Progettare un piccolo orto: quanto spazio serve, quanto tempo e quali cure

Per avere un piccolo orto, basta un terreno di 40 mq: dedicando alcune ore alla settimana con l'attrezzatura giusta si avranno ortaggi di qualità, ricchi di profumi e sapori.

Alessandro Mesini
A cura di Alessandro Mesini
Pubblicato il 14/03/2023 Aggiornato il 15/03/2023
Progettare un piccolo orto: quanto spazio serve, quanto tempo e quali cure

L’orto, forse ancor più del giardino, è una passione condivisa da molti; lo conferma anche l’aumento esponenziale degli acquisti di piantine di ortaggi pronte per il trapianto. Il piacere, infatti, sta più nel produrre che nel consumare, nel sapere cioè di poter contare su frutta e verdura sana e coltivata in proprio, anche se buona parte andrà regalata o conservata. Da questa passione non si sottraggono nemmeno i single, sempre più numerosi nelle nostre città e, dalle ricerche sui consumi, grandi estimatori delle verdure. Per progettare un orto per una sola persona, bisogna compiere le scelte più appropriate su specie, varietà, numero di aiuole e loro superficie. E sapere che occorre dedicarvi qualche ora ogni settimana. 

Quanto spazio serve per l’orto

La superficie utile per avere un orto che garantisca una produzione di ortaggi utile a soddisfare i fabbisogni di una persona, è di circa 40 metri quadrati, compresi i camminamenti. 

Diventano 50 mq se si aggiungono la compostiera e il tanicone per l’acqua. In altre parole, un rettangolo di 8 metri di lunghezza per 5 di profondità si rivela già essere una buona dimensione.

Il segreto, per riuscire a coltivare quasi tutto in questo piccolo spazio, è dividere la superficie in tante aiuole, così da avere un buon numero di ortaggi diversi per garantire alla mensa produzioni variate e continue, insieme alla possibilità di produrre ortaggi da conservare. Non ci si meravigli se le aiuole delle aromatiche saranno dei quadretti di soli 50 cm di lato; si riveleranno più che bastanti per avere prezzemolo, basilico, salvia e rosmarino. Ogni aiuola dovrà essere servita da camminamenti (realizzati con lastre in sasso semplicemente appoggiate a terra), non solo per facilitare l’accesso e i lavori, ma anche per lavorare puliti, senza per forza doversi cambiare le scarpe, se alla sera si vuole solo raccogliere o bagnare. Questo accorgimento è importante quando i minuti a disposizione sono pochi. Il tempo, dopo la superficie coltivabile, diventa il secondo fattore limitante con il quale confrontarsi.

Quanto tempo dedicare all’orto 

Inutile illudersi che coltivare l’orto sia un lavoro veloce. Chi pensa di poter ridurre le operazioni a queste tre, trapiantare o seminare, bagnare e raccogliere, è meglio che rinunci all’impresa. Ogni giorno, al massimo ogni due giorni quando le giornate non sono troppo calde, l’orto avrà bisogno di cure: un rapido controllo, bagnare e raccogliere.

Controlli quotidiani

Il controllo serve a mettere in luce che non ci siano problemi in corso, per esempio un sostegno che si alletta, l’ingresso di un animale (come talpe, topi, tassi o istrici), la comparsa di un problema sanitario come il mal bianco, o piante afflosciate perché non hanno ricevuto abbastanza acqua. In un orto come quello proposto, un controllo senza dover intervenire, richiede circa un quarto d’ora e deve essere eseguito quando è giorno e la luce è sufficiente per un’osservazione attenta.

Irrigazioni mirate

La bagnatura richiede più tempo e in parte potrà essere automatizzata, se si dota l’orto di un semplice impianto di irrigazione goccia a goccia, o con tubo forato temporizzato. Meglio dividere l’acqua in due turni, mattino e sera nelle giornate più calde, verificando sempre che la quantità distribuita non sia eccessiva, saggiando il terreno nelle vicinanze del punto di bagnatura. Dove non è possibile bagnare in modo localizzato, evitare gli irrigatori a pioggia, che favoriscono l’insorgere di malattie fungine. Meglio bagnare con una gomma sempre al piede delle piante, per quanto sia possibile. Non annaffiare mai con troppa abbondanza per recuperare un turno saltato, perché la pianta rischia di soffrire due volte: prima per un terreno troppo asciutto, dopo per uno fradicio che crea condizioni di asfissia. In ogni caso, la bagnatura richiede un altro quarto d’ora, a giorni alterni.

Raccogliere

La raccolta richiede tempi variabili di giorno in giorno, in base al grado di maturazione dei prodotti. Quando un ortaggio è maturo, deve essere raccolto, perché lasciarlo ancora sulla pianta significa perdere sia in qualità del prodotto sia in quantità (inibisce gli altri ancora in fase di crescita). Quelli a foglia, invece, invecchiano, diventano duri e andranno gettati. Meglio regalarli, o tagliarli, per favorire una nuova ricrescita.

Attrezzi e materiali indispensabili per fare l’orto

Per avere un orto efficiente è sempre necessaria una struttura d’appoggio dove riporre i propri attrezzi. Chi non possiede uno spazio apposito potrà sempre dotarsi di un microcapanno, ne esistono anche da un metro quadrato, facilmente montabili e durevoli, purché si esegua una regolare manutenzione delle parti di legno e in metallo.

La dotazione base per chi deve cominciare la coltivazione dell’orto comprende almeno:

  • una vanga
  • un badile
  • una forca a denti larghi
  • una zappa
  • un rastrello
  • palette di foggia diversa  per diverse operazioni
  • cesoie, forbici e coltelli
  • stivali e scarpe da lavoro
  • grembiule con tasche per gli  attrezzi piccoli
  • guanti di spessore e materiale diverso
  • annaffiatoio, canna per l’acqua e irroratore
  • concimi e altri prodotti
  • canne, corde e cordino cavo  in materiale plastico
  • tessuto non tessuto e telo impermeabile.

Che cosa coltivare aiuola per aiuola: il progetto dell’orto

Prima di operare sul terreno bisogna disegnare l’orto sulla carta, progettandolo. Nel disegno proposto, l’orto occupa un rettangolo di 8 x 5 metri con camminamenti comodi, a formare un anello, da rivestire con lastre di sasso appoggiate: consentiranno di operare con facilità e senza sporcarsi. All’interno troveranno spazio 22 aiuole di un metro quadrato di superficie e 7 grandi la metà (A-G).

PRIMA FILA

PRIMA FILA

1-2-3-4 Pomodori diversi 5-6 Zucchini 7 Peperoni dolci 8 Melanzane

SECONDA FILA

9 Cipolle poi finocchi 10 Aglio, scalogno poi porri 11 Carote 12 Ravanelli poi insalate da taglio 13 Piselli poi fagiolini 14 Fagioli da sgrano 15 Taccole

TERZA FILA

16 Bietole 17 Radicchi e insalate da cespo 18 Spinaci 19 Dalie a fiori eduli 20 Spinaci 21 Patate 22 Patate colorate

QUARTA FILA

A Girasoli o topinambur B Prezzemolo C Timo ed erba cipollina D Salvia e basilico E Rosmarino F Peperoncini G Rucola

La disposizione degli ortaggi

In prima fila: pomodori, zucchine, melanzane e peperoni

Il primo anno porre in una fila di 8 aiuole di 1 mq ciascuna, gli ortaggi caratterizzati da elevate richieste in nutrienti. Nella preparazione del terreno aggiungere cinque chilogrammi di letame maturo, compost o terricciato equivalente.

Ai pomodori destinare 4 aiuole. Il segreto nella coltivazione del pomodoro sarà non trapiantare tutte le pianticelle insieme, ma scaglionarle in due lotti, con un mese di distanza, così che le piante giungeranno alla fine del loro ciclo in tempi diversi e successivi prolungando la stagione del raccolto. Si consiglia di cominciare con quattro tipologie di pomodoro: un classico ciliegino, uno a grappolo versatile, uno a cuore di bue e un pomodoro diverso e coloratissimo. È importante mettere subito nel terreno i tutori, piantandoli per almeno un quarto della loro lunghezza per dare loro stabilità.

Agli zucchini riservare 2 aiuole, ricorrendo allo stesso trucco, cioè eseguendo un trapianto tardivo così da allungare la stagione dei raccolti. È importante raccogliere gli zucchini appena hanno raggiunto le dimensioni richieste, anche se la dispensa è piena. In questo caso, la sovrapproduzione può essere tagliata a cubetti e surgelata per i minestroni invernali. Eliminare i frutti imperfetti per permettere ai più piccoli di crescere liberamente. Non bagnare mai le foglie, per non favorire l’insorgere del mal bianco ed eliminare subito dalla radice le piante colpite.

A melanzane e peperoni dolci saranno destinati gli altri due spazi della fila.

In seconda fila: cipolla, aglio, carote, ravanelli, fagioli

Nella seconda fila si trovano altre sette aiuole di un metro quadrato, da destinare a:

in un’aiuola, in una prima fase di trapianto, porre le cipolle. Una volta che queste saranno raccolte, entro fine giugno, a luglio trapiantare i finocchi nella stessa aiuola;

nell’aiuola successiva porre aglio e scalogno, che precederanno i porri;

uno spazio va dedicato alle carote, da raccogliere in modo scalare, così da dar modo alle altre di crescere meglio. Non gettare le foglie che potranno essere usate nelle zuppe;

i ravanelli andranno nell’aiuola successiva e, una volta raccolti, trapiantare le insalate da taglio;

l’aiuola successiva è per i piselli adesso, seguiranno fagiolini di tipo nano;

le ultime due aiuole della fila sono destinate ai fagioli da sgrano e alle taccole mangiatutto rampicanti.

In terza fila: fiori e tuberi

Negli ultimi sette spazi da 1 mq ciascuno, si metteranno a dimora bietole, radicchi insieme alle insalate da cespo e dalie dai fiori eduli, per dare colore al nostro orto. Altri due spazi sono dedicati agli spinaci, che sono facili da cucinare e conservare (utilizzare due semine successive, la seconda con varietà estive) e due per le patate, provando anche i tuberi di colore diverso.

Fiori e aromatiche

L’ultima fila, con le aiuole di 50 cm quadrati, è destinata alle aromatiche. Gli spazi all’inizio e alla fine della serie sono per girasoli e/o topinambur, che daranno non solo raccolto ma anche fiori colorati. Quelli centrali sono per le erbe aromatiche: prezzemolo, rucola, erba cipollina, timo, basilico, rosmarino e peperoncini, scegliendo più varietà di diversa gradazione di piccantezza.

Che cosa fare con le eccedenze

Nella stagione piena, disporre di una rilevante quantità di prodotto pronto da raccogliere e non utilizzabile non rappresenta un fatto eccezionale, ma la normalità. Anche perché i consumi di una persona sola sono fortemente influenzati da fattori non prevedibili, come pranzi e cene fuori casa. Per evitare di gettare via le eccedenze, quindi, bisogna decidere se conservarle o regalarle.

Chi intende regalare le eccedenze, tenga presente che tutti accettano con piacere i prodotti dell’orto perché, anche se non lucidi e perfetti, sono la garanzia di un cibo sano. Inoltre, nella maggior parte dei casi, si rivelano al consumo un prodotto di qualità, meno acquoso e più saporito. Basta solo individuare, fra le proprie conoscenze, le persone disposte a venire a casa per raccogliere l’insalata, o a ricevere, senza troppe formalità, una cassettina mista di ortaggi.

Chi vuole conservare per consumare durante l’inverno deve ricorrere alla surgelazione. Si possono surgelare i prodotti freschi, dopo averli lavati e asciugati, o semipreparati dopo una prima sbollentatura, o già cotti e porzionati.  Unica avvertenza, identificare bene i sacchetti, non tanto per il contenuto, sempre visibile, ma per la data di surgelazione, così da consumare prima il prodotto più vecchio.

Solo insalata, verdure a foglia da consumo crudo, ravanelli, cetrioli e poco altro non si surgelano. Anche i pomodori interi possono essere surgelati, per preparare un sugo “fresco”, quando magari nevicherà.

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