Orto a settembre: trapianti, semine e raccolto

Settembre è il momento giusto per riorganizzare e preparare l’orto per il periodo freddo. Vediamo insieme i lavori da fare, i trapianti, le semine, il raccolto sia in piena terra che in balcone.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 22/09/2023 Aggiornato il 25/09/2023
trapianti e semine

Per chi ha la passione della campagna, l’orto a settembre ha bisogno di piccole operazioni di manutenzione e alcuni accorgimenti affinché sopravviva nei mesi a venire. A fine estate infatti chi ha un orto si trova davanti a un bivio: lasciare che esaurisca le produzioni e si avvii a un riposo invernale oppure tentare nuove semine e trapianti per continuare il raccolto fino all’arrivo del freddo o per iniziare già adesso le coltivazioni del prossimo anno. Qualunque sia la vostra scelta, i lavori nell’orto da fare a settembre non mancano: non potrete sicuramente stare con le mani in mano!

Settembre può essere un mese ricco di semine e trapianti: molte specie orticole possono essere coltivate in campo o in vaso, mentre altre possono essere piantate in un semenzaio. Vediamo insieme come procedere in modo da organizzarsi al meglio per questo mese.

Cosa seminare e trapiantare nell’orto a settembre

Se vi state chiedendo cosa seminare nell’orto a settembre, iniziamo col dirvi che questo mese predilige ortaggi che hanno un ciclo colturale breve e che possono essere quindi raccolti prima dell’arrivo del freddo invernale. Una delle pratiche più diffuse consiste nel seminare le piante in campo, dove si svilupperà l’intero ciclo vitale della pianta. Un’altra modalità altrettanto diffusa è quella del trapianto di piantine acquistate da un vivaio oppure preparate nel corso dell’estate per arricchire il proprio orto. Tra gli ortaggi più adatti per l’orto di settembre ci sono diversi tipi di insalate come ad esempio la cicoria, l’indivia e la scarola, le carote, i ravanelli, gli spinaci, le cime di rapa e le verze. È poi il momento giusto per trapiantare dal semenzaio piantine di cavoli, cavolfiori e finocchi. In semenzaio potremo invece seminare lattughe invernali, cipolle e cavolo cappuccio, che potranno essere trapiantate nei mesi invernali.

orto

La semina direttamente a dimora si esegue a file distanti 30-40 cm o a postarelle, impiegando circa 5-8 semi per buca, distanti 30-35 cm. Dopo la semina è bene mantenere costante e uniforme l’umidità. Il tessuto non tessuto eleva la temperatura di circa due gradi, contrasta l’azione disseccante del vento e del sole, protegge dall’azione battente e dilavante dei forti temporali e lascia traspirare piante e terreno. Il primo diradamento si esegue quando le pianticelle hanno emesso la quinta foglia e quello definitivo, che lascerà una piantina ogni 30-35 cm, a venti giorni di distanza. Lasciare solo le piante forti, non importa se grandi.

Radicchi, forti anche al freddo

In questo periodo si posso seminare o trapiantare una gran quantità di radicchi, sia da cespo sia da taglio: radicchi rossi, bianchi, verdi e variegati, senza dimenticare la Catalogna. I radicchi sono la verdura da foglia per eccellenza nei mesi freddi, perché capaci di resistere fino a temperature di -4 °C senza gelare; si possono però proteggere con tessuto non tessuto per difenderli dalle condizioni più rigide o con mini tunnel in grado di favorirne una crescita più veloce e rigogliosa.

radicchio

Si tratta di ortaggi poco esigenti che sfruttano le aiuole già concimate per altri ortaggi. Il terreno per la semina deve essere preparato con cura eliminando gli apparati radicali delle colture precedenti, affinando il substrato, evitando che si formino avvallamenti e buche dove l’acqua può ristagnare. I ristagni d’acqua sono causa degli ingiallimenti fogliari. Non sono indicati i terreni freddi né quelli ricchi di calcare; preferire terreni a pH fra 6 e 6,8 o neutri.

Finocchio, un ortaggio particolarmente esigente

Il finocchio è un ortaggio adatto all’orto di settembre che spesso dà risultati insoddisfacenti se non si osservano con attenzione le indicazioni di base, soprattutto se si coltiva in terreni non idonei. L’ideale è un substrato molto ben concimato (5 kg di letame maturo per metro quadrato), senza ristagni, sciolto e a reazione subacida. Coltivandolo in mesi freschi devono essere preferite aiuole soleggiate. L’acqua non deve mai mancare, bagnando con moderazione ma con frequenza per mantenere il terreno fresco. È meglio acquistare piante di circa 15 cm d’altezza, vigorose e non filate. Bisogna fare attenzione a prestare la massima cura nel toglierle dai vasetti, conservando integro il pane di radici perché il finocchio teme i trapianti. In caso di sole, è bene ombreggiare nei primi giorni.

Spinaci, rucola e valerianella

Gli ortaggi che danno il meglio di sé nella stagione fresca, come rucola, valerianella e spinaci, se sono seminati adesso daranno raccolti veloci e abbondanti. Ad accomunare questi tre ortaggi è la ridotta dimensione del seme che rende difficile dosarlo e che porta a scegliere una semina a spaglio, dopo aver diluito il seme con terriccio fine per migliorare l’uniformità di distribuzione. Prima di questa operazione occorre calcolare la superficie dell’aiuola e dosare, anche se per approssimazione, la quantità di seme necessario.
Gli spinaci, per esempio, richiedono 3-4 grammi di semente per metro quadrato, hanno una temperatura minima di germinazione di 8 °C, una ottimale di 15 °C che già in cinque giorni consente di vedere i primi germogli. Si devono ricoprire i semi con mezzo centimetro di terriccio fine e bagnare a pioggia mantenendo il terriccio leggermente umido. Le operazioni necessarie per la coltivazione di fine estate di questi ortaggi consistono nella lotta alle malerbe e nel diradamento, se esiste un sovraffollamento localizzato. La raccolta in tutti i casi può essere totale, prelevando l’intera pianta, radice compresa, o come taglio, per dar modo alla pianta di rinnovarsi. Deve essere eseguita in modo scalare, prelevando prima le piante più sviluppate. Gli spinaci, secondo varietà e condizioni, si raccolgono dopo 30-60 giorni dalla semina; rucola e valerianella dopo 40-60 giorni.

Porro, disponibili al bisogno

Per raccogliere a primavera porri maturi da consumare, si possono eseguire per tutto il mese i trapianti utilizzando le cosiddette “matite”, ossia giovani pianticelle paragonabili per diametro a una penna a sfera. Prima occorre preparare le aiuole con una veloce lavorazione profonda, riducendo poi il terreno a una grana molto fine. Si scavano solchi profondi circa 15 cm, distanti 40 cm; fra un solco e l’altro approntare una fossetta di scolo profonda 20 centimetri, così da evitare ristagni, oppure preparare prode sopraelevate rispetto al livello di campo. Scegliere pianticelle di porro vigorose, ben colorate, mai ingiallite, troppo sottili oppure troppo allungate.  Spuntare radici e foglie prima di porle nel terreno e rincalzarle per favorire l’ingrossamento. Bagnare più volte perché l’acqua penetri in profondità e mantenga il terreno umido, fino a quando si è certi dell’attecchimento. Spostando il fusto in profondità si ottiene un imbianchimento della parte basale della pianta, che con la rincalzatura potrà essere esteso. Incuranti del freddo, potranno essere raccolti secondo il bisogno e lo stadio di sviluppo.

Moltiplicare le fragole

È il momento di colmare le fallanze nelle aiuole delle fragole. Con il caldo estivo qualche pianta può essere giunta alla fine del suo ciclo e non riprendere a vegetare o mostrarsi così sparuta da consigliarne la sostituzione. Tra i trapianti da fare in questo periodo,per avere a primavera una buona ripresa produttiva, acquistare piante con pane di terra, possibilmente grandi, in vegetazione, vigorose, ben colorate, e vivaci. Andranno bagnate senza esagerare ogni due/tre giorni fino a quando non si è certi del loro attecchimento.

Il prezzemolo

La semina del prezzemolo si effettua quando le giornate si sono rinfrescate, ma non sono ancora fredde, e la temperatura notturna si attesta intorno ai 10 °C.

prezzemolo

Si semina tradizionalmente a spaglio, anche se la semina a file distanti 25-30 cm, operata su aiuole rialzate rispetto al piano di campagna e separate da una fossetta utile per l’irrigazione, consente di ottenere piante vigorose e di grandi dimensioni. Il terreno deve essere mantenuto sempre umido, senza lasciare che secchi. Coprite con un foglio di tessuto non tessuto per proteggere le piantine dal freddo.

Gli incredibili ravanelli nell’orto autunnale

I ravanelli hanno una velocità di accrescimento incredibile e già a due mesi le loro radici sono al completo sviluppo, mantenendo le caratteristiche che ne fanno un ortaggio di pregio caratterizzato da croccantezza e sapore fresco e aromatico.

Ravanelli

 Il terreno destinato alla coltivazione dei ravanelli deve essere ben affinato fino a una profondità di 20 cm per consentire un corretto sviluppo dell’apparato radicale. Il seme è piccolo perciò, per migliorare l’uniformità di semina, occorre mescolare due grammi di seme ogni metro quadrato di terreno con terriccio da semina umido. La semina classica è a spaglio, ma la semina a file distanti 20 cm fra loro, in buche distanti 4 cm, facilita le operazioni di diradamento e raccolta. Si deve seminare in modo scalare, ogni dieci giorni, così da raccogliere più a lungo un prodotto fresco; in alternativa si possono scegliere varietà a ciclo di diversa durata. I giorni necessari per giungere al raccolto sono spesso indicati sulla busta della semente o sono addirittura richiamati dal nome della semente se è accompagnata da un numero. Si semina a una profondità di 1-1,5 cm.  Solo diradando in modo attento e continuo si ottiene il massimo raccolto potenziale sia in termini di qualità, sia di quantità. Il primo diradamento si effettua quando sono comparse la terza-quarta foglia e si prosegue scartando le piante deboli e sviluppate in modo insufficiente. La raccolta stessa deve funzionare come diradamento per consentire una crescita migliore delle pianticelle rimaste in campo. A fianco dei ravanelli tradizionali si possono provare anche quelli Cinesi, Spagnoli, Daikon e German Beer.

Il crescione, ma solo se c’è acqua

Solo se si dispone di acqua in modo continuo si può coltivare il crescione, perché il terreno va mantenuto umido per tutto il ciclo di coltivazione, con irrigazioni frazionate ma continue. È un ortaggio rapido: già 40 giorni dopo la semina avrà raggiunto un’altezza di circa 10 cm e potrà essere raccolto con le forbici per tagliarlo alla base. Offre una verdura da foglia dal gusto fresco e leggermente piccante, che ravviva un’insalata o che può essere usato nella classica piadina romagnola. Si semina a file distanti 10 cm utilizzando quattro grammi per mq. Il terreno non deve essere concimato, ma affinato con cura nei primi 10 cm di profondità. Il seme deve essere ricoperto con un velo di terriccio fine, 3-4 millimetri. Con temperature intorno ai 15 °C germina in pochi giorni. All’arrivo del freddo si può proteggere con un tunnel, da arieggiare spesso per evitare la formazione di condensa.

I lavori da fare nell’orto a settembre

Tra i lavori da fare nell’orto a settembre, ci sono alcune operazioni che vanno svolte in modo puntuale per assicurarci raccolti abbondanti per le settimane e i mesi successivi. Vediamo insieme le operazioni da fare in questo mese nel nostro orto:

  • Pulire le aiuole: dopo il periodo estivo sarà quindi necessario procedere a una ripulita dell’orto. Eliminare le piante che hanno finito il ciclo vegetativo mentre si possono compostare i residui di colture sane.
  • Controllare le infestanti: liberare l’orto dalle erbacce infestanti che possono prendere il sopravvento e sottrarre spazio e nutrienti alle piantine messe a dimora.
  • Irrigare l’orto: mantenere irrigato il terreno, controllando però l’umidità perché potrebbe favorire la formazione di malattie funginee.
  • Zappettare il terreno: mantenere arieggiato l’orto zappettando tutto il terreno, in modo da evitare la formazione della crosta in superficie, soprattutto in zone dal clima particolarmente caldo.
  • Proteggere le zucche: ricordarsi di mettere una cassetta o un’asse di legno in prossimità delle zucche in maturazione, in modo da non tenerle a contatto diretto con il terreno.
  • Potare le siepi: eliminare i fusti secchi, pareggiare la vegetazione in modo da favorire la produzione delle foglie, cimare i cespugli.

Carciofi da scarducciare 

A settembre le varietà precoci di carciofo, per esempio la ‘Catanese’, sono rientrate in vegetazione e sono pronte per la scarducciatura: l’operazione consiste nell’eliminare i carducci (si chiamano così i polloni) in sovrannumero. I carducci si formano nella zona esterna alla base del cespo: sono piante in miniatura con apparato radicale rizomatoso, gemma e prime foglie. Sulle piante se ne lasciano un numero di tre, scelti fra i più vigorosi, per un rinnovo interno, gli altri si tolgono per limitare il rigoglio vegetativo e concentrare le energie necessarie alla produzione di capolini di qualità. Quelli eliminati possono essere scartati o messi a dimora per creare nuove piante, in questo caso occorre accorciarli a metà della loro lunghezza tagliando la parte terminale delle foglie.

carciofo

 

 

Preparare il terreno per l’aglio

Per quanto riguarda l’aglio, meglio non avere fretta: la semina dei bulbilli è consigliata a partire dall’inizio di ottobre.

aglio

È importante non dare fertilizzante all’aiuola, ma scegliere una coltura fortemente letamata, come quella di pomodori e zucchini. Nell’attesa si può preparare il terreno con una vangatura a media profondità, circa 20 centimetri.

Come riprodurre o rimettere a dimora il cren

A settembre si può raccogliere il cren, anche chiamato Armoracia rusticana o rafano orientale, per averne una scorta per i mesi invernali, quando non è consigliato disturbare le piante, specie se il terreno è gelato.

cren

Si devono quindi estrarre le radici di cui si pensa di avere bisogno e tagliare via la parte superiore che comprende il ciuffo di foglie, il colletto e i primi 5 cm della radice. Quello che in realtà sembra uno spreco è in realtà una tecnica di riproduzione. Rimettete subito a dimora in un terreno ricco questa parte, accorciando le foglie. Dopo qualche mese si vedranno i primi segni di crescita perché la percentuale di successo è buona.

Raccolto di settembre: frutta e verdura

Settembre è un mese ricco di soddisfazioni per gli appassionati: chi ha coltivato al meglio il proprio orto potrà goderne i frutti con raccolti abbondanti fino al termine del ciclo vitale delle piante. Molti degli ortaggi estivi continuano la loro produzione anche durante il mese di settembre, quindi possiamo continuare a raccogliere zucchine, melanzane, pomodori, peperoni e cetrioli fino a quando il ciclo vitale della pianta lo consente. Nel corso del mese di settembre potremo inoltre già raccogliere i primi finocchi, i porri, il sedano rapa, il sedano e i cavoli autunnali. Nel raccolto di settembre si trovano anche le insalate invernali come indivia, cicoria, radicchio e lattuga, oltre a ravanelli e carote.

In particolare questo mese è noto per la vendemmia, ma l’uva bianca e nera non è l’unico frutto che possiamo raccogliere in questo periodo. Sugli alberi maturano infatti i fichi e i melograni, ma possiamo continuare a raccogliere pere, pesche, mele, prugne, susine, meloni, angurie e alcuni tipi di frutti di bosco, in particolare more e lamponi.

Orto sul balcone: cosa coltivare a settembre?

Anche chi ha un orto sul balcone deve fare un po’ di lavori di manutenzione dopo la pausa estiva. Bisognerà quindi pulire i vasi dalle erbacce e rendere il terreno ricco di nutrimenti: per farlo concimiamo la terra con terriccio fertilizzante o, in alternativa, con un compost fai da te creato con scarti alimentari. Solo successivamente si può procedere al trapianto e semina di alcuni ortaggi. In tutta Italia in questo periodo si possono comprare e trapiantare le piante pronte di porri, verze, cavoli cappucci e tutte le tipologie di insalate. Se invece preferite procedere con la semina in vaso, allora è il caso di procedere con ravanelli, insalate da taglio o spinaci in cassette di dimensioni grandi.

Mettete le piantine a distanza tra loro in modo da evitare il proliferarsi di malattie fungine che possono verificarsi in caso di umidità o grandi piogge. Proteggete le piantine trapiantate o nate da poco con un telo ombreggiante, almeno finché le temperature sono ancora alte. Se invece le temperature dovessero abbassarsi tanto durante la notte, allora proteggete le insalate con un telo di tessuto non tessuto già all’imbrunire e fino al mattino successivo.

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