Mettere a dimora un albero da frutto

Per la crescita e le esigenze specifiche di ogni albero da frutto, occorre considerare il clima, l'altitudine, le caratteristiche del terreno e l'esposizione.

Giovanna Rio
A cura di Giovanna Rio
Pubblicato il 19/12/2018 Aggiornato il 19/12/2018
Mettere a dimora un albero da frutto

Prima di mettere a dimora un albero da frutto nel proprio giardino o nell’orto è indispensabile valutare alcuni importanti parametri quali per esempio la località (posizione geografica), il clima, le dimensioni della pianta a pieno sviluppo rispetto all’area a disposizione, la presenza o meno del sole, e la tipologia del terreno del giardino.

La posizione geografica

È un’importante informazione per permettere il corretto sviluppo dell’ albero da frutto; nelle regioni di pianura si sviluppano più facilmente per esempio i peri, i meli e i susini; nelle regioni collinari crescono e fruttificano facilmente i ciliegi, l’uva, gli albicocchi, i meli ma anche i lamponi, le more, il ribes, e l’uva spina; in montagna saranno da preferire oltre che i meli, anche i castagni e i noccioli, mentre al Sud particolarmente adatti sono tutti gli agrumi e le pesche precoci e precocissime.

Le regole da rispettare

Ogni albero da frutto richiede un’esposizione di pieno sole meglio se riparata dal vento; nelle aree soggette a forti venti infatti, le piante crescono lentamente e richiedono più acqua d’irrigazione perché l’evaporazione è maggiore.

Prima di mettere a dimora un albero da frutto, verificare le caratteristiche del terreno confrontandole con quelle richieste dalla pianta. Gli agrumi, per esempio, preferiscono terreni leggermente acidi; i peri preferiscono suoli limosi o argillosi, a pH neutro. Il terreno poi in generale per la coltivazione delle piante da frutto deve essere dotato di un buon drenaggio, ad eccezione dei susini, che prediligono suoli umidi.

La temperatura è importante: evitate di mettere a dimora un albero da frutto alla base di una collina o in una conca dove si accumula aria fredda soprattutto a inizio primavera perché le gelate tardive danneggerebbero la fioritura e quindi la fruttificazione. È sempre consigliato posizionare le piante in prossimità di una sorgente d’acqua in modo da intervenire prontamente quando necessario.

Lo spazio necessario

Generalmente, il modo migliore per ottenere una buona produzione è piantare due o più varietà della stessa specie che abbiano lo stesso periodo di fioritura (un susino a fioritura precoce non potrà mai avere impollinazione incrociata con un susino a fioritura tardiva), quindi occorre valutare e lo spazio a disposizione e quello necessario. Inoltre se piantate troppo fitte, alcune piante moriranno per competizione di luce e nutrienti.

Inoltre, se lo spazio da dedicare al frutteto è al margine della proprietà, considerate che il Codice Civile impone la distanza di 3 metri dal confine del vicino.

È anche necessario valutare di distanziare il più possibile l’ albero da frutto dalla propria abitazione per evitare danni alle strutture murarie provocate dallo sviluppo dell’apparato radicale ma anche danni provocati dalle foglie che cadono sul tetto o dentro le grondaie.

Considerare poi le conseguenze della fruttificazione, i frutti maturi, infatti, attraggono gli animali selvatici, inclusi gli uccelli, e quelli caduti a terra attraggono le vespe, con i problemi che ne conseguono.

Si tenga presente che alcuni alberi da frutto, come per esempio gli agrumi, crescono anche in vaso

Quali alberi scegliere

Melo e pero

Sono alberi da frutto caratterizzati da una notevole resistenza al freddo e raramente vengono danneggiati dalle gelate tardive. Si adattano a diversi tipi di terreno ma non sono adatti a spazi eccessivamente ristretti.

Il melo è un albero da frutto che cresce bene in terreni ricchi di humus, un po’ limosi con terreno e clima umido. La maggior parte delle varietà sono auto incompatibili, cioè non possono impollinarsi da sole, quindi è necessario mettere a dimora varietà diverse vicine tra di loro, ad esempio le ‘Golden Delicious’ che vanno raccolte da metà ottobre a metà novembre e consumate da gennaio ad aprile, insieme alle ‘Granny Smith’ che vanno raccolte in ottobre.

Il pero possiede un apparato radicale che si sviluppa con radici profonde ma anche estese in senso orizzontale, per questo necessita di terreno più profondo rispetto al melo. Reagisce negativamente a ristagni d’acqua sotterranea e ama i terreni ricchi di sostanze nutritive, caldi, piuttosto leggeri. Cresce bene soprattutto in posizione soleggiata e, come i meli, ha la necessità di altre varietà l’impollinazione.

Il susino

È un albero da frutto rustico, in grado di adattarsi a climi e terreni diversi, preferisce comunque quelli acidi, freschi e fertili. Ne esistono molte varietà che garantiscono raccolti a partire da giugno fino agli inizi di ottobre.

Il ciliegio

Le varietà più diffuse di ciliegio sono tutte ad alto fusto e fruttificano solo dopo 6-8 anni. Per questo motivo sono sconsigliati a chi ha un orto o giardino di piccole dimensioni, anche a causa dell’ampiezza della loro chioma. Il ciliegio per crescere ha bisogno di un terreno profondo, soffice limoso e non troppo umido. Non necessita di particolari attenzioni, se non la posizione che deve infatti in piena luce. Dal momento che il ciliegio non si autofeconda, occorre piantarne sempre almeno due esemplari vicini.

Le viti

Preferiscono climi temperati e terreni calcarei e piuttosto poveri, ma si adattano comunque a tutti i tipi di terreno. La coltivazione dell’uva richiede una notevole manutenzione e questo tipo di pianta va seguito dal periodo primaverile fino a quello in cui avviene la maturazione degli acini.

Peschi e albicocchi

Sono piante di grandezza media che non oltrepassano mai i 5-7 metri di altezza, ideali per giardini di piccole o medie dimensioni. Entrambi sono esigenti per quanto riguarda il clima: temono le gelate tardive e i forti venti che possono apportare dei danni molto importanti, in modo particolare, alla fioritura. Vogliono un terreno caldo, leggero e ricco di sostanze nutritive.

I piccoli frutti

I lamponi, more, ribes, uva spina sono piante che prediligono zone caratterizzate da un clima fresco durante la stagione estiva e freddo d’inverno e sono molto resistenti alle malattie e avversità. Amano i terreni non calcarei, fertili e ben concimati. Richiedono una certa cura nella potatura; se questa viene trascurata (è necessario effettuarla annualmente) calano la produzione di frutti e i cespugli, soprattutto quelli dei lamponi e delle more si trasformano in rovi infestanti.

Il castagno

È una pianta di grandissime dimensioni, a crescita lenta, longeva che entra tardi in produzione, dal quinto al sesto anno dall’impianto. Essendo specie acidofila può essere coltivata con successo solo su terreni con reazione subacida o acida (con valori di pH inferiore al 6,8). Predilige terreno fresco, ben drenato, profondo, fertile e dotato di sostanza organica.

Il nocciolo

È un albero da frutto cespuglioso di facile coltivazione, che ben si adatta ai diversi tipi di clima e di terreno, anche se predilige i terreni freschi e umidi. Per favorire la fruttificazione, occorre praticare drastiche potature di sfoltimento, mantenendo solo 4-6 rami principali.

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