Le piante fiorite in casa adesso

L'inverno è ancora lungo. È il momento di pensare a uno o più fiori importanti che, in casa, possano regalarci luce, colore e la conferma che ci aspetta la primavera. Niente di meglio di amarillidi, clivie e gloriose.

Giovanna Rio
A cura di Giovanna Rio
Pubblicato il 29/01/2018 Aggiornato il 29/01/2018
Le piante fiorite in casa adesso

Amarillidi, clivie e gloriose sono classiche piante fiorite da appartamento. Considerate per un lungo periodo come piante vecchie, oggi hanno ripreso un posto importante, senza però rivivere una nuova stagione “alla moda”, per le loro principali qualità: caparbia resistenza e fioriture spettacolari. Distruggerle è, infatti, piuttosto complicato, e le fioriture in questa stagione hanno pochi rivali. Si acquistano adesso fiorite nei garden e ci garantiranno fioriture per più anni consecutivi.

Clivia miniata

Clivia si presenta come una stretta rosetta di 10 – 15 foglie che si dipartono dal centro del vaso. La base della rosetta dà origine a un ingrossamento che sembra un bulbo. Le radici sono spesse e carnose. Le foglie sono portate erette, lanceolate, di colore verde cupo, coriacee e lucenti; raggiungono i 60 cm di lunghezza e si presentano opposte una all’altra, dando alla pianta la classica forma a ventaglio. L’apice rappresenta il punto debole delle foglie e se la pianta è stata posta in zona di passaggio o è soggetta all’azione del vento possono crepare, troncarsi e seccare. Le foglie si puliscono con un panno appena umido.

Clivia miniata dai fiori gialli e arancioniI fiori sono molto durevoli, portati in ombrelle sorrette da robusti steli di oltre 40 cm di lunghezza che si originano dalla rosetta di foglie in posizione decentrata.  Ogni fiore è di forma più o meno imbutiforme, formato da sei tepali, di colore arancione vivo, lungo 5 – 7 cm. Un’ombrella può raccogliere anche più di 20 fiori singoli. È buona norma reciderli quando sfioriscono prima che producano il seme.

Cure per la clivia

Luce: pianta tipica delle foreste, resiste bene per qualche mese anche con poca luce. In generale preferisce luce abbondante, chiara e filtrata, meglio se diffusa. Mal sopporta l’azione diretta dei raggi solari e se posta contro una vetrata riporterà ustioni sulle foglie a contatto con il vetro.

Irrigazione: dovranno essere abbondanti e frequenti (a giorni alterni) in estate per mantenere umido il terriccio pur senza creare ristagni. Saranno, invece, quasi assenti per le piante mantenute al freddo durante il periodo invernale (una volta al mese) così da favorire il riposo vegetativo che è necessario per ottenere una buona fioritura. Impiegare sempre acqua non fredda.

Temperatura: quella ideale per un vigoroso sviluppo e una splendida fioritura si aggira intorno ai 21°C. Durante l’inverno la clivia riesce a sopravvivere sulle scale di purché la temperatura non scenda sotto ai 7°C, ma già a 10°C si entra in zona critica. La fascia di benessere durante l’inverno si pone intorno ai 16°C.

Terriccio: deve essere ben drenato e fertile, mescolato con pietrisco. Come base s’impiega un terriccio fibroso (50%), sabbia o pietrisco (25%) e concime decomposto (25%) sostituibile con terriccio di foglie addizionato con un poco di farina d’ossa e carbone di legna. Sostituire ogni due anni la parte più superficiale con terriccio nuovo.

Concime: la fioritura è aiutata dalla somministrazione di fertilizzanti liquidi formulati per piante da fiore. Aggiungere all’acqua una volta ogni 15 giorni secondo i dosaggi indicati dal produttore a partire da quando lo stelo fiorifero ha raggiunto la metà della sua altezza totale.

Amaryllis

Il genere Hippeastrum, originario del Sud America, conta un gran numero di ibridi dai fiori colorati o screziati in bianco, rosa, rosso, talora anche in azzurro e verde. Piante bulbose, sono vendute come fiore reciso, come bulbo, o come piante fiorite.

Amaryllis dai petali bianchi e rosa sfumatoIl fiore di grandi dimensioni (fino a 40 cm), si apre alla sommità di un robusto gambo di 30 – 60 cm, ma anche 1 metro, che normalmente non richiede sostegni essendo largo circa due cm. Al termine della fioritura, per evitare che la pianta disperda inutilmente energie, recidere alla base lo stelo con un coltello o forbici affilate, senza sfilacciare la superficie di taglio e operare trazioni. Se ben mantenuto, l’amarillide rifiorisce per tre-cinque anni, poiché la nuova gemma da fiore si forma all’interno del vecchio bulbo. Nelle piante pronte per la fioritura il bulbo dovrà sporgere dal terreno per un terzo della sua altezza, ricoperto da tuniche integre e prive di muffe, privo di zone mollicce e imbrunimenti che potrebbero precedere marciumi e patologie.

Le foglie iniziano a svilupparsi al termine della fioritura e non sono visibili al momento dell’acquisto di piante fiorite. Sono di un verde brillante e di consistenza un poco coriacea, quasi succulenta. I bocci fiorali sono grandi, fermi, privi di zone brune e compatti. Lo stelo è bene eretto, di un color verde scuro e porta da tre a sei fiori che si aprono in successione garantendo una fioritura molto prolungata.

Cure per l’amaryllis

Luce: le piante fiorite non devono essere poste al sole diretto perché i fiori risulteranno con colori sbiaditi e avranno vita più breve, ma sempre in posizione luminosa. Terminata la fioritura spostare in piena luce per favorire uno sviluppo completo del fogliame in crescita.

Irrigazione: annaffiare ogni tre giorni, riducendo l’intervallo a due giorni quando la temperatura è elevata o la pianta è piena in fioritura, senza eccedere. Rimuovere sempre dal sottovaso un eventuale ristagno d’acqua. Durante il riposo non bagnare i bulbi.

Temperatura: nella fase di riposo dei bulbi, sono richiesti 10°C. La crescita migliore si ottiene fra i 16 ed i 24°C, ma i fiori sono più durevoli alle temperature più basse. A temperature inferiori, i bulbi stentano a crescere, mentre i fiori diventano scuri; se la temperatura è eccessiva, le piante, fiori compresi, si afflosciano.

Terriccio: deve essere fertile e grasso, poiché dalla concimazione dipende la vigoria della gemma che fornirà il fiore il prossimo anno. È necessario che il terreno sia sempre ben drenato ed è consigliato aggiungere un poco di sabbia al terriccio. Nei vasi profondi dove il terriccio rischia di restare bagnato a lungo disporre sul fondo un drenaggio di ghiaia grossolana di almeno 3 cm.

Concime: impiegare un concime specifico per piante fiorite una volta ogni sette giorni dall’inizio della fioritura fino all’ingiallimento della parte aerea.

Gloriosa

Le gloriose, i gigli africani, sono piante rampicanti e tuberose, perenni e delicate, adatte in primis ad essere coltivate in serra calda anche se sono proposte come piante fiorite da interni. Rifioriranno il prossimo anno all’inizio dell’estate. Le foglie sono portate da fusti rampicanti, sottili, molto lunghi, capaci di crescere anche due metri ogni anno, sono di forma oblungo-lanceolata.

gigli gloriosa colore giallo oro, rossi, cremisi, scarlatti, arancio, o mescolanze di giallo e diverse tonalità di rossoI fiori sono il punto di forza della Gloriosa superba è il fiore simile nella forma a quello del giglio martagone di colore giallo oro, rossi, cremisi, scarlatti, arancio, o mescolanze di giallo e diverse tonalità di rosso. La corolla è formata da sei tepali stretti e ricurvi, dal margine increspato. Gli stami, sempre in numero di sei, sono portati verso l’esterno e divaricati. I fiori sono solitari, ma ogni pianta è in grado di produrne un buon numero. Al termine della fioritura è bene rimuovere i fiori appassiti e iniziare a diradare le bagnature lasciando che il terriccio asciughi fra due interventi successivi. Le piante fiorite un poco alla volta avvizziranno. Una volta secca si taglia tutto alla base e si sposta il vaso a una temperatura di poco superiore ai 10°C e al buio. In febbraio si tolgono i bulbi dal terreno, si separano i nuovi getti, e si rinvasano a una profondità di 5 cm. Il vaso consigliato è quello con un diametro di 20 cm e una profondità di 15 cm. Questa operazione deve avvenire con grande cautela per non rovinare le radici. Si spostano i vasi a una temperatura di 18°C e si mantiene il terriccio leggermente umido. La crescita nella fase iniziale sarà piuttosto lenta. I tuberi, ben trattati e concimati una volta la settimana con un prodotto per piante verdi nella fase di vegetazione, possono sopravvivere per 5 rinvasi, anche se la durata media è di tre anni soltanto. Da ogni bulbo si originano da uno a tre fusti.

Cure per la gloriosa

Luce: le piante amano la luce e devono essere poste in un locale molto luminoso evitando però il sole diretto del mezzogiorno nei mesi più caldi. Temono le correnti d’aria e la vicinanza a fonti di calore, anche se umidificate.

Irrigazione: si bagna con generosità quando la pianta entra nel pieno rigoglio, e si annaffia tutti i giorni durante la fioritura. Per assicurare un’umidità elevata porre la pianta su un largo sottovaso con uno strato di ghiaia o di sassi colorati di tre cm sempre coperto da un velo d’acqua.

Temperatura: non deve scendere mai sotto i 20°C nella fase di fioritura.

Terriccio: utilizzare substrato per piante da fiore. Nella parte più bassa del vaso (fino ad un quarto dell’altezza) mescolare terriccio e sabbia in ragione di due parti a uno per evitare ristagni idrici.

Concime: distribuire ogni settimana nell’acqua un fertilizzante per piante da fiore.

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