Trapianti e semine di settembre

Dopo gli ultimi raccolti, c'è chi decide di abbandonare l'orto a se stesso e chi preferisce continuare con le produzioni. A metà di settembre è il momento giusto per ripulire e rimettere a dimora nuovi ortaggi. Con alcune precise accortezze.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 16/09/2022 Aggiornato il 16/09/2022
trapianti e semine

A fine estate chi ha un orto si trova davanti a un bivio: lasciare che l’orto esaurisca le produzioni, e si avvii a un riposo invernale, oppure tentare nuove semine e trapianti per continuare i raccolti fino all’arrivo del freddo o per iniziare già adesso le coltivazioni del prossimo anno.

Carciofi da scarducciare 

A settembre le varietà precoci di carciofo, per esempio la ‘Catanese’, sono rientrate in vegetazione e sono pronte per la scarducciatura: l’operazione consiste nell’eliminare i carducci (si chiamano così i polloni) in sovrannumero. I carducci si formano nella zona esterna alla base del cespo: sono piante in miniatura con apparato radicale rizomatoso, gemma e prime foglie. Sulle piante se ne lasciano un numero di tre, scelti fra i più vigorosi, per un rinnovo interno, gli altri si tolgono per limitare il rigoglio vegetativo e concentrare le energie necessarie alla produzione di capolini di qualità. Quelli eliminati possono essere scartati o messi a dimora per creare nuove piante, in questo caso occorre accorciarli a metà della loro lunghezza tagliando la parte terminale delle foglie.

carciofo

 

 

Fragole da moltiplicare 

È il momento di colmare le fallanze nelle aiuole delle fragole. Con il caldo estivo qualche pianta può essere giunta alla fine del suo ciclo e non riprendere a vegetare o mostrarsi così sparuta da consigliarne la sostituzione. Per avere a primavera una buona ripresa produttiva acquistare piante con pane di terra, possibilmente grande, in vegetazione, vigorose, ben colorate, e vivaci. Andranno bagnate senza esagerare ogni due/tre giorni fino a quando non si è certi del loro attecchimento.

 

Radicchi forti anche al freddo

In questo periodo si posso seminare o trapiantare una gran quantità di radicchi, sia da cespo, sia da taglio: radicchi rossi, bianchi, verdi e variegati, senza dimenticare la Catalogna. I radicchi sono la verdura da foglia per eccellenza nei mesi freddi, perché capaci di resistere fino a temperature di -4 °C senza gelare; si possono però proteggere con tessuto non tessuto per difenderli dalle condizioni più rigide, o con minitunnel in grado di favorirne una crescita più veloce e rigogliosa. Si tratta di ortaggi poco esigenti che sfruttano le aiuole già concimate per altri ortaggi. Il terreno per la semina deve essere preparato con cura eliminando gli apparati radicali delle colture precedenti, affinando il substrato, evitando che si formino avvallamenti e buche dove l’acqua può ristagnare. I ristagni d’acqua sono causa degli ingiallimenti fogliari. Non sono indicati i terreni freddi né quelli ricchi di calcare; preferire terreni a pH fra 6 e 6,8 o neutri.

radicchio

In pieno campo

La semina direttamente a dimora si esegue a file distanti 30-40 cm o a postarelle, impiegando circa 5-8 semi per buca, distanti 30-35 cm. Dopo la semina è bene mantenere costante e uniforme l’umidità. Il tessuto non tessuto eleva la temperatura di circa due gradi, contrasta l’azione disseccante del vento e del sole, protegge dall’azione battente e dilavante dei forti temporali e lascia traspirare piante e terreno. Il primo diradamento si esegue quando le pianticelle hanno emesso la quinta foglia e quello definitivo, che lascerà una piantina ogni 30-35 cm, a venti giorni di distanza. Lasciare solo le piante forti, non importa se grandi.

Finocchio, particolarmente esigente

Il finocchio è un ortaggio che spesso dà risultati insoddisfacenti se non si osservano con attenzione le indicazioni di base. Soprattutto se si coltiva in terreni non idonei. L’ideale è un substrato molto ben concimato (5 kg di letame maturo per metro quadrato), senza ristagni, sciolto e a reazione subacida. Coltivandolo in mesi freschi devono essere preferite aiuole soleggiate. L’acqua non deve mai mancare, bagnando con moderazione ma con frequenza per mantenere il terreno fresco. Acquistare piante di circa 15 cm d’altezza, vigorose e non filate. Prestare la massima cura nel toglierle dai vasetti, conservando integro il pane di radici perché il finocchio teme i trapianti. In caso di sole, è bene ombreggiate nei primi giorni.

Porro, disponibili al bisogno

Per raccogliere a primavera porri maturi da consumare, si possono eseguire per tutto il mese i trapianti utilizzando le cosiddette “matite”, ossia giovani pianticelle paragonabili per diametro a una penna a sfera. Prima occorre preparare le aiuole con una veloce lavorazione profonda, riducendo poi il terreno a una grana molto fine. Si scavano solchi profondi circa 15 cm, distanti 40 cm; fra un solco e l’altro approntare una fossetta di scolo profonda 20 centimetri, così da evitare ristagni, oppure preparate prode sopraelevate rispetto al livello di campo. Scegliere pianticelle di porro vigorose, ben colorate, mai ingiallite, troppo sottili oppure troppo allungate.  Spuntare radici e foglie prima di porle nel terreno e rincalzarle per favorire l’ingrossamento. Bagnare più volte perché l’acqua penetri in profondità e mantenga il terreno umido, fino a quando si è certi dell’attecchimento. Spostando il fusto in profondità si ottiene un imbianchimento della parte basale della pianta, che con la rincalzatura potrà essere esteso. Incuranti del freddo, potranno essere raccolti secondo il bisogno e lo stadio di sviluppo.

Per raccogliere tra poco: spinaci, rucola e valerianella

Gli ortaggi che danno il meglio di sé nella stagione fresca, come rucola, valerianella e spinaci, se sono seminati adesso daranno raccolti veloci e abbondanti. Ad accomunare questi tre ortaggi è la ridotta dimensione del seme che rende difficile dosarlo e che porta a scegliere una semina a spaglio, dopo aver diluito il seme con terriccio fine per migliorare l’uniformità di distribuzione. Prima di questa operazione occorre calcolare la superficie dell’aiuola e dosare, anche se per approssimazione, la quantità di seme necessario.
Gli spinaci, per esempio, richiedono 3-4 grammi di semente per metro quadrato, hanno una temperatura minima di germinazione a 8 °C, una ottimale di 15 °C che già in cinque giorni consente di vedere i primi germogli. Ricoprire i semi con mezzo centimetro di terriccio fine e bagnare a pioggia mantenendo il terriccio leggermente umido. Le operazioni necessarie per la coltivazione di fine estate di questi ortaggi consistono nella lotta alle malerbe e nel diradamento, se esiste un sovraffollamento localizzato. La raccolta in tutti i casi può essere totale, prelevando l’intera pianta, radice compresa, o come taglio, per dar modo alla pianta di rinnovarsi. Deve essere eseguita in modo scalare, prelevando prima le piante più sviluppate. Gli spinaci, secondo varietà e condizioni si raccolgono dopo 30-60 giorni dalla semina; rucola e valerianella dopo 40-60 giorni.

Non dimenticare il prezzemolo

La semina si effettua quando le giornate si sono rinfrescate, ma non sono ancora fredde e la temperatura notturna si attesta intorno ai 10 °C. Si semina tradizionalmente a spaglio, anche se la semina a file distanti 25-30 cm, operata su aiuole rialzate rispetto al piano di campagna e separate da una fossetta utile per l’irrigazione, consente di ottenere piante vigorose e di grandi dimensioni. Il terreno deve essere mantenuto sempre umido, senza lasciare che secchi. Coprire con un foglio di tessuto non tessuto per proteggere le piantine dal freddo.

prezzemolo

Aglio, meglio aspettare

Per quanto riguarda l’aglio, meglio non avere fretta: la semina dei bulbilli è consigliata a partire dall’inizio di ottobre. È importante non dare fertilizzante all’aiuola, ma scegliere una coltura fortemente letamata, come quella di pomodori e zucchini. Nell’attesa si può preparare il terreno con una vangatura a media profondità, circa 20 centimetri.

aglio

Incredibili ravanelli

Hanno una velocità di accrescimento incredibile e già a due mesi le radici dei ravanelli sono al loro completo sviluppo, mantenendo le caratteristiche che ne fanno un ortaggio di pregio: croccantezza e sapore fresco e aromatico. Il terreno destinato alla coltivazione dei ravanelli deve essere ben affinato fino a una profondità di 20 cm, per consentire un corretto sviluppo dell’apparato radicale. Il seme è piccolo perciò, per migliorare l’uniformità di semina, occorre mescolare due grammi di seme ogni metro quadrato di terreno con terriccio da semina umido. La semina classica è a spaglio, ma la semina a file distanti 20 cm fra loro, in buche distanti 4 cm, facilita le operazioni di diradamento e raccolta. Si deve seminare in modo scalare, ogni dieci giorni, così da raccogliere più a lungo un prodotto fresco (oppure si scelgono varietà a ciclo di diversa durata). I giorni necessari per giungere al raccolto sono spesso indicati sulla busta della semente, o sono addirittura richiamati dal nome della semente se è accompagnata da un numero. Si semina a una profondità di 1-1,5 cm.  Solo diradando in modo attento e continuo si ottiene il massimo raccolto potenziale sia in termini di qualità, sia in quantità. Il primo diradamento si effettua quando sono comparse la terza-quarta foglia e si prosegue scartando le piante deboli e sviluppate in modo insufficiente. La raccolta stessa deve funzionare come diradamento per consentire una crescita migliore delle pianticelle rimaste in campo. A fianco dei ravanelli tradizionali si possono provare anche quelli Cinesi, Spagnoli, Daikon e German Beer.

Ravanelli

Crescione, solo se c’è acqua

Solo se si dispone di acqua in modo continuo si può coltivare il crescione, perché il terreno va mantenuto umido per tutto il ciclo di coltivazione, con irrigazioni frazionate ma continue. Ortaggio rapido, già 40 giorni dopo la semina ha raggiunto un’altezza di circa 10 cm e potrà essere raccolto con le forbici per tagliarlo alla base. Offre una verdura da foglia dal gusto fresco, leggermente piccante, che ravviva un’insalata o può essere usato nella classica piadina romagnola. Si semina a file distanti 10 cm utilizzando quattro grammi per mq. Il terreno non deve essere concimato, ma affinato con cura nei primi 10 cm di profondità. Il seme deve essere ricoperto con un velo di terriccio fine, 3-4 millimetri. Con temperature intorno ai 15 °C germina in pochi giorni. All’arrivo del freddo si può proteggere con un tunnel, da arieggiare spesso per evitare la formazione di condensa.

orto

Il cren si può riprodurre

A settembre si può raccogliere il cren, Armoracia rusticana o rafano orientale, per averne una scorta per i mesi invernali, quando non è consigliato disturbare le piante, specie se il terreno è gelato. Estrarre le radici di cui si pensa di avere bisogno e tagliare via la parte superiore che comprende il ciuffo di foglie, il colletto e i primi 5 cm della radice. Quello che in realtà sembra uno spreco è in realtà una tecnica di riproduzione. Rimettere subito a dimora in un terreno ricco questa parte, accorciando le foglie. Dopo qualche mese si vedranno i primi segni di crescita perché la percentuale di successo è buona.

cren

 

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