Pomodori: tutti i tipi che ci sono, come coltivarli e le cure giuste (+ una ricetta)

L'ortaggio più tipico della dieta mediterranea, alla base di tante ricette si coltiva facilmente nell'orto: tutto quello che c'è da sapere.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 09/05/2023 Aggiornato il 09/05/2023
Pomodori: tutti i tipi che ci sono, come coltivarli e le cure giuste (+ una ricetta)

Pomodori, zucchini, prezzemolo e basilico, questi sono i quattro “big” che non mancano in nessun orto, perché sono i cardini della cucina nazionale, quelli che tutti sanno utilizzare e che usano ogni giorno. Mentre per zucchini, basilico e prezzemolo la scelta della varietà è semplice (zucchino chiaro o scuro, tondo o lungo), per i pomodori le proposte sono tantissime: ce n’è uno adatto per il sugo, un altro per il pinzimonio, uno da gratinare e uno da insalata... Tutti buoni. Vediamo quali acquistare, come piantarli nel nostro orto (le regole di coltivazione sono valide per tutti), le cure giuste mese e per mese e una ricetta con quelli verdi.

Le migliori varietà di pomodoro

Il pomodoro San Marzano

pomodoro san marzanoÈ pianta a maturazione medio-precoce, impiega poco più di 80 giorni, con frutti allungati di colore rosso vivo e polpa soda. La buccia è spessa, il sapore ottimo. Viene utilizzato sia per produrre salsa sia per produrre pelati. La pianta è di tipo indeterminato, in altre parole continua crescere nel tempo, sviluppando sempre nuovi palchi, e ha bisogno di essere coltivata con l’ausilio di tutori. Ne esistono diverse tipologie, ma il loro impiego è ormai limitato agli orti familiari perché richiedono tempo e lavoro. Non sono adatti a essere coltivati in orti di seconde case, a frequentazione saltuaria e dove l’acqua scarseggi perché bagnature irregolari esaltano la loro predisposizione al marciume apicale.

Il pomodoro Costoluto di Parma

pomodoro costoluto di ParmaVarietà a diffusione locale, piuttosto tardiva, nel tempo ha trovato un sempre maggior numero di estimatori. Produce frutti grandi, schiacciati, con evidenti costolature, di consistenza elevata già solo al vederli. Pomodoro ottimo anche da insalata se consumato a maturazione parziale, fra il rosso e il verde, ha un costo maggiore e non sempre si trova sui banchi del mercato a piena maturazione. Come tutti i pomodori costoluti è ottimo per la salsa perché poco acquoso, saporito e con pochi semi. La buccia è spessa.         

Il pomodoro Costoluto Fiorentino

pomodoro costoluto fiorentinoAi più può ricordare un “cuore di bue” per la polpa consistente e piacevole al palato. Si tratta di una varietà antica che però ha saputo conquistarsi ovunque nel nostro Paese un mercato. Le bacche sono schiacciate e allargate, con costolature che durante lo sviluppo si accrescono e si approfondiscono. Il colore è rosso intenso e la pezzatura è media arrivando intorno ai 200 grammi. Pianta produttiva deve essere diradata per ottenere una pezzatura maggiore lasciando solo cinque bacche per palco. Unico difetto i frutti malformati con buccia interclusa nella polpa non sono rari e devono essere eliminati subito.

Il pomodoro Riccio di Parma

pomodoro riccio di parmaSi tratta di una varietà storica, oggi disponibile in diversi ecotipi selezionatisi nel tempo, caratterizzati tutti dal colore rosso intenso e brillante, e dalla forma con solchi profondi e costolature che solo a piena maturazione diventano rosse. Utilizzato inizialmente per la produzione di salsa industriale fu abbandonato negli anni ’50 sopravvivendo negli orti familiari della zona. Ha frutti medio grandi, 300-400 grammi, elevata dolcezza che contrasta con una nota acidula di fondo, buccia sottile, media consistenza.

Il pomodoro Canestrino di Lucca

pomodoro canestrino di luccaÈ un pomodoro che riempie la vista perché grande, ben formato e di colore vivido. Si raccoglie a piena maturazione e data la sua capacità di mantenere inalterati per più giorni dopo la raccolta gusto e consistenza è molto apprezzato. Versatile in cucina, con polpa spiccatamente dolce, non acquosa, e buccia sottile, forma piante molto alte, con palchi distanti fra loro, e frutti di forma diversa secondo l’altezza. Quelli sui rami bassi sono piriformi e con solchi appena accennati, quelli sui rami alti presentano costolatura più evidente. Riesce meglio in pianura in terreni limoso-sabbiosi, e vuole abbondanti fertilizzazioni organiche.

Pomodoro Dunne

pomodoro dunneÈ una nuova varietà che pur avendo una forma classica, del tutto simile ad un pomodorino a grappolo leggermente allungato, ripropone le caratteristiche del datterino che ne è il capostipite, a quelle di un sanmarzano. La polpa è dolce e aromatica, sempre soda, quasi croccante. Perfetto come snack da consumare come fossero ciliegie. Il peso di ogni bacca è di circa 40 grammi. Attaccate al rachide mostrano una buona resistenza allo sgrappolamento e sono resistenti al trasporto. Precoce, capace di elevate produzioni, deve essere ripulito dalle femminelle per ottenere frutti di misura soddisfacente.

Pomodoro Fantasio

pomodoo fantasioÈ una nuova selezione di pomodoro rotondo a grappolo da insalata. Il peso medio arriva intorno ai 250 grammi, al taglio si presenta sodo e polposo, ma sono soprattutto le sue caratteristiche agronomiche a indicarlo come una scelta interessante. Resiste bene alla peronospora e le piante sono in grado di prolungare il ciclo vegetativo perché attaccate più tardi, ha una buona tolleranza al marciume apicale e si spacca con difficoltà. Colore rosso intenso, gusto fresco ma deciso, buona sugosità senza essere eccessiva.  

Pomodoro Brandywine

Pomodoro BrandywineDisponibili in colorazioni diverse, sempre con un disegno che è possibile riconoscere anche quando mascherato a piena maturazione, sono considerati più che eccellenti. Si tratta di vecchia varietà, oggi ritornate alla ribalta, con frutti grandi, peso fra i 400 e i 500 grammi, dal profumo intenso e il sapore che ricorda quello dei ‘pomodori di una volta’, pieno, aromatico, senza acidità, dolce ed equilibrato. La produzione è buona, i frutti possono avere anche forma irregolare, hanno buccia fine e pochi semi. Produttiva e resistente alle malattie.

Come si coltivano i pomodori

Per i neofiti, una delle cause d’insuccesso nella coltivazione dei pomodori è una scelta e una preparazione inadeguata dell’aiuola. Per prima cosa verificare che l’aiuola sia in pieno sole per tutto il tempo possibile. Per avere risultati soddisfacenti il terreno deve essere fertile e ricco di sostanza organica, per questo prima di eseguire la vangatura autunnale occorre spargere sul terreno 5 kg di letame maturo per metro quadrato. In caso di terreno argilloso aggiungere sabbia e torba per migliorare il drenaggio e ridurre la compattezza. La torba migliorerà anche la capacità di trattenere umidità rilasciandola lentamente così che le radici possano assorbirla e renderà il ph leggermente acido.

Scelta e trapianto delle piantine di pomodoro

In vivaio bisogna acquistare piante vigorose, con internodi corti, mai filate o deboli, con foglie verdi ben formate, possibilmente senza fiori, senza radici che fuoriescono dai fori di fondo. Dal momento dell’acquisto al trapianto deve passare meno tempo possibile. Non è mai tardi per trapiantare le piantine di pomodoro perché inizieranno a fruttificare più tardi ma, se non ci saranno bruschi abbassamenti di temperatura, potranno permettervi di prolungare i raccolti autunnali quando le prime piante tenderanno a esaurirsi. Scavare una buca fonda grande il doppio del pane di terra, aggiungere sul fondo terriccio per piante da orto, e collocare la pianticella in modo che il colletto sia a livello del terreno. Pressare con cura il terriccio per eliminare sacche d’aria e bagnate. Prima infiggere nel terreno il tutore al quale fissare, accompagnandone la crescita, la pianta del pomodoro. Il tutore deve essere posto nel terreno per almeno un quarto della sua lunghezza così da assicurare per tutta la stagione, la stabilità necessaria. Le tradizionali canne di bambù possono essere sostituite da sostegni in metallo, meno naturali, ma più durevoli nel tempo e più facili da far penetrare nel terreno.

Acqua e fertilizzanti per i pomodori

Nei primi giorni dopo il trapianto, riparare le pianticelle dal sole delle ore più cocenti e solo quando avranno mostrato chiari segni di crescita si possono esporre liberamente. L’acqua, con stagione calda e terreno ben preparato, è il vero motore della crescita dei pomodori. Il segreto è bagnare la sera o il mattino prima che il sole sia alto, sempre al piede, magari predisponendo delle conche ad anello intorno alla pianta così che l’acqua possa essere assorbita lentamente senza ruscellare intorno, realizzando una sorta di scorrimento localizzato. Mai acqua fredda, meglio se presa da un deposito, così che sia a temperatura ambiente, e mai bagnando la vegetazione. Gli apporti devono sempre essere regolari e aumentano man mano che cresce il numero dei frutti in fase di formazione e ingrossamento. Ricordarsi che bagnare con abbondanza dopo giorni di asciutto è un errore che spesso può tradursi nella crepacciatura delle bacche. In questi casi, bagnare regolarmente il primo turno, dimezzando il tempo di attesa per il successivo.

Controllare lo sviluppo

I pomodori si dividono in due grandi categorie: le varietà determinate, che sviluppano solo un certo numero di palchi fiorali, e le varietà indeterminate, che continuano a crescere fino a quando le condizioni lo consentono. Le seconde sono le più usate negli orti familiari. La pratica di cimare le piante accorcia il loro ciclo vegetativo e si pratica nelle coltivazioni da industria, per ottenere bacche mature in tempi più ristretti. Negli orti familiari la maggior produzione si ha nella seconda metà dell’estate e si suggerisce di non cimare così da prolungare al massimo il ciclo vegetativo e la disponibilità di prodotto per la mensa. Uno dei difetti più comuni alla produzione di pomodori degli orti familiari sono le ridotte dimensioni delle bacche. Il numero delle bacche prodotte e le loro dimensioni sono inversamente correlati, più numerose sono le bacche e più piccole saranno le loro dimensioni. Per ovviare a questo problema si può procedere alla “sfeminellatura”, tecnicamente chiamata scacchiatura. Si eliminano i germogli ascellari perché formerebbero nuovi fusti tanto da rendere la massa vegetativa eccessiva. Le bacche formate su questi fusti laterali si riconoscono perché sono di piccole dimensioni, per la nutrizione insufficiente, e tardano a maturare.

Concimare, raccogliere e conservare i pomodori

Per avere produzioni elevate è consigliabile distribuire concime anche durante il ciclo vegetativo. Quello granulare a lenta cessione abbina praticità e sicurezza evitando sovradosaggi. Le concimazioni devono proseguire fino alla fine del mese d’agosto. Raccogliere i pomodori appena sono completamente maturi. Lasciarli ancora sulla pianta non ne migliora la qualità, impedisce invece a quelli più piccoli di crescere al pieno delle loro potenzialità. Utilizzare sempre le forbici per non esercitare trazione sui fusti e stenderli in una cassetta su un unico strato perché non si schiaccino. Pur essendo serbevole anche se raccolto non del tutto maturo e mantenuto in frigo, il pomodoro dà il meglio quando viene messo in tavola appena colto.

Pomodori: mese dopo mese, le cure giuste

I pomodori sono presenti in tutti gli orti familiari italiani. L’orto assume sempre più non solo la valenza di scelta produttiva sana e controllabile in ogni suo passaggio, ma anche economica: le piantine singole in vasetti di 8-10 cm di diametro costano 1 euro (ma se si sceglie un pack con quattro alveoli e pianticelle più piccole la spesa è di 2,50 euro) a fronte di una produzione di almeno 4-5 kg di prodotto, anche di più se condotta sino alla fine del ciclo vegetativo. Anche i non esperti, la maggior parte dei nuovi orticoltori per passione e necessità, che hanno atteso lo stabilizzarsi delle condizioni meteorologiche, a inizio maggio possono mettere a dimora le nuove piantine.

Maggio: acquisto e trapianto pomodori

All’inizio dobbiamo privilegiare lo sviluppo della struttura e non la produzione, quindi l’ideale è acquistare piante che non siano già in fase di fioritura. Le piantine acquistate vanno trasportate senza farle soffrire: evitate di lasciarle richiuse in sacchetti di plastica o in auto al sole dove la temperatura sale parecchio. È importante trapiantarle lo stesso giorno dell’acquisto ponendo nel terreno a fianco della pianta, da subito, il tutore interrato per almeno un terzo della lunghezza totale. Si bagnano con regolarità e con moderazione, tutti i giorni, come sono abituate in vivaio, fino a quando non mostrano i segni di una certa ripresa di crescita. All’inizio vanno ombreggiate. Per non perdere una superficie fotosintetizzante già attiva e in funzione, è importante mantenere in essere e attiva la dotazione iniziale di foglie della pianticella acquistata. Le foglie soffrono in particolar modo l’esposizione al sole diretto perché sono state tenute in vivaio, luminoso ma con un irraggiamento scarso o assente. All’aperto le foglie avvizziscono con facilità e si seccano lasciando vuota la base dei rami. Per evitarlo, ombreggiamo le pianticelle con una rete, con una campana di carta o con semplici schermi come potrebbero essere cassette di plastica, aumentando progressivamente l’esposizione al sole.

Giugno: accompagnare la crescita e irrigare bene

Le piantine di pomodoro devono essere fissate ai tutori con legature non troppo strette: per non correre il rischio di “segare” la pianta, queste vanno verificate periodicamente. Mano a mano che cresce, allentare e rifare le legature che accompagneranno la pianta fino alla cimatura. Raggiunta l’altezza desiderata si cimano le piante asportando l’apice con le mani. Il consiglio di intervenire dopo la formazione di quattro-sei palchi è valida solo per chi dispone di molte piante e/o desidera frutti di grossa pezzatura, e prima qualità. Chi ricerca un maggiore volume di produzione, con fruttificazione protratta nel tempo, a scapito in parte della pezzatura, lascerà crescere la pianta spesso in modo indefinito ed opererà solo una parziale sfeminellatura. Si chiama così l’eliminazione, sempre con le mani, dei getti laterali che si sviluppano all’ascella delle foglie. Questi getti laterali, se non eliminati, produrranno altri rami e altre infiorescenze che daranno vita ad altri grappoli di frutti, spesso di taglia minore. Per ottimizzare al massimo l’acqua, bisogna localizzare l’apporto idrico nella zona di terreno esplorata dalle radici. Il metodo d’irrigazione a pioggia è quello meno efficace e più dannoso per il pomodoro perché buona parte dell’acqua non raggiunge il terreno e lo bagna tutto indistintamente e crea condizioni di elevata umidità all’interno della vegetazione favorendo il proliferare di insetti, parassiti, funghi e batteri. Per bagnare solo nella zona di terreno esplorato dalle radici, si può ricorrere al tubo forato o alla formazione di piccole conche alla base delle piante. Annaffiare tutti i giorni, o a giorni alterni, sempre con quantitativi d’acqua capaci di affondarsi nel terreno e raggiungere le radici.

Luglio: verifica dei tutori e concime ai pomodori

Operazione importante e spesso trascurata, è il controllo della stabilità dei tutori. I migliori sono le canne di bambù che devono essere infisse per almeno 30 cm nei terreni compatti (anche di più in quelli sciolti e sabbiosi). Da questo momento in poi lo sviluppo delle piante è inarrestabile ed aumenta sia il carico in termini di peso sia la resistenza che le piante offrono a pioggia e vento. Per verificare che sia ben infisso nel terreno, piegare il tutore di circa 15 cm e dopo qualche secondo rilasciarlo. Se ben infisso si riposizionerà com’era in origine, in caso contrario provvedere a ribatterlo dopo aver allentato le legature. Quando i primi frutti cominciano ad ingrossarsi, usate un buon fertilizzante di tipo adatto. Al momento delle lavorazioni profonde che hanno preceduto la messa a dimora delle piantine è stato consigliato di distribuire una dose di letame ben maturo di circa 5 kg per metro quadrato o quantità equivalente di fertilizzante apportatore di sostanza organica. I pomodori preferiscono il terreno fertile e la loro capacità di asportare principi nutritivi è proverbiale. Quindi si deve approntare un reintegro annuale accompagnata da concimazioni di copertura con prodotti a lento rilascio.

Agosto: raccogliere pomodori

La raccolta potrebbe essere già cominciata, ma è in questo mese che, grazie alle alte temperature e alle bagnature continue, le piante sono cariche di frutti. In estate e fino a quando le temperature serali non si abbassano sensibilmente i pomodori devono essere raccolti ogni giorno, ma solo a maturazione completa. I frutti si devono presentare perfettamente colorati, con la buccia tesa e lucida, sodi al tatto, non molli e non gommosi. Si staccano dalla pianta recidendo il picciolo con le forbici e mai con le mani perché in questo modo si evitano rotture di rami che creano ingressi facilitati a parassiti, insetti e malattie. In autunno quando si teme di non riuscire a completare la maturazione sulla pianta o si protraggono freddo e pioggia per più giorni si possono raccogliere i pomodori ancora verdi, si asciugano e si mettono in casa nella cesta della frutta dove cambieranno colore e sapore. In collina e in montagna si pratica la spogliazione delle piante che consiste nell’eliminare la maggior parte delle foglie per favorire la maturazione degli ultimi frutti. A fine stagione i pomodori verdi possono essere conservati sottolio dopo cottura in aceto bianco.

Settembre: fine ciclo

In questo periodo le piante disseccano improvvisamente, le foglie appassiscono, divengono brune e i frutti restano attaccati assumendo lo stesso colore. Senza attendere l’inverno, in autunno si sradicano con cura le piante, utilizzando una vanga e non per semplice trazione, si raccolgono anche i pomodori caduti, e si allontana il tutto per impedire proliferazione degli agenti infettivi che l’anno successivo potrebbero attaccare le nuove piante. Il materiale può anche essere bruciato o interrato in una buca, profonda almeno 50 cm, ricoperta con uno strato di calce idrata prima di essere chiusa. Evitate di immettere all’interno della compostiera le piante di pomodoro perché difficili da trasformare.

Trapiantare i pomodori nell’orto: ecco come fare 

Anche a giugno è possibile mettere a dimora nell’orto le piantine di pomodori da trapianto acquistate presso vivaisti o garden center o fatte crescere da seme. C’è solo una condizione: aver preparato il terreno per tempo. Questo deve essere già concimato, sminuzzato e rastrellato. Anche i sostegni devono essere predisposti adesso.

Le distanze giuste

Le piantine di pomodori a crescita indeterminata (che raggiungono grandi altezze) vanno messe a dimora a una distanza di 30-40 cm una dall’altra sulla fila e a circa 60 cm tra le fila. I pomodori a crescita determinata (specificata sulla confezione al momento dell’acquisto) devono essere posti alla distanza di 30 centimetri uno dall’altro sulla fila e tra le fila. Se ben curati, si potranno ottenere in media tra i 5 e gli 7 kg di pomodori per ogni metro quadrato coltivato.

Come si trapianta il pomodoro

Estrarre la piantina di pomodoro dal vasetto di trapianto o dal contenitore alveolato

1. Estrarre la piantina di pomodoro dal vasetto di trapianto o dal contenitore alveolato, facendo attenzione a non rompere il pane di terra intorno alle radici.

Inserire la piantina di pomodoro nella buca già predisposta e riempire gli spazi vuoti con altro terriccio,

2. Inserire la piantina di pomodoro nella buca già predisposta e riempire gli spazi vuoti con altro terriccio, compattandolo leggermente ed annaffiare.

 
I pomodori a crescita determinata hanno la necessità di un tutore singolo per ogni pianta (basta una canna di 60 cm)

3. I pomodori a crescita determinata hanno la necessità di un tutore singolo per ogni pianta (basta una canna di 60 cm) che deve essere infisso ad almeno 20 cm di profondità nel terreno. Legare poi con il filo plastificato il fusto al sostegno, senza stringere troppo in modo da non impedire al fusto di ingrossarsi.

I pomodori che raggiungono grandi altezze (come per esempio il pomodoro cuore di bue che raggiunge i 150 cm) hanno la necessità di avere una struttura di sostegno

4. I pomodori che raggiungono grandi altezze (come per esempio il pomodoro cuore di bue che raggiunge i 150 cm) hanno la necessità di avere una struttura di sostegno (anche di bambù) più organizzata. Si può preparare infilando i paletti a una distanza di 4 metri uno dall’altro e poi collegandoli da 3-4 fili zincati posti ad altezza variabile a partire da 15 cm dal livello del terreno.

 

Come prolungare il raccolto dei pomodori?

Le piantine di pomodoro nei garden restano disponibili più a lungo di quanto comunemente si possa pensare. È possibile metterne a dimora una seconda serie che inizi la fruttificazione più tardi e sostenga la produzione calante delle piante. Anche nella scelta delle varietà da mettere a dimora è consigliato disporre di varietà precoci (primo raccolto dopo 65 giorni), medie (75 giorni) e tardive (80 giorni) così da allungare al massimo l’epoca di raccolta attenuando il classico fenomeno della sovrapproduzione della seconda metà del mese di luglio.

Mai nella stessa porzione di terreno

Il pomodoro è pianta esigente in calcio e la coltivazione ripetuta sulla stessa superficie porta spesso a fenomeni di carenza che uniti a irregolari apporti idrici causano il marciume del frutto a partire dalla zona apicale. La presenza di frutti bucati indica la presenza di parassiti che si cibano della polpa affondandovisi dentro. Eliminare le bacche colpite e distruggerle. Frutti crepati sono indice di apporti irregolari d’acqua che provocano una crescita in volume, per forte apporto, superiore a quella della buccia. Il fenomeno è chiarissimo subito dopo forti piogge estive. Per evitare la perdita di frutti raccogliere subito. L’umidità favorisce tutte le malattie del pomodoro e, in particolar modo, la ruggine che provoca la morte delle piante.

Ad agosto l’orto è in piena produzione e la raccolta dei pomodori è già cominciata. Le piante  sono ricche di frutti rossi e succosi, che maturano ogni giorno sotto il sole estivo. Hanno già prodotto tanto, per gran parte dell’estate, e a breve inizieranno a rallentare il loro ciclo, con l’abbassarsi delle temperature, soprattutto quelle notturne, e l’affievolirsi dei raggi del sole. Ma c’è ancora tempo, un mese almeno, condizioni meteo permettendo, per effettuare la raccolta dei pomodori. Per cercare di mantenere le piante sane e produttive il più a lungo possibile, è necessario prestare loro alcune cure in più.

La maturazione anche in casa

La maturazione continua anche ad agosto: bisogna raccogliere i pomodori man mano che maturano, giornalmente, utilizzando preferibilmente una forbice in modo tale da staccare anche parte del peduncolo, senza strapparli con il rischio di rompere il ramo cui è attaccato alla pianta.

Quando a settembre i pomodori inizieranno a faticare a diventare rossi, si potrà procedere comunque alla raccolta dei pomodori e far proseguire loro la maturazione in casa, in un ambiente più caldo e sempre luminoso. Nel giro di pochi giorni, pomodori raccolti ancora verdi, diventeranno rossi e saporiti, quasi come raccolti nell’orto.

Il concime

La produzione ininterrotta ha indebolito la pianta, che ha asportato dal terreno una notevole quantità di elementi nutritivi impoverendolo: è assolutamente necessario reintegrare la fertilità del suolo e restituire forza e vigore alla pianta, tramite un intervento di concimazione. È sufficiente somministrare un prodotto granulare a lento rilascio, incorporandolo superficialmente al terreno nella zona attorno alla pianta: gli elementi nutritivi verranno rilasciati gradualmente e assorbiti dalla pianta con notevole giovamento per la sua vigoria. Dosi e modalità di somministrazione vanno sempre lette sull’etichetta del prodotto acquistato, e seguite con scrupolo, per avere i migliori risultati.

Acqua

Le piante devono essere sempre bagnate regolarmente, considerando l’andamento climatico e lasciando asciugare il terreno tra un intervento irriguo e quello successivo; le temperature, meno calde rispetto a quelle di luglio, consentono di diminuire leggermente gli apporti di acqua necessari.

I tutori

A proposito di integrità della pianta: con il peso dei pomodori, e la crescita continua della pianta, i tutori ai quali è stata legata potrebbero essersi indeboliti o incurvati e potrebbero aver perso di stabilità. È necessario controllarli e sistemarli nel caso non siano più ben fissi al terreno e stabili. Una riveduta ai legacci è necessaria.

Pulizia

Un’altra operazione vivamente consigliata in questo periodo è la pulizia e il riordino delle piante. Se la chioma è troppo fitta e disordinata, è bene asportare qualche foglia, soprattutto quelle che iniziano a mostrare i primi ingiallimenti e disseccamenti. Occorre tagliare anche i rami rotti e quelli troppo fitti (ad esempio, quelli cresciuti all’ascella delle foglie). In questo modo, oltretutto, si darà più luce alla pianta e si esporranno i frutti ancora presenti sulla pianta alla luce del sole, che inizia ad essere meno forte e calda, permettendo loro di maturare più facilmente.

Gli insetti dannosi

presenza di insetti su piante di pomodoroAttenzione anche alla presenza di insetti, soprattutto delle cimici (la cimice verde, Nezara viridula è la più diffusa), che, soprattutto in questo periodo, agiscono indisturbate nascondendosi nella vegetazione della pianta e creando danni sui frutti di pomodoro con le loro punture di nutrizione. In questo caso è necessario intervenire per allontanarle: sempre meglio optare per l’utilizzo di un prodotto insetticida di origine naturale, come il piretro, o un macerato d’ortica fatto in casa, naturale ed efficace.

Pomodori verdi: come usarli

Nell’orto è il momento di fare un po’ di pulizia: eliminare le piante secche e indebolite, estirpare le radici, togliere i tutori e raccogliere gli ultimi frutti, anche se ancora acerbi, perché con la luce di settembre difficilmente riusciranno a maturare. In particolare, al momento di estirpare le piante di pomodoro, si noterà che hanno ancora tanti pomodori verdi attaccati che, si sa, non giungeranno mai a maturazione. Invece di buttarli, potete raccoglierli: anche i pomodori verdi, ancora acerbi, possono essere consumati, trasformati in diversi modi; le ricette sono più d’una! Eccone un paio della tradizione contadina.

Pomodori verdi sott’olio

Lavare bene e asciugare i pomodori verdi, poi tagliarli a metà, privarli dei semini e farne sottili fette rotonde di 3-4 mm. Disporre le fettine in un piatto, salare abbondantemente e lasciare a riposo per un giorno intero. Dopo 24 ore sciacquare i pomodori in uno scolapasta e asciugarli in uno strofinaccio pulito. Quindi rimetterli in una fondina e ricoprirli con una soluzione di aceto di vino bianco diluito in acqua (2/3 di aceto e 1/3 di acqua); si lasciano così riposare per un’altra giornata. Dopo altre 24 ore si risciacquano e si asciugano, sempre con uno strofinaccio. Infine, disporre le fette di pomodoro in vasetti di vetro, intervallate da pezzetti d’aglio e peperoncino (q.b.) e foglie d’alloro, o anche prezzemolo tritato, a piacere, ricoperte d’olio d’oliva. Prima di consumarli è bene lasciarli a riposo per un paio di mesi almeno.

Composta di pomodori verdi

I pomodori verdi, ben lavati e asciugati, vanno tagliati in pezzi grossolani, privati dei semini e versati in una pentola. Aggiungere lo zucchero (½ kg di zucchero per 1 kg di pomodori) e la scorza di un limone, preferibilmente non trattato, grattugiata. Cuocere a fuoco lento rimescolando ogni tanto per evitare che si attacchi alla pentola, finché la composta non si sarà omogeneizzata e avrà assunto la giusta consistenza e colore dorato (dopo un’ora circa). Per renderla ancora più omogenea, è possibile frullarla con un frullatore a immersione quando è ancora in pentola, prima di versarla nei vasetti. La composta, ancora calda, è pronta per essere versata in vasetti precedentemente sterilizzati in acqua bollente: per favorire la formazione del vuoto, è consigliabile chiuderli bene e metterli al contrario finché non si raffreddano.

 

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