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Il regrowing è una pratica sostenibile che consiste nel far ricrescere piante dalle parti di scarto di frutta e verdura. È infatti possibile utilizzare anche parti che in genere vengono scartate e buttate nella compostiera per ottenere nuove piante molto economiche, praticamente a costo zero, e avere meno scarti.
Questa pratica arriva dall’agricoltura tradizionale del passato, praticata per secoli nelle nostre campagne, quando non si usava acquistare le sementi. Gli ortaggi venivano moltiplicati partendo da quelli che si avevano in casa o dalle sementi autoprodotte.
Come funziona il regrowing
Il regrowing consente di “recuperare” gli scarti di verdure e ortaggi, invece di buttarli via, generando spreco alimentare. Alcune piante sono dotate di capacità rigenerativa: basta conservare radice, base o bulbo, mettere in acqua la parte selezionata, esporla alla luce e nutrirla, infine attendere che questa ricominci a crescere producendo foglie o germogli.
In genere il regrowing si effettua utilizzando la base di lattuga e indivia, ma anche di sedano, finocchio e porro. Dopo aver messo gli ortaggi in un piattino con un po’ d’acqua, torneranno a crescere con nuove foglioline. Anche lo scarto della cipolla e può produrre nuovi bulbi, così come aglio e patata germogliati.
Quali scarti conservare
Non con tutti gli scarti in cucina è possibile ottenere nuove piantine. Sono da preferire lattuga, carote, cipollotti, patate, sedani e similari. Per riuscire è importante prestare attenzione ad alcuni fondamentali accorgimenti, sia in fase di acquisto sia quando si effettua la pulizia. Quelle che abitualmente sono considerate parti di scarto, possono essere elementi preziosi per continuare la coltivazione delle verdure di provenienza.
Carote
Per poterne avere di nuove partendo da quelle vecchie, occorre acquistare carote con foglie sull’estremità superiore. Dopo averle trattate, cresceranno nuovi germogli favoriti dalle temperature calde. Non si otterranno nuove radici ma produrranno moltissimi nuovi semi per ottenerne di nuove.

1. Al momento della pulizia, tolte le foglie, si deve tagliare con cura, e un coltello affilato, la parte di carota alla base del fogliame, e farne una rondella spessa 8 o 10 mm.

2. Una volta tagliata, una o più di una, le carote vanno sistemate in un piatto con la faccia sezionata rivolta verso il basso. Si versa quindi nel recipiente dell’acqua a temperatura ambiente in modo che le rondelle rimangano sommerse per due terzi. L’acqua andrà sostituita ogni due tre giorni.

3. Dopo circa una settimana le nuove piantine avranno iniziato a germogliare. Si dovrà quindi lasciare che crescano per almeno tre, quattro giorni e quindi preparare i contenitori per metterle a dimora.

4. Tagliare la parte superiore delle bottiglie di plastica e riempirle di terriccio leggero da semina. Le rondelle vanno inserite nei contenitori e premute nel terriccio in modo da lasciare all’aria solo la parte germogliata.
Piantare le carote in vaso senza semi
In vaso e senza semi è possibile piantare la testa della carota col ciuffo verde. Questa parte contiene tessuti vivi che andranno prima messi in acqua e poi in un contenitore con terriccio drenante. Nasceranno solamente nuovi ciuffetti di foglie, che potranno essere utilizzati in cucina, come pesto o in insalata.
Tuttavia non è possibile ottenere nuove carote né dal ciuffo e nemmeno dalla radice. Serviranno sempre i semi.
Dalle infiorescenze ai semi
Le infiorescenze delle piantine raggruppate a ombrello, una volta impollinate si chiuderanno su se stesse, quindi bisogna lasciarle davanti alle finestre aperte.
Non appena saranno completamente seccate, sfregandole tra le mani si potranno separare i semi minuscoli dagli involucri che li hanno protetti.
I semi dovranno essere avvolti nella carta e quindi ritirati in scatole di latta dove non siano esposti alla luce. In questo modo potranno avere una longevità di due paio d’anni, o anche tre.
Quali acquistare per avere semi
Per avere semi utili per la produzione casalinga di carote è necessario acquistare ortaggi non ibridi. In genere quelli da supermercato non sono adatti. Tra le varianti da preferire, invece, ci sono la carota di Chantenay o la tonda di Parigi.
Basilico
Le piante di basilico spesso vengono riprodotte per talea utilizzando alcuni rametti.
Come si effettua la riproduzione per talea
Tagliare un rametto sano e lungo circa 8-10 cm, eliminare le foglie più basse e lasciando solo quelle in cima. Mettere il rametto in un bicchiere d’acqua a temperatura ambiente e posizionarlo in un luogo luminoso, ma non a luce diretta.
Cambiare l’acqua ogni 2-3 giorni. Le prime radichette bianche spunteranno dopo circa una settimana. Quando le radici raggiungeranno i 3-4 cm di lunghezza, la talea potrà essere messa in vaso con un terriccio drenante e soffice. Annaffiare moderatamente ma soprattutto delicatamente. Dopo 2 o 3 settimane la piantina sarà stabilizzata.
Patate
La patata è un tubero e al suo interno contiene riserve di amido e cellule vive. Acquistare le giuste patate, meglio biologiche, è un ottimo modo per dare vita a nuovi tuberi.
Dai germogli
Nelle gemme sulla buccia, note come “occhi”, ci sono i punti da cui nascono nuovi germogli. Da ognuno può crescere una nuova pianta completa. Per cui non c’è da preoccuparsi quando nella dispensa si trovano delle patate germogliate.

Interrare la patata germogliata in un vaso con una profondità di 60 cm. Se le patate sono troppo grandi, le si tagli in più pezzi prima di interrarle. Annaffiare bene il vaso durante il periodo di sviluppo delle piante. Presto ci saranno nuove patate.
Quando la pianta cresce e raggiunge i 20–25 cm, aggiungere altra terra attorno al fusto, lasciando fuori solo le foglie, per stimolare la formazione di nuovi tuberi lungo il fusto. Il vaso dovrà godere di una posizione soleggiata e il terreno dovrà essere sempre umido ma mai zuppo.
Le patate sotto terra sono mature quando la parte aerea ingiallisce e si secca, circa dopo 3 o 4 mesi. Per raccoglierle, bisogna scavare delicatamente attorno ai tuberi.
Lattuga
Una delle verdure più comuni presenti in casa è la lattuga, con il suo cespo fresco e croccante. Quando lo si acquista o lo si raccoglie dall’orto, si faccia attenzione a conservarne integro il fondo.
Con un coltello affilato, dopo aver tolto le foglie più esterne, tagliare la base per un’altezza di 3-4 centimetri. Immergerla in una ciotola con poca acqua, in modo che solo un terzo della base sia immerso, e lo si lasci vicino a una finestra in piena luce. Dopo due settimane circa il cespo avrà ricominciato a svilupparsi, si potrà quindi rimetterlo a dimora in vaso o in piena terra.
Sedano
Per il sedano l’operazione è analoga. Al momento di pulirlo, tagliare la base da cui si dipartono i gambi con un coltello affilato a un’altezza di 4-5centimetri, e come per la base della lattuga metterla in un piattino con poca acqua.
L’area più interna alla rosetta, di colore giallognolo, sarà quella da osservare per monitorare lo sviluppo dei nuovi germogli. Fare attenzione a non mettere il piatto là dove la base del sedano potrebbe essere colpita dai raggi diretti del sole. I primi germogli dovrebbero comparire dopo appena una settimana e dopo tre settimane, si potrà trapiantare in terra.