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Sono piccoli frutti rossi, particolarmente dolci e molto graditi. I lamponi (Rubus idaeus) si possono facilmente coltivare nel frutteto, anche accanto ad altri frutti e persino in vaso. L’inizio dell’estate, tra fine giugno e inizio luglio, rappresenta il momento giusto per raccoglierli, per quanto riguarda i lamponi uniferi.
Tuttavia alcuni maturano prima di altri. Quelli ancora non maturi, adesso necessitano di cure e controlli quotidiani per verificare il giusto grado di maturazione. I lamponi già raccolti sono pronti a essere gustati ma anche congelati, così da poter godere di questi frutti rossi tutto l’anno e in qualsiasi momento.
Come tenere sotto controllo la maturazione
Ci sono due macrocategorie di lamponi, gli uniferi e i rifiorenti. Gli uniferi producono il raccolto una sola volta nel periodo compreso tra giugno e luglio, ma in maniera abbondante.
I rifiorenti hanno una produzione meno ricca ma continua nel tempo, da metà luglio nell’orto del mese per proseguire fino all’autunno inoltrato, mentre piante sopravvivono circa ventiquattro mesi. In ogni caso le piante vanno monitorate quotidianamente e i frutti devono essere raccolti quando diventano di colore rosso brillante e si presentano turgidi.

1. Se i frutti troppo maturi cadono a terra, la loro fermentazione porterà alla creazione dell’ambiente ideale per la diffusione della muffa grigia, il più temuto nemico di queste piante. Quindi occorre controllare le piante ogni giorno, raccogliere i frutti maturi e, nel caso se ne trovassero a terra, rimuoverli subito.

2. I lamponi sono preda ambita anche per gli uccelli, quindi si può rendere necessario l’allestimento di una rete di protezione, soprattutto alla fine della primavera.
Raccolta e potatura
A fine produzione sarà necessario ricordarsi di recidere con cesoie affilate e ben pulite i rami più gracili e quelli che hanno fruttificato; lasciando quelli più robusti si avrà la garanzia di una produzione ancora più copiosa l’anno seguente. A febbraio occorre potare le piante e impostare la forma legandole a una struttura.
Anche in vaso
I lamponi, come altri frutti, possono essere coltivati anche in vaso sul balcone; da preferire quelli di varietà rimontanti o non rimontanti.
Come coltivare i lamponi
Il lampone si diffonde spontaneamente in natura, nel sottobosco, in un clima fresco e ama conseguentemente anche latitudini medio alte. In coltivazione, la produzione migliore si otterrà da esemplari messi a dimora in zone soleggiate, ma i lamponi riescono a sfruttare molto bene anche le posizioni a mezz’ombra, caratterizzate da movimenti d’aria, non venti secchi ma brezze che scongiurino il diffondersi delle malattie fungine. La pianta offre un raccolto abbondante, occupa uno spazio ridotto, ma ha un’unica reale necessità: una corretta e abbondante annaffiatura.
Il terreno deve riprodurre le caratteristiche del sottobosco: con un pH moderatamente acido e una buona quantità di sostanza organica al suo interno. L’apparato radicale è molto superficiale: i primi 25 cm di suolo sono quelli in cui affonda le sue radici. Sarà necessario assicurarsi che la terra che lo ricopre aderisca perfettamente all’apparato sommerso in modo che eventuali sacche d’aria non portino al rinsecchimento delle radici.
Sempre a causa delle radici superficiali, quando le temperature aumentano, si rende necessaria una buona pacciamatura di almeno 5 cm, che mantenga l’umidità del terreno e protegga dal calore le radici.
Congelare i lamponi
Spesso i raccolti di lamponi, come quelli di tutti i piccoli frutti (more, mirtilli, ribes), sono abbondanti, ma i frutti si deteriorano velocemente, quindi, per non essere costretti a consumarli rapidamente e in una volta sola senza poterseli godere a lungo, si può prendere in considerazione la possibilità di congelarli.
Servono però alcuni accorgimenti per evitare di ritrovarsi, al momento dello scongelamento, con una poltiglia di piccole bacche appiccicate una all’altra.
I piccoli frutti che siano more, lamponi, mirtilli o altri, vanno raccolti e selezionati. Quelli destinati al congelatore dovranno essere maturi, sodi e integri. Raccolti dalle piante andranno sciacquati con meticolosità, mondati da eventuali steli e asciugati accuratamente. A questo punto si dovrà trovare un contenitore idoneo al freezer, largo e con il fondo piatto, e disporre i piccoli frutti sul fondo uno staccato dall’altro.
Se il contenitore fosse profondo, si potranno fare più strati intervallandoli con carta forno o altri materiali idonei per alimenti. Poi si pongono in freezer a congelare per un paio d’ore, o più. Una volta estratti, saranno perfettamente congelati e rigidi ma separati gli uni dagli altri. Solo a questo punto si potrà rovesciarli in più comodi e poco ingombranti sacchetti da congelatore e poi rimettere in freezer da consumare durante l’anno.