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La pacciamatura nel giardino è la soluzione più semplice ed economica per proteggere le radici delle piante da freddo, siccità e malattie. Questa tecnica consiste nello stendere sul terreno uno strato di materiali organici, minerali o tessuti sintetici, creando un effetto isolante che favorisce una crescita sana e rigogliosa.
Prima di procedere, è fondamentale pulire l’area sotto la chioma eliminando foglie secche e detriti, proprio dove si concentra la maggior parte delle radici superficiali.
Vantaggi e benefici
Isolando il suolo e preservandone l’equilibrio naturale, la pacciamatura si rivela perfetta per colture orticole, frutteti e piante ornamentali. I benefici principali includono:
- Risparmio idrico: lo strato protettivo limita l’evaporazione e trattiene l’umidità, rilasciandola gradualmente
- Controllo delle infestanti: schermando la luce solare, impedisce la germinazione delle erbe spontanee
- Fertilità naturale: i materiali organici, decomponendosi, si trasformano in humus che arricchisce il suolo
- Termoregolazione: protegge l’apparato radicale dal gelo invernale e lo mantiene fresco durante l’estate
- Salute della pianta: riduce il rischio di malattie fungine, evitando che gli schizzi di pioggia portino patogeni dal terreno alle foglie
Come procedere
L’operazione è semplice: se si utilizzano materiali sfusi (paglia, sfalci, corteccia), basta distribuirli fino a creare uno strato di circa 5 cm, avendo cura di non soffocare il colletto della pianta e lasciando liberi i passaggi.
In alternativa, si possono usare i teli protettivi: quelli in polietilene sono robusti e riutilizzabili, mentre quelli biodegradabili si integrano nel suolo a fine ciclo. È possibile acquistare teli già forati o personalizzarli al momento della messa a dimora. Per un risultato ottimale, intervenite sempre su un terreno già umido e pulito dalle erbe infestanti.
Guida su come prendersi cura delle piante in inverno
Elenco materiali e utilizzi
La scelta del materiale dipende dal tipo di coltura, dal clima e dall’obiettivo estetico o funzionale che si vuole raggiungere. Sebbene i materiali naturali offrano benefici simili in termini di protezione, ognuno possiede caratteristiche uniche.
Terricciato
È la soluzione più economica ma richiede preparazione: si mescolano terriccio fertile e letame in parti uguali tra luglio e agosto. Il riposo in cumulo è essenziale per stabilizzare la fermentazione. Si applica in strati di 8-10 cm e va rimosso in primavera per consentire le corrette bagnature.
Corteccia di aghifoglie
Molto stabile ed estetica, tende ad acidificare il suolo, rendendola ideale per acidofile (azalee, rododendri) e piccoli frutti. Si consiglia uno strato di 4-5 cm.
Paglia
Versatile, leggera ed economica. Permette all’acqua piovana di filtrare facilmente e migliora la struttura del suolo degradandosi lentamente.
Altri materiali organici
- Sfalci di prato: economici, ma da usare in strati sottili per evitare marciumi
- Foglie morte: eccellenti per un isolamento termico naturale
- Lino e canapa: materiali a pH neutro con alto potere isolante
- Gusci di grano saraceno, segatura e trucioli: ottimi per creare una barriera fisica contro lumache e chiocciole
Tessuto Non Tessuto (TNT) e agritessuti
Ideali per i vasi e la protezione dei semenzai. Gli agritessuti moderni sono leggeri, permeabili e proteggono la chioma (formati tubolari) o il piede della pianta (dischi di feltro) da vento e brina.
Tessuto biodegradabile
In fibre di paglia, cocco o mais, durano da 1 a 3 anni. Aderiscono perfettamente al suolo, rendendoli la scelta migliore per prevenire l’erosione nei terreni in pendenza.
Materiali minerali
Ghiaia, lapillo vulcanico e pietre sono materiali permanenti. Sono indicati per giardini ornamentali in climi caldi e secchi, dove il drenaggio e l’estetica sono prioritari.
Approfondimento su come pacciamare il giardino







































