 20 anni per raggiungere i 6 metri. Richiede una potatura solo se l’espansione è eccessiva, da eseguire in febbraio, per accorciare i rami nati l’anno precedente.

Falso gelsomino

trachelospermun

Trachelospermum jasminoides, spesso confuso con il vero gelsomino, dal quale si differenzia con facilità la forma del fiore, tipico a spirale, per le foglie più grandi, molto coriacee e più cure, ha fioritura bianca ugualmente fragrante e duratura. Ottima resistenza al freddo, preferisce una posizione ben soleggiata, ma tollera molto bene anche la piena ombra pur perdendo o limitando la capacità fiorifera. Ha una crescita rapida, formando una nuova vegetazione di almeno 40 cm all’anno e raggiungendo un’altezza prossima ai 200 cm. Non necessita di potatura, se non per infoltire la porzione basale su piante annose.

Rosa ‘Cocktail’

rosa-cocktailÈ una bellissima rosa rampicante, di rapida crescita, che garantisce grandi soddisfazioni e abbondante rifiorenza. Ha fiori semplici, molto graziosi e leggiadri, di color rosso geranio con interno giallo, portati in grandi fasci eretti. Resiste al gelo e al pieno sole, ma per godere appieno del suo colore è meglio collocarla a mezz’ombra, dove crescerà superando i 180 cm. Durante il primo anno di impianto occorre tagliare i fusti a 3 – 4 gemme dal punto di inserzione. La potatura diventa meno severa con il tempo, fino a che non è necessario eliminare vecchi rami spogli alla base.

Passiflora

ClematisHanno fiori effimeri, che spesso durano solo un giorno, ma sono veramente particolari e la produzione di nuovi bocci è continua. Forma una siepe fittamente intrecciata, sempreverde solo nelle zone più calde. Ha quindi una mediocre rusticità e nelle zone soggette a geli intensi e prolungati può perdere la vegetazione fuoriterra; in questo caso è bene tagliare i rami in prossimità del piede e attendere con fiducia l’emissione di nuova vegetazione coprendo ben bene il vaso con giornali o tessuto non tessuto. Desidera una posizione al pieno sole e ha una crescita rapidissima, formando tralci di oltre 150 cm in un anno. Può raggiungere i 6 – 7 metri di altezza e va potata in febbraio solo se i rami che creano disordine. Provate una varietà a fiori rossi come ‘Lady Margaret’ un nuovo ibrido ottenuta incrociando P. coccinea e P. incarnata. Cresce rapidamente, fiorisce con abbondanza offrendo corolle con sepali e petali rosso lampone, centro bianco brillante e pagliuzze bianche che attraversano la corona.

Dregea sinensis

DregeaÈ un rampicante poco conosciuto capace di una fioritura ricca e profumata che ricorda il sentore del miele, nei colori bianco crema con striature rosa, che si rinnova da giugno a settembre. Le foglie persistenti sono ovali e carnose, lunghe fino a 10 centimetri. Deve essere posto al sole, in terreno ben drenato, e può essere coltivato solo dove l’inverno è mite. Resiste fino a – 5°C, ma in ogni caso è bene proteggerlo con una buona pacciamatura o con tessuto non tessuto se sono previsti abbassamenti di temperatura prossimi allo zero. Raggiunge un’altezza di tre metri e si espande con forza anche se è facile contenerlo con un reindirizzamento dei rami fuori forma.

Thumbergia alata ‘Arizona Glow’

Thumbergia-Arizona-glow

Pur conservando la gola nera tipica della varietà più nota ‘Susanna’, apre corolle dal seducente color arancione carico, quasi mattone. La fioritura inizia nel mese di giugno per protrarsi fino a settembre e anche oltre se le condizioni climatiche restano stabili con caratteristiche estive. Raggiunge un’altezza di 3 metri se fatta crescere su appositi sostegni che consentano alla pianta di svilupparsi verso l’alto. Se fatta crescere su una struttura di modeste dimensioni, ricade creando un effetto a cespuglio e perde il suo aspetto allungato e rampicante.

Sul muro, senza pregiudizi     

Nulla è meglio delle piante rampicanti sul balcone per mascherare un muro un po’ fatiscente o per proteggere la propria privacy da sguardi indiscreti. Tuttavia sono ancora poco utilizzate in Italia per ragioni riconducibili a due pregiudizi:

1) “I rampicanti sgretolano l’intonaco dei muri con le radici avventizie”: in realtà, non tutti i rampicanti possiedono radici avventizie e le specie che ne sono provviste le usano come organi aggrappanti e non si spingono verso l’interno alla ricerca di acqua;

2) “I rampicanti portano umidità durante le stagioni invernali favorendo infiltrazioni e comparsa di muffe all’interno”: è un’idea che va sfatata poiché nel caso di rampicanti spoglianti durante l’inverno questi non possono arrecare danni se non negli esigui punti di contatto fra fusti e muro, mentre nel caso di rampicanti sempreverdi le foglie indirizzano l’acqua piovana sempre verso il terreno.

Il termine corretto

Con il termine rampicante indichiamo spesso piante che in realtà dal punto di vista botanico hanno caratteristiche diverse e che noi associamo solo per il fatto di poterle far crescere verso l’alto fissandole più o meno attivamente a un supporto. Conoscere le differenze ci aiuta a migliorarne l’utilizzo ottenendo il massimo da ognuna.

Rampicanti

Sono piante i cui fusti sono soggetti a particolari torsioni, come quello del glicine, che ne permettono l’avvolgimento ai tutori oppure piante provviste di particolari organi prensili quali cirri (piselli), viticci (vite), radici avventizie (edera) e ventose (vite canadese) che permettono alla pianta di crescere arrampicandosi in autonomia.

Sarmentose

Sono piante che non sono provviste di organi prensili ma che hanno un notevole allungamento dei fusti e che necessitano spesso di tutori per stare in posizione eretta (le rose sarmentose e il gelsomino).

Liane

Sono piante che non sono provviste di organi prensili ma che hanno un grandissimo allungamento dei fusti e che necessitano di tutori (le diverse Actinidia).

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