Nell’orto: le cipolline e il porro

Adesso è il momento di seminare le cipolline e di trapiantare nell'orto le pianticelle di porro. Ottimi da gustare crudi, questi ortaggi si prestano a cotture di ogni tipo, anche per preparare le conserve.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 10/05/2014 Aggiornato il 10/05/2014
Nell’orto: le cipolline e il porro

La coltivazione del porro, Allium porrum, e quella delle cipolline, Allium cepa, è meno diffusa rispetto a quella della tradizionale cipolla. Le cipolline si possono seminare adesso nell’orto ma dato che, come la cipolla, crescono in modo disordinato e molto fitto, bisogna stare attenti alla quantità di seme utilizzato. I porri invece per questo mese è meglio trapiantarli: le piantine acquistate nei garden center o cresciute in semenzaio devono aver sviluppato quattro o cinque foglie.

Le cipolline da mangiare fresche si seminano a maggio

La semina delle cipolline può essere fatta per file o a spaglio. Nel secondo caso si tenga presente che un grammo di sementi in busta equivale a circa 200 semi; una quantità di circa 6 o 7 grammi sarà sufficiente per coprire un metro quadrato di terreno.

semina delle cipolline può essere fatta a spaglio oppure in file ordinate alla distanza di 15 cm l’una dall’altra

1. La semina delle cipolline può essere fatta a spaglio oppure in file ordinate alla distanza di 15 cm l’una dall’altra.

 
nelle prime fasi dello sviluppo infatti la crescita delle cipolline è piuttosto lenta; questo farà sì che le malerbe prendano il sopravvento costringendoci ad un diserbo puntuale: una tale dimensione dell’aiuola ci consentirà di estirpare le erbacce senza una fatica eccessiva

2. Se la semina viene effettuata a spaglio, è consigliabile che la superficie delle singole aiuole non superi due volte la lunghezza del braccio: nelle prime fasi dello sviluppo infatti la crescita delle cipolline è piuttosto lenta; questo farà sì che le malerbe prendano il sopravvento costringendoci ad un diserbo puntuale: una tale dimensione dell’aiuola ci consentirà di estirpare le erbacce senza una fatica eccessiva ma solo allungando il braccio e girando intorno all’aiuola.

 
Dopo la semina delle cipolline il terreno andrà annaffiato con moderazione

3. Dopo la semina delle cipolline il terreno andrà annaffiato con moderazione facendo attenzione a scongiurare i ristagni idrici.

 

Il terreno

Per svilupparsi in modo equilibrato le piante necessitano di un’umidità superficiale costante che, tuttavia, non causi il ristagno idrico. Pertanto dopo aver seminato e bagnato si può coprire il terreno con un foglio di tessuto non tessuto TNT. Quando spuntano i germogli si può togliere il telo e bagnare solo al bisogno, lasciando seccare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra.

Il concime

La concimazione diretta con il letame non è consigliata. Meglio piantare le cipolline in un substrato sia stato fertilizzato nel modo corretto (con sostanze organiche ben mature) durante le colture precedenti.

La raccolta delle cipolline

Le cipolline si raccolgono nel mese di settembre; una volta estratti i bulbi vengono riuniti in mazzetti che si lasciano a riposo fino a che le foglie della parte aerea non si sono completamente seccate.

Il porro: da trapiantare

Il trapianto delle piantine di porro si può fare solo se gli esemplari hanno sviluppato quattro o cinque foglie. L’operazione non deve avvenire sotto il sole diretto, quindi si esegue dopo il calare del sole o durante una giornata coperta e solo dopo aver leggermente cimato le foglie.

Il suolo e le file

Per la messa a dimora il terreno dovrà essere stato preparato con vangature profonde e ripetute zappature. Dovrà anche avere un alto contenuto di potassio e fosforo per un ottimale sviluppo della pianta. I porri potranno essere interrati in file ordinate a una distanza di 15 cm l’una dall’altra, mentre le file dovranno essere distanziate di circa 30 cm.

Pronti in autunno

La crescita della pianta va monitorata fino alla raccolta in autunno, avendo cura di rimuovere tempestivamente le malerbe che ne soffocassero la crescita, e intervenendo a rincalzare la pianta, per accompagnarne la crescita, con il terreno smosso durante la sarchiatura. La coltura andrà irrigata con costanza e comunque sempre tenuta sotto controllo, in modo particolare se si dovessero presentare prolungati periodi siccitosi. L’importante è evitare i ristagni idrici che potrebbero compromettere il raccolto.

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