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Esiste una sola ragione alla scarsa diffusione dei tunnel da orto: non tutti l’hanno sperimentato di persona. Chi si è imbarcato nell’impresa non ha più voluto rinunciare agli innumerevoli vantaggi che consente di ottenere: anticipo dei tempi di semina, possibilità di produrre piantine da trapianto in proprio, allungamento della stagione di raccolta, coltivazione degli ortaggi meno esigenti in termini di calore anche durante l’inverno.
La preparazione del terreno
Prima di predisporre le strutture per i tunnel invernali, bisogna verificare la qualità del terreno da porre a coltura: il suolo dovrà essere libero dai residui delle precedenti coltivazioni, ben lavorato e concimato. Il terreno deve presentarsi sempre fresco ma mai intriso, fertile ma con un’elevata capacità drenante, necessaria per trattenere a lungo l’acqua delle bagnature e al contempo sgrondare efficacemente verso gli strati profondi l’eccesso. La concimazione non è necessaria solo se si impiegano aiuole dismesse da colture molto esigenti (pomodoro, melanzana, zucchino, peperone, ecc.) sempre ben letamate in fase d’impianto e poi concimate spesso.
Il montaggio
L’integrità del materiale
Una volta verificati gli ancoraggi stendiamo il telo ma solo dopo averne verificato l’elasticità e l’integrità: ripariamo eventuali piccoli fori. Inutile impiegare materiali logorati o mal tenuti che facciano presagire che potrebbero non superare un altro inverno. Un taglio o uno strappo se di una certa importanza devono essere chiusi accostando i margini ed unendoli con nastro telato e plastificato ad alta tenuta dopo aver lavato ed asciugato le superfici per migliorare la presa del collante. Il telo va lavato su entrambi i lati e steso all’aria per farlo asciugare, quindi posizionato sopra le strutture, teso e fissato in modo da offrire la minima resistenza al vento: lo scopo è che crei un corpo unico senza parti che producano un effetto vela che comprometterebbe la resistenza dei tiranti.
Aprire tutti i giorni
Quanta acqua
L’irrigazione sotto il tunnel deve essere effettuata sempre con molta parsimonia mantenendo il terreno fresco ma non inzuppato. L’ideale è bagnare dopo aver arieggiato il tunnel e di pomeriggio quando il sole sta calando e non scalda l’aria interna al tunnel riducendo così evaporazione e condensa.