Come prolungare il raccolto dei pomodori

Piantare nuove piantine in estate può estendere la stagione di raccolta fino a ottobre. Esposizione solare, irrigazioni regolari e il sostegno dei tutori sono essenziali per migliorare e prolungare il raccolto.

A cura di Francesca La Rana
Pubblicato il 24/07/2025Aggiornato il 25/07/2025
Raccolta pomodori

Le piantine di pomodoro restano disponibili più a lungo di quanto comunemente si pensa. È possibile metterne a dimora una seconda serie, che inizi la fruttificazione più tardi e sostenga la produzione calante delle prime piante.

Anche nella scelta delle varietà da mettere a dimora è consigliato disporre di precoci (primo raccolto dopo 65 giorni), medie (75 giorni) e tardive (80 giorni), così da allungare al massimo l’epoca di raccolta, attenuando il classico fenomeno della sovrapproduzione della seconda metà del mese di luglio.

Scegliere il terreno giusto

Per coltivare i pomodori, il terreno migliore è leggero e ben drenato, sabbioso e argilloso, perché i pomodori soffrono i ristagni d’acqua, che possono causare marciume radicale. Meglio prediligere un pH leggermente acido, tra 6.0 e 7.0  Torba o compost acido sono utili se il terreno è alcalino.

Concimazione

Il pomodoro è una pianta esigente in fatto di calcio: la coltivazione ripetuta sulla stessa superficie porta spesso a fenomeni di carenza. La produzione ininterrotta di frutti indebolisce la pianta, che asporta dal terreno una notevole quantità di elementi nutritivi impoverendolo: è assolutamente necessario reintegrare la fertilità del suolo e restituire forza e vigore alla pianta, tramite un intervento di concimazione.

È sufficiente somministrare un prodotto granulare a lento rilascio, incorporandolo superficialmente al terreno nella zona attorno alla pianta: gli elementi nutritivi verranno rilasciati gradualmente e assorbiti dalla pianta con notevole giovamento per la sua vigoria. Dosi e modalità di somministrazione vanno sempre lette sull’etichetta del prodotto acquistato, e seguite con scrupolo, per avere i migliori risultati.

Annaffiatura regolare

Le piante devono essere sempre bagnate regolarmente, considerando l’andamento climatico e lasciando asciugare il terreno tra un intervento irriguo e quello successivo; le temperature settembrine, meno calde rispetto a quelle di luglio, consentono di diminuire leggermente gli apporti di acqua necessari.

Cimatura

Per bloccare la crescita in altezza della pianta, si pratica la cimatura, ossia il taglio dell’apice vegetativo del fusto principale. È una potatura verde, applicata durante la stagione vegetativa. Attraverso questo “taglio”, si dirotta l’energia verso i frutti, affinché crescano e maturino bene. Ed è anche molto utile, a fine stagione, per anticipare la maturazione, quando non c’è più tempo per far sviluppare nuovi grappoli. In genere si effettua, in base al clima, tra fine luglio e agosto.

Sfemminellatura

Serve a eliminare i germogli ascellari, detti femminelle, per favorire la crescita dei frutti ed evitare la dispersione di risorse. Per le varietà a crescita indeterminata, è utile cimare l’apice della pianta per indirizzare l’energia verso la maturazione dei frutti anziché verso la crescita vegetativa.

La corretta pulizia

Un’altra operazione vivamente consigliata in questo periodo è la pulizia e il riordino delle piante. Se la chioma è troppo fitta e disordinata, è bene asportare qualche foglia, soprattutto quelle che iniziano a mostrare i primi ingiallimenti e disseccamenti.

Occorre tagliare anche i rami rotti e quelli troppo fitti (ad esempio, quelli cresciuti all’ascella delle foglie). In questo modo, si darà più luce alla pianta e si esporranno i frutti ancora presenti sulla pianta ai raggi del sole, che iniziano a essere meno forti e caldi, permettendo facilmente la maturazione.

La presenza di frutti bucati indica la presenza di parassiti che si cibano della polpa affondandovisi dentro: in questo caso bisogna eliminare le bacche colpite e distruggerle. Frutti crepati sono indice di apporti irregolari d’acqua che provocano una crescita in volume, per forte apporto, superiore a quella della buccia: il fenomeno è chiarissimo subito dopo il verificarsi di forti piogge estive e per evitare la perdita dei frutti occorre raccogliere subito. L’umidità favorisce tutte le malattie del pomodoro e, in particolar modo, la ruggine che provoca la morte delle piante.

Ad agosto l’orto è in piena produzione e la raccolta dei pomodori è già cominciata. Le piante sono ricche di frutti rossi e succosi, che maturano ogni giorno sotto il sole estivo. Hanno già prodotto tanto, per gran parte dell’estate, e a breve inizieranno a rallentare il loro ciclo, con l’abbassarsi delle temperature, soprattutto quelle notturne, e l’affievolirsi dei raggi del sole. Ma c’è ancora tempo, un mese almeno (condizioni meteo permettendo), per effettuare la raccolta dei pomodori. Bisogna raccogliere i pomodori man mano che maturano, giornalmente, utilizzando preferibilmente delle forbici in modo tale da staccare anche parte del peduncolo, e senza strapparli, con il rischio di rompere il ramo cui il frutto è attaccato alla pianta.

Quando a settembre i pomodori inizieranno a faticare a diventare rossi, si potrà procedere comunque alla raccolta e far proseguire loro la maturazione in casa, in un ambiente più caldo e sempre luminoso. Nel giro di pochi giorni, pomodori raccolti ancora verdi diventeranno rossi e saporiti, quasi come appena raccolti nell’orto.

Come mettere i tutori

Con il peso dei pomodori e la crescita continua della pianta, i tutori ai quali è stata legata potrebbero essersi indeboliti o incurvati e potrebbero aver perso di stabilità. È necessario controllarli e sistemarli nel caso non siano più ben fissi al terreno e stabili. Anche una riveduta ai legacci è necessaria. 

Affinché la pianta cresca bene, bisogna innanzitutto scegliere il tipo di sostegno adatto, come:

  • pali singoli di legno, bambù o ferro, che si possono installare anche a piramide
  • rete detta anche gabbia, utile per i getti secondari
  • spirali metalliche

I pali vanno installati prima del trapianto, per non danneggiare le radici. Vanno fissati bene nel terreno da 10 a 30 centimetri di profondità, per garantire maggiore stabilità.

La pianta va legata ai sostegni quando raggiunge i 20-30 centimetri di altezza. Per legarla serve uno spago di canapa oppure fascette elastiche. I sostegni vanno poi controllati periodicamente, circa ogni 10 giorni, per verificare che siano integri; in caso contrario, sostituirli.

Difesa dai parassiti

pomodoro-malattieOccorre monitorare regolarmente le piante di pomodoro per scongiurare la presenza di insetti dannosi, soprattutto delle cimici (la cimice verde, Nezara viridula è la più diffusa), che, soprattutto in primavera, agiscono indisturbate nascondendosi nella vegetazione della pianta e creando danni sui frutti di pomodoro con le loro punture di nutrizione.

In questo caso è necessario intervenire per allontanarle: sempre meglio optare per l’utilizzo di un prodotto insetticida di origine naturale, come il piretro, o un macerato d’ortica fatto in casa, naturale ed efficace.

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