Che cosa ci occorre
• 1 bottiglia di plastica da mezzo litro, rigida e verde
• 1 paio di forbici per tagliare la bottiglia (o taglierino)
• Acqua
• Cesoie
• Coltellino da fiorista
• Rametti di Rosmarinus officinalis ‘Prostratus’ (rosmarino prostrato)
• Elastici
• 3 – 4 cime terminali con frutti di Pistacia lentiscus (lentisco), circa 20 – 22 cm
• 5 – 6 rametti con bacche di Crataegus monogyna (biancospino)
• Rami e racemi di Phytolacca americana
• 7 rametti fioriti di Lagerstroemia indica rosa scuro
• Rametti con foglie di Liquidambar styraciflua
• 4 – 5 rametti con frutti di Malus toringo ‘Scarlett’ (o qualunque altro melo da fiore produca bacche rosso scuro o bordeaux)
• Nastrino raso verde scuro sottile
1. Con le forbici tagliare la parte superiore della bottiglia di plastica, a un’altezza di circa 10 cm, poi riempirla d’acqua fino a 3/4. Prendere 2 o 3 elastici in gomma e collocarli all’esterno della bottiglia. Inserire i rametti di rosmarino all’interno degli elastici e disporli con cura a coprire completamente alla vista il contenitore. Poi tagliare le cime che fuoriescono in altezza.
2. Eliminare le foglie dai rametti di lentisco fino a un’altezza di circa 15 cm. Inserire il rametto più vistoso e ricco di bacche nella bottiglia, inclinandolo in modo che la parte basale tocchi il fondo del lato opposto. Inserire anche gli altri due rami nello stesso modo, lasciando che le bacche ricadano sui lati esterni della bottiglia.
3. Aggiungere i rametti più corti di biancospino, puliti dalle foglie fino a 15 cm, posizionandoli sul lato opposto della bottiglia. Seguire lo spesso procedimento di inserimento usato per il lentisco. Il risultato a questo punto deve prevedere un lato con il lentisco, più alto di quello con il biancospino, e l’inizio di un intrico di rami che consentano ai successivi di sostenersi l’uno con l’altro.
4. Dai rami di Phytolacca tagliare i rametti laterali con i racemi ancora verdi o fucsia e aggiungerli accanto a quelli di biancospino, incastrandoli tra i rami precedenti e lasciandoli ricadere morbidamente verso terra. Aggiungerne altri, più corti, vicino al lentisco, facendoli sporgere dalla bottiglia. Servono a dare morbidezza all’insieme e a riprendere tutti i colori della composizione.
5. Con il coltellino tagliare a 45 gradi i rami fioriti di Lagerstroemia, togliere le eventuali foglie basali e iniziare a inserirli al centro, distanziati e rivolti sui lati. Distribuire le altezzein modo gradevole, lasciando cadere un fiore accanto alla Phytolacca.
6. Aggiungere i rami con le foglie di Liquidambar per sottolineare, accompagnare e fare da sfondo al resto degli elementi, lasciandone ricadere alcuni. I rametti devono sempre essere inseriti in modo obliquo e nell’incastro dei precedenti.
7. Da ultimo, per dare personalità alla composizione, aggiungere le meline che riprendono, per forma e colore, le altre bacche. Per ottenere l’effetto voluto, devono occhieggiare qua e là, più in alto e più in basso, come se spuntassero all’improvviso.
è il principio chiave di questa composizione, mentre i fiori luminosi sono il punto focale che attira lo sguardo. Per farla durare a lungo, cambiare l’acqua nella bottiglia una volta al giorno.
Si ringrazia Betta Margheriti dei Vivai Torsanlorenzo (www.vivaitorsanlorenzo.it) per l’ospitalità, i fiori, i materiali e i complementi utilizzati per il servizio fotografico.