La raccolta delle olive è sempre manuale

È un metodo lungo e faticoso, eppure la raccolta manuale delle olive è l’unica che con precisione permette di ottenere frutti puliti e integri che, se vengono portati subito al frantoio, ci daranno un olio di qualità.

Francesca Meinardi
A cura di Francesca Meinardi
Pubblicato il 24/11/2017 Aggiornato il 24/11/2017
La raccolta delle olive è sempre manuale

La raccolta delle olive è una delle parti più delicate della sua coltivazione. Non esiste un mese preciso per questa lavorazione, il periodo varia a seconda delle cultivar che si hanno nel frutteto, della latitudine e in base al consumo che si vuole fare del prodotto.
La raccolta delle olive verdi da tavola avviene prima che i frutti raggiungono la maturazione. La raccolta delle olive da olio, invece, va eseguita quando i frutti sono a uno stadio avanzato di maturazione ma non hanno già iniziato a cadere da soli.
La raccolta delle olive da tavola nere, invece, si effettua solo a completa maturazione.
In settentrione il periodo di riferimento va da settembre a novembre, mentre nelle regioni del Centro Italia inizia verso la fine di ottobre per terminare a dicembre o addirittura, in annate favorevoli, a gennaio.
In meridione la raccolta delle olive arriva fino a febbraio o a marzo.
Serve una grande esperienza per valutare se il colore della buccia abbia raggiunto la giusta pigmentazione, elemento che garantisce che il contenuto in olio della polpa sia alto e caratterizzato da qualità organolettiche ottimali.
In generale si può affermare che questo momento coincide con quello in cui le olive si staccano con estrema facilità dall’albero, ma si faccia attenzione perché se iniziano a cadere spontaneamente una grande parte dei frutti andrà persa sul terreno dove si sporcherà e si deteriorerà velocemente.

Per le piante del giardino

In un uliveto domestico, se gli alberi nel frutteto non sono molti, il consiglio è quello di effettuare la raccolta a mano, operazione detta BRUCATURA.
La delicatezza del lavoro eseguito a mano permette di preservare al meglio sia il frutto, che non risulterà ammaccato e si potrà conservare più a lungo, che la pianta, che non subirà trattamenti traumatici che ne creino sofferenza.
Le olive vengono asportate in una sola passata e i ramoscelli, soprattutto quelli più giovani su cui punta la produttività dell’anno successivo, non verranno danneggiati.
Le olive raccolte amano sono inoltre più pulite e non lesionate: questo sarà fondamentale per evitare che nel lasso di tempo in cui si attenderà di portarle al frantoio, esse si deteriorino.
Le cassette o i sacchi andranno stoccati in luoghi asciutti e ben aerati, avendo cura di non schiacciarle troppo né di ammassarle, per evitare che si ammacchino.

COME SI FA

1. Con la mano semichiusa, si sfrusciano i rami carichi di drupe.

1. Con la mano semichiusa, si sfrusciano i rami do olivo carichi di drupe.

2. Le olive si pongono in un cesto o si lasciano cadere a terra su un telo appositamente adagiato al piede della pianta. L’ideale sarebbe legarli i teli, o le reti, ai rami a una certa altezza dal suolo, in modo che i frutti, cadendo, non impattino il terreno. Quindi si raggruppa il raccolto in cassette o sacchi di iuta in attesa di essere trasportato al frantoio quanto più velocemente possibile. Le olive che non si riescono a raggiungere a mano, possono essere raccolte con l’aiuto di piccoli strumenti montati su aste telescopiche, come rastrelli, mansalde a abbacchitori. Questi strumento sono in grado, grazie ai denti in materiali estremamente morbidi, di separare con delicatezza i frutti dal ramo. 


2. Le olive si pongono in un cesto o si lasciano cadere a terra su un telo appositamente adagiato al piede della pianta. L’ideale sarebbe legarli i teli, o le reti, ai rami a una certa altezza dal suolo, in modo che i frutti, cadendo, non impattino il terreno. Quindi si raggruppa il raccolto in cassette o sacchi di iuta in attesa di essere trasportato al frantoio quanto più velocemente possibile. Le olive che non si riescono a raggiungere a mano, possono essere raccolte con l’aiuto di piccoli strumenti montati su aste telescopiche, come rastrelli, mansalde a abbacchitori. Questi strumento sono in grado, grazie ai denti in materiali estremamente morbidi, di separare con delicatezza i frutti dal ramo.

Nelle coltivazioni più estese

Se l’uliveto fosse di dimensioni tali, da non potersi permettere una raccolta delle olive manualmente, si può ricorrere ad altri sistemi, sicuramente meno delicati e precisi, ma efficaci.
Per alberi molto alti si utilizza la bacchiatura, cioè la battitura manuale degli alberi con attrezzi come lunghe pertiche ad esempio, che provochino la caduta delle olive. Inevitabilmente con questo metodo sarà facile spezzare o rovinare alcuni tra i rami più giovani della pianta. Le olive cadranno su teli stesi ai piedi delle piante, insieme a una moderata quantità di foglie.
 Un altro sistema è la scuotitura: i rami vengono scossi meccanicamente, mediante l’ausilio di braccia meccaniche azionate da un trattore, in grado di scrollare il fusto e l’apparato aereo delle piante, così da provocare la caduta delle olive. La raccolta, come per la bacchiatura, verrà fatta su teli posti alla base delle piante.
La cascola naturale avviene per quelle olive inaccessibili che si attende si stacchino autonomamente a maturazione avanzata. Raccolte da teli a terra o direttamente dal suolo, sono frutti idonei alla produzione di olii non adatti al consumo alimentare. 


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