Manutenzione del compost

Chi raccoglie l'umido in un cumulo collocato in una zona appartata del giardino, ora deve fare la manutenzione del compost per ottenere tra qualche mese un ottimo fertilizzante per piante da vaso, da giardino e da orto.

Giovanna Rio
A cura di Giovanna Rio
Pubblicato il 22/08/2018 Aggiornato il 22/08/2018
Manutenzione del compost

Il compost che si ottiene attraverso la decomposizione delle parti organiche dei rifiuti è il più antico e naturale concime e ammendante organico del terreno, mantiene fertile e areato il suolo e nutre le piante. Si ottiene attraverso la pratica del compostaggio messa in pratica attraverso l’utilizzo della compostiera oppure del cumulo, utilizzando parte dei rifiuti domestici, sfalci e potature di giardino.
Il cumulo è adatto a giardini di grandi dimensioni e deve essere costruito in una posizione marginale del giardino; adesso è necessaria la manutenzione del compost che, se gestito in modo corretto, non genera cattivi odori e produce ottimo compost.

Coprire il compost

In estate, il cumulo di compost deve essere coperto con teli di tessuto non tessuto o di iuta per evitare l’incidenza diretta dei raggi del sole ed anche per limitare l’apporto eccessivo di acqua dovuto alle piogge.

cumulo compost va coperto in agosto

In agosto il cumulo del compost va coperto con teli di tessuto non tessuto.

Mescolare

Per la manutenzione del compost giovane, in questo periodo dell’anno è importante mescolare bene i materiali diversi fra loro (asciutti e bagnati, grossolani e fini, stagionati e freschi, rifiuti della cucina e del giardino), cercando di equilibrare la composizione. In questo modo il materiale nel cumulo non si compatterà troppo rapidamente, azione che impedisce all’aria di circolare liberamente.

Inconvenienti

In questo periodo dell’anno potrebbero verificarsi i seguenti inconvenienti:

  • presenza di cattivi odori: in questo caso aggiungere una certa quantità di scarti secchi e miscelare bene tutto il materiale all’interno del cumulo
  • presenza di moscerini: il problema può essere dovuto ai rifiuti umidi appena inseriti e non coperti. Il rimedio è coprirli con quelli secchi e rimescolare
  • eccesso d’acqua sul fondo: migliorare lo strato drenante, inserendo più materiali secchi e carta
  • se il processo di trasformazione è troppo lento, presumibilmente sono state immesse nel compost quantità troppo elevate di scarti secchi rispetto a quelli umidi: aggiungere, dunque, altri rifiuti organici e rimescolare.

Attenzione a non inserire…

È indispensabile non introdurre i seguenti rifiuti: gomma, materiali sintetici, ceramica, metalli, riviste patinate, stampe a colori, sacchetti dell’aspirapolvere, ossa, avanzi di cibo cotto in grandi quantità, grassi e olio, truciolati, laminati, pezzi di legno verniciati o impregnati, tessuti acrilici, nylon, rayon, eco-pelle.
In particolare il legno, la carta, la plastica, i tessuti, il cartone il vetro e i grossi rami devono essere smaltiti separatamente attraverso la raccolta differenziata.

Il prodotto ottimale

Una volta uscito dalla campana, con la giusta manutenzione del compost, questo dovrà profumare di humus (il profumo tipico del sottobosco) ed essere fine e uniforme. Qualora il prodotto ottenuto non abbia queste caratteristiche significa che non è ancora maturo o che il processo di compostaggio non è stato svolto correttamente (per esempio poca areazione, troppo caldo o freddo).

Si differenziano principalmente tre tipi di compost, in base ai tempi di compostaggio:

1- compost fresco di 2-4 mesi: è ancora in corso di trasformazione biologica. È un prodotto ancora ricco di elementi nutritivi fondamentali per la fertilità del suolo e la nutrizione delle piante. Il compost fresco si utilizza nell’orto a una certa distanza di tempo dalla semina o dal trapianto. Il periodo migliore per l’applicazione è durante l’autunno-inverno. Le dosi consigliate sono di 2-3 kg/mq. Dal momento che 2/3 Kg corrispondono a circa 5 litri, una carriola (che contiene 50/60 litri) è adatta alla fertilizzazione di circa 10 mq di terreno.

2- Compost pronto di 5-7 mesi: è un compost già stabile in cui l’attività biologica non produce più calore. È possibile integrarlo al terreno al momento della progettazione di aiuole come fertilizzante di fondo (pre-semina) in aggiunta alla terra presente oppure acquistata generalmente all’esterno. Le dosi consigliate sono di 10-15 kg/mq (ossia una carriola ogni 2 metri quadri circa) integrandolo al terreno con una vangatura.

3- Compost maturo di 8-12 mesi: è un compost che ha subito una fase di maturazione prolungata; possiede il minor effetto concimante ma presenta caratteristiche fisiche di perfetta stabilità, idonee al contatto diretto con le radici e i semi anche in periodi vegetativi delicati (germinazione, radicazione); indicato soprattutto come terriccio per le piante in vaso e per le risemine dei prati. Nella coltivazione delle piante acidofile utilizzare una miscela costituita dal 70% di compost e dal 30% di terriccio universale. Per tutte le altre piante utilizzare una miscela costituita dal 40% di compost e dal 60% di terriccio universale.

Quasi tutto è riciclabile

Secondo studi sul riciclo dei materiali, è importante sapere che il 50% dei rifiuti prodotti da ogni persona è rappresentato da vetro, metalli, plastica, carta e cartone ossia il cosiddetto “rifiuto secco” che è riciclabile; il 30% è costituto da rifiuto organico, detto anche “umido” (scarto di cibi, fondi di caffè, bucce, ecc.) che è biodegradabile; infine il 20% è costituito da materiale non riciclabile e non biodegradabile.

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