I cassoni protettivi: acquistare o costruire il più adatto

I cassoni freddi o riscaldati sono oggetti indispensabili per la coltivazione degli ortaggi in questa stagione, per fare germinare le piantine da trapiantare e anticipare così i raccolti. La posizione ideale è vicino al muro.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 10/01/2015 Aggiornato il 10/01/2015
cassone lettorino orto

Durante l’inverno per procedere alle semine è importante avere dei ripari idonei che possano favorire la crescita delle sementi. Il cassone, detto anche lettorino, è una serra senza fondo che crea intorno alle colture un clima ideale per la germinazione e lo sviluppo durante la stagione fredda.

Tre tipologie di cassonetti protettivi

Oggi esistono diverse tipologie di cassoni: freddo, a letto caldo e riscaldato.

Freddo

Il cassone freddo non prevede l’utilizzo di nessuna fonte di calore. La struttura come per le altre tipologie è sempre coperta da telai vetrati disposti obliquamente sopra la struttura così da smaltire l’acqua che dovesse scorrere sopra i vetri durante le piogge. Ha impieghi diversi a seconda delle esigenze dell’orto.

A letto caldo

Il cassone a letto caldo deve invece il suo nome all’utilizzo, nella parte più bassa dell’impianto, di abbondante quantitativo di stallatico fresco; la sua fermentazione è in grado di sviluppare una gran quantità di calore mantenuto e alimentato dalla chiusura della struttura in legno o, più recentemente, in prefabbricato di cemento. I vetri della copertura o la plastica trasparente moderna, aumentano l’effetto serra catturando i raggi solari. Anticamente per i cassoni o lettorini a letto caldo era utilizzato il legno di cedro, un legno pregiato e costoso, capace di trattenere maggiormente il calore all’interno della struttura.

Riscaldato da corrente elettrica

Le moderne tecnologie hanno permesso di realizzare una nuova tipologia di cassone, il lettorino riscaldato non più mediante lo stallatico ma con l’uso di serpentine alimentate da corrente elettrica: le serpentine vengono disposte su una base di sabbia e quindi protette da una rete elettrosaldata a maglia fitta che impedisca alle colture soprastanti di danneggiare l’impianto. La temperatura viene regolata come un riscaldamento a pavimento se si dispone di termostato, altrimenti rimane fissa sui 20-21°C. Se il cassone è di dimensioni sufficienti non solo viene utilizzato per semine e germinazioni, ma anche per proteggere dal freddo dell’inverno alcune piante.

Stratificazione del tradizionale cassone a letto caldo realizzabile in legno o in prefabbricato di cemento.

Stratificazione del tradizionale cassone a letto caldo realizzabile in legno o in prefabbricato di cemento.

 

Gli ortaggi adatti

Quando la costruzione del cassone a letto caldo è terminata, si deve attendere almeno una settimana per iniziare ad utilizzarlo, in modo che il processo di produzione del calore si possa innescare. Livellato il terreno si potrà quindi procedere con la semine anticipando quelle primaverili. Si possono seminare direttamente sul terreno quelle specie orticole che non soffrono le operazioni di trapianto a radice nuda come i pomodori, peperoni, melanzane, basilico, radicchi, insalate e cavoli. Le cucurbitacee invece, avendo grandi difficoltà ad attecchire, andranno messe a dimora in vasetti da semina di torba interrati preventivamente nel cassone che eviteranno quelle operazioni intermedie di trapianto maggiormente stressanti. Il terreno andrà tenuto costantemente umido ma non troppo bagnato. Attenzione che durante i giorni di sole la temperatura nel cassone non aumenti troppo; eventualmente basterà sollevare il coperchio vetrato e bloccarlo con un fermo o semplicemente con un bastone di legno per consentire all’aria più fresca di circolare e mantenere una temperatura salubre all’interno del lettorino. Un suggerimento è quello di etichettare tutte le piante messe a dimora in modo da identificarle al momento del trapianto.

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