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Pianta originaria della Cina, ma molto diffusa anche in Giappone, il Diospyros kaki, chiamato anche cachi o caco, non necessita di una mano esperta per essere introdotto nel proprio giardino perché la sua coltivazione richiede poche cure e l’accrescimento è molto lento. Ma una volta giunto a produrre i frutti, solitamente dopo tre – quattro anni, regala una copiosa produzione e adesso si può effettuare la raccolta dei cachi.
Il clima giusto
La raccolta viene effettuata tra i mesi di ottobre e novembre, ma essendo Diospyros kaki una pianta che predilige climi non eccessivamente freddi, bisogna fare attenzione alle condizioni climatiche che fanno da contesto al giardino.
In periodo di raccolta si devono temere le prime gelate che rovinerebbero irrimediabilmente il raccolto, e le folate di vento che potrebbero spezzare i rami della pianta carichi di frutti. La scarsità di acqua potrebbe invece dare origine a evidenti screpolature sui frutti sui quali troverebbero facile diffusione i funghi saprofiti.
Quando sono pronti? Come raccogliere i cachi?
Al momento della raccolta i cachi si presentano come grandi bacche dal colore giallo o arancione acceso e non devono più avere striature verdi evidenti. Se il raccolto fosse fatto quando i frutti sono ancora troppo acerbi, la qualità sarebbe pessima.
Se invece i frutti fossero troppo maturi potrebbero aver contratto infezioni da fungo.
Se non si ha paura che il freddo intenso sopraggiunga o che gli uccelli possano approfittarsene, i frutti si possono lasciar maturare più lungamente sulla pianta. Al contrario, i cachi vanno raccolti e fatti maturare seguendo le giuste tecniche.
Maturazione in cassetta