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Durante il periodo estivo nell’orto si interviene soprattutto per raccogliere i tipici frutti della stagione, mentre le operazioni colturali sono generalmente limitate a irrigazioni, spesso quotidiane, e rimonda dalle erbe infestanti. Spesso invece vengono sottovalutati, o non adeguatamente contrastati, gli attacchi degli insetti dannosi.
Con il caldo, insetti dannosi, funghi e virus trovano facili condizioni di insediamento, sia su piante giunte al culmine delle fase produttiva, sia su quelle da poco seminate o trapiantate. Occorre quindi proteggere i nostri ortaggi al fine di prolungare il periodo della raccolta e anche le giovani piantine che vanno tutelate nel delicato periodo di inizio del ciclo colturale.
Si tenga presente che, mentre la difesa nei confronti dei funghi spesso risulta inutile (vista la grande aggressività e velocità di diffusione di questi patogeni), il contenimento degli insetti è più semplice ed efficace, purché si intervenga rapidamente e con mezzi adeguati.
Come difendersi dagli insetti dannosi nell’orto
Nell’orto la lotta contro i nemici delle piante prevede l’utilizzo dei prodotti fitosanitari di derivazione naturale o di origine chimica.
I primi sono sempre da preferire, vista la destinazione commestibile delle specie coltivate e il vantaggio in termini di rispetto dell’ambiente, ma hanno generalmente buona efficacia solo nel caso di modesto attacco parassitario.
I prodotti di origine chimica, invece, se ben impiegati controllano meglio i parassiti ma vanno utilizzati con molta attenzione e cautela, rispettando alcuni vincoli fondamentali:
- impiegare nell’orto solamente prodotti fitosanitari registrati per specie orticole;
- rispettare il periodo di carenza di ogni prodotto fitosanitario, ovvero il tempo, in numero di gironi, che deve intercorrere tra la distribuzione del prodotto sulla coltura e il consumo dell’ortaggio.
- salvaguardare e tutelare l’operatore che deve adeguatamente proteggersi durate la distribuzione dei prodotti fitosanitari con idonee dotazioni (guanti, mascherina, occhiali).
Tipologie di insetti dannosi
L’utilizzo di antagonisti naturali di molti insetti nocivi, per esempio insetti utili quali coccinelle e crisope, predatrici di afidi, è una pratica di grande interesse e in grado di offrire significativi risultati. Tuttavia, visti i costi non lievi di tale intervento e la necessità di corrette metodiche di distribuzione degli insetti utili, trova, al momento, ancora limitato impiego nelle produzioni orticole domestiche.
AFIDI
Difesa: distribuire prodotti naturali a base di azadiractina (Albero di Neem), piretro, aglio, cipolla. Solo nel caso di attacchi massicci, in grado di compromettere la coltivazione, utilizzare insetticidi di provenienza chimica a base di Deltametrina.
ALEUROIDIDI (Mosche bianche)
Sono piccoli insetti, completamente bianchi, dotati di buona capacità di movimento grazie alle ali. Possono insediarsi sulle foglie di molti ortaggi (particolarmente su pomodoro, peperone, melanzana, cetriolo, zucchino), agendo come gli afidi, ma determinando sintomi spesso più gravi che possono condurre a deperimento parziale o totale la pianta.
Difesa: è bene intervenire alla comparsa dei primi individui con prodotti base di piretro, azadiractina (neem), spinosad, olio di soia.
CIMICI
Difesa: sono difficilmente debellabili. Nel caso di un numero ridotto di cimici sono efficaci insetticidi naturali a base di estratti di aglio, assenzio, ortica, tanaceto, nicotina. Gli ortaggi sono da trattare sempre al mattino presto, quando gli insetti sono poco mobili. Garantire pulizia da residui di vegetazione rinsecchita o marcescente, dove le cimici trovano facile e sicuro riparo. Evitare carenza idrica alle colture.
LA cimice asiatica
Identificata come Halyomorpha halys, questa piccola cimice proviene dall’Asia orientale (Cina, Giappone Corea) ed è stata segnalata per la prima volta in Europa nel 2007, in Svizzera; successivamente è arrivata negli Stati Uniti nel 2010 e in Italia nel 2012. Nel nostro Paese è attualmente segnalata in Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, ma è destinata ad estendersi rapidamente. Questa cimice non risulta pericolosa per l’uomo ma, grazie alla sua notevole prolificità ed elevata capacità aggressiva nei confronti dei vegetali, è in grado di arrecare ingenti danni soprattutto a frutteti, ma anche a colture di pieno campo (mais, soia, girasole) e ortaggi (legumi, pomodoro, peperone). Il corpo di questa cimice è lungo da 12 a 17 millimetri, ha forma geometrica e colore grigio-marrone, marmorizzato; il capo è rettangolare e le antenne, scure, presentano tacche chiare. Nei nostri ambienti compie una generazione all’anno (4-6 invece nei Paesi di origine) e gli adulti sono presenti, e voracemente attivi sulle colture, in un periodo che va da luglio sino a settembre. Questo voracissimo insetto si ciba del contenuto cellulare degli organi vegetali, provocando lesioni (rottura e spaccatura dei frutti, alterazione della consistenza dei frutti, ingiallimento del fogliame, generale deperimento vegetativo) che a volte compromettono non solo la produzione, ma anche la vita stessa delle piante.
Difesa: il controllo e l’eliminazione di questa nuova cimice si presentano difficili, più che per le classiche cimici, a causa della sua grande capacità di invasione, della notevole densità delle colonie, composte da svariate decine di individui e della mancanza di antagonisti naturali, che la possano distruggere. Gli interventi di difesa devono essere effettuati tempestivamente al primo apparire degli individui. Una buona azione di controllo sulle cimici viene esercitata da soluzioni liquide a base di acqua e sapone di Marsiglia: dopo circa 15-20 minuti dal trattamento, è indispensabile risciacquare con acqua le parti trattate. Tra i prodotti “biologici” di provenienza vegetale, utili si segnalano quelli a base di neem (soluzioni acquose), ortica (macerato), assenzio e tanaceto (soluzioni liquide). Incoraggianti risultati sono stati ottenuti con l’utilizzo di trappole in grado di catturare gli adulti.
COLEOTTERI PERFORATORI
Difesa: è efficace se condotta tempestivamente. Si consigliano prodotti biologici a base di piretro, rotenone, aglio, cipolla contro gli adulti sulla vegetazione, che però, risultando assi mobili, sfuggono facilmente all’azione dei prodotti. Nel caso di gravi attacchi rimuovere velocemente le piante colpite, specialmente nel caso di patate, che appaiono essere gli ospiti preferiti da questi parassiti, chiamati anche, per tale motivo “pulci dei tuberi”.
TRIPIDI
Sono piccoli insetti dannosi, che determinano con le punture degli apparati boccali, ripiegamenti e deformazione delle foglie e dei piccoli frutti in fase iniziale di ingrossamento. Tuttavia si tratta di presenza poco diffusa e limitata a poche specie (pomodoro, peperone, zucchino).
Difesa:in caso di pesanti attacchi distribuire insetticidi a base di Spinosad (intervento biologico, con prodotto derivato da un batterio comunemente presente nel terreno).
TUTA ABSOLUTA
Difesa: il controllo di questo parassita è molto difficile, sia per il grande numero di generazioni nel corso della stagione, sia perché potenzialmente può diffondersi su varie piante appartenenti alla famiglia delle Solanaceae, non solo ortive. Trattare con insetticida a base di Spinosad (lotta biologica). Buoni risultati si hanno con la cattura degli adulti con trappole a feromoni. È indispensabile la distruzione con il fuoco delle piante infette e dei residui caduti a terra che spesso nell’orto domestico vengono invece lasciati anche durante il periodo invernale e nei quali sopravvivono le crisalidi.
CALABRONI
Attaccano ortaggi da bacca in fase di maturazione (pomodoro, melone, anguria), spesso precedentemente lesionati nella buccia dall’azione della grandine o da spaccature dovute a stress idrico. Questi insetti dannosi rodono estesamente la polpa sino a determinare in molti casi perdite sensibili di prodotto.
Difesa: il ricorso alla lotta chimica è difficile e sconsigliato. A livello preventivo si possono proteggere gli ortaggi coprendoli con una rete ombreggiante a maglie che impedisca il contatto diretto dell’insetto con i frutti. In alternativa è possibile appendere bottiglie di plastica riempite a metà con acqua e miele: la soluzione zuccherina attrae i calabroni, che vi cadono e annegano. In caso di gravi attacchi, su superfici di grande estensione, possono essere utili trappole a feromoni.