Vantaggi e come costruire un tunnel serra per l’orto fai da te

Un utile investimento per chi vuole coltivare ortaggi e verdure anche in inverno. Richiede qualche attenzione particolare, come l'attenta scelta dei materiali e un'arieggiatura quotidiana.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 10/12/2024Aggiornato il 10/12/2024
tunnel di coltivazione

Un tunnel serra per l’orto è una struttura che permette di coltivare verdure e ortaggi tutto l’anno, ottenendo un buon raccolto anche durante i mesi più freddi e anticipando la semina delle pianticelle da trapiantare nell’orto in primavera. Nonostante ci siano dei kit completi in commercio, non è difficile realizzare un tunnel per l’orto fai da te, a patto di essere almeno in due a montarlo e di scegliere accuratamente il telo di copertura, che deve essere isolante, non opacizzante e robusto.

Ci sono poi alcune regole da seguire per coltivare le verdure nel tunnel con successo, tra cui la principale è quella di arieggiare quotidianamente la struttura per evitare che si formi la condensa e che la temperatura al suo interno si innalzi eccessivamente. 

I vantaggi del tunnel nell’orto

I tunnel per l’orto sono sempre più diffusi perché hanno molteplici impieghi e possono offrire molti vantaggi. Servono infatti a:

  • ricoverare a fine autunno le piante dell’orto e le aromatiche che ancora sono in vegetazione, come ad esempio rosmarino, basilico e prezzemolo;
  • ospitare le verdure coltivate in vaso che devono essere consumate (ad esempio il sedano);
  • anticipare le semine di ortaggi da coltivare in pieno campo appena le condizioni climatiche lo consiglieranno (pomodori, melanzane, peperoni, zucche, zucchini, meloni, angurie);
  • anticipare la messa a dimora di piantine acquistate con pane di terra che potranno essere coltivate sullo stesso terreno fino alla fine del ciclo o ritrapiantate (le stesse del paragrafo precedente, ma anche cavoli e carciofi);
  • coltivare dalla semina al raccolto verdure invernali che non temono troppo il freddo, come ravanelli, spinaci, valerianella;
    riporre attrezzi e strumenti di lavoro per l’orto.

Tipologie di tunnel

Le principali tipologie di tunnel per l’orto sono tre, ognuna con le sue caratteristiche, i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.

Il tunnel freddo di piccole dimensioni

Questa tipologia di tunnel che ci si può anche costruire da soli è indicata per chi desidera prolungare la coltivazione degli ortaggi ancora qualche mese, ma conserva un carattere di provvisorietà perché, per via dell’altezza contenuta, l’operatore resta all’esterno esposto alla pioggia e al freddo. È la scelta giusta per chi desidera iniziare e vuole mettersi alla prova prima di affrontare la spesa di una struttura più grande.

Offre risultati lusinghieri, ma per un breve periodo. È una struttura temporanea che deve essere montata e smontata ogni anno e che si deteriora abbastanza velocemente, specie se riposta in malo modo (ad esempio piegando i teli e non arrotolandoli), in locali non idonei (troppo caldi o troppo freddi) e sporca, in cui quindi i processi di degrado sono più rapidi.

Il tunnel freddo di grandi dimensioni

Si tratta di una struttura in cui l’operatore può stare in posizione eretta; tende a diventare una presenza stabile che rimane sempre sulla stessa porzione di terreno, una sorta di stanza protetta dove continuare il lavoro. In primavera e in estate diventa una “fabbrica” di primizie come le fragole, mentre per tutta l’estate e fino all’autunno spesso è dedicata a pomodori, peperoni e melanzane.

Durante l’inverno serve per la coltivazione degli ortaggi meno sensibili al freddo, ottenendo risultati di gran lunga migliori che in pieno campo o con l’utilizzo di tessuto non tessuto. Il suo limite è che spesso si trasforma in un magazzino, in un ricovero invernale per oleandri, agrumi e pelargoni o in uno spazio multifunzionale sempre meno dedicato alla coltivazione degli ortaggi. Meglio allora predisporre fin da subito al suo interno un banco da lavoro per il trapianto e le altre operazioni con sotto una scaffalatura per riporre gli attrezzi necessari.

Le serrette da balcone

Tra le tipologie di tunnel per l’orto, queste sono le ultime arrivate. Il mercato ne propone di diversissime fra loro per costo, ingombro e prestazioni. Se non le avete mai provate e non siete convinti che diverranno un elemento stabile delle vostre abitudini di coltivazione, potete sceglierne una economica e dopo un paio d’anni optare per un modello più grande e più performante. Le attese nei confronti di queste strutture è sempre sovrastimata e si pensa che un semplice foglio di materiale plastico possa difendere dal gelo. Può infatti evitare gli scrosci di pioggia e l’accumulo di neve, ma non le basse temperature.

L’efficienza delle serrette è data dal potere isolante del materiale da una parte e dalla dispersione di calore del muro cui sono addossate dall’altra. In altre parole, la casa perde calore verso l’esterno e questo è trattenuto nella serretta. Lo stesso dicasi per il calore che i muri irradiati dal sole rilasciano progressivamente. In una casa ben coibentata la loro efficienza è minima perché manca il calore proveniente dai muri cui sono appoggiate.

Il limite di utilizzo delle serrette sul balcone è lo spazio ristretto che consente di ospitare all’interno un numero limitato di vasi, in genere dedicati più alle aromatiche che agli ortaggi veri e propri. In molti casi assistiamo a inutili tentativi di mantenere vivo e vitale il basilico, che ingiallisce progressivamente e stenta a lungo prima di morire. Così le “tare”, ossia la parte improduttiva nel tempo aumenta e all’interno trovano posto i vasi vuoti, forbici e paletta, prodotti chimici e fertilizzanti. Il rischio è acquistare una serretta e ritrovarsi a gestire un piccolo armadio trasparente.

Provate invece a coltivare in vaso ravanelli, rucola, prezzemolo e valerianella bagnandoli sempre con parsimonia ma frequentemente. Utilizzate la serretta da balcone per tentare semine anticipate, e se siete in una zona con inverni non troppo gelidi, mettete nel terreno i piselli già in autunno inoltrato per avere piante pronte a entrare in fase di crescita attiva e produzione appena le temperature torneranno ad innalzarsi.
Arieggiate solo nelle ore più calde della giornata e, se è presente condensa, asciugatela con un foglio di scottex. Se il fenomeno tende a ripetersi ponete sul fondo un quotidiano, così che assorba l’acqua caduta, eliminandolo il mattino prima che questa possa evaporare.

Dove posizionarlo

La collocazione deve essere sempre in pieno sole; più nel dettaglio, il tunnel deve essere posto perpendicolarmente al cammino del sole. In questo modo le verdure saranno irraggiate su entrambe i lati e avranno sviluppo paragonabile all’interno di tutta la struttura.

montaggio tunnel nell'orto

L’orientamento del tunnel deve anche tenere in considerazione i venti dominanti e non si deve opporre a questi. Nei giorni di vento è bene non aprire il tunnel perché si potrebbe creare una sorta di effetto vela: si offre una maggiore resistenza e folate improvvise potrebbero danneggiare la struttura o strapparla addirittura agli ancoraggi. Il tunnel chiuso non permetterà l’ingresso del vento: potrà deformarsi ma è più difficile riporti danni.

Come costruire un piccolo tunnel fai da te

Un buon montaggio richiede il lavoro di almeno due persone per tendere correttamente tutti gli elementi, evitando di avere un tunnel con zone molli, parti non tese dove si può accumulare l’acqua oppure aree soggette a maggiori sollecitazioni per “l’aprirsi e chiudersi” sotto l’azione del vento. I picchetti e gli aghi di fissaggio devono poi essere piantati tutti nel terreno e sempre con un’inclinazione verso l’interno di circa 30° per aumentare la loro resistenza alla trazione verso l’alto. Si piantano con l’aiuto di un martello in gomma in grado di fare forza senza deformarli.

1. Piegate ad arco i sostegni metallici (tondino di ferro da carpenteria) in forma di “U” e infiggeteli nel terreno per almeno 15 cm alla distanza di 100 cm uno dall’altro.

1. Piegate ad arco i sostegni metallici (tondino di ferro da carpenteria) in forma di “U” e infiggeteli nel terreno per almeno 15 cm alla distanza di 100 cm uno dall’altro.

2. Unite fra loro gli archi con elementi orizzontali come filo zincato, tubi o canne, e assicurate gli estremi a tiranti per dare maggiore stabilità alla struttura.

2. Unite fra loro gli archi con elementi orizzontali come filo zincato, tubi o canne, e assicurate gli estremi a tiranti per dare maggiore stabilità alla struttura.

3. Collocate il telo di materiale plastico a cavallo della struttura, ma solo dopo essersi accertati che non esistono bordi taglienti o discontinuità che possono facilmente lacerare la copertura.

3. Collocate il telo di materiale plastico a cavallo della struttura, ma solo dopo essersi accertati che non esistono bordi taglienti o discontinuità che possono facilmente lacerare la copertura.

4. Il telo si fissa agli archi di testata grazie ad appositi fermagli che è bene acquistare insieme al telo.

4. Il telo si fissa agli archi di testata grazie ad appositi fermagli che è bene acquistare insieme al telo.

Tutti possono costruire un piccolo tunnel per l’orto perché l’operazione non richiede abilità manuali particolari. L’importante è seguire alcuni consigli:

  • un piccolo tunnel deve essere largo circa un metro e alto almeno altrettanto. Misure maggiori richiedono strutture più importanti e resistenti, misure più contenute non giustificano lo sforzo e sviluppano superfici e volumi troppo limitati;
  • è necessario sapere di quanto spazio si dispone, sia in lunghezza, sia in larghezza. Le misure del tunnel devono consentire di avere intorno uno spazio libero di almeno un metro sui lati e il doppio alle estremità;
  • bisogna tenere conto che in un piccolo tunnel non si potrà operare dall’interno in posizione eretta, ma si dovrà lavorare sempre sul fianco della struttura sollevando il telo plastico;
  • valutate la resistenza degli archetti che sorreggeranno il telo e la loro flessibilità per capire quanto potranno resistere ad una deformazione temporanea dovuta ad accumulo di neve. Osservate quanto lunghi sono gli aghi o i picchetti che si infiggono nel terreno per capire quanta può essere la resistenza al vento. Controllate anche la resistenza delle asole dove passano i tiranti e le occhiellature in metallo per verificare che siano posizionate in modo corretto e distribuiscano la trazione così che sia meno facile lo strappo. Valutate infine la resistenza e l’allungamento dei tiranti in cordino e in elastico, sempre con parti di metallo zincate o che non arrugginiscano.

Occorrente

Si possono trovare online o nei negozi specializzati piccoli tunnel in kit di facile montaggio, con archetti, telo, picchetti e tiranti, economici, versatili ed efficaci. Bisogna però prestare un’attenzione particolare alla scelta del telo per il tunnel.

I normali teloni di materiale plastico sono di polietilene: economici, dallo scarso potere isolante, poco durevoli e con forte tendenza ad opacizzare già il primo anno. Il polietilene termico a lunga durata antigoccia, invece, a fronte di un costo più che doppio, ha una durata superiore (il minimo è tre anni), un maggiore potere isolante e non opacizza.

serra a tunnel picchetti

Anche la condensa che si forma all’interno del tunnel e che origina un’indesiderata pioggia sopra gli ortaggi è molto minore nel secondo caso. Difficile riconoscere i diversi materiali plastici se non se ne ha esperienza diretta. Meglio leggere le indicazioni del fabbricante.

Verificare l’integrità del materiale

Se si vuole utilizzare il telo dell’anno precedente, bisogna verificarne l’elasticità e l’integrità, riparando eventuali piccoli fori. Inutile impiegare materiali logorati o mal tenuti che facciano presagire che potrebbero non superare un altro inverno. Un taglio o uno strappo, se di una certa importanza, devono essere chiusi accostando i margini ed unendoli con nastro telato e plastificato ad alta tenuta dopo aver lavato ed asciugato le superfici per migliorare la presa del collante.

Il telo va lavato su entrambi i lati e steso all’aria per farlo asciugare, quindi posizionato sopra le strutture, teso e fissato in modo da offrire la minima resistenza al vento: lo scopo è che crei un corpo unico senza parti che producano un effetto vela che comprometterebbe la resistenza dei tiranti.

Come riporre i materiali

Quando si metterà via, il telo dovrà essere pulito e avvolto su un supporto cilindrico e non piegato come un lenzuolo, così al momento dell’utilizzo si potrà stendere facilmente su una superficie asciutta e pulita per passare uno straccio umido su entrambi i lati. Poi si conserva all’ombra senza pesi sopra.

Nel caso, non impossibile, che si scopra un taglio si dovrebbe provvedere subito a ripararlo prima di stendere il telo sugli archetti. Per farlo si prende una toppa dello stesso materiale, di una grandezza sufficiente a coprire il taglio, e si applica su quello che sarà il lato esterno del telo dopo averlo pulito e asciugato alla perfezione. Si fissa con nastro adesivo ad alta tenuta lungo tutto il perimetro, applicando anche brevi rinforzi in diagonale negli angoli. Questo metodo è più dispendioso in termini di tempo e materiale, ma assicura che il taglio non si allarghi nel tempo.

Tunnel in inverno

L’inverno è generalmente la stagione meno impegnativa nell’orto: le condizioni climatiche, il freddo in modo particolare, hanno messo a riposo un po’ tutte le specie vegetali, ortive e non solo. Pochi sono gli ortaggi, definiti “invernali”, che crescono all’aperto in questa stagione e solo se sono stati attentamente programmati. I più diffusi sono le Brassicaeae, ovvero la famiglia dei cavoli, oltre a carciofi, finocchi, spinaci e insalate invernali. Per avere produzioni più abbondanti, anche in questo periodo, è necessario ricorrere alla coltura protetta sotto il tunnel.

Come preparare il terreno

Il terreno da porre a coltura nel tunnel dovrà già essere libero dai residui delle precedenti coltivazioni, ben lavorato e concimato. Il terreno deve presentarsi sempre fresco ma mai intriso, fertile ma con un’elevata capacità drenante necessaria per trattenere a lungo l’acqua delle bagnature e al contempo sgrondare efficacemente verso gli strati profondi l’eccesso.

La concimazione non è necessaria se si impiegano le aiuole dismesse di colture molto esigenti che erano state ben letamate o concimate in fase d’impianto e sorrette con apporti di prodotti granulari in copertura, come ad esempio pomodoro, melone, melanzana, zucchino e peperone.

L’importanza di arieggiare tutti i giorni

Il tunnel deve essere ben chiuso per impedire l’entrata di aria fredda, ma le aperture devono essere facilmente manovrabili. Bisogna infatti prevedere punti di arieggiamento (in genere i due lati corti del tunnel) da aprire quotidianamente nelle ore centrali della giornata per consentire un buon ricambio d’aria, così da non provocare lessatura dei tessuti delle piantine ed eliminare la condensa nelle giornate di sole o il gocciolamento interno che possono favorire la marcescenza.

Se rimane chiuso, infatti, nel tunnel si possono raggiungere temperature prossime ai 40°C anche in inverno. Si apre quando il sole si è levato e già scalda il tunnel, si chiude quando rinfresca e il sole si è abbassato sull’orizzonte. Il tunnel andrà tenuto chiuso solo nelle giornate con temperature prossime allo zero o di possibile pioggia. Un’errata o mancata gestione delle aperture può portare alla perdita del raccolto.

Le aperture della serra a tunnel non dovrebbero essere collocate a livello del terreno, è auspicabile quindi realizzarle sulla parte superiore della struttura. Per aprirle basterà semplicemente rialzare, arrotolandoli su se stessi, i lembi delle finestrelle.

 

Si consiglia di aprire il tunnel durante le ore centrali del giorno (quelle più calde) e di richiuderlo nelle ore serali e notturne (più fredde), soprattutto nelle giornate soleggiate di fine inverno. Inoltre l’apertura è suggerita anche per evitare che la temperatura all’interno cresca troppo durante le giornate di sole di febbraio: i raggi, battendo direttamente sulla copertura trasparente chiusa nelle ore centrali della giornata, potrebbero andare ad allessare gli ortaggi più teneri.

Si consiglia di aprire il tunnel durante le ore centrali del giorno (quelle più calde) e di richiuderlo nelle ore serali e notturne (più fredde), soprattutto nelle giornate soleggiate di fine inverno. Inoltre l’apertura è suggerita anche per evitare che la temperatura all’interno cresca troppo durante le giornate di sole di febbraio: i raggi, battendo direttamente sulla copertura trasparente chiusa nelle ore centrali della giornata, potrebbero andare ad allessare gli ortaggi più teneri.

Quanta acqua?

Durante l’inverno, l’umidità atmosferica e la condensa fanno sì che non sia indispensabile bagnare le piantine sotto il tunnel. Irrigazioni moderate possono essere eseguite solo nelle giornate più calde, nelle ore centrali della giornata, non prima di aver verificato le condizioni del terreno: quando questo appare asciutto, è il momento di intervenire con le bagnature, che devono essere comunque moderate e localizzate nella zona del terreno in prossimità delle radici di ogni singola piantina.

Attenzione a non bagnare le foglie delle piante, che potrebbero gelare con facilità. L’ideale è bagnare dopo aver arieggiato il tunnel e di pomeriggio, quando il sole sta calando e non scalda l’aria interna al tunnel, riducendo così evaporazione e condensa.
Bisogna anche evitare di creare ristagni di acqua e piccole pozze o accumuli superficiali che possano, con l’abbassarsi della temperatura durante le ore più fredde serali e notturne, gelare e creare conseguenti danni alle colture. Per evitare quest’ultimo inconveniente, è bene che il terreno sia sempre ben drenante, mai troppo compattato e pesante. Nel caso dovessero presentarsi croste o indurimenti in superficie, si deve intervenire con lavorazioni superficiali eseguite con piccoli sarchiatori manuali.

Semine anticipate

Prese le dovute precauzioni e gestito nella maniera corretta, un tunnel nell’orto permette di coltivare ortaggi freschi anche in questa stagione. A febbraio, una volta lavorato e preparato il terreno, si può provvedere a eseguire la semina di ortaggi come rucola, ravanelli, valeriana, indivia e altre insalatine tenere da raccogliere e consumare appena prima dell’arrivo della primavera.

Le regole per un tunnel di successo

Con il tunnel freddo diventa possibile produrre anche durante i mesi invernali e, una volta capito il meccanismo di funzionamento, spesso la struttura tende a diventare permanente: dall’autunno alla primavera consente di raccogliere primizie o prolungare il ciclo di coltivazione, d’estate è più che altro usato come rimessaggio per attrezzatura, vasi, sacchi di terriccio.
Il tunnel richiede però una certa attenzione e cura dei particolari.

Non presenta difficoltà maggiori rispetto alla coltivazione in pieno campo, ma il margine di errore consentito è ridotto e una trascuratezza può avere pesanti ricadute sull’esito finale. Ecco quali regole seguire per avere successo nella coltivazione sotto il tunnel.

  • il montaggio del tunnel nell’orto deve essere corretto. La verifica del corretto montaggio del tunnel è sempre necessaria per assicurarne la stabilità. Molti trascurano questo controllo per poi ritrovarsi a dover rimettere in piedi un tunnel crollato, nella maggior parte dei casi chiusosi a fisarmonica dopo aver schiacciato gli ortaggi, tranciato i cavi di sostegno e rotto il telo in più punti, così da comprometterne la futura stabilità anche una volta correttamente rimontato. Per verificare la stabilità del tunnel non abbiate timore ad applicare forza sia lateralmente sia in testa al tunnel, così da porre in sicurezza i punti di ancoraggio che lo richiedano;
  • l’arieggiamento è essenziale. Aprire e chiudere: questo è il principale compito di chi vuole ottenere il massimo dal proprio tunnel. Nelle ore più calde delle giornate di sole è bene aprire il fianco, sollevando semplicemente il telo per evitare il rischio di temperature troppo elevate che possono causare una “lessatura” dei giovani ortaggi. Arieggiare serve ad asciugare le piante ed evitare che lo sbalzo termico fra giorno e notte sia eccessivo. Solo nelle giornate con temperature prossime allo zero o di possibile pioggia si può evitare di aprire i tunnel;
  • la condensa è sempre da evitare. Il problema della condensa è spesso sottovalutato e non sempre è ricollegato allo scadimento degli ortaggi raccolti. Il gocciolamento, specie su quelli da foglia e in particolare su quelli a cespo, è causa di marciumi, favoriti anche dalle basse temperature notturne. Nei cespi le gocce cadute non scorrono sulla lamina fogliare verso l’esterno, ma dopo essersi raccolte sul rachide centrale convergono verso il fusto, il cuore dell’ortaggio. Chi trova il telo coperto di gocce, eviti di scuoterlo per farle cadere, ma con un foglio di carta assorbente le raccolga e lo strizzi al di fuori del tunnel. Questo è il modo più veloce per ripristinare una corretta umidità in una situazione “d’emergenza”;
  • qualità e manutenzione del telo. Il primo requisito del telone di copertura deve essere la trasparenza, requisito tanto più importante quanto la radiazione solare è minore. La trasparenza nel tempo tende a calare man mano che il tendone si opacizza per l’azione dei raggi solari, lo sfregamento e la sporcizia che si accumula. Due volte l’anno si può quindi lavare il telo con un detergente in grado di sciogliere i grassi ma non così aggressivo da alterare la plastica. Da questo punto di vista, i teli in polietilene termico sono i migliori;
  • irrigare con criterio. Sotto i tunnel spesso si irriga troppo e l’eccesso di umidità all’interno del tunnel è fonte di molti problemi. Le bagnature dovranno essere frequenti ma sempre moderate. Prima di ogni nuova distribuzione valutate lo stato di umidità del substrato infilando le dita nel terreno fino ad una profondità di 4-5 centimetri;
  • la lavorazione del terreno. La ragione per cui spesso si deve rimandare la bagnatura per più turni di seguito è la risalita capillare dell’acqua dagli strati profondi. Questo si deve al fatto che, pur essendo riparato dalle precipitazioni meteoriche, il terreno su cui insiste il tunnel è in comunicazione con quello circostante e ha un tenore di umidità simile. Per ridurre la risalita capillare, una volta al mese si può sarchiare il terreno con un erpice o un piccolo attrezzo a tre denti per rompere la crosta superficiale. Questa pratica riduce l’umidità interna al tunnel e minimizza l’accumulo di condensa;
  • fertilizzare con moderazione. Il terreno del tunnel andrà preparato per tempo e fertilizzato con un terricciato di letame molto maturo in ragione di 2 kg per metro quadrato per le colture invernali. In questo periodo dell’anno non necessita di fertilizzazioni per evitare l’accumulo di nitrati nei prodotti vegetali.

Gli ortaggi da utilizzare

Nel tunnel per l’orto si possono seminare molte specie di ortaggi e prolungarne la produzione. Ecco su quali ortaggi si può puntare in inverno.

Il prezzemolo

Il prezzemolo ha una buona resistenza al freddo ed è l’ultimo fra gli ortaggi non invernali a cedere al gelo. All’arrivo dei primi freddi si consiglia di tagliare tutti i fusti a raso sfruttando la capacità di ricaccio e ricrescita della pianta, poi prelevare con la vanga a profilo quadrato per maggiore precisione di taglio dei piccoli quadrotti, circa 20-25 cm di lato, da rimettere a dimora nello spazio protetto dal tunnel.

Il prezzemolo è un'aromatica facile da curare e si ammala meno facilmente di altre.

Il prezzemolo è un’aromatica facile da curare e si ammala meno facilmente di altre.

Per una famiglia di quattro persone, surgelando la produzione derivante dal taglio a raso, ne bastano due. Il prezzemolo, così protetto, potrà sopravvivere e produrre fino alla primavera successiva.

I cavoli a raccolta invernale

Seminati a inizio estate o trapiantati dopo il grande caldo, devono poter restare in campo anche durante la stagione fredda. Nelle regioni del centro e del sud le temperature invernali, di norma, non sono in grado di danneggiare il cavolfiore che è una pianta resistente, ma in collina, in montagna e al nord questo potrebbe accadere.

Le piante possono essere trasferite dalle aiuole sotto i tunnel con una certa facilità, cercando di mantenere la zolla compatta così che il terreno non si stacchi dalle radici.

I ravanelli

Considerati un ortaggio senza stagione, i ravanelli si seminano tutto l’anno, purché le condizioni climatiche lo consentano. Con temperature medie al di sopra dei 7°C si può tentare la semina e attendere un raccolto in breve tempo.

Prediligono temperature fresche ed uniformi e si accrescono con forza con temperature intorno ai 15-18°C. Si coltivano con successo nei tunnel freddi, con l’avvertenza di arieggiare con regolarità nelle ore più calde della giornata perché l’innalzamento delle temperature, per l’effetto serra, incide negativamente sulla qualità del prodotto.

Rucola, radicchio e valerianella

Per ravvivare le insalate miste invernali ci può venire in aiuto la rucola che, resistente al freddo, offre in tempi brevi (circa 40 giorni dalla semina) i primi raccolti, cui ne seguiranno altri più abbondanti se trattata come verdura da taglio. Per una buona uniformità di semina mescolare un grammo di seme, necessario per un metro quadrato, con due manciate di terriccio fine e due di sabbia leggermente umida. Mescolate il tutto e procedete nella semina a spaglio. Le pianticelle correttamente distanziate cresceranno di più e meglio.

 

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